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Autore: Marticci    01/09/2012    1 recensioni
Cosa succede se la proposta di realizzare il tuo sogno ti si porge all'improvviso? Questa è la storia di Phoebe. Realizzerà il suo sogno?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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«Lottie, accompagna Phoebe nella sua camera. Farò portare le valigie da Louis»
Salimmo al secondo piano, ed entrammo in una stanza dalle pareti color lilla e sopra al letto ad una piazza e mezza, c’era una foto formato gigante. Era mia e di Louis da piccoli!
“E questa?”, pensai.
«Bella, vero? Mamma l’appese qui poco dopo la tua partenza. Ha sempre saputo che saresti tornata e così ha trasformato questa stanza nella tua», rispose lei come se mi avesse letto nella mente.
In quel momento, mi sentii uno schifo. Per tutto quel tempo loro non avevano mai smesso di sperare il mio ritorno, mentre io mi ero lasciata tutto alle spalle.
Una lacrima mi rigò il viso e Lottie se ne andò in silenzio.
Mi sedetti sulle coperte morbide ed iniziai ad osservare la stanza.
Era bellissima e non la meritavo. Con la mano toccai un pomello e sentii qualcosa sotto le dita. Tastai di più, mi avvicinai a guardare e c’erano incise una P e una L.
Ma erano le nostre iniziali!
Arrivò Louis con i bagagli che appoggiò per terra e mi osservò guardare il pomello.
«Ti piace?», chiese riferendosi alla camera.
«Non merito tutto questo!», dissi evitando i suoi occhi.
Sorrise e si avvicinò appoggiando la mano sulla mia.
«Era la nostra stanza preferita, ricordi? Portavamo sempre i nostri giocattoli qui, trasformandola in una sala giochi. Queste incisioni le abbiamo fatte pochi minuti prima che tu partissi, in questo modo, non avrei sentito la tua assenza!»
Senza dire nulla, mi buttai tra le sue braccia, in un pianto silenzioso.
Quando mi calmai, si staccò da me asciugandomi gli occhi.
«Ti lascio disfare i bagagli»
Dopo aver sistemato, scesi giù ad aiutare a mettere la tavola e mangiammo tutti assieme.
Più tardi, Eleaonor andò via e Jay uscì con le sue figlie.
Io ero in camera mia, quando mi alzai per prendere una cosa dal mio comodino, ma era incastrato.
Andai a chiamare Louis nella sua stanza.
«Scusa Louis, il cassetto è bloccato, puoi darmi una mano?»
Mentre cercava di sforzarlo, bussarono alla porta.
«Puoi andare tu?», mi chiese.
Aprii la porta e mi trovai davanti un uomo molto familiare.
«Salve, abito nella casa a fianco. Sei la nuova domestica?»
«Ehm…»
«Sono Richard Owen! Dovrei ritirare delle camicie che la signora Jay mi ha gentilmente stirato. Sa, sono divorziato e quindi inesperto in queste cose. Sono anche leggermente in ritardo, perché dovrei prendere un aereo tra mezz’ora»
«Aspetti un momento, come ha detto che si chiama?»
«Richard Owen! Perché?»
Arrivai alla conclusione che lui fosse…
«Papà! Sono Phoebe!», iniziai a piangere.
Lui sgranò gli occhi e mi guardò bene.
«Ma è impossibile! Mia figlia vive in Italia…»
«È lei, Richard!», intervenne Louis.
Convinto dalle sue parole, mi abbracciò di colpo.
Perché mi abbracciava? Non era lui a non volerci più nella sua vita?
«Figlia mia, mi dispiace per tutto! Ho sempre amato tua madre e non ho mai voluto che ve ne andaste!», mi disse in lacrime.
«Allora perché, perché hai tradito la mamma?», dissi con la rabbia che cresceva sempre di più.
«Posso spiegarti tutto!»
Ci accomodammo in salone e mi iniziò a raccontare.
Mi spiegò che era stato licenziato per un banale errore e non avendo il coraggio di tornare a casa, andò in un bar. Bevve molto e una donna se ne approfittò. Infatti lui non ricordava nulla.
Lo abbracciai per fargli capire che lo avevo perdonato.
«Mi sei mancato molto!», dissi sciogliendo l’abbraccio.
«Anche tu! Assomigli sempre di più a tua madre», disse accarezzandomi una guancia.
Arrivò Louis con una busta.
«Richard, ecco le tue camicie»
«Grazie, Louis!», disse alzandosi e prendendola.
«Mi dispiace lasciarti dopo averti ritrovata! Non sai quante cose ho da raccontarti!»
«Vale anche per me», dissi abbracciandolo per l’ultima volta.
«Lo sapevo che un giorno voi due vi sareste messi insieme!», disse appoggiando la mano sulla spalla di Louis.
«Papà! Noi non stiamo insieme!», dissi arrossendo come un peperone.
«Infatti, io sono già fidanzato!»
«Scusate, errore mio! Vi ho visti insieme e ho pensato… lasciate perdere, ci vediamo tra qualche settimana!»
Accompagnammo mio padre alla porta e dopo averla chiusa, scoppiammo a ridere per ciò che aveva detto.
Passammo una serata magnifica e prima di andare a letto, Louis mi restituì il cellulare.
La segreteria telefonica disse solamente “Non ci sono messaggi per lei”. Stufa, andai a letto e decisi che ci avrei riprovato il giorno dopo.

Ciaooo a tutte :D Questo capitolo mi ha commosso molto, infatti questi ultimi saranno i più belli :D Phoebe ha scoperto la verità su suo padre e cosa sarà successo ad Harry?? Lo scopriremo nei prossimi capitoli :D
Ringrazio tutti i visitatori, chi segue e chi recensisce :3 Un baciooo <3

                                                                                                
PS: Precedentemente, ho scritto che avrei iniziato una nuova FF, visto che si avvicina la fine di questa... il tema è diversissimo, se vi va fate un salto :D : 
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1239768
                                                                                                                                                                                                         Marti.
  
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