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Autore: Aishwarya_F    31/08/2012    0 recensioni
La realtà disegna a volte mostri ben peggiori e quando succede non si può strappare il disegno perché tutto finisca.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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<< è perfetto. >>
<< si, direi di si. >> dissi continuando a guardarmi intorno. << abbiamo fatto un buon lavoro. >>
<< siamo una bella squadra. >> ammise offrendomi il braccio e avviandoci all’entrata.
Avevo passato tutto il giorno precedente, nel giardino della scuola, tra veli, sete e colori vivaci, sotto l’occhio vigile di Luisa, che non perdeva occasione per dire la sua. Fortunatamente, in tarda mattinata, a darmi un supporto più morale che fisico, arrivarono i ragazzi, che si misero subito al lavoro distendendo così i miei nervi, dalle grinfie della sempre più irritata Luisa.
Quando la maggior parte del gruppo si stava per addormentare sui cuscini da decorazione, decidemmo che era ormai ora di andare a casa.
Logan si offrì di accompagnarmi, salutai Zayn che mi fissò con un sorriso compiaciuto e ci avviamo.
Al portone di casa ero ormai decisa a fare la prima mossa.
<< Francesca ti va di andare al ballo con me? >> disse tutto di un fiato, trattenendo il respiro e lasciandomi senza parole. Sempre più determinata a chiederglielo non avevo pensato che poteva intervenire lui invece.
<< si. Mi farebbe piacere. >> risposi ancora un po’ sbalordita, ricambiando il sorriso.
 
Attraversammo l’atrio principale dell’istituto, dove gruppi di ragazzi si affollavano intorno alle macchine fotografiche per immortalare questo momento che difficilmente ci potrebbe capitare soprattutto perché scuola italiana,  diretti verso l’entrata del cortile. Decorato con drappelli di veli, una volta in cortile, una la musica contemporanea, in totale contrasto con il tema della festa, ci avvolse.  i contorni del cortile erano occupati da gazebo alcuni dei quali avevano bar improvvisati, altri ospitavano tappeti e cuscini dove ci si poteva sedere.
In parallelo all’entrata, uno scatenato dj armeggiava con la sua musica mandando in delirio l’ormai strapiena pista da ballo.
<< ragazzi! >>
Logan e io ci voltammo all’unisono.
Zayn in tutta la sua bellezza ci saltò addosso abbracciandoci. Aveva deciso di venire da solo al ballo, con l’intento di fare stage di cuori. Quando finalmente si staccò, mi squadrò della testa ai piedi scoppiando a ridere.
<< che c’è? Perché ridi? >> chiesi guardandomi il vestito.
<< assolutamente niente. Sei bellissima. >> disse abbracciandomi.
<< oh grazie! >> risposi dandogli una schiaffo sulla schiena. Per la prima volta anche io mi trovavo carina, e qual vestito mi piaceva davvero. I colori erano un mix di diverse tonalità. Il corpetto mi avvolgeva il busto. Una fascia di perline di varie tonalità tra il verde acqua e il celeste mi correva in torno al seno. Un nastrino largo neanche un dito mi cingeva la vita. Da lì il vestito partiva leggero fino a terra. La seta bianca da sfondo, era ricoperta da innumerevoli veli sul verde acqua leggerissimo, varie tonalità di celeste e verde e qualche spruzzata di rosa appena accennata. I veli rendevano il vestito gonfio abbastanza da darmi comunque molta comodità. La pietra regalatami da Federica mi decorava i decolté, mentre tra i miei innumerevoli bindi, ne trovai uno con un piccolo diamantino celeste.
<< trattamela bene. >> disse sciogliendo l’abbraccio e facendo l’occhiolino a Logan che in tutta risposta si limitò ad sorridere e a cingermi con una mano la vita. << ok! Bellissimi io vi mollo, vado a conquistare qualche cuore solitario. >> terminò bevendo tutto d’un fiato il liquido che aveva nel bicchiere.
Vedemmo Zayn allontanarsi e decidemmo di fare un giro prima di cimentarci in pista.
Scovammo gli altri sotto un piccolo gazebo, il più lontano dalla confusione, che ridevano brindando con i loro bicchierini rossi. Feci per avvicinarmi quando Logan fece più pressione sulla vita trascinandomi verso il banco del cibo.
<< non andiamo a salutarli? >> gli chiesi incredula.
<< si. Ho solo bisogno di un po’ di cibo per sopportarli. >> mi rispose scegliendo il panino e voltandosi verso di loro. << non posso impedirgli di bere a stomaco vuoto. >>. Scoppiai a ridere.
Effettivamente non erano completamente ubriachi, ma un altro paio di bicchieri e lo sarebbero stati.
Presi anche io un pezzo di crostata e ci avvicinammo.
George stava prendendo in giro Michela, la sua corrispondente, che nel suo vestito rosa, si lamentava sghignazzando.
<< guarda chi c’è. >> esclamò appena ci vide.
<< ciao ragazzi. >> li salutai schioccando poi un bacio sulla guancia di Ku, che continuava a fare piroette per farmi vedere il vestito.
<< sei bellissima. >> le sussurrai nell’orecchio.
<< anche tu. >> rispose urlando per sovrastare la musica.
<< bello vuoi un bicchierino. ? >> intervenne Rich aggrappandosi a Logan che infastidito dalla puzza d’alcool cercò di liberarsi, invano.
<< ok Rich.! Ora basta. >> disse riuscendo a levargli il bicchiere di mano.  Il ragazzo col broncio, decise di allontanarsi.
<< andiamo a ballare? >> chiese Ku suscitando l’entusiasmo di tutti che, senza non poca fatica inciampando nella lunga veste, si alzarono e corsero sulla pista spinti dalla musica.
<< ti va di ballare? >> sussurrò Logan a cui annui.
Passammo la maggior parte della serata in pista a saltare e divincolarci, ridendo e divertendoci. Logan inizialmente freddo verso il resto del gruppo si è man mano aperto sempre di più, scherzando e prendendo in giro tutti.
La musica si calmò. Sulle note di “you and me” dei Lifehouse, la pista si liberò degli scapoli fuori controllo e le coppie iniziarono ad allentare la presa.
Con non poco di imbarazzo, Logan mi attirò a se e iniziammo ad ondeggiare sulle note di quella leggera sinfonia. Cercavo in tutti i modi di non guardarlo, rendendo interessante qualsiasi cosa intorno a me. Ma la cosa non risultava molto facile. Quel blu sembrava chiamarmi e lui non faceva niente per impedirlo.
Avvicinò il viso appoggiandolo al mio orecchio. I miei battiti aumentarono e nonostante la musica alta, ero più che convinta che Logan li sentisse.
<< sei perfetta. >> mi sussurrò. Lo guardai. Quell’espressione mi lasciò di stucco. Mi bloccai. Non riuscii a rispondere ne a fare qualcos’altro. Sorrisi leggermente. Gli feci capire l’effetto di quelle parole.
Fissai quegli occhi blu resi ancora più intensi dalle luci al neon. Si fecero sempre più vicini diventando quasi una cosa sola. Una sola, grossa macchia blu in cui riuscivo a specchiarmi.
<< francesca. >> contro voglia distogliemmo lo sguardo. Troppo coinvolti non mi ero resa conto che il nostro gruppo aveva abbandonato la pista. Mi voltai. Ku alle mie spalle mi strattonava cercando di attirare la mia attenzione.
<< che c’è? >> gli risposi forse un po’ troppo acida.
<< devi venire subito. >> rispose avvicinandosi e abbassando la voce per non farsi sentire dagli altri. << abbiamo dei problemi con Zayn. >>  prima che finisse la frase, ci eravamo già catapultati fuori  dal cortile diretti verso il fiume, cercando di attirare il meno possibile l’attenzione.
Dietro a degli alberi, non poco distanti dalla riva, delle figure nere si muovevano gettandosi a terra. Man mano che ci avvicinavamo, diventavano sempre più nitide e riconoscenti. Zyan non più in se, cercava di sferrare dei pugni a un ragazzo che non conoscevo. Appena arrivammo, Logan si immischiò tentando di separarli. In soccorso arrivarono anche Rich e Matteo seguiti a ruota da George. Quando finalmente si staccarono, il ragazzo misterioso si dileguò e noi rimanemmo con uno Zayn completamente ubriaco.
Lo guardai meglio in faccia. Dal labbro inferiore scorreva una striscia di sangue e un grossa macchia violacea si stava allargando sotto l’occhio sinistro.
<< francy portalo via. >> disse Matteo. << sei la sua corrispondente. Se il preside lo scopre finisci nei guai anche tu. >>
<< si. Hai ragione. >> dissi. Poi mi avvicinai a zayn e lo presi per un braccio cercando di trascinarlo. Cosa assolutamente impossibile a causa della sbronza.
<< ti do una mano. >> disse Logan sostenendolo, vedendomi in difficoltà.
Cercando di sorreggerlo, ci avviamo verso l’hotel che ospitava i ragazzi dello scambio. 
<< grazie ragazzi. >> mugugnò Zayn mentre cercavamo di fargli salire le scale facendo meno rumore possibile.
<< stai zitto. Puzzi tantissimo. >> si lamentò Logan scoppiando a ridere.
Arrivati in camera lo abbandonai sul letto. D’ora in poi avrebbe fatto tutto da solo.
<< deve essere una bellissima scena. >> scherzò Zayn che disteso cercava di sbottonarsi la giacca. << tanto bella che potresti disegnarla. Che ne pensi francy? >>
Appena dette, quelle parole non fecero alcun effetto. La risata di Zayne  quel sorriso che spuntò sul viso di Logan, mi gettarono letteralmente a terra. Non capivo come facevano a sapere questa storia. La mia testa era vuota. Non pensavo a niente ne avevo niente da dire. Fissavo il vuoto incapace di muovermi. Pur se un attimo, quel sorriso divertito di Logan mi aveva colpito. Non sapevo molto di lui, anzi per me  era un completo sconosciuto. Eppure qualcosa in lui mi aveva portato a fidarmi, a farmi sentire per una volta accettata. E in realtà era tutto sbagliato.  Gli occhi mi si erano ormai riempiti di lacrime e l’unica cosa sensata che feci fu scappare.
Fuori dall’edificio iniziai a correre. Desideravo chiudermi in camera, lontana da tutti e tutto, dimenticandomi di tutto e di tutti.
Salii le scale di corsa, alzandomi il vestito per non inciampare e andai a raggomitolarmi in un angolo della mia stanza.   
Le lacrime continuavano a scendere, ormai sfuggite al mio controllo. Stefania mi ripeteva che in momenti come questi non avrei dovuto fare altro che sedermi in cucina, casomai tra sue braccie, e consolarmi con del gelato. La questione ora era diversa. Mia madre non c’era, ero sola a casa, e di gelato non avevo voglia. Erano state molte le persone che mi avevano ferito prima. Ma con nessuna di loro mi ero fidata come di Zayn e Logan.
Presi il telefono e composi il numero dell’unica persona che in quel momento mi sarebbe stata di conforto.
Rispose dopo il secondo squillo. La sua voce invase l’apparecchio scatenando le mie lacrime.
<< francy. >> rispose James con una voce afflitta. Sapeva tutto. Era sempre la solita storia. Dopo le prime volte James decise di darmi il suo numero così da poterlo chiamare se eventualmente sarebbe ricapitato e avevo bisogno di conforto.
La sua voce mi era familiare, vicina. Volevo averlo vicino, abbracciarlo. È strano come in alcuni momenti preferisci un estraneo ai visi di tutti i giorni.
Come sempre riuscì a calmarmi, e la nostra telefonata si tramutò in una amichevole chiacchierata.
Eravamo amici. Ci volevamo bene. In momenti ci completavamo. In momenti avevamo bisogno l’uno dell’altro. E questo ci bastava. Per ora.
 
Ciao
Ecco a voi un altro capitolo. Spero vi piaccia.
Grazie a chi segue/ha tra i preferiti/ ricorda e chi la legge. Ditemi cosa ne pensate!
Per chi volesse seguirmi su twitter, questo è il mio account
@MsFrancyBosco
A presto. Bye bye!  

  
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