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Autore: lostinthefreedom    31/08/2012    3 recensioni
due ragazzi separati... uno sbaglio... solo per orgoglio... numerose vicende piene di equivoci... queste sono le moggiori caratteristiche che avvolgono la storia di Chiroki e Yuto... spero di avervi incuriosita, baci!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Eccomi qui! Scusate tanto per l'attesa! *si fa piccola piccola per la vergogna* purtroppo io sono famosa per la mia pigrizia e come potete constatare è vero... ma ora che la scuola rinizierà e non avrò molte cose che mi distrarranno come invece accade nelle vacanze, vi prometto che sarò più puntuale con i capitoli... altrimenti se continuo così andrà a finire che questa storia la terminerò da vecchia! ^^ Bene, dopo la mia premessa... godetevi il sesto capitolo! :3

A metà del tragitto in macchina la tensione iniziava a sentirsi, Chiroki capì che il suo amico era preoccupato per qualcosa e se poteva, voleva aiutarlo.

Forse ci sono dei problemi con i suoi... quando ne ha parlato ha arricciato un po' il naso e improvvisamente è diventato malinconico...” mentre continuava a pensare, Chiroki si volto verso Tsubaru, “...Poi era strano anche questa sera, per esempio quando ha risposto per le rime a Naoya, ben sapendo che si trattava di uno scherzo... mi fa male vederlo così” in quel momento Tsubaru si accorse che il suo compagno di viaggio lo stava fissando palesemente, così abbozzò un sorriso e gli disse:

-Ehi, Chiroki, ti piace la vista?- e poi fece una piccola risata.

-Eh?... oddio, scusami! Ti stavo fissando! È solo che stavo ripensando a come hai reagito alla battuta di Naoya... come mai?- chiese Chiroki con tono gentile, cercando di non forzarlo. Improvvisamente Tsubaru divenne di ghiaccio, inchiodò di colpo e quel piccolo sorriso scomparve dal suo volto in un istante.

Ecco lo sapevo, dovevo solo starmi zitto...” Chiroki si pentì della domanda posta al ragazzo, così gli diede un altro sguardo, con la coda dell'occhio e lo vide appoggiare la fronte sul volante, poi si sollevò e con voce pacata disse:

-Siamo arrivati- aprì la portiera e uscì, sbattendola con più foga del normale, poi vedendo che l'amico non accennava a scendere, si avvicinò e spalancò la portiera anche a lui, e con un gesto della mano lo invitò a saltare giù dalla monovolume nera metallizzata.

Chiroki scese all'istante e seguì Tsubaru, il quale si dirigeva a passo svelto verso la palazzina di mattoncini rossi proprio al di là della strada.

-Le chiavi... le chiavi... dove cavolo le ho messe?- disse Tsubaru spazientito, -cazzo, le ho dimenticate in macchina! Chiroki, aspettami un attimo qui- ultimò e senza nemmeno aspettare una risposta fece una piccola corsa e raggiunse nuovamente la vettura.

Chiroki nell'attesa si mise ad osservare i nomi scritti sui citofoni, poi si soffermò quando vide il nome dell'amico.

Che strano, ci sono solo il suo nome e quello di sua madre... non sapevo che i suoi fossero divorziati” pensò istintivamente il ragazzo poi appena si trovò Tsubaru di fianco, distolse lo sguardo, nonostante non stesse facendo nulla di male.

-Eccomi con le chiavi- annunciò sottovoce il ragazzo.

-...Perché parli così?- chiese Chiroki imitando la voce bassa dell'amico.

-Forse perché sono le 3 di notte?- in quel momento Chiroki si rese conto di quanto tempo avesse passato in quell'inferno di locale.

-Giusto, me n'ero dimenticato, è solo che non sono abituato a certi orari e poi l'alcool mi ha ristretto il cervello e arrivo un po' dopo...- stava dicendo il ragazzino, ma Tsubaru ridendo disse:

-Sì, belle scuse per giustificare che sei ritardato...- e seguì una risata di tutti e due, che poi soffocarono ricordandosi che la gente normale dormiva a quell'ora.

Fecero una rampa di scale e arrivarono di fronte ad un portone, che Tsubaru aprì con un paio di scatti della serratura, poi invitò Chiroki a entrare con un gesto della mano. Il ragazzo si fece avanti, ma quando poggiò i piedi sullo zerbino per pulirli, si illuminò di colpo la scritta Welcome e Chiroki per lo spavento si allontanò con un balzo all'indietro.

-Ah, scusa... non ti preoccupare, entra... e se ti stai facendo delle domande, ti rispondo solo che mia mamma è una donna molto appariscente e te ne accorgerai anche dall'arredamento- poi diede una spintarella sulla schiena di Chiroki per incitarlo ad andare dentro e infine si richiuse la porta alle spalle.

Quando il padrone di casa accese la luce, Chiroki sbatté velocemente gli occhi per abituarsi al chiarore e solo dopo si accorse del vistoso design che si trovava attorno a lui.

Il soggiorno era un luccichio unico, non aveva mai visto così tanti brillantini, strass e paillette tutti insieme! In mezzo al salone vi era un enorme divano in pelle rosa con dei cuscini coordinati e pelosi e di fronte ad esso un tavolino di cristallo con le gambe ricoperte di tasselli di vetro che disegnavano uno splendido mosaico luminoso e ammaliante, spostando lo sguardo poco più in alto si poteva ammirare il lampadario, composto interamente da pendenti sfaccettati, i quali davano un effetto luce praticamente impressionante. Il mobilio intorno al ragazzo era estremamente moderno e con un design eccezionale, accostato sui toni del rosa, del fucsia e del bianco. Solo muovendo qualche passo in avanti Chiroki si accorse di camminare su un pavimento estremamente morbido, tanto da non sentire i proprio passi e questo perché non era un pavimento in marmo, in parquet o piastrellato, ma bensì una moquette candida come la neve, che ricopriva tutta la stanza. Chiroki iniziò ad aprire la bocca in senso di ammirazione e l'amico comprese che doveva mettere fine a quell'adulazione da parte sua.

-Allora... vuoi che le mosche ti entrino in bocca o preferisci un bicchiere d'acqua?- domandò il ragazzo parandosi di fronte a Chiroki, il quale si riprese e serrò la mascella prima di rilassarla di nuovo e ricominciare a parlare.

-S-scusa, è solo che non avevo mai visto...- iniziò a dire -...una casa come la tua...- ma a terminare la frase si aggregò anche Tsubaru, che poi aggiunse:

-Sì, me lo dicono in tanti, ma io ormai non ci faccio più caso e dato che tu sei mio amico e tornerai qui molto spesso, ti prego non fare più come prima, eri davvero inquietante- rise di gusto accompagnato da Chiroki.

-D'accordo, la prossima volta verrò con dei paraocchi come quelli dei cavalli, così non mi distrarrò e mi concentrerò solo sul tuo sorriso...- in quel momento si accorse di aver detto la cazzata più grande della serata.

-Come dici?- domandò Tsubaru porgendogli il bicchiere colmo d'acqua.

-N-niente... cioè, volevo dire che per non distrarmi mi metterò i paraocchi... tutto qui...- cercò di rettificarsi, ma sapeva benissimo che l'amico non era né tonto né ubriaco da non aver capito la frase di prima al completo.

-Sì, hai ragione, dovresti proprio comprarli- soggiunse un'altra risata. A quanto pareva aveva deciso di accantonare la storia del sorriso, meglio così.

Tsubaru si sedette sul divano e fece segno a Chiroki di raggiungerlo, così anche lui si accomodò su quello che sembrava un'enorme confetto luccicante.

-Allora, piaciuta la serata?- chiese con fare ironico Tsubaru.

-tu che dici?- e avvicinandosi un po' di più a lui gli diede un colpo d'anca per ricambiare l'ironia.

-Fosse stato per me non ci sarei neppure andato...- rispose in tono serio l'amico.

-Come? Mai sei stato proprio tu ad invitarmi e ad organizzare la serata...- disse Chiroki ora confuso.

-Sì, ma l'ho fatto solo perché ti vedevo sempre più triste... pensavo che svagandoti un po' avresti riacquistato il sorriso, invece... ho fatto solo una cazzata- concluse infine Tsubaru poggiando i gomiti sulle ginocchia e piegandosi in avanti.

-Ma no, non dire così, chi poteva immaginare che io mi sarei ubriacato, che quella ragazza si comportasse in quel modo assurdo e che tu ti arrabbiassi tanto con Naoya... scusa, ora quello che ha detto una cazzata sono io...- si scusò Chiroki.

-No, non hai detto niente di male- fece una piccola pausa -io mi sono arrabbiato tanto con Naoya perché non mi piace chi gioca, sminuisce, maltratta o deride le persone che sono diverse, anche se solo per scherzo, io non riesco a concepirlo e a sopportarlo... ecco perché me la sono presa in quel modo, mi spiace.- terminò Tsubaru voltandosi verso Chiroki, il quale lo fissava con sguardo ammiratore.

Tsubaru è così... perfetto. È un bel ragazzo, intelligente, affidabile, un buon amico e una persona che si preoccupa per tutti, anche per chi è... come me” Chiroki concluse il suo pensiero con un tono di triste amarezza.

-Ehi, a cosa stai pensando?- domandò Tsubaru all'amico, vedendolo di colpo così giù di morale.

-Ehm... stavo solo pensando che potremmo ancora passare una bella serata...- disse, ovviamente mentendo.

-Beh, contando che sono le 3 e mezza del mattino... sì, ci sarà di sicuro un ristorante aperto!- rispose ironicamente Tsubaru, anche per strappare un sorriso dalle labbra di Chiroki, e ci riuscì con successo.

-Scemo, io intendevo che potevamo guardarci un semplice film mentre mangiamo i popcorn... per passare dei bei momenti non si deve essere per forza in un ristorante o locale di lusso- Tsubaru lo guardò per un momento, poi batté di colpo le mani sul divano e si alzò in piedi.

-Hai ragione! Vado subito a preparare i popcorn, intanto scegli pure il DVD che vuoi, sono tutti in quella libreria- disse il ragazzo indicando la parte opposta del salone, dove una gigantesca libreria, che arrivava fino al soffitto, ricopriva l'intera parete. Così Chiroki si alzò a sua volta e si diresse verso i film, ma si accorse che erano davvero in alto e lui non era esattamente lo stereotipo del “ragazzo alto”, così si mise in punta di piedi e allungò il braccio più che poté, ma ovviamente non ci arrivava ancora. All'improvviso Chiroki sentì qualcosa di caldo e e con l'aroma di frutta sul collo e dopo un istante si ritrovò di fronte Tsubaru con in mano un DVD.

-Era questo che volevi prendere?- disse con un sorriso disarmante.

-S-sì...- Chiroki era come impietrito.

-Allora vediamo... ah, “Face off”, grande film! Lo hai mai visto?- chiese Tsubaru.

-No, ma me ne hanno sempre parlato molto bene...-

-Sì, chi te ne ha parlato aveva ragione, è con John Travolta e Nicolas Cage, la trama è...- fu tutto quello che Chiroki riuscì a captare, perché dopo i suoi pensieri presero il sopravvento, tanto da coprire anche la voce dell'amico.

Quella sensazione... era il fiato di Tsubaru sul mio collo prima, vero?” inconsciamente si portò una mano al collo e iniziò a massaggiarlo, era come se la pelle fosse ustionata e ora gli doleva.

Era così profumato e... caldo. Era da così tanto tempo che non sentivo quell'inebriante sensazione di calore sulla pelle...” accortosi che i suoi pensieri stavano davvero esagerando, Chiroki si riprese e tornò a prestare Tsubaru, il quale aveva appena finito di recitare la trama scritta sul retro del DVD, poi lo fisso e gli disse:

-Chiroki, ma sei tutto rosso...- il ragazzo avvampò ancora di più, così tolse immediatamente la mano dal collo e cercò delle parole nella sua testa che insieme potessero formare una scusa di senso compiuto, quando Tsubaru aggiunse solo:

-Beh, è ovvio che tu abbia caldo, non sei ancora tolto la giacca- si avvicinò e con una mano gli toccò il giubbino in pelle.

-Ah, giusto! Sì, sì, era proprio per questo che sto arrossendo, fa molto caldo!-

urlò quasi Chiroki, era davvero nervoso e non ne capiva il motivo.

-Beh, dammi pure la giacca che l'appendo, così possiamo vederci il film- disse Tsubaru prendendo la giubba che nel frattempo l'amico si era sfilato, così la mise sull'attaccapanni e si sedette sul divano, dove Chiroki lo stava aspettando. Prese in mano un telecomando e accese la televisione e con un altro il DVD, la schermata del televisore di oltre 40 pollici si ricoprì di grigio e l'audio iniziò a riprodurre quel suono strano, un mix di scricchiolii e stropicciamenti che Chiorki odiava tanto. Tsubaru si alzò dal divano e si acquattò per infilare il DVD, quando Chiroki disse:

-Non ti è mai capitato di pensare... che se non fossi come sei, tu avresti un'altra vita?- era un discordo sconclusionato e Chiroki lo sapeva bene, ma voleva sapere se la pazzia lo stava pervadendo del tutto, o non era il solo e la sua paranoia era una cosa comune.

-Credo di non riuscire a seguirti...- disse Tsubaru posando a terra la custodia del film e alzandosi in piedi.

perfetto, sto diventando completamente pazzo” si disse Chiroki, ora stava anche peggio.

-Vai avanti, dimmi... voglio cercare di capirti- quelle parole scossero Chiorki nel profondo. Nessuno aveva mai voluto capirlo, né sua mamma, che lo odiava, né suo padre, che anche in punto di morte non lo riconosceva come figlio e nemmeno i suoi compagni delle elementari, delle medie e del liceo, e tanto meno quelli dell'università, l'unica persona che aveva cercato di capirlo fino in quel momento era stato Yuto, ma adesso aveva trovato qualcun altro che si interessava davvero al suo pensiero e alle sue riflessioni: Tsubaru.

-Dici... sul serio?- chiese ancora stupito Chiroki.

-Certo. Su, spiegami meglio- e detto questo Tsubaru tornò a sedersi al fianco dell'amico.

-Ecco, vedi... come ti avevo detto prima non ho mai visto questo film, ma mi ha sempre affascinato per il fatto che il protagonista cambia volto e... crederai che sia stupido... quindi la smetto- Chiroki stava per voltarsi quando Tsubaru gli chiuse in una morsa affettuosa le mani con le sue e gli disse in tono dolce:

-Chiroki, continua, anche se sarà sciocco ti sarai sempre sfogato, no?- vedendo quegli occhi sinceramente interessati e sentendo quelle parole così calde e dolci, Chiroki continuò.

-...a volto penso che se anche io cambiassi il mio volto potrei ricominciare tutto da zero, una nuova vita, nessuno che ti conosce, una nuova reputazione... ma anche se cambi faccia rimane sempre quello che sei dentro, il tuo carattere, quello che ti distingue e quel problema...- gli del ragazzo cominciarono a riempirsi di lacrime -...quel fottutissimo problema che nessuno concepirà e che nessuno accetterà e a causa di quel problema tu perderai tutte le persone a te care! Solo perché tu sei diverso, solo perché non sei come loro!- ora gli occhi castani di Chiroki erano letteralmente sommersi dalle lacrime e faticava anche a vedere, stava per continuare, quando una voce ruppe i suoi singhiozzi in un istante.

-Basta! Non devi mai dire queste cose!- Tsubaru aveva la voce alta, ma non era arrabbiato, era più che altro angosciato, pensò Chiroki e ne ebbe la conferma quando si asciugò le lacrime e riprese la vedere chiaramente, perché due iridi verdi come gli smeraldi lo stavano fissando con una forte tristezza dentro. Tsubaru prede il viso di Chiroki tra le mani, lo avvicinò al suo e gli disse:

-Non devi mai più dire una cosa del genere, hai capito?- fece una piccola pausa, per dar tempo a Chiorki di annuire appena e poi continuò.

-Tu vai benissimo così come sei, tutti abbiamo dei difetti, perché siamo umani, chiaro? E credimi che io non ho mai trovato una persona come te, sei un ragazzo così gentile, simpatico, intelligente e bello...- cercò di dire molto velocemente l'ultima parola, poi si fermò un attimo ad osservare il viso di Chiroki, sconvolto per quelle affermazioni.

come può dire queste cose di me? È lui il ragazzo che possiede tutte queste qualità, non io... io sono solo un ragazzo che è stato scomunicato dalla sua famiglia e da quelli che chiamava amici perché è gay... ecco cosa sono io...” pensò amaramente Chiroki e il naso iniziò a pizzicargli, preannunciando l'arrivo di nuove lacrime.

-Non dire così, perché non è vero... tu non mi conosci...- Chiroki venne interrotto per la seconda volta.

-Forse non ti conosco da molto tempo, ma non ha importanza, perché io ho già capito che sei una persona meravigliosa e nessun difetto potrà mai farmi cambiare idea- affermò con decisione Tsubaru, accorgendosi solo alla fine che stava ancora tenendo con le mani il volto di Chiroki, così le abbassò con un gesto molto goffo e arrossì.

-Grazie... grazie di tutto Tsubaru...- Chiroki senza nemmeno pensarci buttò le braccia al collo dell'amico e iniziò a far sgorgare quelle calde lacrime che gli imperlarono il viso, per poi ricadere sulla schiena di Tsubaru.

L'amico rimase leggermente stupito dal gesto di Chiroki, ma dopo un'esitazione momentanea lo accolse calorosamente tra le sue braccia e lo strinse forte. Nessuno dei due seppe per quanto a lungo rimasero così, dolcemente abbracciati su quel vistoso divano, ma dopo quegli interminabili quanto splendidi momenti furono rotti da Chiroki, il quale si staccò dall'amico e gli disse:

-Sarà meglio che vada, sono già le 4 e mezza e credo che tutti e due abbiamo bisogno di tanto riposo, anche se penso che domani non verrò, anche perché dopodomani iniziò a lavorare e non voglio fare brutta figura il primo giorno andando mezzo ubriaco e per giunta stanco- mentre parlava Chiroki si diresse verso l'attaccapanni e afferrò la giacca, poi la infilò.

-Ah, non mi avevi detto che iniziavi a lavorare... beh, me ne parlerai appena ci vediamo. Ce la fai a tornare a casa o hai bisogno di un passaggio, è abbastanza lontano il tuo quartiere- chiese Tsubaru.

-No, non preoccuparti, ho bisogno di prendere un po' d'aria fresca- detto questo si avvicinò alla porta, si rimise le scarpe e prima di chiudersi la porta alla spalle fece un saluto con la mano all'amico che ricambiò con un sorriso.

Chioroki scese lentamente le scale per non far rumore, poi appena uscito da portone inspirò con forza quell'aria frizzante della mattina e si incamminò verso casa.

 

                                                                           ***

 

Appena Chiroki si chiuse la porta alle spalle Tsubaru si accasciò sul divano e fissò un punto qualunque sulla moquette, poi pensò:

perfetto... ho perso l'occasione, forse l'unica che mi sarebbe mai capitata...”

poi si rialzò e guardò in direzione della porta.

-Chiroki... riuscirò mai a dirti che mi sono innamorato di te?-


Perfetto! anche il sesto capitolo è andato! Vermante avrei voluto farlo terminare diversamente, ma poi scrivendo mi sono accorta che per adesso tra Chiroki Tsubaru non ci sarebbe stato nient'altro che un abbraccio, appassionato, ma pur sempre e solo un abbraccio... vedrete dopo... vabbè, basta fare la vaga, ci vediamo al prossimo capitolo, se ancora vi interessa! Grazie a tutti! :3 

 

  
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