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Autore: bsalvatore    31/08/2012    2 recensioni
Il mio nome è Lillian. 145 anni fa sono morta. Sono stata addestrata a diventare un'assassina di vampiri per conto di un gruppo di sole donne chiamato "Le Cacciatrici". Mi hanno insegnato a non amare e mi hanno costretta ad abbandonare i miei affetti. Sono diventata una delle migliori cacciatrici esistenti ed è ora mio compito proteggere la seconda doppelganger Petrova, a costo della vita.
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Klaus, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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“Ciao Kathrine”
Sembra sorpresa di vedermi.
D’altronde è passato più di un secolo dal nostro ultimo incontro.
“La famiglia Salvatore al completo. A cosa devo l’onore?” Solita voce da stronza.
Damon le salta addosso e la sbatte contro il muro:
“Dov’è? Dimmi dov’è?!”
“Oh, se parli della mia copia, non è qui. Non penserai che io l’abbia rapita o cose simili, vero?”
“Non è la tua copia Kathrine.”
“Va bene, Stefan, come vuoi.”
Sembra davvero sorpresa delle nostre insinuazioni, ma d’altronde lei è stata, è e sarà sempre una grande attrice. Quindi: meglio non fidarsi.
“Sai che non parlo di Elena!”
Sembra che a Damon, questo Alaric stia realmente a cuore. Ma non sembra che Kathrine voglia parlare, forse se le mostro la lettera …
“Questa non ti dice proprio niente?”
Gliela sventolo davanti, mentre è ancora nella presa ferrea di Damon.
“Cos’è?”
“Una lettera. Una lettera che dice che tu, hai rapito Alaric e che per liberarlo vuoi vedere Elena.”
“Non ho mai visto quella lettera prima d’ora.”
“Non mentirmi!” Damon la strattona ancora più forte. Non so cosa pensare. Quale è la verità?
Sento un cellulare squillare e vedo Stefan rispondere:
“Elena?”

“Ah, capisco. D’accordo, torniamo il prima possibile.”
“è successo qualcosa?”
“Alaric è tornato, dice di essere stato ad un convegno. Kathrine non centra nulla. Non c’è stato alcun rapimento.”
Damon allenta la presa su Kathrine e lei ne approfitta per liberarsi del tutto.
“Ora la domanda è …”
“Chi ha scritto la lettera?” Finisco io la frase per Damon.
“E mi piacerebbe davvero tanto conoscere la risposta, ma non mi interessa e non voglio saperlo.”
“Senti Kathrine …” Ecco. Quando Stefan comincia i suoi discorsi con quella voce così smielata, mi viene il mal di pancia.
“… a quanto pare ci siamo sbagliati, ma io non mi fido di te e sai, che un giorno tornerò. E finiremo il discorso che abbiamo iniziato 145 anni fa.”
“Sai Lllian, sei diventata davvero carina, ora capisco come hai fatto a far breccia nel cuore di Klaus.”
“Andiamo ragazzi, abbiamo delle cose da fare.”
Ci avviamo verso la porta.
“Dicono che non state più insieme, se così si può dire …”
“Non sapevo che dessi ascolto alle chiacchiere.”
Ecco il nostro eroe Stefan che si cimenta a difendere la sorellina. Patetico.
“Mi stupisco che voi due lavoriate insieme, dopo tutto quello che ti ha fatto.”
Ok. Ora mi ha fatta incazzare. La sbatto contro il muro, come aveva fatto prima Damon.
“Lillian, non ne vale la pena.” Grazie al cielo che esiste Damon!
“Prima o poi tornerò, Kathrine. Sai che tornerò.”
Ritorno sui miei passi ed entriamo in ascensore.
“Dunque, se non è stata Kathrine …”
“e non è stato Klaus …” Come al solito, finisco io la frase di Damon.
“Deve essere qualcun altro.” Questa volta si aggiunge anche Stefan.
“E noi scopriremo chi.” Mi sento in vena di fare gruppo.
“Perchè  per ora Elena è in pericolo.” Damon è proprio cotto a puntino.
Usciamo prima dall’ascensore e poi dall’hotel. Ci avviamo verso la macchina e ripariamo alla volta di Mystic Falls.
 
Siamo tutti e tre seduti davanti al camino. Siamo tornati da poco più di quindici minuti e Stefan ha già chiamato l’allegra (che adesso non è più tanto allegra) combriccola per riunirsi al pensionato. Vorrei andarmene, ma non sarebbe carino … Ma che cavolo sto dicendo? Lillian Salvatore non si fa di questi problemi. L’ho sempre detto che questa città ha una cattiva influenza su di me.  
Prendo la giacca e mi avvio verso la porta, ma naturalmente S. Stefan non può lasciarmi andare così, senza spiegazioni:
“Dove vai?”
Mi giro con una faccia da infuriata che lui conosce bene. E non mi serve dire niente.
“D’accordo, hai ragione, non sono affari miei, scusa.”
Finalmente esco.
Mi senti molto meglio ora. Mi sembrava di trovarmi in gabbia.
Decido di andare da Rebekah. Non posso stare senza di lei e la sua amicizia. Le dirò che tra me e Klaus è tutto finito. Anche se non è proprio tutta la verità …
 
Sono davanti a casa Mickaelson. Suono il campanello.
Eljiah apre la porta. Mi guarda come se avesse visto un fantasma.
“Eljiah.”
“Lillian.”
“Lilly!” Una Rebekah sorridente scende velocemente le scale e viene ad abbracciarmi. Deduco che mi abbia perdonata.
“Vieni. Saliamo in camera mia.”
Saliamo le scale e ci avviamo verso la sua camera. Cerco Nick. Non c’è traccia di lui. Mi sento un po’ delusa. Speravo di rivederlo.
“Allora, Bekah. Deduco che tu non ce l’hai con me per la questione di Nick, vero?”
“Oh, figurati. Anch’io sono andata a letto con i tuoi fratelli. Ascolta, sto organizzando una festa.”
“Una festa?”
“Sì. Inviterò solo poche persone. Diciamo, solo la combriccola di Elena.”
“Pe-perché?” Sono stupita. A prescindere che non sarebbe proprio il momento di andare a una festa. Ma se Rebekah vuole fare una festa … bhè, neanche il fantasma della povera Tatia le farebbe cambiare idea.
“Oh, ma come perché? Non ci deve essere una motivazione particolare per organizzare una festa.”
“Certo. E quando sarebbe?”
“Domani sera.”
“Cosa! Ma … senti Rebekah, a me non sembra una grande idea …”
“Perché? Hai un impegno?”
“No, no, figurati, ma …”
“Allora nessun problema.”
“Ma con così poco preavviso …”
“Ma figurati, non sarà mica questo un problema!”
“Va bene, Rebekah, come vuoi.” Tiro un profondo sospiro. Sono così stanca …
“Ehi, Lilly, ma che ti prende? Non sembri neanche tu!”
“Sai, Elena è stata aggredita.”
“Certo che ce l’hanno tutti con lei, vero?”
Annuisco. Tutta questa situazione mi sta sfinendo. Il fatto di rivedere Stefan mi fa saltare i nervi. Il fatto di vedere Klaus mi fa saltare gli ormoni. Ecco perché non torno mai in questa fottuta città.
“Vuoi andare a fare shopping domani?”
“Non so. Devo proteggere Elena …”
“Ma sì! C’è Stefan e Damon, più al sicuro di così!”
Ma sì, ha ragione lei. Mi hanno mandata a Myastic Falls sapendo che mi fa male in tutti i sensi stare qui? Bhè, allora si beccano le conseguenze.
“Hai ragione! Che si fottano! In fondo chi me lo fa fare di prendere ordini da uno che neanche conosco?”
“Così ti voglio!”
Passammo qualche ora insieme a parlare della festa. Rebekah vuole fare sempre tutto in grande.
Ora sono seduta sul mio letto e penso a Klaus, a quanto mi ha fatto non vederlo. Deve pur voler dire qualcosa, no? Credo proprio di provare ancora qualcosa per lui. Ma qualunque cosa sia, nessuno dovrà scoprirlo.
 
Mi sveglio all’alba. Mi vesto velocemente e scendo in salotto.
Mi presenterò da Rebekah alle 8.00. Lei ama essere mattiniera, soprattutto nello shopping, ma mai quanto me.
Mi siedo sul divano, ma una voce familiare rompe il mio silenzio.
“Andrai alla festa? Vero?”
“Ho un’altra scelta?” Lo dico con un po’ di speranza, quasi sperassi che Damon possa darmi una buona scusa. Lui è il re delle scuse.
“No, non ne hai.”
“Lo voglio vedere, Damon. Ho bisogno di vederlo.” Glielo sto dicendo, gli sto dicendo la verità, ma come potrei fare il contrario? Lui non è solo mio fratello, lui è un gran pezzo del mio cuore. Lui è quella persona che mi ha insegnato tutto quello che so sulla vita.
“Comunque adesso devo andare.” Mi alzo velocemente.
“Shopping con Rebekah?”
Rido. Ho cominciato bene la mattina. Grazie a lui. D’altronde io devo tutto a lui.
 
ANGOLO AUTRICE
Ciao a tutti! Questo non è stato un grande capitolo, lo so. Ma mi serviva di passaggio. Il prossimo sarà mooolto meglio e soprattutto sarà più lungo, promesso. Diciamo che tra Klaus e Lilly … si riaccenderà la scintilla, ma io direi la fiamma. Ma la festa avrà un risvolto inaspettato, d’altronde il “cattivo” non è stato ancora identificato … Tutto questo nel prossimo capitolo.
p.s: vi pregerei di lasciare una breve recensione perché sto scrivendo un’altra fanfiction e non so se portare avanti anche questa. Grazie.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
  
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