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Autore: Hemmy    01/09/2012    2 recensioni
Emma Harper. Diciassettenne. E’ la tipica figlia di papà, non gli manca niente. E’ orfana di madre, e la sua assenza la porta a diventare una ragazza ribelle e testarda. L’unica che la capisce è suo fratello Sam, essendo un po’ più grande di lei la aiuta e le da consigli. La sua vita cambia, quando la nuova fidanzata del padre si trasferisce a casa sua. Emma non essendone per niente felice le fa uno scherzo, il più terribile che avesse mai fatto. Il padre furioso, la manda ad affrontare l’ultimo anno in un college a Londra. Lì Emma, conoscerà nuovi amici, amici veri, non come quelli che aveva a casa sua a Malibu in California, troverà la sua migliore amica e un ragazzo che le stravolgerà il cuore e sarà, anche grazie a lui, che imparerà a conoscere un lato di se stessa che neanche lei conosceva.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La permanenza al college si stava facendo al quanto snervante. Tutti i giorni erano tutti uguali; la solita routine.. L’unica persona che riusciva a farmi svagare era Jess; dopo una settimana dal mio arrivo, entrambe avevamo legato moltissimo. Il pomeriggio lo passavamo in camera, o a casa dai suoi genitori; altrimenti quando le giornate di Londra ce lo permettevano andavamo in giro a divertirci tra un po’ di shopping e un caffè. La piccola differenza era che lei riusciva ad avere una B in tutte le materie, e io una D. Poi c’era il cassetto Harry, che non era stato più riaperto da quando pochi giorni prima, mi aveva spinta a fare una forca insieme a lui. Da quel giorno non ci siamo più parlati, lui andava per conto suo, e d’altronde ero costretta a farlo anche io. L’unico momento in cui ci potevamo vedere era nelle ore di matematica del professor Burk, quando il destino ci voleva insieme come compagni di banco. Non so cosa gli fosse preso, ma sembrava molto più distaccato e freddo, avvolte quando ci incrociavamo nei corridoi addirittura faceva retrofront e cambiava direzione pur di evitarmi. Forse ero io che lo intimidivo, ma con tutta la forza che avessi voluto fosse stato questo il vero motivo, sapevo perfettamente da sola che ero lontana un miglio dalla risposta giusta, e quindi anche sensata. Okay, forse mi stavo facendo un po’ troppe paranoie, non era il mio caso preoccuparmi così tanto per un comportamento così troppo infantile, era l’ora di chiuderla, Harry o non Harry, io non sarei andata di certo a cercarlo, e sapevo benissimo che l’avrebbe fatto lui. Bastava solo farlo rosicare un pochino, e un modo l’avrei trovato.
“Ehi bella addormentata nel bosco.. Penso che l’ora del pranzo sia finita, oggi pomeriggio usciamo?” Jess. Si un’uscita fa sempre bene, non si rifiuta mai, il detto di mio fratello.
“Mmm.. Okay”.
“Non mi dire che te lo sei già scordata!” cosa dovevo ricordarmi?
“Domani c’è il ballo in maschera!”eccoci, me ne ero completamente dimentica, non avevo il vestito adatto e soprattutto l’accompagnatore.
“Andiamo Jess, non abbiamo ne il costume ne il ragazzo” le dico con disapprovazione.
“Appunto oggi pomeriggio usciamo! E se è questo il motivo, nemmeno io ho il ragazzo, perciò nessuno ci può vietare di divertirci” sbuffai.
“Perché riesci sempre a convincermi?”
“Perché sono io l’intelligente e non un’americana come te” iniziammo a ridere, le battute squallide di Jess certe volte avevano l’effetto contrario, invece di far piangere facevano ridere. Spostai lo sguardo dall’altra parte della mensa, ed eccolo lì, al suo tavolo insieme ai suoi amichetti, e amichette... Accanto a lui c’era una bionda ossigenata che addirittura sembrava più un uomo che una donna; e a giudicare dal sorriso di entrambi stavano flertando.
“Ehi non mi dire che ti piace mio fratello”no non mi piaceva Harry, però aveva una certa infatuazione su di me, che non riuscivo a controllare.
“Quel coglione montato?”stupida boccaccia, è suo fratello!
“Si, su questo hai ragione” mi rispose senza trafilare alcun rimorso per averlo detto, evidentemente il rapporto fra i due era un tantino diverso da quello che avevo io con mio fratello, però con questo non volevo di certo insinuare che non si volessero bene. La mensa si stava svuotando, e tutti gli studenti si ritirarono nelle loro camere o a casa propria. Anche noi ci alzammo dal tavolo sul quale da più di una settimana eravamo solite mangiare e a passo svelto ognuna delle due andò a posare i libri nel proprio armadietto.
“Ehi Jess!” una voce che non avevo mai sentito prima la richiamò all’ordine. Un ragazzo, seguito da altri tre ci stava raggiungendo. Aveva la carnagione olivastra che sembrava fatto di bronzo, gli occhi puntati su di noi erano di un marrone così profondo, che addirittura sembravano neri, i capelli neri alzati in avanti per formare un ciuffo perfetto, e curato nei minimi dettagli. Dopo averli scrutati bene appresi che erano i tizi di poco prima seduti al tavolo insieme a Harry e alla bionda ossigenata.
“Zayn!” ricambiò il saluto Jess.
“Loro sono gli amici di mio fratello” mi fece cenno “lei è Emma. La mia nuova compagna di stanza”disse presentandomi ai quattro.
“Louis” si avvicinò il primo stringendomi la mano, a cui ricambiai la stretta.
“Niall” si presentò il biondo alla sue spalle. Gli feci cenno con la mano.
“Liam” si fece avanti l’ultimo, stringendomi per la seconda volta la mano. Aveva qualcosa in più, qualcosa di affascinante. “Piacere” fissò i suoi occhi color cioccolato sui miei “Piacere mio” sorrise, un sorriso diverso, un sorriso sincero.
“Dove avete messo mio fratello?” domandò Jess, senza togliere lo sguardo dal moro.
“Si è allontanato con una tipa” rispose con indifferenza, di sicuro la bionda ossigenata di prima pensai.
“Scusate ma ora siamo noi che ci dobbiamo allontanare per due secondi, scusate”disse ammiccando, e prendendo la mano della mia amica. Le loro figure scomparirono velocemente dietro il portone secondario che portava in giardino. Ero rimasta con dei perfetti sconosciuti, ma di cui uno di loro mi aveva colpita.
“Quindi sei nuova” esordì il biondo, Niall.
“Si, sono arrivata la settimana scorsa”
“Da dove vieni?”intervenne l’altro, Louis.
“Sono della California” risposi mettendomi a sedere sulle scale che portavano alle aule del piano superiore. In quel preciso instante, arrivò un messaggio al biondo,il quale  prese l’iphone dalla tasca dello zaino e lesse velocemente il messaggio.
“Scusate, ma devo tornare a casa.. Lou mi accompagni?” con un cenno del capo l’altro annuì.
“La maggior parte della americane sono bellissime” la voce di Liam, insieme al suo cervello stava facendo questa affermazione “ne ho la prova davanti agli occhi” era bellissimo e dolcissimo, non il mio tipo ma un’eccezione si poteva assolutamente fare.
“Ti ringrazio. Ora è meglio che vada, non vorrei essere io quella a fare tardi. Ci vediamo in giro Liam!” gli feci un piccolo gesto di saluto con la mano e mi allontanai.
“Ci vediamo” urlò alle mie spalle.
Emma mantieni la calma, ti ha detto che sei una di quelle americane bellissime. ‘Si ma lui è diverso’ una vocina nella mia mente continuava a recitare questa frase infinitamente. Non mi accorsi del tempo che avevo impiegato ad arrivare in camera, evidentemente poco, perché ancora la bionda della mia amica, che era in giardino con Zayn, ancora non si era fatta viva. Per uscire dovevo aspettarla, quindi sarebbe stato meglio usare il tempo che avevo a disposizione prima che arrivasse in maniera positiva. Una bella doccia mi avrebbe aiutata sicuramente. Aprii l’acqua calda e lasciai che le goccioline d’acqua mi inebriassero tutte la parti del corpo. Non riuscii a non pensare al riccio, anche quando non volevo entrava senza preavviso nei miei pensieri, lasciandomi spiazzata e insicura. Riusciva ad attirarmi a sé come una calamita, ma la cosa difficile era resistergli. Sentii la porta sbattere in una maniera troppo forte per trattarsi di Jess, così presa dalla paura mi arrotolai un telo attorno al mio corpo e uscii dal bagno. Proprio davanti alla porta a scrutare al di fuori del buco nella serratura, c’era l’ultima persona che avrei voluto fosse lì. Harry. Dopo essersi tranquillizzato si girò verso di me. I miei occhi si erano fermati inermi su di lui; mentre i suoi stavano esplorando il mio corpo, coperto solo da un misero asciugamano rosa. Immediatamente mi andai a nascondere dietro l’anta aperta dell’armadio, rossa dall’imbarazzo.
“Mi dispiace, Magda stava per beccarmi mentre ero con Lizzie e la prima porta non chiusa a chiave è stata questa” la solita cogliona che non chiude mai le porte come si deve, che ti serva di lezione Emma. Aspetta la bionda ossigenata??
“Lizzie la bionda ossigenata? Non sapevo ti piacessero i trans Harry” sputai tutto di getto.
“Faccio quello che voglio Harper quindi lasciami in pace”
“Se non sbaglio quello in camera mia che mi ha visto mezza nuda, sei te. Quindi vattene!” non fece obiezioni e con la confusione con cui era entrato se ne uscì. La magia che pensai si fosse creata pochi giorni fa, era scomparsa proprio oggi. Ma nonostante tutto, quell’Harry era diverso da quello che avevo conosciuto, c’era qualcosa di diverso in lui. Fui interrotta da una Jess sognante sullo stipite della porta. Zayn le aveva fatto di sicuro qualche sorpresa.
“Hey com’è andata?” le chiedo
“Tieniti pronta: domani vado al ballo con Zayn Malik!”
“Che bello! Beata te! Quindi penso sia proprio l’ora di uscire e cercare un costume adatto” non feci in tempo a finire la frase che aveva già preso la borsa ed era fuori nel corridoio che mi aspettava. Per arrivare in centro a Londra sarebbero stati necessari venti minuti di metro.
Alle cinque eravamo di fronte ad Harrods, i grandi magazzini. L’area costumi era fantastica; c’erano tantissimi appendi abiti pieni zeppi di vestiti colorati e colmi di lustrini. La scelta sarebbe stata alquanto difficile, ma da una parte dovevamo pur cominciare. Iniziai a rovistare fra la roba, mentre Jess faceva altrettanto. Alcuni costumi erano davvero ambigui e bizzarri, addirittura uno rappresentava una corata, e non so perché ma ci avrei visto bene quel Louis che avevo conosciuto dopo pranzo. Poi, uno mi colpì. Un costume da odalisca araba si trovava davanti ai miei occhi. Aveva un top nero con delle piastrine color oro attaccate agli estremi, e che lasciava scoperta quasi tutta la pancia; il pezzo di sotto invece era una gonna rossa, morbida, lasciata lunga fino alle caviglie e con uno spacco dall’inguine fino in fondo sulla gamba sinistra. Era mio, assicurato.
“Jess! Io penso proprio di averlo trovato!” esordii.
“Anche io! Guarda” aveva in mano attaccato a una gruccia il vestito che aveva scelto. Dalla gonna rossa a pois neri e le orecchie ovviamente finte che aveva in testa, dedussi che si sarebbe travestita da minnie.
“Allora siamo apposto! Subito a pagare e poi torniamo a scuola”.

Harry’s Pov

Da quello che era successo con Emma nel pomeriggio, ma soprattutto dal comportamento che avevo avuto, mi sentivo ancora di più una merda. Da quel giorno che avevamo passato insieme avevo iniziato ad evitarla. Ma ciò non dipendeva da me, lei mi faceva sentire diverso. Dal primo momento  che la vidi capii subito che non era come le altre. Cercava di fingere, o tantomeno di assomigliargli , ma sapevo nel migliore dei modi che dietro a quella Emma così piena e fiera di sé, se ne nascondeva una docile e che aveva paura di amare. D’altronde proprio come me. Ero un codardo. Per tutto questo tempo l’avevo evitata solo perché avevo paura, paura che ci sarebbe potuto essere qualcosa più, quell’unica cosa a cui potevo essere vulnerabile: l’amore. Ed è per questo che sono andato a nascondermi dietro Lizzie, e avevo chiesto a lei di venire al ballo con me, anche se la persona che avrei voluto acconto era un’altra.

Emma’s Pov  
Dopo la cena, avevo sempre bisogno della mia solita sigaretta. Era immancabile, proprio come una doccia dopo due ore di allenamento.
“Jess io esco un attimo, vado a fumare, torno subito” urlai riferendomi alla bionda che ancora era in bagno.
Attenta a non fare rumore, attraversai il corridoio, e oltrepassai la porta finestra che dava nel giardino. Mi sedetti con la schiena appoggiata al muro, dando qualche aspirata di tabacco alla mia sigaretta.
“Non sapevo fumassi” voltai la testa quanto bastava per guardare quella figura che si stava avvicinando da dietro le colonne dell’entrata principale.
“Piccoli segreti. Vuoi un tiro?” ormai si era avvicinato, e in pochi secondi me lo ritrovai seduto accanto a me.
“Ti ringrazio ma non posso. Devo stare attento con il fumo e l’alcool, ho un rene che non mi funziona al cento percento, quindi preferisco non rischiare” caspita, e io che pensavo non riuscire a comprarmi l’ultima collezione di gucci, fosse un problema, questo si che lo era.
“Mi dispiace” l’unica cosa che riuscii a dire.
“Non devi dispiacerti, ci sono nato così. Che hai fatto oggi pomeriggio?”
“Sono andata con Jess a comprare un vestito per la festa di domani”
“Oh immagino che tu abbia già trovato un accompagnatore” sbagliato.
“Ti sbagli. Nessuno mi ha chiesto nulla”
“Allora ne approfitto. Ti va di andarci insieme?” ora ero finalmente felice.
“Si mi piacerebbe Liam”

 

Hemmy's Corner

Ma che brava che sono! Torno ieri e riesco ad aggiornarvi oggi. Le vacanze sono state fantastiche, anche se un po’ mi sono annoiata senza le mie amiche. E devo dire, che anche questa storia mi è mancata, perciò mi sono decisa e vi ho scritto un capitolo più lungo degli altri. Ecco che finalmente sono entrati in scena gli altri quattro. Ve lo immaginate il povero Louis vestito da carota?? Questo capitolo parla da solo. Scusatemi per l’ora ma sono riuscita a finirlo in questo momento. Grazie a tutte quelle che hanno recensito, mi ha fatto piacere :) Fatemi sapere se vi è piaciuto, ci tengo! <3 Alla prissima!
                                               Hemmy <3
  
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