Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Segui la storia  |       
Autore: AmorePsiche97    01/09/2012    3 recensioni
Che emozione, la mia prima storia! Allora, le nazioni decidono di passare una settimana al mare in una delle splendide spiagge italiane, per rinfrescarsi e rilassarsi, ma non sanno ancora cosa li aspetta! XD E' una fanfiction comica, e a volte "leggermente" demenziale. Che dire, se vi ho incuriosito, leggete!
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CAPITOLO 5: PULIZIE

-Avete visto che avete combinato?- disse Spagna arrabbiato, per colpa loro aveva perso la possibilità di stare un’intera settimana con il suo Lovino.
-Guarda che anche tu ti sei messo a lanciare oggetti- gli fece notare Inghilterra.
-Si, ma sei stato tu che hai iniziato!-
-Non è colpa mia, è stato questo vinofilo a provocarmi!- fece Arthur, guardando Francis stizzito.
-Io non ti ho provocato, mon Angleterre, ti ho solo detto la verità:la tua cucina fa schifo- ribattè Francia, sventolando la mano come a voler allontanare la colpa da se.
-Vuoi un secondo round?- gridò Inghilterra, afferrandolo per il davanti della maglia.
-Smettetela subito! Perché non provate ad usare le vostre energie in modo più costruttivo?- sbottò Germania, stufo di tutte quelle liti.
-Germania ha ragione, cercate di rimediare in qualche modo a quello che avete combinato, perché io non ho intenzione di sborsare nemmeno un centesimo per riparare questo disastro!- disse Svizzera.
-Riparare? Ma certo! Perché non rimettiamo noi tutto in ordine, veeh?- disse Italia, guardandoli uno per uno.
-Ma che cavolo dici-aru?- chiese Cina – ci metteremo ore a sistemare tutto!- continuò, indicando i piatti, i bicchieri e le posate sparsi ovunque, i cibi per terra e perfino sulle pareti, i tavoli rovesciati e chi più ne ha più ne metta.
-Ma come, riesci a costruire una città in due minuti, mi vuoi dire che non riusciresti a rimettere a posto una stanza?- gli rispose Feliciano – In più se collaboriamo finiremo prima! Veeh!-
-In effetti non è una cosa impossibile, hai avuto una grande idea Italia!-
-Oh my god! Feliciano ha avuto un’altra idea geniale! La fine del mondo è vicina!- disse Inghilterra. In effetti era la seconda in pochi giorni, un vero record per lui.
-Allora cominciamo. Mentre voi pulite io vado a parlare con Lovino!- fece Spagna, uscendo dalla stanza.
-Bene, al lavoro allora- disse Germania, cominciando a raccogliere piatti e bicchieri. Anche gli altri cominciarono ad aiutare, chi rimettendo a posto i tavoli, chi raccattando forchette e coltelli, chi gettando via i cocci degli ogetti rotti, chi lavando il pavimento con gli utensili trovati in uno sgabuzzino lì vicino, dove venivano riposti dai camerieri, che, ancora svenuti a causa delle botte prese da Russia, erano stati ammucchiati in un angolo.
-Non è che sono morti, vero?- si chiese preoccupato Toris guardandoli.
-Certo che no, li ho colpiti piano- gli rispose Ivan, sbucando alle sue spalle con il solito sorriso.
-Aaaah!- gridò Lituania, facendo un salto di tre metri per lo spavento.
-Hai visto, l’hai spaventato-aru- disse Yao, guardandolo male.
-Cosa? Non ho fatto niente!- fece Ivan. Povero, non sa che per lui sbucare alle spalle fa alla gente lo stesso effetto di vedere arrivare un lupo mannaro con le fauci insanguinate correre verso di loro.
-Lascia perdere-aru-
All’improvviso si sentì la musica di un pianoforte.
-Che fai idiota!? Vieni ad aiutarci, questo non è il momento di suonare il piano!- disse Gilbert a Roderich, che si era rimesso a suonare lo stesso brano di prima (avete mai notato che suona sempre la stessa cosa? NDMe).
-Sto aiutando! Lo sanno tutti che le cose si fanno meglio ascoltando un po’ di musica e poi un nobile come me non può abbassarsi a fare le pulizie- gli rispose Austria con tutta la dignità e la classe che aveva.
-Sfaticato! Alza quelle chiappe di sangue blu e vieni a darci una mano!- gli disse Prussia, che di classe ne conosce solo una, ed è quella scolastica.
-Austria-san, non date retta a questo buzzurro, la vostra musica è meravigliosa!- fece Elizavetha, guardandolo adorante.
-Tu che ci fai qui? Sei una donna, dovresti essere in cucina a lavare i piatti!- disse Prussia.
-Credi di essere ancora nel medioevo, cretino? Mai sentito parlare di femminismo?- gli rispose Ungheria, che si stava arrabbiando.
-Femminismo? Che significa?-
-Significa che se provi a ridire che le donne devono solo lavare i piatti, ti rompo la testa a padellate-
-Hai ragione, devono prima cucinare e preparare i piatti, e poi devono lavarli-
Fu allora che la dolce(?) e delicata(??) Ungheria dette un bel calcio dritto nei “5 metri” di Prussia, che urlando si accasciò a terra, portando la mano sulla parte dolente.
-Bene, ora è come se fossi una ragazza no? Quindi adesso puoi lavarli tu i piatti!- disse Elizavetha, afferrandolo per i capelli e trascinandoselo in cucina.
Intanto il piccolo Canada si era avvicinato a Cuba.
-Grazie, Kumajiro mi ha raccontato quello che hai fatto prima, nessuno si era mai preoccupato così per me- gli disse sorridendo.
-Oh, non è stato niente di che- gli rispose lui, grattandosi la testa e ridacchiando nervosamente.
-No, sei stato gentilissimo invece, e io volevo ringraziarti…- disse, dandogli un bacio sulle labbra. Cuba rimase sorpreso, ma poi si rilassò e gli rispose. Oh che momento fantastico, così dolce, così tenero, così romantico…
-Ehi voi due! Se dovete amoreggiare fatelo in privato nella vostra stanza!- gridò Alfred, rovinando tutto e rompendo le scatole come al solito.
-Possibile che devi dare sempre fastidio, stupido America!?- disse Cuba rosso in viso.
-Lascialo perdere- fece Mattiewh –Meglio rimettersi al lavoro- Cuba annuì, e entrambi tornarono a raccogliere e sistemare oggetti.
Non preoccupatevi, America ebbe comunque una lezione, infatti Inghilterra gli si era avvicinato e, dandogli un pugno sulla testa, gli disse: -Idiot! Possibile che tu non abbia un po’ di tatto?-
-Ahi! Che c’è, my love?- gli chiese Alfred, massaggiandosi quella sua zucca vuota.
-C’è che dovresti prendere esempio da loro, e cercare di essere più dolce, una volta tanto!- America allora gli si avvicinò, e con voce dolce gli chiese: -Intendi così?- poi lo afferrò e gli diede un bacio, a cui Arthur rispose contanto.
-Veeh! Come siete carini! Doitsu, bacia anche me!- disse Italia vedendoli e andando verso Germania con le braccia tese.
-Ehm… va bene- fece Ludwigh, diventando rosso, contento che Lovino non fosse lì, perché probabilmente gli avrebbe staccato la testa, o almeno ci avrebbe provato.
-Mi dispiace interrompere questo grande momento di phatos, ma non dovremo rimettere a posto la stanza?- chiese Vash.
-Non preoccuparti, Svizzera-san, abbiamo quasi finito- gli rispose Giappone. In effetti, chi più chi meno, si erano dati tutti da fare, e ora la stanza era tornata all’aspetto originario.
-Meno male, ma perché non cerchiamo di fare tipo qualcosa per tipo migliorare questo posto?- fece Polonia.
-Tipo cosa?- chiese Francis canzonandolo.
-Tipo ridipingere totalmente la stanza di tipo rosa!-
-Ma sei matto? Lasciando perdere che il rosa non va più di moda, non credo che Lovino apprezzerebbe-
-Cosa vorresti dire!?Tipo, il rosa va sempre di moda, non avete un minimo di tipo senso estetico!-
Bene, lasciamo tutti ai loro battibecchi, sbaciucchiamenti & co. E facciamo una distorsione temporale all’indietro (?) e vediamo cosa stava facendo Spagna.
-Mi amor! Sono io, apri!- disse, bussando alla porta di Lovino.
-Vattene via, bastardo!-
-Ti prego Lovinito, fammi entrare, voglio farmi perdonare-
-Perché ho l’impressione che tu voglia saltarmi addosso?- chiese Lovi ironico.
-Ora non c’è tempo, anche se lo vorrei, devo aspettare fino a stasera, ora devo farti vedere una cosa-
-Stasera? Tu ti sei bevuto il cervello, bastardo! Stasera tu dormi in corridoi, e domani te ne torni a casa come tutti quei brutti *#@**-
-Oh, mio dolce (se se) Lovino, so che sei arrabiato, ma vieni a vedere, abbiamo rimediato al nostro errore!-
-Che altro avete combinato, idioti!?-
-Vieni a vedere con i tuoi occhi, mi amor, sono sicuro che ci perdonerai!- “o almeno lo spero” pensò.
-Spero che non abbiate combinato altri danni, altrimenti vi strozzo- disse Lovino, aprendo finalmente la porta.
-Lovinito, finalmente!- esclamò Antonio abbracciandolo.
-Levati di dosso, bastardo! Sono ancora arrabbiato, che credi?-
Antonio allora si inginocchiò davanti a lui e gli prese le mani.
-Cazzo fai, idiota?-
-Mi querido, hai tutto il diritto di essere arrabbiato, con noi stolti ch’abbiam perso il lume della ragione e abbiam macchiato il tuo onore in faida caina, ma ti prego, trova nel tuo cuor spazio pel perdono, e riaccoglimi al tuo fianco!- disse Antonio poetico, infatti era da un po’ che stava leggendo poesie e opere d’amore famose, con l’intenzione di scrivere una poesia al suo amato, sperando così di arrivare a toccare il suo cuore, e anche qualcosa che sta più in basso…
Per sua sfortuna però Lovino di poesia non se ne intende, e infatti:
-Che minchia hai detto? Vedi che prima ti avranno colpito alla testa, e quei quattro neuroni che ti restano saranno morti!-
-No, amor mio, è il cuore a farmi parlare così! Ma ora non abbiamo tempo per parlarne, vieni a vedere, abbiamo davvero rimesso tutto a posto- fece, rialzandosi e trascinandoselo dietro. Lovino allora fu costretto a seguirlo, segnandosi mentalmente di prenotare una visita da un bravo psicologo per Spagna.
I due scesero, e arrivarono davanti alla porta che dava sulla sala da pranzo. Lovino l’aprì titubante, aspettandosi di trovare un disastro peggiore del precedente, rimanendo invece sorpreso, vedendo che tutto era stato rimesso a posto e pulito, notando addirittura che i piatti e le posate erano stati lucidati fino a brillare 8questo grazie ad una nostra cara conoscenza, che aveva usato il suo potere padelloso (?) su Prussia).
-Veeh, hai visto fratellone, abbiamo sistemato tutto!-
-Tsè, tanto domani ve ne tornate comunque a casa, altrimenti prima o poi distruggerete l’intero albergo!-
-Dai, mi amor, abbiamo capito la lezione, nei prossimi giorni staremo calmi e tranquilli- disse Spagna, con le mani giunte per pregarlo.
-Si, Lovino-san, glielo giuriamo sul nostro onore!- disse Giappone, portandosi una mano al petto –Vero, ragazzi?- continuò, rivolto agli altri.
Tutti assentirono, portandosi una mano al cuore come Giappone.
-Ti prego nii-san, veeh!- fece Feliciano, di nuovo tornato piccolo e puccioso, con gli occhi luccicanti.
-Uff, e va bene, ma provate a fare un altro passo falso e vi caccio a calci nel sedere, chiaro?- si arrese finalmente Lovino.
-Evviva!- gridò Feli, correndo ad abbracciarlo.
-Grazie Lovinito!- fece invece Spagna, dandogli un bacio.
-Umpfh- sbuffò Lovi, imbarazzato –Ora e meglio se ce ne torniamo nelle nostre stanze, sono stanco- disse, facendo staccare da se Spagna con una ‘dolce’ gomitata nelle costole, dirigendosi poi verso la porta, seguito dagli altri che erano stanchi ancor più di lui ma felici di averlo convinto a cambiare idea. Quindi per una volta in silenzio, andarono al piano di sopra e si diressero verso le proprie stanze, per farsi finalmente una bella dormita.

*Angolo autrice*
Ecco il nuovo capitolo! Avrei voluto postarlo ieri, ma difficoltà tecniche me l'hanno proibito (stupido temporale), comunque sono qui, e come al solito ringrazio tutti quelli che leggeranno la storia e quelli che l'hanno già fatto. *Se ne va facendo ciao ciao con la manina*
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: AmorePsiche97