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Autore: aniasolary    31/08/2012    1 recensioni
STORIA RIPOSTATA.
Cosa sarebbe successo se Jacob avesse fatto un scelta diversa? Se avesse lasciato Bella alla sua vita?
Se i suoi occhi non avessero mai incontrato lo sguardo di Renesmee?
La storia comincia con il matrimonio di Bella ed ogni cosa è raccontata dal punto di vista di Jacob. I suoi sentimenti,le sue sensazioni e le sue emozioni sono i veri protagonisti.
Una strada sconosciuta ha in servo per lui una vita diversa e sarà essa insieme alla sue scelte a guidare il destino del suo cuore.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Isabella Swan, Jacob Black, Nuovo personaggio, Seth Clearwater
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Breaking Dawn, Successivo alla saga
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Io, Jacob Black, non avevo speranze. 
Forse se non ci fossi mai stato sarebbe stato meglio, meglio per me. 
Bella mi camminava incontro. Era sempre la stessa, la stessa camminata, lo stesso viso, lo stesso modo di storcere le labbra; il suo sguardo non era cambiato. Eppure io non avevo ancora perso la speranza di darle tutto me stesso, tutta la mia vita e di aiutarla ad essere felice. Mi ricordavo sempre quella scena prima di dormire. Era bellissima, vestita di bianco e intorno a noi c'erano  tante persone eleganti e spensierate. Era un matrimonio ma non il nostro. 
Quella sera ballammo insieme e fu una buona occasione per sognare ad occhi aperti un’altra volta, ancora una volta.
 Più avanti, se lei avesse fatto una scelta diversa, forse ci sarei stato in quella veste. Era così che la ricordavo: felice, carina, maldestra, piccola. Bella era fatta così, mi deludeva in continuazione, mi faceva più male di un coltello affilato, ma non ne era consapevole, era in cerca dell’amore: non aveva mai capito che ce l’aveva sempre avuto di fronte, mentre giocava a fare le torte di fango. Sorrido quando ci penso. Ma non ero perfetto, non lo sono mai stato e non riuscivo a cambiare nemmeno per la persona che amavo di più al mondo, ero impulsivo e a volte… non andavo bene per niente. Ma Bella, Bella cercava la perfezione e credeva di averla trovata in Edward, che fatico ancora a chiamare per nome, che fatico ancora a considerare come persona, ma lei lo amava e forse era per questo che non  ci vedeva difetti. Era rimasta accecata dall’amore e tutto ciò che vedeva non valeva la pena di essere guardato, se insieme a lei c’era lui. Anche quella sera riemersero i miei difetti, lei voleva una vera luna di miele…  Non riuscivo neanche a immaginare che la toccasse. Sapevo che se l’avesse fatto probabilmente avrei perso le staffe, anche se non c'entravo niente ormai, per lei non ero niente. Aveva fatto la sua scelta e io non riuscivo ancora ad accettarla. E’ possibile che un sentimento sia così forte da far perdere completamente la ragione? Da far perdere completamente il senso di ogni cosa ? Mi era capitato e sapevo che nessun’altra a parte lei mi avrebbe fatto perdere la testa. Partì e il periodo in cui non era a Forks la pensavo sempre, e mi faceva male. Cercai di stare il più possibile con i ragazzi, erano divertenti e riuscivano a farmi cambiare la prospettiva del pensiero almeno per un po', solo per un po’. Ma in fondo era quello che voleva e io non potevo farci nulla. Poteva stare con lui quanto le pareva, ma sapere che presto sarebbe diventata una di loro mi disgustava, non volevo. Immaginarla pallida, priva dei suoi occhi color cioccolato, e assetata di sangue mi dava i brividi . Non sarebbe più stata la Bella di sempre, la ragazza di cui ero innamorato e anche se lei non ricambiava i miei sentimenti, non volevo che cambiasse. Quel momento si avvicinava sempre di più e ne fui completamente consapevole quando tornò dal suo viaggio di nozze. Più pallida del solito, debole e con la pancia deformata. Stava male e per colpa sua…  Volevo ucciderlo, non aveva il diritto di toglierle la vita, la famiglia, l’amicizia, di toglierle tutto. Non poteva. Ma davanti a lei non riuscii a muovere un dito, il suo aspetto occupò la mia mente e quell’immagine non voleva saperne di lasciare spazio alla mia volontà. La andavo a trovare ogni giorno. Che stupido, il momento era arrivato, la mia più grande paura stava prendendo forma. Sarebbe stato meglio vederla morta? Una volta l’avevo detto e pensato, ma non poteva morire, non dopo tutto questo. Bella non dava segni di paura, soffriva, stava male e man mano le difficoltà aumentavano, ma nei suoi occhi c’era la volontà di reagire, di continuare a lottare  per quella cosa che lei chiamava “bambino”. Un mostro invece, un mostro che le stava succhiando via la vita. Ma lei non era spaventata, guardava la sua pancia con speranza. Edward insieme a lei la accarezzava con uno sguardo incerto. Lui aveva una sola cosa buona: desiderava che rimanesse in vita da umana e non voleva trasformarla. Non voleva perderla, così come io non volevo che andasse via per sempre, e ciò sarebbe successo in due modi: con la morte o con la trasformazione. Per la prima volta mi accorsi che anche Edward aveva dei punti deboli. Lui non poteva offrirle niente a parte se stesso e non riusciva più a immaginarsi senza Bella accanto. Era questo il problema, il suo amore per lei e viceversa, i loro sentimenti erano sbagliati… ma giusti per i loro cuori. Ogni giorno era un inferno, Bella doveva nutrirsi di sangue per far crescere quel mostro e lo faceva come se fosse naturale per lei, e poi quando cercava un nome da dargli... solo al pensiero mi veniva il vomito. Fu allora che uscii da casa Cullen con la testa che mi scoppiava. Edward mi diede le chiavi di un’auto in garage. Riemerse dal fondo l’ultima alternativa, l’ultimo modo per lasciare Bella in pace, e per rasserenare me stesso: l’imprinting. Una forza ancor più forte della gravità ti porta a quell’essere e tu non puoi far altro che essere tutto quello di cui ha bisogno. Io non l’avrei mai avuto e non volevo averlo, ma forse in quel modo tutto sarebbe stato più tranquillo. Destinazione: Seattle. Lì avrei incontrato la ragazza per me, ma tutto, ogni cosa mi ricordava Bella, capelli,occhi,risate, tutto. Stavo per tornare a Forks quando una ragazza con leggere lentiggini sul naso con i capelli castani chiari, e grandi occhi color nocciola mi chiese informazioni sulla macchina che stavo per guidare. Era bella, socievole, disponibile, si interessava di auto e si aspettava che la portassi a fare un giro. Qualcosa mi bloccava, mi diceva che dovevo tornare a casa, ma perché dovevo sempre essere così sciocco? Perché dovevo sempre soffrire per colpa degli altri? Sarebbe finito tutto, ogni dolore. «Mi chiamo Lizzy. »mi disse 
«Jacob. » le risposi. 
Adorava quella macchina, parlò di motori,velocità e sentivo che sarebbero cambiate molte cose, era un presentimento. Stavo per salutarla e andare via ma all’improvviso mi voltai e le chiesi il suo numero: le dissi che l’avrei chiamata al più presto. Continuai fino all’ultimo secondo a sperare che l’imprinting avvenisse in quell’istante. Non avevo trovato quello che cercavo ma almeno c’era la speranza che qualcosa potesse cambiare
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Ciao a tutti, lettori. Questa storia risale al settembre 2010, due anni fa. A marzo il mio account è stato sabotato, e la mia storia fu cancellata dal sito fino al capitolo 56, cioè quelli che avevo pubblicato all'ora. Ho deciso di ripostarla tutta dall'inizio senza modifiche, per dar modo a chi vorrà di leggerla, e anche perché è un bellissimo ricordo per me, visto che è la mia prima storia. Non è assolutamente perfetta, anzi, molte cose oggi le cambierei, ma è una parte di me <3 E se non avessi scritto questa storia, non credo che tutto il resto sarebbe nato. Quindi perdonatemi per qualche errore e se l'impaginazione non sarà delle migliori. Se sarete tanto fiduciosi da leggerla lo stesso e andare avanti ve ne sarò davvero grata, anche perché all'inizio i capitoli sono un po' corti ma poi diventano più corposi e quindi anche più curati :) Pubblicherò un bel po' di capitoli alla volta, perché la storia è molto lunga. Verranno pubblicati dei capitoli in questa prima parte della storia, e poi inserirò il link per leggere i capitoli che sono già stati pubblicati.
Grazie a tutti quelli che leggeranno, rileggeranno, e vorranno lasciarmi due paroline per rendermi tanto felice *w* Grazie, grazie davvero. E spero che vogliate seguirmi fino alla fine per vedere come ho immaginato la vita di Jacob in questa What if :)
Grazie infinite. Grazie a J, Caterina, Virginia, Noemi, Sara, Maria, Steffy, Teresa, fufe, e mi dispiace di non scrivere tutti i vostri nomi ma vi abbraccerei uno per uno. E se la Meyer vi vuole regalare una macchina... io vi regalo una carta di credito illimatata da spendere alla feltrinelli :D 
Grazie.
Vostra Ania.
   
 
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