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Autore: OnlyOneDirection_    01/09/2012    11 recensioni
Meg una ragazza dal cuor d'oro, che si ghiaccia quando ne è necessario. Circondata da amici che le vogliono bene, tranne uno, però, sembra odiarla e questo sentimento è reciproco. I due riusciranno a chiarirsi?
Meg riuscirà a sciogliere il cuore di ghiaccio di Zayn?
Basta leggere, per scoprirlo.
Genere: Comico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il rumore fastidioso della sveglia le picchiettava fastidiosamente nei timpani, costringendola a girarsi dal lato opposto, affondando la testa sotto il cuscino. Con un colpo secco fece cadere, rumorosamente l' aggeggio sul pavimento, che si aprì in due parti e ponendo fine a quel suono straziante.
Se il buongiorno si vede dal mattino, quella non era proprio giornata. Si era svegliata con un forte mal di testa che la fece gemere dal dolore. Decise di alzarsi, per evitare un altro ritardo. Scese in cucina, pronta a gustare la sua colazione. Appena fece capolino nella stanza, notò che, come al solito, il padre era intento a leggere le notizie delle ultime ore, sul giornale, sorseggiando, di tanto in tanto, del caffè. Notò che sua madre stava spalmando accuratamente della marmellata su una fetta biscottata che subito dopo portò alla bocca, mordendone un po'.
«Buongiorno.» Biascicò la ragazza, sedendosi al proprio posto e mischiando in una tazza, il latte e il caffè.
«Buongiorno Meg.» La giovane donna si pulì l'angolo delle labbra con un tovagliolo e le sorrise.
«'Giorno, scricciolo.» La salutò l'uomo, distogliendo per un secondo, gli occhi dal pezzo di carta e rivolgendo un sorriso alla figlia.
«Dai, papà.. Sai che odio quando mi chiami con quel ridicolo nomignolo.» Si lamentò Meg. L'uomo rispose con una semplice alzata di spalle, per poi riportare gli occhi alla notizia che stava leggendo con molta attenzione. Odiava quando i suoi le attribuivano inutili aggettivi. Si sentiva ancora la piccola di casa, cosa che non era da molti anni, ma i coniugi Smith non volevano proprio capire che la figlia stava crescendo e che ogni minima cosa, la imbarazzava, ma era pur sempre la loro unica figlia e dovevano coccolarla un po', di tanto in tanto.
Quando ebbe finito il suo caffellatte, Margaret tirò la sedia indietro, cercando di non fare rumore e tornò nella sua camera, prendendo un paio di jeans stretti, con qualche strappo sulle ginocchia, una canotta bianca aderente che le evidenziava il seno pieno e sodo e le sue amate all stars del medesimo colore della maglia. Contornò gli occhi con un filo di matita e del mascara.
Margaret Smith era una diciassettenne semplice, con lunghi capelli scuri e lisci, ma molto spesso, si divertiva a farli diventare boccolosi. I suoi occhi erano nocciola, che sembrava, più che altro, oro colato e aveva le labbra carnose, di un rosa molto acceso, quasi rosso. Fisicamente, era piena giusto quello che bastava per rendere le sue curve sexy e attraenti. Poteva sembrare una ragazza ingenua, ma non lo era per niente, anzi, quando ci voleva, cacciava le unghie e sapeva difendersi. Era stronza quanto sarebbe bastato e a volte poteva sembrare acida, ma con chi voleva, era simpaticissima. Non era una di quelle ragazze popolari senza cervello, lei era intelligente e ben conosciuta. Aveva trovato molti amici, due dei quali, erano i sui confidenti, che lei considerava come dei fratelli: Ilary Jhonson e Louis William Tomlinson. Ily, come la chiamavano lei e i loro amici, era il suo opposto: Dolce, garbata, introversa, timida e simpatica anche con chi non le andava tanto giù. Era bionda, occhi verdi e molto magra. Louis, o meglio Tommo, -nomignolo che gli avevano affibbiato i loro amici- era simpatico, premuroso e un buon amico. Sapeva come farti sorridere, sempre. Anche nelle peggiori delle situazioni, sembrando, molto spesso, inopportuno.
Poi c'erano loro, quelli che riempivano le giornate con sorrisi e risate.
Niall James Horan l'irlandese tutto pepe, ma che nascondeva benissimo con quella sua aria innocente e docile. Era uno di quegli amici che faceva di tutto, pur di vedere un sorriso sul volto di chi voleva bene.
Liam James Payne, cugino di Meg. Era intelligente e spigliato. Si poteva definire la "mente". Era quello dalle idee strabilianti, quello che sistemava tutto nel gruppo, dai litigi agli amori.
Poi c'era Harold Edward Styles, chiamato da tutti Harry e dagli amici Hazza. Donnaiolo del gruppo, che se la spassava alla bene e meglio. Pervertito e fissato del sesso. Era proprio questo che piaceva ai suoi amici, lo accettavano per com'era e lui non aveva peli sulla lingua e loro, lo adoravano così.
E infine c'era lui: Zayn Jawaad Malik. Quello misterioso, simpatico e lunatico del gruppo. Pervertito tanto quanto Styles. Ad entrambi piaceva provocare, ed era proprio per quello che avevano tutta la scolaresca femminile ai loro piedi e la loro bellezza aiutava a conquistare le ragazze. Era misterioso, a volte scontroso e presuntuoso, ma bisognava andare a fondo per conoscerlo davvero.
Erano tutti e cinque dei bellissimi ragazzi attraenti, ma non sempre, la gente, guardava oltre l'aspetto fisico. Solo Meg, Ilary e la ragazza di Niall, Sophy, l'avevano fatto e difatti, nacque una grande amicizia e nel caso dell'irlandese e della sua biondona, era nato l'amore. Anche se non tutti si fidavano di Sophy, sembrava una tipa falsa. Ma forse, era tutta apparenza, dovevano imparare a conoscerla, visto che lei e Niall stavano insieme da sole due settimane.
Tutti e sette si conoscevano fin dalle elementari, ovviamente, Liam e sua cugina Meg si conoscevano dalla nascita ed erano come fratelli, erano inseparabili. I genitori di tutti loro erano grandi amici e spesso si ritrovavano a casa, per una cena organizzata dalle madri.
Prese lo zaino che si trovava accanto alla porta della sua stanza e scese al piano inferiore. La casa era deserta, segno che i genitori erano già andati a lavoro, senza avvisarla. Prese le chiavi dal porta-oggetti all'ingresso e chiuse la porta dietro di sé facendo scattare nella serratura, la chiave. Era in ritardo, di nuovo, quindi iniziò a correre, sperando di arrivare al suono della campanella, altrimenti la professoressa di storia, le avrebbe fatto la solita ramanzina che sarebbe durata metà dell'ora.
«Signorina Smith, vuole inventarsi una scusa plausibile per giustificare il suo ritardo?» Gracchiò la professoressa, guardandola con aria di rimprovero, da sopra la montatura degli occhiali.
«No, professoressa Davies. Le dirò la verità.» Meg si girò verso la classe, cercando un appiglio. Non appena vide Zayn, le si illuminarono gli occhi. «Ieri, Malik, ha portato il suo unicorno a casa e ha mangiato la mia sveglia e me ne sono accorta solo stamattina, poi ho portato l'unicorno dal veterinario perchè ha iniziato a vomitare arcobaleni e poi sono venuta qui.» Concluse, provocando la risata dei presenti in classe e guadagnandosi un'occhiataccia dalla professoressa che stava per ribattere.
«Posso confermare, professoressa. È stata colpa mia che ho dovuto lasciare Millory da Meg.» La interruppe Zayn, divertendosi, anche lui, a prendere in giro la Devies, provocando altre risate dell'intera classe.
«E adesso dov'è l'animale, l'ha abbandonato?» Chiese la docente di storia, impaziente, sorreggendo il gioco ai due, per poi finire in bella, come lei voleva.
«È qui fuori, se vuole glielo faccio vedere!»
«Lo faccia vedere al preside. Malik, segua la signorina Smith!» Gracchiò la professoressa, indicando la porta.
«Che dispiacere non poter concludere la sua interessantissima lezione, professoressa Davies.» Ghignò Zayn, dopo aver raggiunto l'amica.
«Fuori!» Urlò ancora una volta, la Davies, prima di vedere scomparire i due, con un ghigno divertito, dietro la porta dell'aula.

«Allora? Perchè sei nervosa?» Le chiese Zayn, avviandosi verso l'ufficio del preside. Ormai lo conosceva come le sue tasche. Stava più tempo lì dentro, che nelle aule. Anche Meg ogni tanto esagerava e si ritrovava faccia a faccia con il preside Collins.
«Cosa?» Chiese la ragazza, non capendo la domanda dell'amico, troppo impegnata a pensare.
«Prima, hai tirato fuori una delle tue squallide scuse, e succede solo quando sei nervosa e vuoi saltare una lezione.. È successo qualcosa?» Le chiese di nuovo. Lei sbuffò, poi entrò nella sala d'attesa della presidenza e si buttò, letteralmente, su una delle sedie.
«Oliver Brown mi sta assillando, così dopo l'ennesima volta che mi ha chiesto di uscire, ho accettato. Il problema è che è un figo, ma è stronzo tanto quanto te e Styles e non mi va di essere presa per il culo.» Spiegò Meg, guardando un punto fisso avanti a lei.
«Esci, ma non ti spingere oltre.» Rispose indifferente, il ragazzo.
Non sempre quei due andavano d'accordo, erano gli unici, nel loro gruppetto, che litigavano spesso. Il loro bene fu sovrastato dall'odio dal San Valentino del 2004, quando Zayn, a 9 anni, le regalò un peluche con scritto 'I love you' e lei lo rifiutò. Già a quella età, si credeva brutta ed era sicura che Zayn l'avesse presa in giro. Da quel giorno, si sono odiati, stuzzicati e presi in giro. Ma in fondo, si volevano bene, insomma, avevano passato i migliori momenti insieme.
«Giuro che se prova ad avvicinarsi non so che gli combino. Già alla scorsa assemblea mi ha baciata contro il mio volere.»
«Cosa? E non hai detto niente a nessuno?» Chiese l'amico, preoccupato. La ragazza scosse la testa energicamente.
«Ma..»
«Ciao, ragazzi.» Harry interruppe Zayn che stava per ribattere, ma nessuno dei due rivolsero uno sguardo al riccio. Zayn guardava Meg, mentre lei fissava un punto indefinito del pavimento.
«Styles, che ci fai qui?» Chiese Meg, sviando il discorso.
«Ho palpato il culo alla ragazza nuova e il professor White mi ha accusato di molestie sessuali perchè quella santarellina si è messa a sbraitare.» Spiegò, sedendosi accanto a Zayn che continuava a guardare un punto fissò avanti a sé.
«Malik, Smith, potete entrare.» Li avvisò la segretaria lasciando passare un ragazzo biondo che aveva, sicuramente, ricevuto una ramanzina dal preside.
I due, titubanti, si avviarono nell'ufficio del preside Collins e si accomodarono sulle due sedie difronte la scrivania dell'anziano uomo, con la barba e gli occhiali poggiati sulla punta del naso, che, in quel momento, era impegnato a scrivere qualcosa su dei documenti. Alzò lo sguardo e guardò i due ragazzi avanti a sé. Posò la penna, si sistemò gli occhiali, aggiusto qualche carta e finalmente si decise a parlare.
«Allora? Che avete fatto, questa volta?» Chiese, annoiato, sistemandosi meglio sulla sedia. I due si  guardarono, per decidere chi avesse dovuto parlare.
«La Smith ha fatto a tardi e ha iniziato a tirar su cose inutili, mettendo in mezzo anche e me e ovviamente l'ho assecondata, la professoressa Davies si è infuriata e ci ha mandati qui.» Rispose Zayn, sperando che la predica del preside finisse in fretta, per godersi una bella sigaretta, giusto per distendersi i nervi. Non era un vero e proprio vizio, lo faceva quando era nervoso e stressato.
«Ragazzi, sapete la docente com'è fatta. È molto severa e non mi resta che darvi una punizione, quindi oggi vi tocca rimanere in detenzione. adesso potete andare.» Li liquidò, prima che potessero ribattere e uscirono dall'aula.
Se il buongiorno si vede dal mattino...




Author's note.
Salve a tutti!
Questo è il prologo di una mia nuova FF.
'Love, sex, drug and you' , è momentaneamente sospesa, perchè in questo periodo, non riesco a scrivere cose
troppo drammatiche.. cwc
Questa è una mia nuova FF e spero vi piaccia.
È la prima volta che metto un banner in una mia storia e questo lo amo e devo ringraziare @xHayleysmuffin *-*
Bhè, che dire.. Spero vi piaccia e RECENSITE, che così mi date un motivo per continuare!
Accetto di tutto, come sempre, anche le critiche.
Spero di poter ricevere 10+ recensioni **
Adesso vado.
Un bacio.
Gloria.

Ps. Vi ricordo il mio Twitter: @_OnlyOneDream_
PPs. L'occhio nel banner è mio :') *Si sente importante anche se non si vede una ceppa di niente del colore* LOL
PPPs. Mi fa male la testa, quindi non ho ricontrollato.. Scusate gli eventuali errori D:
Ho messo troppi Ps. ._.
Adesso sparisco, davvero.
Notte
xx

 

   
 
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