Quella mattina Draco Malfoy si
svegliò con il rumore sordo del suo stomaco che brontolava.
Subito dopo sentì
qualcuno correre su per le scale, facendo tremare tutto il letto.
- Malfoy… c'è
la colazione… e non
mi importa se non vuoi mangiare come ieri sera. Se muori di fame fai un
favore
al mondo. - aveva urlato Harry dalla porta. Draco sbuffò,
mettendosi uno dei
suoi costosissimi completi neri magici, cuciti per lui su misura.
Uscì dal
ripostiglio, aprendo la porta bruscamente. Sentì subito un
rumore sordo e un
tonfo a terra. Sbirciò e vide a terra Dudley Dursley, che si
massaggiava la
testa. Doveva averlo colpito, aprendo la porta. Sorrise del risultato
ottenuto,
mentre il babbano si rialzava e si avvicinava a lui con fare minaccioso.
- Senti, stupido pazzoide! Non ti
conviene avermi come nemico.- grugnì Dudley, stranamente
coraggioso.
- Ti hanno già detto che
mio
padre è un assassino? Beh, ho imparato molto da lui,
è il mio modello di
ispirazione.- lo prese in giro Draco, tirando fuori la bacchetta. - Per
esempio
ho imparato l'Avada Kedavra, l'anatema che uccide. Non l'ho ancora mai
provato,
ma potresti essere tu la mia cavia.-
- Non puoi usare la magia fuori
dalla tua scuola per strambi…- disse sornione Dudley. Draco
alzò gli occhi al
cielo.
- Pensi davvero che mi importi
qualcosa di Hogwarts? Io so già cosa farò della
mia vita. Non penso che per
sterminare dei luridi babbani come te serva il diploma di Hogwarts.-
Lo superò, lasciandolo
sconvolto.
Entrò in quella che intuì fosse la cucina. Harry
stava ai fornelli e cucinava
qualcosa, mentre Petunia metteva la tavola. Vernon era comodamente
seduto su
una sedia a leggere il giornale. Quando Draco entrò, nessuno
lo degnò di uno
sguardo. Si limitò a sedersi su una sedia. Vernon
posò il giornale e cominciò a
fissare Draco con uno sguardo pieno di odio.
- Senti, ragazzo…-
cominciò
l'uomo, destando l'attenzione del biondo. - Sia chiaro… se
vuoi stare in questa
casa, non devi fare lo… strano. Per i vicini, tu sarai un
compagno di scuola di
Potter e frequentate una scuola per i disturbi mentali…-
Draco spalancò gli
occhi e sentì a malapena una risatina di sottofondo,
proveniente da Harry.
- Io non ho disturbi mentali.- si
ribellò il Serpeverde.
- Ne dubito…-
sogghignò ancora
Potter, ricevendo un'occhiataccia da parte del rivale.
- Comunque… in giro
sarà questa
la verità che diremo, che ti stia bene o no. E
comunque… se andrai in giro a
dire di essere un… un mago… beh, la mia ipotesi
dei disturbi mentali verrà
avvalorata dai vicini. - aggiunse burbero Vernon, minacciandolo con il
suo
ditone paffuto.
- Non avevo intenzione di andare
a dire a una massa di stolti babbani che ero un mago…-
rispose saccente Draco.
Harry passò al suo fianco e lanciò nel suo piatto
un paio di pancakes,
sedendosi di fronte a lui, divertito dalla scenetta. In quell'istante
Dudley
entrò nella cucina con un volto piuttosto pallido. La madre
gli corse incontro,
abbracciandolo forte. - Auguri, Didino caro…- disse a bassa
voce.
- Auguri, figliolo, ora ti
dedicherò la giusta attenzione. In quanto a te,
biondino… fatti prestare un
paio di vestiti da mio nipote… tu non ti farai vedere in
giro con questa robaccia…-
osservò zio Vernon. Draco divenne rosso come un peperone.
- Questo è un vestito di
marca!
L'ho pagato 100 galeoni! - si lamentò lui, difendendo il suo
vestito.
- Non mi interessa… fatti
dare da
lui dei vestiti normali…-
- Non prendo ordini da un lurido
babbano! Io mi vesto come mi pare!-
Harry prese un bicchiere di succo
d'arancia e glielo versò addosso. Draco osservò
con stupore il succo arancione
macchiargli il vestito.
- Un vestito in meno…-
osservò
Harry, suscitando la rabbia del biondo.
- Come hai osato??? Ora
tu…-
- Ora basta chiacchiere…
E' il
compleanno di Dudley. - disse con una voce sdolcinata Vernon,
avvicinandosi al
figlio. Draco fece finta di trattenere un conato di vomito.
- Dove sono i miei regali?-
chiese Dudley, ancora un po' intimorito dalla chiacchierata con Draco.
- Eccoli qui, tesoruccio…-
rispose radiosa Petunia. Un mucchio di pacchi era in un angolo della
cucina.
Lui ci si avvicinò e cominciò a scartarli.
Nel frattempo Draco stava
osservando prima Harry e poi i suoi pancakes. Cercava di capire come
doveva
mangiarli. Harry prese un barattolo con una sostanza violacea e uno con
una
sostanza marroncina, babbanamente conosciute come marmellata e nutella.
Con un
coltello prese un po' di quella cosa marrone e la spalmò su
un pancakes, su un
altro mise la gelatina violacea. Posizionò i due pancakes
uno sopra l'altro e
li prese in mano a mo' di panino, addentandolo con voracità.
Draco, curioso,
prese la sostanza marrone, osservandola di sbieco.
- E' nutella.- lo aiutò
Harry,
con la bocca piena. Draco lo fissò confuso.
- Nu… che?-
- Nutella… E'…
tipo la
cioccolata… quella delle cioccorane.-
- So cosa è la
cioccolata…- si
difese Draco, impugnando un coltello e facendo la stessa cosa che aveva
fatto
Harry, però senza marmellata, che non lo ispirava molto.
Quando diede il primo
morso rimase piacevolmente sorpreso del sapore di questa "Nusella".
- Cosa è questo foglio?-
chiese
Dudley ad alta voce, attirando l'attenzione di Harry e Draco.
- E' una ricevuta che dice che
sei iscritto al corso per prendere la patente! E' già tutto
pagato…- rispose il
padre con un sorriso. Dudley divenne rosso dalla rabbia.
- Mi stai dicendo che mi hai
comprato l'iscrizione alla patente e non la macchina?- chiese come se
fosse la
cosa più ovvia da fare.
- Ehm… avremmo aspettato
che tu
prendessi la patente.- si difese Petunia.
- Ma io voglio la macchina!-
sbraitò Dudley.
- Viziato…-
sibilò Draco,
spalmandosi un altro po' di nutella sui pancakes.
- Mi ricorda qualcuno…-
disse
Harry, riferendosi proprio al biondino. Questi alzò lo
sguardo, quasi offeso.
- Io non sono viziato!- si
difese. Harry si mise a ridere, tossicchiando un po' e imitando la sua
voce.
- Papino! Voglio diventare il
cercatore di Serpeverde e voglio una scopa più veloce di
quella di Potter!-
piagnucolò prendendolo in giro.
- Non gli ho detto proprio
così…-
sbuffò Draco, tornando alla tanto amata nutella.
- Ok, Didino caro, allora usciamo
adesso e andiamo a comprarti la macchina che vuoi tu. D'accordo?- disse
Petunia, sorridendo preoccupata, prendendo subito la sua borsa sul
tavolo,
pronta per uscire.
Dudley si rilassò,
accettando la
proposta della madre. Si stavano dirigendo all'uscita, quando Petunia
sembrò
ricordarsi di qualcosa. Tornò indietro in cucina e si
rivolse a Harry.
- Stasera c'è la cena per
il
compleanno di Dudley. Va' a fare la spesa. La lista è sul
frigorifero. - disse
secca al nipote.
- Ma non posso uscire e lasciare
lui a casa. Silente ha detto…-
- Allora portatelo dietro. Non ti
farei uscire di casa se non fosse strettamente necessario.- non gli
diede modo
di rispondere perché uscì di casa insieme al
marito e al figlio.
- Cosa è un
"frigorifico"?- chiese Draco con la bocca piena. Harry scosse la
testa e andò a prendere la lista.
- Lascia stare la nutella e
seguimi.- disse Harry, dirigendosi verso le scale. Il biondo lo
seguì
controvoglia. Il moro entrò in una camera e ne
uscì con un paio di jeans e una
t-shirt celeste.
- Mettiti questi. Dobbiamo
uscire.-
- Io non ho intenzione di mettere
i tuoi abiti smessi…- replicò l'altro con
un'espressione schifata.
- Se non fai storie, ti
laverò il
tuo costosissimo vestito firmato. Suppongo che tu non ne sia capace.-
disse
Harry, lanciandogli gli indumenti. Draco lo guardò con fare
circospetto, prese
i vestiti e si chiuse in bagno. Ne uscì poco dopo indossando
un paio di jeans
di due taglie più grandi e la t-shirt slavata.
- Ho lasciato il mio vestito,
sopra quel coso con una finestrella.- disse Draco, superando Harry,
mentre
scendeva le scale.
- La lavatrice?- chiese il moro
seguendolo.
- Non lo so…-
alzò le spalle
l'altro.
Uscirono dalla porta di casa e si
diressero a piedi lungo Privet Drive.
- Ma dove dobbiamo andare?-
chiese Draco, confuso.
- A fare la spesa…-
rispose
Harry, senza pensare.
- Cosa?-
- Tu non le compri le cosa da
mangiare?- chiese seccato il moro.
- Non lo so. Pensano a tutto gli
elfi domestici. - sembrò quasi giustificarsi il biondo,
tornando in silenzio.
Harry fu mosso da un inspiegabile senso di colpa nei confronti di
Malfoy. Gli
sembrava decisamente più docile del solito. Forse era in
difficoltà per il
fatto di trovarsi nel mondo babbano e di non conoscerlo minimamente.
Dopo lungo
camminare arrivarono di fronte a un grosso edificio, probabilmente
l'unico
supermercato grande di Little Whinging. Draco osservava curioso la
struttura,
chiedendosi cosa avrebbe trovato all'interno. Si avvicinarono
all'ingresso e
Harry mise una moneta in un carrello, liberandolo, e si diresse verso
l'interno. Draco rimase spaesato guardando ogni articolo esposto. Harry
aveva
fatto qualche metro intanto e già era andato a prendere
qualche tipo di carne
che zia Petunia aveva richiesto. Solo in quel momento notò
alle sue spalle il
troppo silenzio e capì che Draco non era più al
suo fianco.
- Accidenti…-
sibilò il moro,
lasciando il carrello accostato da una parte, e correndo verso
l'ingresso. La
ricerca si dimostrò più semplice del previsto.
Non era difficile distinguere
tra la gente quei capelli biondissimi e quei vestiti larghi e smessi
che non si
addicevano per nulla alla sua espressione fiera. Era immobile al centro
di uno
dei corridoi e guardava non si sa cosa in alto. Quando Harry si
avvicinò, Draco
non sembrò nemmeno accorgersi della sua presenza.
- Cosa è questo rumore?
Musica?-
chiese Draco curioso. Harry centro di focalizzare l'udito e distinse
nettamente
un motivetto che aveva recentemente sentito in radio.
- Sì…-
- Ce l'hanno anche i babbani?-
chiese il biondo, interessato. - E da dove viene? Come fa a uscire dal
soffitto?- chiese poi indicando un punto dal quale era sicuro che
stesse
uscendo la musica.
- Vedi quei buchi? Sono
altoparlanti. Amplificano il suono della musica. E ora andiamo, prima
che… MA
CHE HAI FATTO?- Harry alzò decisamente la voce, per
pronunciare l'ultima frase.
Solo in quel momento si era accorto che, durante tutta la loro
conversazione,
Draco aveva tenuto in mano un barattolo gigante di nutella, l'aveva
scartata e
se la stava mangiando. La mano era completamente nel barattolo e la
bocca era
sporca di cioccolato. Sembrava un bambino.
- Non potevo?- chiese lui
titubante, richiudendo il barattolo.
- No! Devi pagarle queste
cose…
Posalo e fa' finta di niente. - Draco sembrava contrariato, ma Harry
riuscì a
trascinarlo via dal reparto dolci.
L'uscita durò decisamente
più del
previsto. Rimasero due ore all'interno del supermercato, probabilmente
a causa
del Serpeverde che chiedeva spiegazioni su ogni oggetto che non
conoscesse:
praticamente tutto.
In cassa Harry si occupò
del
pagamento, mentre Draco fu costretto a imbustare. Rientrarono a casa e
notarono
nel vialetto una Porche nera metallizzata. Malfoy sembrava estremamente
affascinato da quella diavoleria babbana.
- E fu così che Malfoy scoprì il grande amore di ogni uomo… l'automobile!- lo prese in giro Harry, entrando in casa. Draco lo seguì, strascicando i piedi, ma con lo sguardo ancora fisso su quel gioiello di macchina.
Spazio dell'autrice:
Che ve ne pare??
Ho atteso un po' per pubblicare questo capitolo perchè ho rimandato fino all'ultimo il disegnino del banner XD. Il capitolo era bello che scritto da un bel po'. Non dovrei aggiornare lentamente perchè sto a buon punto nella scrittura, quasi alla fine... più o meno XD.
Cosa ne pensate di questo Draco più "docile" e curioso del mondo babbano? A me piace molto, anche se so benissimo che è lontano da quell'acido del Draco vero XD. Però ho immaginato che si potesse trovare un po' spaesato nel nuovo mondo in cui è costretto a vivere... e chissà se alla fine questo mondo non finirà per piacergli :D
Aspetto ansiosa i vostri commenti, mentre ringrazio chi ha letto o recensito il capitolo precedente, nonchè chiunque abbia messo la storia tra i preferiti o le seguite :D
A presto
Kiss!!!