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Autore: Covo    01/09/2012    0 recensioni
Prima di tutto salve a tutti. Io sono nuovo e questa è la prima storia che provo a scrivere.
Defenders è suddiviso in 5-6 capitoli (devo ancora deciderlo), dove i primi 4 sono la storia dei protagonisti e di come si sono conosciuti e il 5° è la storia del protagonista cattivo. Il 6° comprende tutta la storia.
In poche parole parla di una razza aliena, gli Hifredg, che attaccano una Terra parallela alla nostra, ma in cui vivono alcune persone con strabilianti doti. Infatti il tentativo degli Hifredg è di impossessarsi dei poteri di queste persone e impadronirsi della Terra. Pian piano vedrete cosa succederà
Per adesso pubblico pochi capitoli poichè gli altri sono ancora da scrivere e controllare :D. Vorrei solo un vostro commento per capire se posso andare avanti o se faccio letteralmente schifo ahah.
Buona lettura ;D
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Chamistry nacque in una famiglia dove la madre era una farmacista e il padre era chirurgo.

Quando essa nacque i genitori non seppero che nome darle, così aspettarono ancora un po' di tempo. Dopo un mese dalla sua nascita i genitori furono coinvolti in un incidente stradale e finirono all'ospedale, così la figlia fu affidata alla sua unica nonna, Lucy.

Lucy tenne sua nipote per qualche mese, fino a quando i genitori non uscirono dall'ospedale.

Passato un anno non avevano ancora scelto il nome della piccola e in più la madre iniziò a stare male, a causa di una emmorragia celebrale causata dall'incidente. Più i giorni passavano più lei si aggravava. Purtroppo i medici le avevano detto che non sarebbe sopravvissuta.

Così la piccola si ritrasferì dalla nonna per qualche mese, fino a quando non decise di passare gli ultimi giorni con la mamma.

Dimisero la madre dall'ospedale per far passare i suoi ultimi istanti con la piccola. Sembravano felici, a tal punto che la madre sembrava quasi guarita, ma non era così, anzi, pochi giorni dalla sua dimissione ebbe un altro ictus mentre giocava con la piccola al parco. Cadde a terra. C'era sangue d'appertutto, la piccola si affiancò a lei e si mise a piangere chiamando la mamma ormai moribonda. Le mise le mani sulla testa e tutto a un tratto si illuminarono di una luce rossa intensa, dopo di che svenne e la madre riaprì gli occhi, sembrava guarita. Alzandosi vide sua figlia lì per terra svenuta, la prese in braccio e iniziò a correre per la strada a chiedere aiuto.

Trovato un taxi andarono all'ospedale.

Intanto che la madre camminava nel corridoio, mentre aspettava gli esiti della figlia, si ritrovò davanti il suo medico che le disse scioccato: "E lei che ci fa qui??, non dovrebbe essere.... bè... ha capito..." La madre lo guardò con occhi tristi e rispose: "Si... bè, dovrei...ma..." e gli raccontò tutta la storia di come la figlia l'avrebbe salvata grazie a una strana luce sviluppatasi dalle le sue mani.

Il dottore stupefatto di quello che gli stava raccontando la signora entrò nella stanza dove riposava la bambina e si imbattè in un suo collega che stava visitando la piccola. Chiese gentimente al collega di poter visitare personalmente la bambina e dopo aver ricevuto il permesso iniziò le visite. Intanto il padre arrivò all'ospedale e vide la madre che continuava ad andare avanti e indietro davanti alla porta della stanza in cui si trovava la loro povera e al quanto strana figlia dove gli raccontò tutto l'accaduto.

Quindici minuti dopo, un estenuante attesa, il medico uscì rassicurando i genitori: "State tranquilli, vostra figlia è sana come un pesce!, ma, se mi permettete, vorrei fare delle analisi a vostra figlia", "Per quale motivo??" rispose subito la madre proccupata. Il medico le domandò subito scusa e aggiunse: "Non mi sono espresso bene. Vorrei fare delle analisi che non riguardano assolutamente la salute di votra figlia, ma riguardano l'accaduto di oggi pomeriggio". I genitori si guardarono con aria stupita. "Vedete, -iniziò il medico- temo che vostra figlia abbia una rarissima patologia chiamata "Fegis", dove si può contrastare solo nel caso in cui il paziente sia figlio di due genitori laureati in medicina, e quindi medici. Come ho detto prima questa patologia è rarissima, tanto da svilupparsi una volta ogni 20.000 anni!!".

I genitori, sconvolti e preoccupati, decisero di pensarci un po' su e se ne ritornarono a casa.

Il giorno seguente, ritornati a prendere la figlia, dissero al dottore che per loro andava bene, ma che volevano assistire ad ogni analisi. Il dottore, contento, accettò e disse: "Grazie mille signori. Per me è una grande opportunità studiare un caso medico così raro. Grazie a voi penso che sarò il primo dottore della storia a studiare una così magnifica patologia". I genitori contenti di aver reso felice il dottore chiesero: "Comunque, in alcun modo, non metterà in pericolo la vita della nostra piccola?". "No di certo!!, sono analisi superficiali. Non abbiate nessun timore", detto questo il dottore salutò la famiglia ed essi tornarono a casa.

Arrivati a casa la bambina chiese ai genitori di poter andare a salutare la nonna. Dopo che i genitori ebbero accettato andarono a casa della nonna Lucy.

Bussarono, suonarono il campanello, ma nessuno rispondeva. Allora si misero a urlare per chiamarla, ma nessun rispota. A quel punto il padre, con una spallata, sfondò la porta e lì la videro: sdraiata a terra con un taglio in testa... Morta!. La madre coprì gli occhi di sua figlia mentre il padre chiamò immeditamente l'autobulanza che arrivò in 10 minuti. Portata all'ospedale, misero la nonna nella stessa stanza dove avevano messo il giorno prima la piccola, ma ormai non c'era più niente da fare, era morta.

Il giorno del funerale della nonna, i genitori, diedero il nome a loro figlia, Lucy.

Passati 13 anni dall'accaduto Lucy iniziò a prendere domistichezza con i propri poteri.

Quando finalmente le analisi furono finite, il dottore, confermò che Lucy era affetta dal Fegis. I sintomi di questa malattia prevedevano: poteva curare qualsiasi malattia o ferita di un essere umano, riusciva a far ricrescere un arto e in più non si poteva ammalare neanche di un raffreddore, di conseguenza era immortale a meno che non le veniva tagliata la testa oppure metà del corpo.

I genitori erano molto fieri di loro figlia, che, a 26 anni, si laureò in medicina con il massimo dei voti.

Un anno dopo la laurea, anche da lei, arrivarono gli Hifredg che avevano saputo delle sue doti.

Rapirono Lucy e i suoi genitori.

Dopo di che sganciarono una bomba che distrussero tutta la California.

Lucy si svegliò in una cella buia e umida, con uno strano odore di marcio e un mal di testa insopportabile, dopo un po' si rese conto che le stava sanguinando la testa e concentrandosi riuscì a bloccare il sangue e rimarginare la propria ferita.

Dopo aver rimarginato la ferita iniziò a cercare i genitori nella cella, quando li trovò li aiutò mettendo in sesto la gamba rotta del padre e facendo ricrescere il braccio alla madre.

I genitori si risvegliarono e chiesero alla figlia: "Dove ci troviamo? Stai bene?". La figlia per sdrammatizzare disse: "Papà, io sto sempre bene!. Comunque ci troviamo in una cella." Finita la frase qulcun' altro nella cella tossì. La famiglia si spaventò e si allontanò impulsivamente. Lucy urlò: "Chi c'è là?!". Una voce fine e stremata rispondette: "Non avere paura di me... sono dalla tua parte, hanno catturato anche me e ora sono stremato, senza forze... Ho visto quella che hai fatto hai tuoi genitori... potresti farlo anche a me?". In quel momento si avvicinò a loro ed entrò in un piccolissimo fascio di luce.

Lucy rimase scioccata da quello che vide: era chiaramente un essere umano, con uno strano mantello avvolto su di lui, come se fosse chiuso da una cerniera, di colore blu e viola, poi indossava degli stivali neri con sfumature viola, dei guanti, uno blu e uno viola, e infine una bandana. Era talmente ridotto male che era impossibile capire che faccia avesse.

Il ragazzo si accasciò a terra e Lucy corse verso di lui, gli sorrise e mise le mani a 2 cm dalle sue ferite che si illuminarono e fecero prendere forma al viso del ragazzo, facendo vedere che era un Giapponese, e rimarginando tutte le ferite. Il ragazzo si alzò di scatto e si guardo il corpo. Contento ringraziò e abbracciò Lucy. "Mi chiamo Jin!" Tese la mano verso la ragazza. "Piacere io sono Lucy e loro sono i miei genitori. Anche te sei stato catturato dagli Hifredg?" chiese Lucy incuriosita. "Si, una settimana fa. Te come fai ad essere a conoscienza degli Hifredg?". "Internet mio caro, ormai tutto il mondo sa cosa sta succedendo" Sorrise Lucy. "Già...internet..." Jin si sedette e Lucy accanto a lui. "Te sai perchè ti hanno messa in questa cella?" chiese Jin. "Perchè vogliono sapere come faccio a curare le persone." Rispose con tono arrogante. "Infatti!"... "Aspetta...questo vuol dire che..." "Esatto, anche io ho un potere". I genitori di Lucy si avvicinarono incuriositi e felici nel sapere che loro figlia non era l'unica ad avere questi strani poteri. "E cosa sai fare?" Chiese incuriosita Lucy sedendosi davanti a lui. "Bè niente di che..." controbattè Jin. Dopo di che si alzò in piede allargò le gambe e strinse i pugni e a un certo punto i piedi,le mani, i capelli e gli occhi gli presero fuoco, ma non il solito fuoco giallo e rosso con qualche sfumatura di arancione, questo era di colore viola e nero!!.

Poco dopo ritornò come prima.

"Grazie a te, Lucy, ora sono di nuovo nel pieno delle forze e posso scappare finalmente di qui. Ho sentito dire che in un posto protetto, non segnato sulle cartine, esiste una specie di magazzino dove si rifugiano le persone come noi scappate dagli Hifredg".

"E dove si trova?" chiese immediatamente Lucy. "Di questo non ti devi preoccupare, io lo so".

Si sentirono rumori provenire fuori dalla cella. Tutto a un tratto entrò il capo degli Hifredg. Lucy lo guardò con aria disgustata siccome era la cosa più brutta che avesse mai visto in vita sua. "Bene Blaze...a quanto vedo hai fatto nuove conoscenze!" Disse il capo ridendo. "Non sono affari tuoi!...Mork!!!" Rispose "ringhiando" Jin. Mork girò la testa e vide altre 2 persone nell'angolino, si avvicinò a loro le annusò e urlò alle guardie: "Loro che ci fanno qua!!!!!". "Stavano con la ragazza signore, sono i suoi genitori, magari anche loro..." ma Mork la interruppe prima che potesse finire la frase: "NO!!... Anche loro niente, si capisce subito che sono persone normali!!! idioti!!. Uccideteli!". A quella parola Lucy si mise fra le guardie e i genitori dicendo: "Se voi provate a toccarli giuro che..." "Giuri cosa? -la interruppe Mork- te sai far guarire le persone, non ucciderle!!". La ragazza lo guardò negli occhi come segno di sfida ma poi si arrese.

Mentre le guardie tiravano fuori le lancie composte di energia, Jin s'incendiò e urlò: "Se li fate del male vi uccido tutti... Io posso!!" Rise. Mork lo guardò con aria strafottente, si avvicino e con un semplice gesto della testa lo fece svenire. Lucy corse subito in suo aiuto, ma Mork la bloccò telepaticamente e ridendo disse: "Pensavate di essere gli unici? Noi siamo venuti sulla terra per conquistarla e per riuscire prendere i vostri poteri!!!". Lucy lo guardò con disprezzo mentre cercava di liberarsi.

Il padre corse verso Mork e lo spinse facendolo cadere a terra in modo da far scappare Lucy. In quel momento una guardia trafisse il padre mentre l'altra uccise la madre. Lucy urlò dal dolore, ma non potè fare niente.

Il padre, mentre faceva il suo ultimo respiro, le gridò: "Scappa con il tuo amico, salvatevi!" per poi morire. Lucy prese a spalle Jin e riuscì a scappare. Quando si sentì che erano a una buona distanza dagli Hifredg si accasciò a terra e svenne.

Quando si risvegliò era ai piedi di un albero e davanti a lei c'erano 3 ragazzini identici più Jin, che si vollero assicurare che lei stesse bene.

Quando si rialzò le ritornò in mente la scena dei suoi genitori mentre morivano. Jin la prese per una mano e le sorrise, lei ricambiò il sorriso e gli chiese: "Dove siamo?" "In quel posto che ti dicevo" rispose Jin. "Ma com'è possibile, te mi ha avevi detto che era un magazzino, qui ci sono alberi, palazzi, animali, fiumi, laghi... sembra la terra" "Infatti è la terra solo un po' più piccola e rinchiusa dentro a un magazzino. Per fortuna solo le persone come noi possono vedere quello che realmente c'è qui dentro, le altre vedono solo un normale magazzino". Lucy si guardò in torno stupefatta. Poi lo sguardòo ritornò su Jin e gli chiese: "Mentre eravamo nella cella Mork ti ha chiamato Blaze... cosa voleva dire?" "Non lo so neanche io, da quando mi ha trovato mi ha sempre chiamato così, non so il motivo" Rispose Jin. "Ehi! -Saltò su Lucy- dovremmo tutti avere dei soprannomi!". Gli altri 3 ragazzi si guardarono e risero presentandosi e facendo vedere i loro poteri: "Io sono Mark, posso creare e lanciare palle di energia che smaterializzano qualunque cosa tocchino", "Io sono Dereck, mi impossesso di cose e persone", "E io sono Freddy, creo turbini di vento gelato. Non vogliamo evere nessun soprannome quando siamo divisi, ma quando ci fondiamo tra noi ci chiamiamo Il Trio. Riusciamo a lanciare un raggio che teletrasporta le cose in un'altra dimensione. Purtroppo non riusciamo ancora a controllarci quando siamo fusi tra noi, quindi cerchiamo di evitarlo".

Lucy guardò Jin che le disse: "Credo di tenermi Blaze...". "Io invece mi chiamerò Chemistry" disse Lucy.

Più i giorni passavano e più persone con super poteri arrivarono.

Un paio di mesi dopo, Lucy, mentre passeggiava per quell'area sconosciuta, vide un ragazzo per terra svenuto con un falco vicino. Chamistry si avvicinò e tese le sue mani sulle sue ferite. Quando il ragazzo si svegliò si presentò con il nome di Axel e le raccontò la sua storia che era quasi identica a quella di Lucy. Chamistry decise di portarlo al magazzino dove Axel rimase scioccato e dove rivelò i suoi poteri, dandosi il nome di Wildlife.

  
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