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Autore: Nori Namow    01/09/2012    8 recensioni
Mi prese il viso fra le mani e mi baciò dolcemente.
«Vieni con me, Lilith. Lascia che ti trasformi in un vampiro. Conosco una strega che potrà farti un anello come il mio, così potrai camminare alla luce del sole. Saremo solo io e te, per sempre. Potremo amarci per tutta l' eternità.»
Sapevo che quel giorno sarebbe arrivato. Lo sapevo dal momento in cui mi innamorai di Harry Styles, nonostante mi avesse confessato il suo segreto più oscuro.
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Una ragazza si era appena tagliata il dito con un vetro rotto. Il sangue scendeva appena, ma ne avvertii l' odore. Mi leccai le labbra, assetata.
«Bene, se proprio vi arrendete...» cominciai, pronta a tornare a casa con un' altra vittoria in tasca.
«Aspetta, voglio provare io.»
Facendosi spazio fra la piccola folla, un ragazzo dagli occhi color cioccolato, la pelle ambrata e i muscoli pronunciati mi sorrise, mettendosi di fronte a me. La camicia bianca metteva in risalto gli addominali.
Era di una bellezza sovrumana, era a dir poco sexy. Posò sul tavolo una banconota da cinquanta dollari, poi mi sorrise beffardo.

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One Direction/The Vampire Diaries
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Tell me with a song



 
Lilith.
«Dai, Louis, cosa ti costa venire con me?» chiesi al ragazzo che era nella doccia. Tenevo gli occhi chiusi, ma ciò non voleva dire che non potessi parlargli.
«No, Lilith. Il karaoke è una rottura di cazzo. Non capisco perchè ti ostini ad andarci!» rispose occhi-blu mentre continuava a lavarsi sotto il getto d' acqua bollente.
«Innanzitutto, non è una rottura di cazzo. Inoltre, ci saranno persone, quindi se vuoi portarti una a letto la troverai senza problemi. E poi tu hai una voce bellissima, io accettabile, e ci divertiremo. Dai, fammi compagnia! Poi te ne vai quando ti pare, ma almeno accompagnami!» pregai con la vocina che adorava.
Louis uscì dalla doccia, mettendosi un asciugamano intorno alla vita. Mi diede un bacio sulla guancia, risultando estremamente affettuoso.
«Tu vuoi che venga con te solo per quel tipo. Ti acconenterò. Verrò, troverò qualcuna da farmi e me ne andrò.» finì sorridendo.
«Se non fossi un maschio, direi che sei una puttana. Ma te lo dirò lo stesso. Puttana!» esclamai sorridendo a mia volta.
Si sa, quando Louis Tomlinson sorride, tu non puoi fare altro che sorridere a tua volta.
«Ora, mi piacerebbe vestirmi davanti a te, ma ho paura della tua reazione, quindi ti invito ad uscire da questo bagno.» mi spinse verso la porta e la chiuse.
Sorrisi, decidendo di andare a fare un giro in camera sua. Era incredibile l' ordine che regnava in quella stanza. A differenza della mia, che era sempre in disordine, la sua era impeccabile.
Mi avvicinai al suo pc, costantemente acceso e connesso ad internet, notando che la pagina aperta era quella di una email ricevuta. Lessi il messaggio, incapace di trattenermi.
 
Senti, non so cosa ti stia prendendo. Fatto sta che mentre facevamo sesso tu invece di chiamarmi Claire,
mi chiamavi con quel cazzo di nome strambo che ancora non mi viene in mente. Ho un piccolo problema di memoria, ultimamente.
Insomma, risolvi i tuoi problemi!
Ah, e per la centocinquantamiliardesima volta, mi chiamo Claire! CLAIRE, CAPITO? CLAIRE.
 
Scoppiai a ridere mentre Louis veniva in camera sua. Quando notò il pc acceso, divenne bianco come un cadavere. Si precipitò al computer e lo chiuse con uno scatto.
«Cosa hai letto?» chiese spaventato, scrollandomi.
«Oh Dio, Louis! Non dirmi che hai confuso i nomi ancora una volta!» ridevo troppo, non riuscivo nemmeno a parlare.
Lui aprì il computer e lesse l' email, tirando un sospiro di sollievo. Fece un sorriso, spingendomi appena.
«Hey, non puoi pretendere che ricordi i nomi di tutte quelle che mi porto a letto!»
Nel frattempo, io ridevo a crepapelle. Era tipico di Louis dimenticare i nomi delle ragazze che conquistava. A volte non chiedeva loro nemmeno il nome.
Lui non le corteggiava più, si limitava a soggiogarle, a farsele, a nurtirsi di loro. Poi le curava e le mandava a casa, chiedendo di dimenticarsi della sua esistenza.
Ed era così tutte le sere,da duecento anni. Io lo conoscevo solo da centotrentatrè, ma lui e Harry mi raccontavano che era così dal primo istante da vampiro.
Harry.. Dio, quanto cazzo mi mancava. 
Louis capì che pensavo a lui dallo sguardo triste e perso che avevo e mi abbracciò.
«Cacchio, mi sono dimenticato di dirle di dimenticarsi della mia esistenza.» sbuffò sorridendo.
«Come se poi mi interressasse minimamente il fatto che si chiamasse Claire.» continuò dandomi dei pizzicotti sulle guancie.
Gli sorrisi, i suoi occhi brillavano.
«Secondo me ti piace.» lo punzecchiai. Lui si rabbuiò all' improvviso.
«No. Io non sono innamorato. Non lo sono, ok?!» disse cercando una maglia all' interno del suo armadio super ordinato.
Quando si trattava di amore, Louis diventava triste. Non gli chiesi mai perchè, in quanto sapevo che le ferite del passato, se si riaprono, sono più dolorose di prima.
 
«E va bene!» disse esasperato, alzando le mani al cielo.
«Va bene, cosa?»
«Vengo con te a quel fottuto karaoke, ma se ti permetti di consigliare il mio nome per cantare, ti strappo i tuoi bellissimi capelli!» concluse indicandomi i capelli scuri e ondulati che possedevo.
Feci un sorriso a trentadue denti, correndo ad abbracciarlo e a ringraziarlo con molteplici baci sulla guancia. Lui scoppiò a ridere, stringendomi a sè.
«Ora vai a prepararti, invece di fare la ruffiana!»
Gli sorrisi ancora una volta, poi gli diedi una pacca amichevole sul sedere, correndo in bagno.
Louis era gelosissimo del suo lato B perfetto.
«Ci terrei a precisare che la prossima volta che succede, riceverai lo stesso trattamento!» urlò bussando freneticamente alla porta mentre io ridevo sotto la doccia.
 
 
Era un'ora che io e Louis eravamo al Mystic Grill, e nessuna traccia di quel ragazzo. Stranamente, occhi-blu non aveva guardato nemmeno una ragazza, nemmeno una. Si limitava a guardare il bicchiere
e a sorridermi, di tanto in tanto. Era diventato triste, e strano. Era sicuramente dovuto al fatto che quel giorno avevamo pensato ad Harry più del solito. Era una cicatrice che faceva un male cane ad entrambi,
da trentasei anni, ormai.
«Allora, chi è che vuole cantare al karaoke?» chiese Matt al microfono, sorridendo ai presenti.
Alzai la mano con lo stesso entusiasmo che usava Hermione Granger durante le interrogazioni. Mi avviai sul piccolo palchetto, scegliendo la canzone.
Scelsi You're the reason, di Victoria Justice. Cominciai a cantare e,come previsto, gli applausi non tardarono. Amavano la mia voce, anche io l' apprezzavo, a dire la verità.
Cantare era una delle poche cose che mi piaceva fare.
 
You might be crazy
Have I told you lately that I love you?
You’re the only reason that I’m not afraid to fly
And it’s crazy that someone could change me
Now no matter what it is I have to do, I’m not afraid to try
And you need to know that you’re the reason why.
 
Dopo vari applausi, era giunta l' ora di far cantare qualcun altro. Notai Louis, ancora assorto nei suoi pensieri, così decisi di distrarlo.
 
«Hey, Louis Tomlinson! Vieni, è il tuo turno!» urlai indicando il ragazzo.
Lui alzò la testa di scatto, pronto a scappare, ma lo sguardo omicida che gli rivolsi, gli fece cambiare idea. Quando arrivò sul palco con il passo più annoiato del mondo, gli sorrisi. Ricambiò per un attimo, rabbiuandosi nuovamente.
«Lou, quale canzone scegli?»
Lui mi guardò per un attimo che parve eterno, poi sorrise.
«Look after you, dei The Fray.» disse in un sussurro.
Partì la base, e la voce meravigliosa di Louis mi travolse. Travolse tutti, in realtà. La gente era incantata dalla voce di quel ragazzo che sembrava così stronzo. No, Louis non era stronzo.
Affogava il suo dolore in modi completamente diversi dai miei. Durante tutta la canzone, non fece altro che guardarmi negli occhi, spostando raramente lo sguardo verso la folla.
 
If I don't say this now I will surely break
As I'm leaving the one I want to take
Forgive the urgency but hurry up and wait
My heart has started to separate
 
Oh, oh,
Be my baby
Ohhhhh
Oh, oh
Be my baby
I'll look after you
 
Quella voce era una melodia dolce per le orecchie, e avremmo voluto ascoltarlo per sempre. Quando pronunciò l' ultima frase,
 
You are so beautiful to me
 
incastrò il suo sguardo al mio, e notai che aveva gli occhi lucidi.
 
Matt tornò al microfono, chiedendo a qualcun altro di venire ad esibirsi. Nel frattempo, Louis sparì, prendendo per mano una ragazza che probabilmente non l' aveva nemmeno visto arrivare.
«Vorrei venire io.» disse una voce che mi solleticò la memoria. Il ragazzo dalla pelle ambrata si diresse sorridente sul palco, salutando i presenti e soffermandosi su di me.






Ciaoo! Eccomi con il terzo capitolo. Cioè stamattina mi sono conness e ho trovato 17 recensioni quando ieri erano a mala pena 8.
Cio, io vi stra amo cazzo rtdfghjsgnmf. ♥
Ciancio alle bande, direi che questo è un capitolo di.. passaggio ecco. Al prossimo scoprirete che fine ha fatto ERRI STAIL. 
Questo è il vestito che aveva Lilith :3 
cliccaqui 
Vi ricordo che io ho un' altra ff in corso :D , leggetelaaH.  E leggete anche le altre one shot ù_ù


Tiè, sbavate C:
   
 
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