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Autore: Dayne    31/08/2012    2 recensioni
Questa storia è ispirata alla saga di Star Wars. E' nata alcuni anni fa, quando le mie figlie erano piccole ed io, nei giorni di pioggia, mentre eravamo in montagna, ho cominciato a raccontargliela per divertirle.
Poi ho deciso di metterla per iscritto, ma è diventata un'opera monumentale e, per la verità, non è ancora finita.
L'idea era quella di raccontare le vicende di Star Wars dal punto di vista di un nuovo personaggio.
Così è nata Dayne. Esatto, proprio come il mio nickname! Anzi, ora come ora, non ricordo se è nato prima il nome e poi la storia o viceversa. Comunque questo non è importante, importante è che vi piaccia e vi diverta come è piaciuta ed ha divertito le mie figlie.
Dayne è la cugina di Padme, la compagna di Anakin Skywalker. E' lei il cavaliere smarrito. E' una Jedi, ma non è sicura di volerlo essere. La faccenda si complicherà di più quando incontrerà Obi Wan Kenobi e se ne innamorerà.
La vicenda parte all'epoca della "Minaccia fantasma" e dovrebbe arrivare fino al "Ritorno dello Jedi". Avverto che nello stile ho seguito l'originale, ma ho fatto delle variazioni nella trama.
Commentate e consigliate.
Genere: Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 24

 
Padme, Jar Jar e R2-D2 si erano messi ad aiutare Anakin per preparare il podrace alla corsa. Dayne, invece, aveva deciso di “tallonare”  Qui Gon”.
Era piuttosto sicura che la Forza avrebbe permesso al ragazzino di vincere, ma voleva assicurarsi che Qui Gon avrebbe provveduto ad Anakin anche dopo la vittoria.
Il Maestro Jedi era tornato dal colloquio con Watto con un ironico sorriso di soddisfazione sulle labbra. Dayne l’aveva interrogato e lui aveva risposto che aveva barattato la loro libertà e la nave della Regina con il denaro per l’iscrizione alla corsa e i pezzi di ricambio necessari.
“Fantastico!” aveva ribattuto Dayne “Mi auguro che la Regina non venga mai a saperlo!”
“Oh, non lo saprà.”
“Sembrate molto sicuro dell’esito della corsa, Maestro.”
Lui aveva guardato di sottecchi la ragazza, poi aveva mormorato: “Perché, tu no?”
Non era stato necessario rispondere.
Mentre tutti erano occupati attorno al podrace, Qui Gon sembrava invece cercare un angolo appartato, perché nessuno lo vedesse.
Dayne, però, non intendeva lasciarlo. Perciò, quando lo Jedi si diresse verso la veranda posteriore della casa degli Skywalker, lei, furtivamente, lo seguì e si nascose dietro la porta-finestra che metteva in comunicazione la cucina con il portico.
Qui Gon si guardò attorno, poi estrasse il comlink e chiamò Obi Wan.
In breve mise al corrente il suo padwan degli avvenimenti e concluse dicendo:
“Domani avremo i pezzi di ricambio e lasceremo questo rovente pianeta!”
Obi Wan non rispose subito; dopo qualche istante di silenzio disse incerto:
“E se il piano non funzionasse? Resteremmo bloccati qui! L’equipaggio verrebbe, probabilmente, tratto in schiavitù, anche le donne, noi dovremmo nasconderci e combattere e…”
Qui Gon lo zittì bruscamente.
“Funzionerà! Al tramonto la gara avrà inizio e il ragazzo arriverà primo!”
Dayne riusciva ad immaginarsi chiaramente l’espressione incredula di Obi Wan, poteva anche vederne gli occhi azzurri rivolti verso il cielo e la bocca atteggiata ad uno sbuffo d’impazienza.
Chissà perché, ma la cosa la fece sorridere.
Intanto Shmi era entrata in cucina, ma Dayne aveva immediatamente portato l’indice alle labbra, intimandole silenzio.
Shmi aveva guardato perplessa la ragazza, poi aveva visto, girato di spalle, Qui Gon e aveva capito. Silenziosa, fece un cenno d’assenso e uscì dalla stanza.
Qui Gon non si era accorto di nulla e continuava a parlare.
“Ascolta Obi Wan, ho qui due piastrine con dei campioni di sangue. Le ho contrassegnate con i nomi Alfa e Delta. Ora le infilo nel comlink e te le mando. Voglio che mi esamini i midi-chlorian e mi trasmetta immediatamente i risultati.”
I minuti passarono lentamente. Qui Gon attendeva tamburellando nervosamente le dita sul legno della veranda. Dayne, sempre dietro il suo riparo, respirava con un certo affanno e sentiva una strana contrazione allo stomaco. Alfa e Delta, Alfa e Delta! Non occorreva essere un genio per capire che erano i loro nomi: Anakin e Dayne.
La voce di Obi Wan li fece sussultare entrambi.
“Maestro, questi campioni hanno dei problemi, almeno, credo.”
“Quali sono i risultati?” Disse lentamente Qui Gon. La voce tradiva impercettibilmente una certa tensione.
“Ecco io, sono sicuro di aver controllato bene, ma…”
“I risultati, Obi Wan!”
“Sì Maestro! Campione Delta diciannovemila e trecento midi-chlorian, campione Alfa ventimila! Maestro, nemmeno il venerabile Yoda…”
Qui Gon restò per un attimo in silenzio, poi, con voce roca, interruppe il torrente di parole del suo padwan
“Lo so Obi Wan, ma non mi aspettavo nulla di molto diverso. Posso assicurarti che non ci sono errori!”
“Ma Maestro, cosa significa?”
Qui Gon respirò profondamente.
“Che ci troviamo di fronte a qualcuno di speciale, che non ci saranno problemi per la gara, che avremo i pezzi di ricambio, che lasceremo il pianeta e che, probabilmente…io avrò qualche noia col Consiglio.”
Prima che Obi Wan potesse ribattere, richiuse il comlink e si girò per rientrare in casa.
Dayne gli apparve d’innanzi all’improvviso, con un’espressione dura e risoluta.
“Prima delle noie col Consiglio avrete da dare parecchie spiegazioni a me!”
 
 
  
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