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Autore: aniasolary    31/08/2012    1 recensioni
STORIA RIPOSTATA.
Cosa sarebbe successo se Jacob avesse fatto un scelta diversa? Se avesse lasciato Bella alla sua vita?
Se i suoi occhi non avessero mai incontrato lo sguardo di Renesmee?
La storia comincia con il matrimonio di Bella ed ogni cosa è raccontata dal punto di vista di Jacob. I suoi sentimenti,le sue sensazioni e le sue emozioni sono i veri protagonisti.
Una strada sconosciuta ha in servo per lui una vita diversa e sarà essa insieme alla sue scelte a guidare il destino del suo cuore.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isabella Swan, Jacob Black, Nuovo personaggio, Seth Clearwater
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn, Successivo alla saga
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Anche quella volta non potei fare a meno di andare da Bella, un‘ ulteriore conferma della mia pazza e incosciente condotta. Parcheggiai la macchina davanti a casa Cullen e vi entrai. Una visione agghiacciante, terribilmente agghiacciante, che mi fece desiderare di non essere mai nato solo per non vederla soffrire in quel modo. Ma nei suoi occhi non c’era sofferenza… c’era solo morte, la vedevo riflessa nei suoi occhi, era di fronte a lei in quel momento e si stava preparando per portarla via dalle nostre vite, per sempre. Tutti intorno la trascinarono al piano di sopra in agonia. Questo era il vero inferno, mi sentivo bruciare, soffocare, morire. La stavo guardando morire e non potevo fare nulla. In quel momento tante parole sensate uscirono dalle bocche dei vampiri centenari della stanza, ma che non mi furono rese comprensibili per via dell’incredibile afflusso di paura, che mi faceva battere il cuore e scoppiare il cervello. Sangue, sangue dappertutto, su di lei, su di me, che cercavo invano di aiutarla. Quella cosa stava uscendo dalla sua pancia e la stava uccidendo . Oh no, Dio non poteva farla morire, e tutto l’amore, tutto l’amore che l’aveva portata fin qui dove sarebbe andato a finire? Bella doveva vivere, Edward prese un siringa di un materiale trasparente al cui interno vi era un liquido, il suo ago toccò il cuore di Bella, portandoci all’interno il suo veleno. Veleno. Era finita, era finita davvero. Mi girai verso il muro, osservando le mie mani sporche di sangue, sangue versato per quel figlio che non sarebbe mai nato, se in questo mondo le cose fossero normali come sembrano. La fine, la fine. Era già arrivata, dovevo andarmene oppure potevo continuare la mia lotta e cominciare una vendetta. Scesi le scale e la bionda aveva in braccio il mostro, ci giocherellava come se fosse un bambino vero, volevo ucciderlo, quello che l’aveva ammazzata, quello che non meritava di vivere. Ma nei miei pensieri tornò la Bella di sempre, carina e sorridente e la Bella che avevo visto prima di andare a Seattle, desiderosa di avere quel figlio. Non sapevo se sarebbe sopravissuta alla trasformazione, ma il mio cuore mi diceva una cosa, di lasciarla andare  dovunque fosse la sua destinazione, e con lei tutti quelli che le appartenevano. Mi diressi verso la porta, che sporcai con il suo sangue di cui ancora si sentiva il nauseante  odore . La richiusi, camminai veloce e guardai indietro. "Addio, Bella" pensavo. Ma non te l’ho mai detto davvero. "Addio, speranza" . Non sarei più ritornato in quel posto, in quella casa, in quella foresta. Sentivo i brividi su tutto il corpo e le lacrime, che senza il movimento degli occhi mi rigavano il viso. Andai a casa mia, anche se sapevo che non mi sarei sentito a mio agio neanche lì, non mi sentivo più a mio agio nel mondo, in questo mondo. Quando entrai in casa mio padre era sulla sua sedia rotelle, addormentato, presi una coperta e lo coprii bene, si sentiva ancora l’aria della pioggia. Mi stesi sul mio letto a pensare. Dovevo rifarmi una vita, dovevo vivere una vita normale. Anche se nel mio sangue c’era quel gene che mi portava a trasformarmi, potevo essere come qualunque altro ragazzo. Ormai avevo raggiunto il mio massimo controllo e potevo allontanarmi dal branco. Ma come avrei potuto raccontare la mia decisione ai ragazzi? E a mio padre? Mi comportai da codardo, lo so, ma era l’unico modo, l’unico modo per ricominciare. Presi un foglio di carta dalla stanza di mia sorella, sulla sua scrivania c’era ancora tutto il suo materiale per la scuola. Presi una penna nera e scrissi : 

"Devo andarmene, mi dispiace, da oggi in poi non farò più parte del branco, non rintracciatemi al cellulare. Seth, prenditi cura di Billy, non ha nessuno, lo sai. Leah, per favore non arrabbiarti, hai sempre conosciuto i miei pensieri e sai cosa sto provando, voglio solo cercare di stare bene e di vivere una vita normale. Papà, scusami, starò a Seattle da zia Josie, dirà di sì, sai che dice sempre di sì. Puoi venirmi a trovare quando vuoi, i ragazzi ti daranno una mano. Lasciate fuori i Cullen .      

Vi voglio bene . 

Jacob"

   
 
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