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Autore: Alexandra McAdams    31/08/2012    1 recensioni
Zayn restò muto, non si aspettava una reazione del genere. La raggiunse, e sapeva che aveva ragione, ma non riusciva a trattenersi. Alla fine era stata tutta colpa sua, e se non si fosse fatto imbambolare da dei lunghi capelli biondi ora sarebbe lui al suo fianco e non Harry.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-sei pronta signorina? – domandò impaziente Niall.
Elodìe indossò finalmente il golfino in stile californiano che le aveva regalato lo zio il giorno del suo compleanno e raggiunse il biondo irlandese che la attendeva in piedi davanti alla porta della stanza.
-scusami davvero, ti giuro che non faremo mai più tardi! Ma non puoi dirmi così all’ultimo che dobbiamo andare di fretta e furia via – borbottò la ragazza dai corti capelli chiudendo dietro di se la porta della stanza dell’hotel.
-e per di più sono le due del pomeriggio, dove diavolo mi porti vestita da sera?-
-stai zitta brontolona che sei l’ultima e tutti ci stanno aspettando- le rispose Niall salendo sull’ascensore.
Elodìe si bloccò immediatamente di fronte all’amico, fece un passo indietro e scosse la testa da destra a sinistra.
-forse  è meglio se resto qui-
Niall le prese il polso, la trascinò contro di se all’interno dell’ascensore e premette il tasto che li portava direttamente al parcheggio sotterraneo dove Alessandra e gli altri 4 ragazzi li stavano aspettando.
-non puoi evitarlo per sempre- le sussurrò il biondino lasciandola andare.
-si, lo so. Ma visto che sia voi che noi partiamo domani pomeriggio, l’idea di evitarlo anche per oggi che era l’ultimo giorno mi piaceva in un modo assai spropositato- disse Elodìe. Poi sbuffò.
Voleva vederlo, e l’idea di poterlo guardare e passarci insieme l’intera giornata le faceva volare velocemente tutte le farfalle che avevano creato una casa all’interno del suo stomaco.
Magari avrebbero potuto parlare e chiarire la situazione che si era creata. Stare lontano per dei mesi sicuramente non sarebbe stato facile, ma non lo era altrettanto se fosse successo che per davvero, loro due, non si sarebbero mai più parlati.
E quando tornavano? Lei sicuramente avrebbe rivisto Harry, Niall, Louis e Liam. E se avesse fatto come l’ultima volta che erano stati lontani.
Scosse di nuovo la testa cercando di far sbiadire quei ricordi dalla mente. Tossì 2 volte e sorrise, nel modo più fintò che riuscì.
Niall scoppiò a ridere sonoramente e poi le porte dell’ascensore si aprirono. Scesero e raggiunsero il piccolo furgoncino dove gli altri stavano aspettando con ansia l’arrivo dei due ritardatari.
Si salutarono tutti, in fondo si erano svegliati e preparati subito senza nemmeno passare un attimo insieme. Avrebbero avuto una giornata piuttosto movimentata e il tempo di fare quattro chiacchiere in modo innocente non c’era. Zayn si voltò a salutare Niall, poi spostò il suo sguardo verso quello di Elodìe e nell’attimo in cui anche lei lo ricambiò, si voltò verso la strada senza pensarci minimamente due volte.
Nonostante tutti stessero parlando ad alta voce del più e del meno, sia Zayn che Elodìe si sentivano estremamente soli. Erano in mezzo a gente che li conosceva bene, forse più di quanto si conoscessero loro da soli e allo stesso tempo la sensazione che provavano era di piena e triste solitudine.
Lei avrebbe voluto parlargli, chiarire. Ma sapeva che anche quando Zayn si metteva in testa qualcosa sarebbe stata quella fino a quando un’idea pazza e sconsiderata gli sarebbe passata per l’anticamera del cervello.
Nel mentre in cui Elodìe non lasciava un attimo di pace al viso di Zayn, il tutto si fermò, i ragazzi scesero e con loro anche lei, seguita da Alessandra.
-ma te l’ha detto Niall a cosa assisteremo oggi?- le domandò l’amica agitata e felice come una pasqua.
-veramente no- rispose Elodìe e poi si lasciò condurre verso l’interno di un grande edificio in centro di Londra.
Non aveva fatto caso alla strada, non aveva fatto caso ai discorsi. Si era talmente concentrata su quello che il ragazzo moro le faceva provare, che si era quasi dimenticata di avere qualcuno attorno a se.
Appena raggiunsero il centro dell’edificio nel quale erano state portate, Elodìe si rese finalmente conto del perché l’avessero fatta vestire in quel modo e del perché se n’erano andati via dall’hotel così presto.
 
-stavamo pensando di fare un concerto la sera prima di partire per il tour statuintense, almeno i nostri fan londinesi non si sarebbero potuti lamentare- aveva detto Liam tra un sorso di vodka alla pesca e l’altro.
-vedete che pensate in piccolo? Mamma mia quanto siete ristretti in certe cose- aveva sbottato Elodìe. I discorsi in quella vasca idromassaggio all’esterno della villa che le avevano affittato per il suo compleanno erano al di sopra di ogni loro aspettativa. Erano tutti ubriachi, Alessandra e Harry ogni tanto si lanciavano occhiate che non le piacevano e lei non poteva fare a meno di fare lo stesso con Zayn.
-cosa intendi dire?- rispose duro Zayn come per andarle contro.
-intendo dire che pensate sempre ai fan degli Stati Uniti e quelli di Londra. Dove cazzo li lasciate quelli spagnoli, o italiani, o francesi, tedeschi, russi? Oppure greci, islamici o che so io. Diamine ragazzi, espandete i vostri orizzonti- disse Elodìe soddisfatta di essere riuscita a tirare fuori nomi di popoli che nemmeno si ricordava con tutti i fiumi di alcool che le correvano in corpo.
Poi prese Harry e se lo baciò come si baciano alla fine dei film anni ’50 di protagonisti di turno.
 
-l’hanno fatto davvero?- sussurrò Elodìe più a se stessa che ad Alessandra che le era accanto.
Erano nel centro del teatro che li ospitava quella sera per il concerto pre us-tour.
Entrambe le ragazze restarono a bocca aperta e nell’attimo in cui Elodìe si ripigliò un minimo, si sedette sulla prima poltrona che trovò al suo fianco.
-ti pare un sogno?- le domandò Alessandra incredula quanto l’amica.
-tu sicuramente dovrai abituartici. Stare insieme al signorino Styles implica questo. Lui ti porterà ovunque, cercherà di averti sempre affianco in modo da sentire molto meno la distanza che avrete sempre attorno a voi, purtroppo- le rispose Elodìe cercando la sagoma di Zayn sul palco.
L’amica le prese la mano e la guardò ringraziandola, non poteva chiedere di meglio.
 
-ma quando tornate avete ancora intenzione di fare concerti del genere?! No perché io potrei anche comprare direttamente un biglietto per Londra e per il vostro prossimo spettacolo nella capitale inglese- disse Elodìe entrando nel camerino dei ragazzi.
-mi sa che hai sbagliato- le rispose in modo tranquillo Zayn appena si trovò difronte a se la figura di Elodìe.
-ma Ale mi aveva.. ok nulla, l’ha fatto apposta! Scusami, ciao e buon tour- disse e si voltò verso l’uscita.
-io non ho mai voluto farti male-
Elodìe si fermò. Cercò la calma che non riuscì a trovare dentro di se in quel momento e si girò raggiungendo Zayn.
-non hai mai voluto farmi male? Ma vaffanculo cretino. Ti senti quando parli? Dubito, davvero dubito seriamente. Non stai facendo altro che prendermi per i fondelli, e.. beh, si. Complimenti di tutto -
Lui la prese attirandola verso di se e la baciò con rabbia.
Elodìe si staccò velocemente, con le lacrime agli occhi –un bacio non risolve il casino che abbiamo creato-
-amore- sussurrò Zayn guardando la ragazza di cui era follemente innamorato.
 
9 giorni dopo
Appena l’aria fresca di quella sera primaverile li investì, Elodìe si coprì il capo con il cappuccio della felpa e frugò tra le tasche dei jeans di Malik.
-sai che esistono i tabaccai in cui puoi comprare sigarette senza problemi? Se vuoi ti do io i soldi, tanto ormai..- sbuffò lui quando per l’ennesima volta quella che era la sua più grande amica le rubò dai jeans il pacchetto di sigarette.
Elodìe sbuffò rigirando gli occhi verso il cielo e senza nemmeno degnarsi di farsi problemi, rubò due sigarette dal pacchetto: una per lei e una per lui.
-vedi? Sono anche premurosa, ti prendo io la sigaretta in modo che tu non debba fare nemmeno un minimo sforzo per tirarla fuori- sorrise maliziosa lei.
Lui sorrise divertito, in fondo le era amico anche per quel lato che lui adorava di lei. Poi la prese sotto braccio e accese entrambe le sigarette.
-come è andata la giornata?- domandò lui.
-bene. Ci siamo divertiti con i piccoli, ci hanno decisamente sfinito..- rispose stringendosi a Zayn- ma io come farò senza di te?-
Lui la guardò dall’alto, confuso.
-si. Ti ho proprio chiesto questo. Alla fine con Harry so che non potrei mai esserci amica, e quindi se per causa della lontananza dovesse finire tutto, me ne farei una ragione. Ma tu sei mio amico, io ti conosco da molto più tempo di Harry e perdere anche te per colpa comunque dei vostri impegni mi fa stare male al solo pensiero- sussurrò lei chiusa da quelle braccia che l’avevano stretta nel frattempo.
Lui le baciò la fronte e poi fece un tiro di sigaretta –sai come la penso su queste cose. Io e te non potremmo mai essere divisi da niente. Nemmeno la tua storia con Harry l’ha fatto, quindi perché preoccuparsi?-

-e poi vabbè alla fine mi ha detto che si sta innamorando di me e che non vede l’ora di tornare-
Elodìe era talmente impressa nei suoi pensieri che riuscì solo a percepire le ultime parole del lungo discorso che Alessandra le stava facendo.
Era passata più di una settimana da quando aveva visto per l’ultima volta i ragazzi, Zayn soprattutto. Avevano litigato, ancora, e molto probabilmente non si sarebbero riparlati per il resto dei loro giorni. Come aveva potuto pensare che con Harry non sarebbe mai nata un’amicizia? Forse si era sbagliata in tutto e per tutto, ne era certa.
-Elodìe? Mi stai ascoltando?- domandò Alessandra ormai impaziente.
Andava avanti così da giorni, ogni volta che cercava di parlare con la sua migliore amica, lei si perdeva nei suoi pensieri che sicuramente avevano a che fare con quel dannato Zayn.
-si scusami, stavo cercando di pensare una cosa per l’università-
-ma se tu nemmeno ci vai!- sbuffò Alessandra.
Elodìe abbassò lo sguardo, non aveva scusanti, ma non riusciva a fare a meno di pensare a lui.
-scusami, hai ragione tesoro. Non dovrei parlarti così tanto di quello che stanno facendo i ragazzi-
-no fai bene, ti sfoghi con me. Sono io che devo svegliarmi un attimo Ale, tranquilla- le rispose Elodìe cercando di esserle il più vicina possibile.
Alessandra si alzò dal suo letto di camera sua, prese la borsa e attese l’amica sul bordo della porta.
-dai che ti offro un gelato e la smetto di parlare di Harry, fino alle prossime due ore-
Entrambe scoppiarono a ridere, poi anche Elodìe si alzò e la raggiunse.
  
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