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Autore: _Trixie_    31/08/2012    6 recensioni
Una raccolta di FlashFic (e occasionalmente qualche One-Shot) che ritrae le più disparate coppie di Hogwarts all’ombra di particolare albero sulla riva del Lago Nero.
Nel primo capitolo troverete l’indice completo ;)
| Harry&Ginny | James&Lily | Andromeda&Ted | Frank&Alice | Bellatrix&Rodolphus | Lucius&Narcissa | Draco&Astoria | Hermione&Krum | MadamaMaxime&Hagrid | Ron&Lavanda | Lily&Severus | Draco&Pansy | Neville&Luna | Fred&Angelina | Remus&Gwenda (OC) | Sirius&Jane (OC) | Peter&Sandra (OC) | Percy&Penelope | Molly&Arthur | Ron&Hermione | Tom&Mirtilla |
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Arthur/Molly, Draco/Pansy, Harry/Ginny, James/Lily, Lucius/Narcissa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Quella ragione semplice e inspiegabile
Molly & Arthur
 

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Le acque del Lago Nero apparivano calme e indifferenti a tutto ciò che accedeva al di fuori di esse, com’era loro consuetudine.
Molly piangeva sconsolata sulla spalla di Arthur, in piedi sotto un albero che aveva sicuramente visto giorni migliori. Doveva essere andato a fuoco, a giudicare dalla corteccia carbonizzata e dalla completa assenza di rami e foglie, divenuti cenere caduta a terra o dispersa dal vento.
«Il mio bambino!» singhiozzò la donna.
Una lacrima, l’ennesima, scivolò dalla guancia del marito, perdendosi nei capelli di Molly.
Al termine della battaglia, Arthur e Molly si erano assicurati che i loro figli stessero bene, poi l’uomo l’aveva condotta in disparte, lontano dalla gente.
Molly era una donna forte, una madre coraggiosa e una moglie di quelle che portano sia i pantaloni che la gonna. Non avrebbe mai voluto che i suoi figli la vedessero in quelle condizioni. Arthur lo sapeva bene.
Nell’urlo straziante che era fuggito alle labbra di Molly, Arthur aveva visto tutta l’angoscia, la disperazione, la lacerazione di sé stessi per la perdita di un figlio, eppure Molly si era fatta forza, aveva cercato di consolare gli altri figli, di proteggerli da tutto quel dolore che, se solo avesse potuto, si sarebbe presa su di sé.
Poi Arthur l’aveva vista ingoiare le lacrime, stringere i denti e sfoderare gli artigli, quando la rabbia aveva invaso Molly come un furia cieca ed era esplosa nel vedere Ginny in pericolo.
Un’ira che non aveva mai provato aveva spinto la donna a combattere per difendere la propria famiglia. E se ciò comportava assicurarsi un biglietto di sola andata per l’Inferno, macchiandosi di omicidio, allora voleva un biglietto di prima classe. Grazie a Bellatrix Lestrange ora ne aveva uno, ma nemmeno la rinuncia alla salvezza della propria anima le aveva riportato il suo bambino, il suo Fred.
Molly sentiva di aver fallito come madre. Non aveva protetto i suoi figli.
Se non sapeva nemmeno difendere ciò che più amava al mondo, che senso aveva allora vivere? Vivere e vedere i propri figli cadere uno dopo l’altro, perché si è un’inutile donna, lei era questo?
Vivere e sostenere un senso di colpa divoratore, lacerante sarebbe stato un adeguato castigo?
No, certo che no.
Nessuna condanna avrebbe mai compensato la perdita di Fred, né tantomeno avrebbe permesso a Molly di perdonare sé stessa per la sua inettitudine.
Incapace di sostenere ulteriormente il peso di tutto ciò, Molly scivolò a terra, accompagnata dalle braccia di Arthur, cui si aggrappava come se si stesse aggrappando alla vita.
Forse era proprio questo ciò che stava facendo: rimanere ancorata ad Arthur, significava rammentare a se stessa una ragione di vita. 
Perché Mollyvoleva vivere. Per dimostrare che lei era in grado di proteggere i suoi bambini.
In fondo, non aveva ucciso Bellatrix Lestrange?
Sarebbe stato difficile vivere con il ricordo di Fred, con il senso di colpa per essere la causa della sua morte. Si sarebbe vergognata di sé stessa guardandosi allo specchio, incrociando lo sguardo di Arthur o di qualcuno dei suoi figli, ma poteva farcela, in un modo p nell’altro.
Molly sentì i muscoli di Arthur tendersi sotto la propria presa ferrea. L’uomo mosse il braccio e per un istante Molly venne attanagliata dal panico: si sentì improvvisamente vulnerabile, debole a abbandonata. Quando Arthur appoggiò la mano sui capelli della moglie, accarezzandoli con delicatezza, la paura sparì dall’animo tormentato della moglie. 
In quell’istante Molly Prewett Weasley capì che poteva farcela, che poteva sopportare il futuro senza Fred, con tutte le conseguenza che ne sarebbero derivate.
Poteva farcela per una ragione molto semplice, ma al contempo inspiegabile, quella stessa ragione che Silente metteva sempre in gioco. L’Amore.
Perché se trovi qualcuno da amare nella tua vita, allora aggrappati a quell'amore*: non ti renderà la vita facile, ma sopportabile.
 
 

***

 
La citazione è di (*) Lady Diana ed è un caso la pubblicazione di questo capitolo proprio oggi.
L’ho scritto da tempo (così come il prossimo, Ron/Hermione, che pubblicherò tra qualche giorno), ma l’ho pubblicato solo ora per diverse ragione che potete intuire leggendo il primo capitolo, che è diventato ormai un indice/presentazione. Ah, e con calma spero di sistemare tutti i capitoli questa sera :D
Lo so che è lungo da leggere, ma almeno dateci una sbirciatina, potreste trovarci delle novità interessanti u.u
La coppia è stata comunque suggerita da verdeazzurro di recente, che non sa di essere stata così fortunata da avermi proposto questa coppia sulla quale avevo già scritto.
Comunque, vedrò di rimettermi al lavoro presto, perché ho in mente di far capitare sotto questo strano albero il Signore Oscuro - sì, proprio lui u.u - ai tempi di Hogwarts, quando ancora si chiamava Tom Riddle (Così faccio contenta Morgana). E niente OC per lui, vediamo chi indovina quale bel/la giovane è riuscito a trascinarlo sotto l’Albero dei Sospiri <3
Ok, sto diventando troppo probissima, alla prossima,
grazie a tutti per la pazienza,
Trixie <3

   
 
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