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Autore: Kat_Mel    01/09/2012    5 recensioni
Allora... 1, 2, 3.. cominciamo questa nuova avventura!
Bulma è stata spedita su un nuovo pianeta quando era ancora in fasce e venne trovata davanti alla casa di una vecchia Saiyan che la accudisce e la iscrive ad un torneo che si svolge in una piazza dove conoscerà una persona molto riconosciuta e importante...
Ops, mi sono dimenticata di scrivere che Bulma ha una benda sugli occhi da quando era piccola, e che la vecchia Saiyan aveva avvertito la popolazione dicendole di non guardarla, o sarebbero rimasti ciechi per sempre.
Genere: Azione, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta | Coppie: Bulma/Vegeta
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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- Allora che fai, vieni?- chiesi alla ragazza.


- Puoi contarci- mi rispose con tono deciso.


- Bene, domani in prima mattinata ti spiegherò cosa dovrai fare, ragazzina-.




NOTA:  RATING ARANCIONE / ROSSO... PIU' ROSSO CHE ARANCIONE XD




6.  UNA STORIA DI DIECI E NOVE ANNI FA... UNA STORIA DA INCUBO... ALMENO PER CHI E' SOPRAVVISSUTO...






In quel  momento arrivò Kira, che era andata da un'amica che aveva bisogno di qualche consiglio su come fare delle mosse di arti marziali, e quando vide che Bulma e Vegeta erano così vicini, si precipitò da loro, chiedendo cosa stessero facendo.
- Niente brutta vecchiaccia, stiamo parlando del ballo che si terrà domani al mio palazzo-.
- Cooosa? Bulma tu non ci andrai, vero?- chiese speranzosa Kira.
- Lei ci andrà eccome, visto che diventerà una stratega, e poi, non l'ho mai vista con un abito elegante indosso- e squadrò Bulma dall'alto in basso, leccandosi le labbra con fare da predatore.
- Kira, ci devo andare per forza, anche perché ho già accettato, e poi noi abbiamo bisogno di soldi, e se diventerò una stratega prenderò tanti zeni e potremo risistemare la nostra casa-.
- D'accordo, se è questo quello che vuoi, allora non mi oppongo. Accetterò solo ad una condizione-.
- E quale sarebbe, sentiamo- disse il Saiyano cona aria di sfida.
- Che non la deve toccare nessuno, e neanche tu, hai capito giovanotto?-.
- Oh, non ti preoccupare, è in buone, anzi che dico, ottime mani- e sfoderò un ghigno malefico.
Bulma, ad un tratto interruppe il silenzio che si era venuto a creare dopo l'uscita di Vegeta, chiedendo a Kira se la voleva accompagnare dalla sarta della città, insieme a Chichi. Kira, ovviamente accettò,e si diressero tutte e due a casa di Chichi e Goku.
Appena entrarono in casa di Chichi, Bulma percepì la presenza di una persona familiare oltre a Gohan, ma non riusciva a ricordarne il nome.
- Ma guarda guarda chi si vede, la seconda classificata, ti ricordi di me?-.
- Ma tu sei... sei...-.
- Esatto dolcezza, sono quello che tu hai fatto eliminare al torneo in piazza, sorpresa di rivedermi?-.
Bulma non gli diede retta, prese Chichi e Gohan che erano lì con loro e se ne andarono con Kira, la quale aveva seguito la sua allieva.
Tutti e quattro si diressero dalla sarta di città per andare a scegliere un vestito per la festa che si sarebbe tenuta al palazzo del Re Vegeta, però ebbero una spiacevole notizia.
- Mi dispiace signori, noi stiamo andando in fallimento, ormai non abbiamo più clienti da quasi due settimane solari*, andiamo avanti solo con il reddito del mio secondo lavoro-.
I presenti si preoccuparono per quello che sentirono, ma non erano dei rinunciatari, così decisero di tentare di nuovo.
- Su avanti, non ha un bell'abito per questa graziosa fanciulla?- provò Chichi, non intenta a rinunciare, indicando Bulma, la quale era sulla soglia della porta.
La commessa guardò allibita la turchina, non poteva essere, non poteva succedere proprio a lei...
- Lei... Lei... è la ra-ragazza d-della le-leggenda?-.
Kira, Bulma e il piccolo Gohan annuirono in sincronia.
- Ti prego non mi fare del male, ti do il migliore vestito che ho... Eccolo!- e lo prese in mano- Questo è il vestito che una volta è stato indossato dalla duchessa del pianeta LV-426**. Dovrebbe andarle alla perfezione-.
La sarta lo consegnò a Kira, la quale lo prese e cercò di valutarne il prezzo, ma era troppo costoso, valeva almeno sui 38700 zeni visto il materiale pregiato con cui era stato cucito, ma loro ne avevano solo 20000.
La sarta rifiutò anche i soldi che avevano a loro disposizione, dicendo che era un regalo, ma Kira volle farle un ultima domanda...
- Hai detto il pianeta LV-426? Quello chiamato anche Acheron?-.
- Sì, quel pianeta. E' la seconda luna di Zeta 2 reticulo IV, che è il quarto pianeta della stella Zeta 2 reticuli. Proprio quello dove le due navette cargo sono state attaccate. Delle due navette, l'unico superstite è il principe Vegeta, infatti domani c'è l'anniversario-.
I presenti si spaventarono a quell'informazione. Proprio poco prima di tornare a casa, Kira, attraverso la radio della sua amica, aveva sentito che il giorno seguente si sarebbe svolta una festa al palazzo, in onore dei caduti e del primo anniversario di quella vicenda, e per arruolare nuovi soldati nel loro esercito. 


Dieci anni fa, una nave Cargo chiamata Nostromo, dopo aver ricevuto un segnale di vita in quel pianeta, atterrò sul suo suolo con non poche difficoltà, distruggendo una delle due navette di salvataggio e lo scafo, che si stava letteralmente squarciando a causa dell'atterraggio improvvisato. Alcuni di loro scesero dalla navetta per cercare la fonte da cui arrivava il messaggio, mentre altri membri dell'equipaggio rimasero dentro a cercare di riparare lo scafo,  ma inutilmente, visto che era in una situazione piuttosto grave, così rimasero bloccati su quel pianeta. Le persone che uscirono a cercare chi mandava il messaggio furono state uccise da degli esseri misteriosi, nessuno aveva capito come erano fatti, visto che attaccavano nel buio, mentre quelli rimasti sulla navicella, morirono assiderati, poiché le temperature andavano fin sotto i -29°. Invece, dopo nove anni dall'episodio accaduto alla Nostromo, una navetta chiamata Sulaco, atterrò sul medesimo pianeta, in cerca di qualcosa da rubare. A bordo c'erano il Generale Kuro, il Tenente Mory, il medico Jank, l astrofisico Bratt, il soldato semplice Newt  (una guerriera appena arruolata nell'esercito), l'androide Bishop e infine il principe Vegeta. Non era una missione particolarmente pericolosa, o almeno questo era quello che disse il padre del principe, ma nessuno, a parte Vegeta, sapeva cosa successe quel maledetto giorno. Quando atterrarono videro la cargo della Nostromo, e conoscendo ogni membro dell'equipaggio, Vegeta decise di cambiare direzione e posizionarsi a pochi kilometri da loro. L'unico che rimase a bordo fu l'androide Bishop, che decise di controllare personalmente, con degli speciali attrezzi, se c'erano delle forme di vita umana e aliena, ma non trovò nessuno a parte loro. Dopo poche ore, l'equipaggio, guidato dal principe Vegeta, trovò una costruzione che si ergeva per molti kilometri, sia di altezza che di lunghezza, era come una specie di pianeta - prigione quello, infatti quella costruzione doveva essere il penitenziario dove vivevano i detenuti. Entrarono, e si ritrovarono una scena raccapricciante: corpi di detenuti e di animali dilaniati, smembrati, squarciati e mutilati per terra con una forza disumana, con il sangue, ormai solidificato, che si era sparso per tutto il pavimento. Perlustrarono a gruppi lo stabilimento, alcuni di loro trovarono altri cadaveri con un buco all'altezza del torace, altri delle uova schiuse, invece Vegeta trovò un gatto, l'unico superstite di quella carneficina. Prese il gatto con sé e andò a perlustrare il corridoio A, quello principale. Lui e il gatto entrarono in infermeria, dove videro uno spettacolo alquanto sgradevole e maleodorante: sulla parete a sinistra dell'infermeria c'era come un nido, con delle uova ancora chiuse, probabilmente era di qualche strana creatura che aveva preso possesso di quell'edificio molto tempo fa, probabilmente ancora prima dell'arrivo della navetta cargo Nostromo. Il principe decise di uscire da quel posto puzzolente e, inboccando  il corridoio E, si accorse che c'era un membro della Nostromo sdraiato vicino al condotto di ventilazione, morente.
- Aiu-tami. T- ti prego-.
Vegeta la squadrò dall'alto in basso. La malcapitata era stata mutilata letteralmente, la parte inferiore del corpo era a pochi metri da loro, vicino alle pale per la ventilazione dell'edificio, le mancava un braccio, il quale glielo avevano strappatoe portato via siccome non c'era, il volto era sfigurato, anzi, la parte sinistra della faccia le mancava proprio, lasciando a penzoloni l'occhio, con l'attaccatura dei capelli biondi. Le uniche parti del corpo intatte erano l'altro braccio, mezza faccia e il torace, che però era stato gravemente danneggiato. Qualcosa non andava in quella donna; innanzitutto non poteva restare viva per nove anni senza né cibo né acqua, poi qualsiasi uomo o saiyan sarebbe già morto, e Vegeta se ne accorse quando posizionò gli occhi all'altezza della vita della sopravvissuta. Non aveva organi interni, aveva dei circuiti molto sofisticati e preziosi, che, se si connetteva il diario di bordo, lo poteva leggere senza problemi, ma dalle ferite che riportava colava un liquido biancastro, quasi trasparnte, denso, ma maleodorante. 
In quel momento capì.
- Sei un androide giusto?-.
Annuì con il capo.
- Chi è stato a ridurre in fin di vita quelli del vostro equipaggio-.
- Sono stati Loro. Ho visto i miei compagni soccombere, li ho visti mentre Loro li prendevano e li trafiggevano con le loro zampacce, li ho visti mentre li squarciavano e divoravano gli organi interni-.
- Dimmi che è successo di preciso androide, o ti disattiverò per sempre-.
- Tanto nessuno mi può più riparare, ormai sono in condizioni pessime- disse con molta difficoltà il cyborg.
- Rispondi alla mia domanda-.
- E' iniziato tutto quando siamo atterrati qui, su questo pianeta. Avevamo ricevuto un messaggio da una forma di vita che circolava nelle vicinanze e così decidemmo di scendere a controllare se ci fossero stati dei feriti o comunque qualcuno che aveva bisogno di aiuto. Prima di entrare in questo posto conoscemmo una persona che era riuscita a sopavvivere, si chiamava Ellen, e sembrava che lei fosse immune a Loro. Tutti i detenuti che stavano qui dentro sono morti o perché hanno voluto fare i coraggiosi, o perché non sono riusciti a scappare. Noi non avevamo armi con noi, quindi non avevamo nessuna possibilità contro di Loro, non potevamo distruggerli. Ci muovavamo tutti insieme, ma a poco a poco le persone che erano con me vennero prese e portate in luoghi bui e tetri, poi si sentivano delle grida, e infine si udiva il sangue che schizzava sulle pareti, sporcandole di quel liquido vermiglio di cui siete dotati voi umani. Uno ad uno i miei compagni d'equipaggio morirono in questo modo violento e brutale, ma io ed Ellen riuscimmo a sopravvivere e a nasconderci dove c'era la fonderia. Dopo qualche ora che ci fummo riparate lì, Ellen cominciò a tossire convulsamente e a perdere sangue, ma ad un certo punto, si aprì come una sottospecie di foro all'altezza dell'addome, facendo spuntare un mostro bianco, coperto dal sangue di Ellen. Io d'istinto mi alzai e scappai nel condotto di areazione, ma scoprii che si erano infiltrati anche lì, e davano la caccia a chiunque sarebbe rimasto in vita. Intanto cominciai a capire un po' come funzionava il loro meccanismo. Quei cosi vanno in cerca di ospite che potesse tenere dentro di sè la propria prole, e dopo un determinato lasso di tempo, il figlio di quei cosi rompe la cassa toracica dell'ospite, uccidendolo. Dopo un po' che mi rifugiai qui, uno di loro mi colpì alle spalle, tenendomi ferma per la testa e staccandomi dalla parte inferiore del mio corpo, gettandola vicino alle pale del condotto di areazione, dopodichè mi diede una zampata che mi staccò mezzo volto e il braccio. E' andata così-.
- Se parli così tranquillamente con me vuol dire che sei un auton. Sei un robot progettato da un altro robot. Se non sbaglio tu saresti C-18, il modello femminile emesso sul mercato dopo C-17, C-16 e C-14-.
- Sì, sono C-18-.
- Come sono fatti "Loro", come li chiami tu-.
- Non so come sono fatti di preciso, nessuno di noi li ha visti, ma credo che non siano degli umanoidi. Hanno la testa molto allungata e non hanno gli occhi, credo che usino o l'olfatto oppure gli infrarossi, ma so che hanno una lunga coda e una forza straordinaria-.
Vegeta, non tanto soddisfatto dei dati dategli da C-18, se ne andò, lasciando l'androide nel condotto di ventilazione, per andare a riunire gli altri e informarli  delle scoperte che aveva fatto. Andò nel punto esatto in cui si furono separati, ma non intravide nessuno dei suoi uomini (nel caso di Newt, donne), così andò a riprenderli, con atteggiamento scocciato e irato.
- Ma tu guarda se devo fare anche da balia anche al mio equipaggio... ehy gatto, perché mi segui?-.
- Miaooooo-.
- Non è sufficiente come risposta- ribatté il principe.
- Miao-.
- E non fare l'offeso con me-.
Entrò nel corridoio B, e camminando, notò che del sangue colava dall'alto, guardò su e appeso alle grate c'era il generale Kuro con un buco di almeno dieci centimetri in pieno addome. Non ci fece caso, in fondo non era una gran perdita per lui. Passò al corridoio M, sempre in compagnia del gatto, e in un angolino, rannicchiata con la testa fra le gambe, c'era la giovane Newt. A quanto pareva lei se l'era cavata.
- Principe Vegeta, li hanno presi tutti, uno ad uno... non ci sono più!!-.
- Ehi ragazzina dacci un taglio, prima ho visto un cyborg messo peggio di loro, quindi taci e seguici-.
- Uh? Seguici?- Newt abbassò lo sguardo, e solo allora lo vide.
- Miaaaaaaoooooo- miagolò il gatto tigrato.
- Ehi gatto che ci fai qui, non dovresti essere all'altro mondo?-.
- Miaooooo- e si arrabbiò, alzando il pelo.
- Ok ok scusa... che gatto permaloso-.
Dopo "un'allegra" passeggiata per i corridoi di quel penitenziario, con la coda tra le gambe per la paura di venire attaccati da uno di quei mostri, Newt consigliò al principe Vegeta di tornare alla Sulaco, per raccontare l'accaduto a Bishop e per ritornare a casa. 
Durante il viaggio il principe, il soldato e il gatto si misero nel tubo criogeno, per ritornare sul loro pianeta, ma quando arrivarono, il principe scoprì che la giovane Newt era morta per annegamento nel tubo criogeno a causa di un cortocircuito, mentre il gatto era morto in circostanze sconosciute, mentre Bishop fu rinchiuso in una cella di isolamento per aver detto pazzie in presenza del  re.

Gli acquirenti se ne andarono soddisfatti dal negozio, avevano trovato un vestito favoloso e non avevano neanche pagato, quella si che si chiamava fortuna. Bulma e Kira si diressero a casa loro per andare a provare l'abito, invece Chichi e Gohan andarono da Goku per allenarsi un po'.

- Kira, ma perchè ti sei stupita tanto quando la sarta ha nominato il pianeta LV-426?-.
- Tu non lo sai mia cara, ma quel giorno successe una cosa terribile...-.
- Che cosa, dimmi- la incoraggiò a parlare ma Kira le disse di no, spiegandole che non era il momento giusto e che doveva chiederlo al diretto interessato.
- Domani glielo chiederò al Principe Vegeta appena lo vedrò-.








*Settimane solari = due mesi terrestri
**LV-426 = Il nome del pianeta è stato preso dal film Aliens - scontro finale



NOTA: CAPITOLO MODIFICATO



ANGOLINO DI YUZU-CHAN




Ciao popolo!
Volevo chiedervi umilmente scusa per il ritardo di questo capitolo, ma mi sembrava troppo superficiale fare andare a pendere il vestito a Bulma e tornarsene a casa, non vi pare? Scusatemi inoltre per la parte centrale, io non sono mai stata capace di descrivere bene delle azioni o comunque dei posti. 
Potete dirmi che ne pensate di quel pezzo e cosa c'entra il pianeta LV-426 con Vegeta? 
Secondo voi Vegeta sarà disponibile per Bulma nello rispondere alle sue domande? 
Come saranno quegli strani... ehm... come posso chiamarli? Ehm... cosi che hanno ucciso quasi due equipaggi?
E con queste domande vi lascio.
Buona notte a tutti, belli e brutti XD



Yuzu-chan







   
 
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