Uno strano incontro
C'erano
dei piccoli quadri, appesi ad una parete in fondo alla chiesa, a destra, e il
ragazzo si avvicinò per osservarli meglio. Erano molto simili a quelli che
aveva veduto in vendita all'ufficio postale, solo palesemente più antichi. Erano
intagliati e dipinti con colori molto vivi e rappresentavano delle scene di mare e di vascelli. Sotto di
essi, in una bacheca di legno con coperchio di vetro, era esposto un grosso libro
aperto, anch'esso piuttosto vecchio. Era una bibbia e al suo fianco era esposta
la custodia in cartone, anch'essa in sorprendente buono stato. Chissà a cosa si
riferiva quel libro. Prima che avesse il tempo di leggere il cartellino
esplicativo posto a fianco dell'oggetto in questione, sentì una voce da dietro
che gli chiese: "Incredibile vero? Avreste detto che sarebbe ancora così
ben conservata?". Angelo, convinto di essere solo, con un sussulto si girò
e vide con grande sorpresa, seduto al primo banco della chiesa, dalla parte
destra, un vecchio, certamente un marinaio, estremamente magro, dalla pelle
scura e cotta dal sole. Era vestito in modo piuttosto sommario. Un paio di
pantaloni di colore indefinibile in tela grezza, lunghi fino al polpaccio e tutti
sfrangiati in fondo, una camicia senza colletto, anch'essa in tela consunta con
le maniche arrotolate poco sotto il gomito. Sopra, un lacero gilet slacciato e
per calzature, delle ciabatte consunte, in fibra vegetale, senza calze. Le
grosse mani robuste e callose, erano poggiate sull'impugnatura di un rozzo bastone
da passeggio che il vecchio teneva in mezzo alle gambe. L'uomo poteva
dimostrare una settantina d'anni, ma portati molto male. Il collo, molto
rugoso, era coperto da un fazzoletto annodato. Il viso, che ora si distingueva
più chiaramente, aveva dei tratti forti, un naso aquilino ed una bocca regolare
e sottile, una barba di diversi giorni completava il quadro. Erano gli occhi
che però, per quanto leggermente incassati, come in tutti gli anziani, erano dotati
di una luce particolarmente intensa e di uno sguardo quasi magnetico. Non lo
aveva assolutamente notato e non lo aveva sentito assolutamente arrivare.
"Cosa dicevate, scusate?" - chiese Angelo che si era ripreso dalla
sorpresa. "Che per aver passato quello che ha passato, è ancora molto ben
conservata!". "Ma di cosa si tratta?" - chiese il ragazzo.
"Ma come, non avete letto il cartellino? Quella è la bibbia della nave
Bounty". "Il Bounty, 'quel' Bounty? Ma non era solo un film?".
"Un film, oh Signore, un film!". Ed il vecchio sconsolato si piegò in
avanti poggiando la fronte sulle mani che reggevano il bastone. Rimase un pò di tempo in quella posizione, chino in
avanti, borbottando e scuotendo la testa calva e circondata da una raggiera di
capelli bianchi, lunghi e radi. Poi si raddrizzò e deciso e determinato,
guardando il ragazzo, gli disse: "Un film? Certo, e magari anche bello,
avvincente. Ma è stata soprattutto una storia di uomini, una storia vera,
drammatica, con dolore, sofferenze indicibili, atti di coraggio e di codardia,
violenze, disperazione e alla fine, morte. Si.... Soprattutto morte. Perchè ora
tutti i protagonisti sono scomparsi e quasi tutti in pace e se non fosse per le
testimonianze che tuttora sussistono, forse nessuno se ne ricorderebbe. E non
avrebbero nemmeno fatto quel.... quel film". Angelo si sedette accanto al
vecchio, attratto dalla veemenza con cui aveva parlato. "Ma voi come sapete
queste cose e come mai il libro e qui?". Il vecchio rimase un poco
sovrappensiero e poi fatto un profondo respiro, cominciò a raccontare. "La
questione è che, sempre, alla base di storie come queste, c'è esclusivamente
l'avidità, il desiderio di qualcuno di arricchirsi in ogni modo e con ogni
occasione alle spalle degli altri e, a quel punto, poveraccio chi ha la
sventura di andarci di mezzo. Quasi sempre le sofferenze di molti hanno
rappresentato la ricchezza per pochi. Ma in questa occasione, in questa serie
di eventi sciagurati, hanno perso tutti. Chi semplicemente del denaro, chi la
vita, chi l'onore e chi la pace."
Il racconto
"Durante
il suo lungo secondo viaggio, durato dal 1772 al 1775, alla ricerca della
'Terra Australis', il capitano Cook, al comando della nave Resolution, 'scoprì'
nelle isole polinesiane, l'albero del pane, ossia l'artocampus artilis, una
pianta preziosa da cui gli isolani ricavavano molti elementi. Essa fu studiata
minuziosamente dai due naturalisti tedeschi, Johann Reinhold e Johann George
Adam Foster al seguito della spedizione. I frutti erano commestibili sotto
diverse forme e molto nutrienti. Dalla corteccia interna si ricavava una buona
fibra tessile. Con il legno tenero e leggero si potevano costruire mobili e
piccole imbarcazioni e dalla linfa si ottenevano ottimi preparati
impermeabilizzanti. Un piccolo tesoro, insomma. A quel punto, la società dei
mercanti delle Indie occidentali, valutò l'idea di avviare la coltivazione di
questa fantastica pianta in Giamaica, per ottenere una fonte di alimentazione a
bassissimo costo per gli schiavi, allo scopo di favorire il loro fiorente traffico
nella zona. All'inizio del 1887, la Royal Society decise di attuare il
progetto. Allo scopo, acquistò un battello di nome Bethia, con il quale si
prevedeva di trasportare non meno di trecento piante dell'albero del pane dalla
Polinesia in Giamaica. Il botanico Joseph Banks, che aveva viaggiato con Cook,
fece presente che la nave, così com'era, non si prestava a svolgere la
missione. Il viaggio sarebbe durato alcuni mesi e le piante avrebbero richiesto
un ambiente particolarmente protetto per essere stivate. Così la nave venne
opportunamente modificata e accurati
lavori la trasformarono in una fregata mercantile armata di 28 cannoni e con il
nuovo nome di Bounty. Al suo comando fu posto un ufficiale, abile navigatore,
il tenente di vascello, comandante William Bligh a cui fu affiancato il sig.
John Freyer in qualità di primo ufficiale. Bligh chiese ed ottenne che il sig
Christian Fletcher, che aveva navigato assieme a lui agli ordini di Cook e con
il quale era rimasto in ottimi rapporti, fosse anche lui arruolato in veste di
secondo ufficiale. Il vascello, di dimensioni non particolarmente grandi,
richiese un equipaggio formato da 47 uomini di cui sette ufficiali inferiori,
sei guardiamarina, 14 sottufficiali e 20 marinai semplici o con varie
specializzazioni. Provvista di tutto il necessario, la nave salpò da Spithead
il 23/12/1787". Angelo si chiese come facesse quel vecchio, dall'apparenza
piuttosto semplice e così dimessa, a conoscere tutti questi particolari ma
ritenne che si fosse preparato per chissà quanto tempo, allo scopo di
raccontare il fatto ai rari turisti per racimolare qualche spicciolo. "Bligh
era un abilissimo navigatore" - aggiunse il vecchio - "ma un pessimo
conoscitore di uomini. Purtroppo una certa parte dell'equipaggio era formata da
persone violente e pericolose. D'altronde, per un viaggio così lungo e
rischioso, non erano potuti andare tanto per il sottile con l'arruolamento e
alcuni dei marinai erano persone che
avevano preferito sparire per un pò dalla circolazione, per ovvi motivi. E
poi..... la spedizione era in un certo senso predestinata. La Società dei
Mercanti che aveva sovvenzionato l'iniziativa ritenne di aver speso una cifra
notevole solo per modificare il vascello così, persone che non sapevano
assolutamente nulla di mare e navigazione, rifiutarono a Bligh un commissario
di bordo, che lo avrebbe assistito e sostenuto nel lavoro della gestione delle
piante ecc, e peggio ancora non fornirono un gruppo di guardie armate a protezione
del comandante, come invece era previsto per navi di quella stazza e di quel
tipo, addette a missioni particolari e in acque potenzialmente pericolose.
Tutto sembrò comunque rispondere ad un disegno divino. Lo scopo era quello di
favorire il commercio degli schiavi e Dio non avrebbe potuto permettere che la
missione fosse coronata da successo". Angelo era sempre più affascinato
dal racconto e ogni tanto, senza volere, volgeva lo sguardo verso la vetrinetta
contenente la Bibbia avendone l'impressione che essa emanasse strani bagliori.
Di certo era un effetto dovuto alle fiamme delle candele. "La spedizione,
non avendo altra alternativa, aveva affrontato quella lunga traversata causando
l'inquietudine dei marinai che per tutto il lungo tragitto non fecero mancare
risse ed episodi di indisciplina che il comandante, non avendo scelta, fece
punire con grande severità, allo scopo di limitare questi atti al minimo. Bligh
per distrarre un poco gli uomini aveva fatto imbarcare un violinista cieco,
Michael Byrn, che la sera, facendo un poco di musica, scioglieva un pò la
tensione."