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Autore: Miyuki chan    31/08/2012    6 recensioni
Il temuto pirata Portgas D. Ace, insegendo l'Ananas che gli ha rubato il prezioso cappello, si ritrova catapultato in un mondo strambo e fantastico: il Paese delle Meraviglie!
Qui rincorrerà un Bianconiglio che in realtà non è affatto bianco e anzi non è nemmeno un coniglio, si fumerà un paio di sigari con un Brucaliffo alquanto burbero, chiederà informazioni ad uno Stregatto un po' troppo cresciuto e prenderà un "tè" con alcuni strani individui...
Riscuirà il poveretto a sopravvivere in questo mondo di follia?
Genere: Comico, Demenziale, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Marco, Mugiwara, Nuovo personaggio, Portuguese D. Ace, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Jolly e le altre carte da scala

Si voltò per andarsene quando, all’improvviso…
Bwahahahahah!
Ci siete cascate!
In realtà, almeno stavolta, non successe proprio nulla.
Lo ammetto: la mia era soltanto una trovata pubblicitari per costringervi con le maniere forti a non cambiare canale a non smettere di leggere.
Bwahaha! Che narratore cattivo e malvagio che sono.
Ad ogni modo, ora che ho fatto la mia cattiva azione quotidiana e ho anche esaurito la mia dose di risate malefiche, possiamo anche procedere con la storia.
Ace si voltò per andarsene e…prese a correre a tutta birra, desideroso soltanto di fuggire il più lontano possibile da lì.
“Tutta birra? Birra? Dove birra!”
Il Leprotto Marzolino si risvegliò improvvisamente dal coma etilico in cui era precipitato, udendo quella magica parolina di quattro lettere che altro non era che birra.
Ah? Le lettere sono cinque?
Dettagli, fate silenzio e lasciatemi raccontare.
Quindi, come dicevo, Ace prese a correre IL PIU’ VELOCEMENTE POSSIBILE (visto? Tornatene a nanna Leprotto, nessuna birra), impaziente di lasciarsi alle spalle quella tavolata di alcolisti, assassini, galantopi, zucche vuote ed aspiranti Re dei Cappelli.
Corse e corse, finchè, davanti ai suoi fulgidi occhi di pirata, non si presentò una scena davvero curiosa, che lo costrinse a fermarsi per poterla osservare meglio.
Una carta da gioco, una di quelle da scala quaranta, dotata di mani, piedi, e addirittura testa, in versione XXL, era tutta intenta a dipingere con della vernice rossa una siepe di rose bianche.
Ace strabuzzò gli occhi:
“Ma che diavolo stai facendo?”
La carta in questione, che altri non era che il sei di cuori, interruppe il suo lavoro certosino e si voltò verso di lui.
“TU!”
Esclamò spalancando gli occhi, lanciando in aria il pennello che stava utilizzando e il secchio di vernice, tanto fu grande la sorpresa.
“IO!”
Esclamò Ace, per non  essere da meno, spalancando a sua volta gli occhi.
“No, non hai afferrato il problema: tu sei TU!”
Continuò a urlare la carta.
“Bè, sì, credo di sì…”
Confermò il pirata, grattandosi la testa, estremamente perplesso.
“… Che qualcuno mi salviiiiii!”
Strillò il sei di cuori, tutto d’un tratto, iniziando a correre a più non posso.
“Questo non è decisamente normale.”
Commentò Ace, sempre più demoralizzato dalla follia dilagante.
Così, il nostro povero eroe, riprese a camminare, ancora perplesso ma ormai rassegnato, augurandosi soltanto di riuscire a tornare a casa prima di perdere completamente la testa.
Finchè, ad un tratto…
“Asso, ti dichiaro in arresto!”
Una voce squillante, un po’ stridula, attrasse la sua attenzione.
Il pirata si voltò: un uomo con un enorme naso rosso (ma, vi prego! Non ditegli che l’ho descritto in questo modo) e un colorato cappello da giullare con tanto di sonagli, sotto il quale si intravedevano ciocche di capelli azzurro cielo, fece la sua comparsa all’improvviso, con un enorme sorriso spavaldo sulle labbra e le braccia puntate sui fianchi.
“Cosa c’è ora?”
Sbottò irritato Ace.
Il sorriso dell’individuo si allargò:
“Cerchi di opporre resistenza? Non funzionerà! Perché io sono… il grande Jolly!”
…Jolly?
Ace si grattò la testa pensieroso: eppure era certo di aver già visto quel tizio da qualche parte…
“Ma certo! Tu sei Bagy il Clown! Ecco perché mi sembrava di conoscerti!”
“Non conosco nessun Bagy, come ti permetti di confondere me, il grande Jolly, con qualche essere inutile e sconosciuto?!?”
Sbottò il curioso individuo mentre, alle sue spalle, un intero esercito di carte da gioco, che andavano dall’asso al dieci di cuori, si inginocchiava ai suoi piedi, adorandolo come un dio e ripetendo tutti in coro qualcosa come “Tu sei il grande Jolly!”.
“Comunque…”
Riprese il Jolly:
“Asso di picche, ti dichiaro in arresto! Sei accusato di alto tradimento nei confronti della regina di cuori. La tua pena sarà… LA GHIGLIOTTINA!”
Ace sbiancò:
“Ma che diavolo dici?! Io nemmeno la conosco questa tizia!”
“Tu menti! Asso, arrenditi!”
“M- ma io non-
“Non provare a fuggire!”
All’improvviso Ace ricordò che era l’idolo di tutte le ragazze e che, comportandosi in quel modo codardo, avrebbe perso buona parte delle sue fan.
Così si schiarì la voce e recuperò il proprio contegno da ragazzo cool:
“E va bene, allora: combattiamo!”
Il Jolly si lasciò andare ad una lunga e gracchiante risata, a cui si unirono presto tutte le altre carte da gioco:
“E’ tutto inutile, arrenditi! Non puoi sconfiggermi. E sai perché? Perché tu sei solo un asso di picche ed io sono… il jolly!”
“Oh porca vacca!”
Soltanto in quel momento, il nostro eroe si rese conto che il Jolly aveva ragione.
Non poteva competere con lui: era risaputo che il jolly è la carta più forte di tutto il mazzo.
Eppure, il pensiero di poter perdere tutte le fan, con una rovinosa ritirata, era forte, davvero troppo forte.
Così, il nostro Figo di Fuoco (questo programma soprannome è stato gentilmente offerto da martychanfantasy!), si rese conto che l’unica cosa da fare era lottare, nonostante le nulle possibilità di vittoria.
“Mi batterò lo stesso!”
Esclamò quindi il nostro Eroe (ve lo metto con la lettera maiuscola, per sottolineare l’EPICITA’ di questo momento. Anche se la parola “epicità” fa schifo, e anzi non so nemmeno se sia una vera parola).
Il Jolly sghignazzò di nuovo:
“Temevo avresti opposto resistenza. Ed è per questo, che ho chiamato i rinforzi! Kappa di cuori, fatti sotto!”
A quelle parole, si udì un nitrito lontano.
Un terribile sospetto invase la mente del povero Asso di Picche, che sentì un brivido violento scendergli per la schiena.
Al nitrito, seguì lo scalpicciare degli zoccoli.
Ace impallidì, e smise di respirare.
E poi, finalmente comparve: uno splendido stallone bianco (in realtà grigio, per chi si intende di cavalli) dalla criniera platinata, apparve all’orizzonte, impennandosi sulle zampe posteriori.
A cavallo di quel magnifico animale c’era… niente meno che il Principe Ivankov!
L’urlo di terrore di Ace fu straziante.
Così, mentre il Jolly e le sue carte ridevano sommessamente, Ace urlava, e Ivankov mandava baci, una piccola creatura prese la parola:
“Asso!”
Ma, ovviamente, il frastuono era tanto, e nessuno riuscì ad udirla.
“ASSO!”
Ringhiò di nuovo, più forte: ma ancora non era sufficiente.
Così, la piccola e tenera creatura si spazientì.
Si tolse di bocca uno degli amati, piccoli, sigari, e lo spense sulla mano di Ace.
“Ahia!!”
Esclamò il pirata, riprendendosi grazie al dolore dallo shock che gli aveva causato la sola vista di Invankov, smettendo finalmente di urlare.
“Finalmente chiudi quella dannata bocca! Seguimi se vuoi salvarti!”
Soltanto allora, Ace si accorse finalmente della piccola creatura e poté udire la sua voce e… Scoppiò in una fragorosa risata!
“Che cavolo hai da ridere?!?”
Ringhiò questa, in risposta, sbuffando fumo dalle orecchie come fa quel cucciolone di Majin Bu quando si arrabbia.
“Ahahahah! Ahhaha! Ahhah! Ahhahahah tu sei- Ahhahaha! Ahahah! Una farfalla!”
Il Brucaliffo, che era appena uscito dalla sua crisalide con le sue nuove ali rosso fiammanti, si offese terribilmente.
“Ahaha! Ma dai, non ci credo! Quel tuo brutto muso burbero abbinato a quelle graziose aluccie! Dì, non sarai mica anche diventato donna nel frattempo?”
Il Brucaliffo si arrabbiò oltre ogni dire:
“Fottiti, stupido Asso di Picche!”
E così dicendo, arrabbiato, offeso ed imbarazzato, se ne volò via, progettando di fumarsi tutti i funghetti allucinogeni che aveva accumulato nel corso della sua lunga vita da bruco, nella speranza di poter dimenticare le terribili parole di Ace.
Così, Pugno di Fuco fu lasciato al suo destino.
Ma, soprattutto, fu lasciato nelle mani del Principe di Cuori…
 
Riuscirà il nostro eroe a sfuggire all'ennesimo tentativo di stupro?
O invece verrà arrestato dal Jolly malvagio?
La Regina di Cuori gli farà tagliare la testa?
Che ne sarà del povero, offeso Brucaliffo mutatosi in farfallina?

Tutto questo e molto altro ancora nella prossima puntata capitolo!

Spazio autrice:
Ahahah, ecco l'aggiornamento!
Amo Bagy, temevo di non riuscire ad includerlo nella storia e invece...illuminazione divina!
Sono un po' di fretta, ci sentiamo via recensione e al prossimo capitolo che, se le cose non cambiano, sarà anche l'ultimo (sigh, in realtà mi dispiace un bel po'!)
A presto ragazze ^^

  
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