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Autore: Mari24    01/09/2012    8 recensioni
Guardava la sua figura allo specchio.
Era davvero bella.
Avrebbe voluto che Castle fosse lì a vederla, ad ammirarla, perché infondo le piaceva quando lui la guardava con quello sguardo innamorato.
Le piaceva quando solo con lo sguardo la faceva sentire una Dea.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jenny Duffy-O'Malley, Kate Beckett, Lanie Parish | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Quarta stagione
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*riassunto capitolo 1*

Kate, Lanie e Jenny escono per festeggiare l'addio al nubilato di Jenny. Dopo una prima cena tranquilla, decidono, sotto pressione di Lanie, di uscire a bere qualcosa e vanno in un locale. Jenny le saluta presto ma Lanie e Kate restano e iniziano a ballare e a bere. A fine serata Lanie viene chiamata di corsa perchè c'è stato un omicidio ma Kate, piuttosto brilla, resta ancora al locale. Spaventata Lanie chiama Castle.



Kate aveva continuato a ballare anche dopo che Lanie fu andata via. Non avrebbe voluto lasciarla sola ma aveva già ricevuto altre due chiamate, doveva assolutamente andare dalla sua vittima.

Kate era di nuovo sopra un tavolo ma dovette ammettere che non era così divertente ballare da sola, con Lanie affianco era stato completamente diverso.

Scese e ballò un po’ ma improvvisamente iniziò a sentirsi stanca. I suoi muscoli si fecero pesanti e anche gli occhi le si chiudevano.

Ora aveva proprio sonno.

Doveva guidare quindi pensò di chiedere se le potessero fare un caffè.

Il cameriere che ci aveva provato spudoratamente con Lanie le si avvicinò con il suo caffè.

-“La tua amica è già andata via?”- chiese alzando lo sguardo.

-“Già.”- rispose Kate.

-“Peccato. Mi sarebbe piaciuto conoscerla meglio.”-

-“E’ fidanzata!”- sputò lì la detective.

-“Oh!”- rispose subito il cameriere.  –“E tu invece?”- chiese ammiccante verso Beckett.

Kate rise sarcasticamente.

-“Io?! Io sono una ragazza a cui 13 anni fa hanno ucciso la madre, e che ancora non ha risolto l’omicidio. Sono diventata pazza , sono in cura da uno psicologo e prendo antidepressivi.”- Kate sorrise malignamente vedendo come il barista aveva sbarrato gli occhi.

-“Oh e ti ho detto che mi hanno sparato prima di quest’estate?!”- chiese facendo finta che tutto fosse normale.

Ok, forse aveva calcato un po’ troppo la mano, non prendeva antidepressivi e non era completamente pazza, ma odiava quando un ragazzo ci provava prima con la sua amica e poi con lei. Era il classico ragazzetto a cui bastava vedere un paio di gambe e cadeva per terra.

Il barista andò via, così Kate poté bere il suo caffè. O almeno così pensava. Quando un bel ragazzo si sedette affianco a lei.

-“Ciao!”- disse.

Kate lo squadrò e per un attimo gli ricordò Josh: alto, moro, labbra carnose, un bel fisico.

-“Ciao anche a te.”- rispose con indifferenza Kate.

-“Come ti chiami?”- chiese ancora con voce profonda.

Kate pensò che forse era da maleducati non rispondere.

-“Trixie!”- rispose la detective ridendosela. –“E tu?”-

-“Alec! Sei sola?”- chiese.

Kate non rispose. Sospirò soltanto a quel maldestro tentativo di abbordaggio.

Finì il suo caffè, recuperò borsa e giacca e fece per andare via.

Ora si era davvero stancata.

Ma Alec l’afferrò per un braccio e l’attirò a se.

-“Perché vai già via ciliegina?”- le domandò alitandole sul collo, tanto che Kate sentì la puzza di alcol.

–“Ho visto che tutte le volte che hai bevuto hai preso la vodka alla ciliegia!”- continuò a sussurrarle, secondo lui con voce sensuale.

Kate cercava di liberarsi ma la sua presa era molto forte.

-“Lasciami!”- ringhiò la detective.

Ma in sua risposta lui le palpò il sedere con un sorriso soddisfatto stampato sulla faccia.

Kate non capì più nulla.

Solo Castle poteva permettersi di palparle il sedere, seppure accidentalmente con la sua ‘manina curiosa’.

Riuscì a liberarsi di lui e afferrandogli il braccio glielo girò indietro verso la schiena e con l’altra mano gli schiacciò la testa sul bancone e con voce dura gli disse:

-“Toccami un’altra volta, e ti spezzo il braccio.”-

-“Ehi, ehi, ehi! Non vogliamo risse qui!”- esclamò un altro barista, ma quando si accorse che era una donna che aveva immobilizzato un uomo, rimase un attimo sorpreso.

Kate scosse la testa. Se solo avesse voluto avrebbe fatto una chiamata al suo amico dell’ufficio igiene e li avrebbe fatti chiudere.

Lasciò la presa dal braccio dell’uomo e visibilmente irritata se ne andò.

-“Eh… quella donna è innamorata di me!”- concluse Alec al bancone.

 

Uscita fuori dal locale, l’aria fredda delle 3 del mattino la colpì in pieno viso.

Alcuni clienti del locale erano fuori a fumare o a flirtare alla grande.

No, per Kate non era l’ambiente giusto.

Per una volta voleva essere se stessa e divertirsi, ma non era lei. Lei era la classica persona che sta bene a casa, con un buon libro, un bicchiere di vino rosso in mano e un bel bagno caldo.

Già Castle ci aveva visto giusto quando aveva descritto Nikki Heat.

Si diresse verso la macchina ancora con questi pensieri in testa, quando alzando lo sguardo vide che nel parcheggio c’era il vuoto più assoluto.

La sua macchina era sparita.

-“Cosa…?”- si chiese ma alzando lo sguardo vide un cartello di sosta vietata con rimozione forzata.

Non poteva crederci. Le avevano portato via la macchina.

Infuriata con se stessa per non aver visto il cartello, si diresse a passo veloce verso i taxi ma arrivata di fronte al locale, dove Jenny le aveva detto che erano parcheggiati, non c’era neppure un taxi.

La situazione volgeva di bene in meglio.

Non poteva chiamare Lanie e non avrebbe di certo telefonato ad Esposito. Di Jenny e Ryan poi non se ne parlava proprio.

Afferrò il cellulare e scrisse:

-“Ho bisogno di te.”-

 

Intanto Castle era sul taxi.

La chiamata di Lanie l’aveva svegliato, e non solo dal sonno. Era stato un pessimo risveglio.

Non gli aveva dato troppe informazioni al telefono, era di fretta e poteva capirlo, ma aveva fatto in modo di avvertire qualcuno che la aiutasse.

Si ma perché? Che aveva fatto?

Non era da Kate andare a ballare. Lui la conosceva bene, sapeva che preferiva stare a casa a leggere.

E non era neppure da Kate bere tanto da ubriacarsi. Che cosa le era successo?

Che cosa aveva voluto dimostrare?

Castle fremeva nel taxi.

Erano le 3 del mattino, come poteva esserci così tanto traffico? Ma poi si ricordò che viveva a New York, la città che non dorme mai.

-“Può andare più veloce?”- chiese con una lieve irritazione nella voce.

-“Ehi amico, non controllo il traffico ok?!”- rispose stizzito il tassista pakistano.

Sbuffando Castle fece per rispondere quando il suo cellulare squillò, segnalandogli il messaggio di Kate.

-“Senta…ehm.. Jamal giusto?!”- disse rivolgendosi al tassista, ma quest’ultimo annuì distrattamente, come se neppure lo stesse ascoltando.

-“Ecco, Jamal, c’è una mia cara amica che ha bisogno di me. È urgente. Quindi la prego, faccia più in fretta che può.”- disse quasi supplicando, ma lui stesso, non appena pronunciò la parola amica si sentì quasi morire dentro.

Avrebbe voluto dire che la sua ragazza aveva bisogno di lui, ma lei era stata chiara: c’era il muro da abbattere e con quella muraglia cinese dentro di lei, non avrebbe potuto avere la relazione che voleva.

Il tassista lo guardò dallo specchietto e vide tutta la sua ansia e frustrazione.

Sbuffando in modo piuttosto scocciato, perché qualcuno gli stava dicendo come fare il suo lavoro, cercò di fare il più in fretta possibile, non tanto perché quella sua amica aveva bisogno di aiuto, no, New York era famosa per il menefreghismo dei New Yorkesi, ma perché così si sarebbe levato dai piedi quel cliente.

Erano le tre del mattino anche per lui, infondo.

Battendo il piede sul tappetino della macchina Castle rispose al messaggio di Kate:

-“Sto arrivando.”-

 

Kate era fuori dal locale e pochi minuti dopo aver mandato il suo sms, il suo cellulare squillò in risposta.

Wow! Castle era stato davvero rapido. Solitamente neppure le cannonate lo svegliavano di mattina, figuriamoci in piena notte.

Si appoggiò all’albero vicino, e si strinse di più nella sua giacca, maledicendosi per non essersi portata appresso un cappotto.

Sfregandosi le mani sulle braccia cercò di riscaldarsi, con scarso successo.

-“Hai freddo, ciliegina?!”- domandò malizioso sempre quel tipo del bar.

-“Si chiama stalking questo lo sai?!”- Beckett roteò gli occhi, ma sapeva che era ubriaco, mentre lei durante tutta la serata aveva solo finto.

Sapeva reggere bene l’alcol soprattutto a stomaco pieno. Voleva solo che l’alcol fosse una scusa per lasciarsi andare.

Si ritrovò ingabbiata fra le braccia di quello sconosciuto, che respirava nuovamente il suo profumo.

-“Sai davvero di buono.”-

-“Conosco il sapone! Cosa che tu invece non conosci!”- rispose uscendo dalla sue braccia, ma lui fu più veloce e le afferrò un braccio, attirandola a se e cercando di baciarla.

-“Lasciami subito!”- ordinò Beckett cercando di allontanarlo con le braccia.

-“Altrimenti?! Mi prendi a calci nel culo?!”- rispose con una risata baciandole il collo.

Le gambe di Kate si mossero autonomamente senza che lei avesse il tempo di ragionare. La detective addestrata prese il sopravvento su di lei.

Gli diede un calcio sullo stomaco e una gomitata sul naso, che però gli beccò lo zigomo. Anche se non era completamente ubriaca i suoi riflessi erano meno pronti.

Alec si afferrò lo zigomo ed esclamò:

-“Puttana! Vieni qui!”- disse afferrandola ferocemente alle spalle e spingendola di nuovo verso l’albero, facendole sbattere la testa.

-“Ehi!! Lasciala stare!!”- urlò Castle scendendo dal taxi, avendo appena assistito alla scena.

 



ANGOLO MIO: Salve!!! come state? passato una calda e lunga estate?! :D   eccovi, dopo + di due mesi, il secondo capitolo! sorry.. ma ho iniziato a lavorare e tempo nn ne ho molto.. :D   mi rendo conto ke essendo passati 2 mesi nn vi ricorderete una mazza del primo capitolo, x qst vi ho messo un veloce riassuntino iniziale! *io stessa nn ricordo bene,anke xk l'ho scritta a novembre 2011* U_U

ehm.. bo nn ho altro da dire!!

critiche, consigli o qlk apprezzamento, sono ben accetti...as always.. ;)

sbaciotti a tutti.. ;>

   
 
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