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Autore: SexyJames    01/09/2012    4 recensioni
Chi cerca di sbarazzarsi della solitudine e del dolore di una perdita, chi prova ad allontanarsi da se stesso e dai sentimenti per adempiere al proprio dovere, e chi cerca il controllo assoluto sul prossimo per sentirsi onnipotente.
Un ragazzo terreno con un dono speciale, un essere glaciale ed introverso deve proteggerlo, e proteggersi, dal tentativo di schiavitù forzata da parte di un popolo meschino e assetato di potere. Riuscirà ad evitare la guerra che sta aggirando da secoli, o ci andrà inconsapevolmente incontro per amore?
[ Adommy ]
Genere: Angst, Dark, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Sa il mio nome. Sa il mio nome e non gliel'ho mai detto.

Il pomeriggio dopo si era svegliato con quel pensiero che gli affollava la mente e che non gli aveva nemmeno permesso di riposare abbastanza, ma era soprattutto a causa delle sensazioni che aveva provato la sera prima che stava impazzendo. Ancora gli solleticavano il corpo, facendolo sentire a disagio. Non era mai tornato a casa così frustrano e in imbarazzo, non aveva mai desiderato così tanto qualcuno da sentire le pulsazioni del suo desiderio fino al giorno seguente. Di solito era un ragazzo gentile e pacato, aveva i suoi momenti di euforia certo, ma non era mai stato così 'estremizzato' nel suo lato più spudorato. Non si era mai sentito così eccitato da provocare apertamente un ragazzo di cui nemmeno conosceva il nome. Era incuriosito, il biondo era sexy come l'inferno, non gli sarebbe dispiaciuto passare una nottatta con lui, ma in un certo senso forse era meglio non averci fatto niente. Era troppo ambiguo e misterioso, e lui non aveva proprio bisogno di qualcuno che aggiungesse angoscia e dolore alla sua già difficile vita. A quel pensiero si diresse verso la libreria nel suo piccolo salotto, prendendo in mano una foto e sedendosi sul divano. L'immagine aveva catturato il suo burbero fratello in uno dei rari slanci d'affetto avuti verso di lui. Lo aveva abbracciato da dietro, sorridendogli apertamente. Gli mancava da morire, erano sempre stati così diversi nei modi di fare ma in sintonia su tutto ciò che riguardava la vita. Qualche anno prima lo aveva visto per l'ultima volta, si era allontanato dal loro piccolo appartamento per andare a lavoro, e non era più tornato. Aveva fatto di tutto per trovarlo, era l'unica persona nella sua vita al quale tenesse, l'unica che gli era sempre stata vicino quando tutta la società, il mondo, lo giudicavano per quello che era e per il sesso delle persone con cui usciva. Ma dopo mesi e mesi spesi a cercarlo vanamente aveva perso le speranze, aveva perso le forze, e il dolore aveva preso sopravvento. Malignamente, per scaricare la sofferenza che sentiva, aveva pensato che se ne fosse andato di proposito. Perché non sopportasse più di vivere con lui, o perché avesse trovato qualcosa di meglio da fare che stare accanto a quel fratello maggiore fragile ed insicuro, quel fratello che per stare in piedi aveva sempre bisogno di una parola confortante da parte sua. Col tempo però si era rassegnato. A volte la rabbia si impossessava ancora di lui quando realizzava di non avere nemmeno una lapide sul quale piangere, o la motivazione che aveva portato via l 'unica persona che lo avesse mai amato senza secondi fini, ma era riuscito a rialzarsi e in qualche modo ad andare avanti. Neil non avrebbe mai voluto vederlo nelle condizioni in cui si era trovato dopo la sua scomparsa, per questo stava cercando di vivere al massimo delle sue forze anche per lui, glielo doveva.

Con il braccio cancellò le lacrime che erano scappate dal suo controllo, cominciando a prepararsi per la serata in arrivo. Anche quella notte aveva un pubblico da intrattenere ...

***

Era stata una notte dura e faticosa per il ragazzino terreno. Lo aveva visto cantare il suo cuore su quel palco per circa 45 minuti, e per tutto il resto della notte aggirarsi per i tavoli del locale con indosso solo i suoi oltraggiosi pantaloni di pelle, cercando di rifiutare cortesemente le avance di un sacco di uomini ed evitare di essere molestato da altri clienti mentre portava le ordinazioni. Lo aveva osservato attentamente per tutto il tempo, consumandosi dalla rabbia quando lo aveva visto scappare nel retro del pub a nascondersi dopo che un vecchio maiale aveva letteralmente infilato la mano nella parte anteriore dei suoi pantaloni. Una volta sbattuto fuori dal locale ci aveva pensato lui a quell'animale, lo aveva seguito, per poi assicurarsi personalmente che non umiliasse più il suo ragazzino umano o a qualsiasi altro ragazzo. Mai più.

Senza aspettarselo sentì una rabbia cieca invaderlo al pensiero di Adam in quel posto, subendo tutte quelle cose orribili notte dopo notte. Solo e troppo giovane per imporsi e rischiare il lavoro, quell'unico lavoro che gli assicurava un pasto caldo tutti i giorni e un appartamento dove rifugiarsi. Doveva essere così, nessuno potrebbe mai sopportare umiliazioni del genere avendo altre opportunità da scegliere. Ora era più che convinto di dover fare qualcosa in fretta e portarlo via da quel posto che non meritava un'anima pura come la sua.

Lo aspettò nel retro del locale per le seguenti due ore, non poteva più sopportare di vedere gli occhi lascivi di quegli uomini che violavano il suo corpo senza permesso. E non voleva nemmeno rischiare di perdere il controllo e infilzare qualcuno con i suoi artigli. Non era li per spaventarlo, lo era già abbastanza di suo. Lo vide inspirare e poi espirare ampiamente con il petto mentre varcava la soglia della porta sul retro, rimanendo affascinato dalla sua bellezza. La luna faceva brillare dolcemente i glitter che aveva su i capelli e sul viso, dandogli un'aria quasi fiabesca.
" Ciao, mio bel ragazzo " Con voce seducente ma rassicurante lo salutò, posandogli  una leggera carezza sul braccio, che ora era coperto da un pesante maglione nero con maniche lunghe fino alla punta delle sue dita smaltate di nero. Assistette simpaticamente al roteare di quegli occhi blu cristallini, un po' troppo tristi e malinconici. " Cosa vuoi ancora? Lasciami in pace. Oggi non posso proprio sopportare i tuoi strani giochetti, trovati qualcun'altro " Lo seguì velocemente, mettendosi al suo fianco. " Ti accompagno a casa! "
" Tu con conosci proprio la parola 'posso', vero? " Gli sorrise schivo, prendendogli dolcemente la mano. Intrecciò le dita alle sue, tirandolo e correndo con lui verso casa. Si fermarono davanti al portone del palazzo, continuando a tenersi per mano e a guardarsi negli occhi. " Perché dovrei chiedere? So che lo vuoi "
" Non mi piacciono le persone arroganti "
" Non sono arrogante, sono solo realista e intuitivo "
Vide la mano del moro sollevarsi lentamente, in modo da fargli capire cosa stesse per fare, e posarsi sulla sua guancia, finendo per accarezzargli la pelle pallida con il pollice. Sentì il calore del giovane entrare dentro di sè e avvolgerlo, il gelo delle sue ossa si riscaldò, sciogliendosi al volere di quella sensazione rassicurante che lo rigenerava.
" Non so se è davvero così o cerci solo di farmelo credere " Dopo un secondo le sue labbra furono catturate da quelle morbide e seducenti del ragazzo. Quella volta il bacio fu carezzevole e superficiale, quasi come i dolci e fiabeschi baci degli adolescenti. Sbatté più volte le palpebre, rendendosi conto che le cose dovevano andare come voleva lui, e non comandate da quel ragazzo, se pur speciale, umano. Si staccò bruscamente dal bacio, socchiudendo gli occhi e guardandolo duramente. " Devi smetterla di toccarmi così "
" Quindi solo tu puoi toccare? Non è equa questa cosa " Il tono di voce petulante e stizzito di Adam lo fece ridere sonoramente come non gli succedeva da molto tempo. " Se farai il bravo ragazzo potrei darti qualche vantaggio " Si avvicinò di nuovo a lui, infilandogli le mani sotto il maglione, accarezzandolo e sfiorandogli delicatamente i capezzoli. Sentì il respiro del giovane intopparsi, e grazie ai poteri sviluppati che possedeva poté anche catturare il suono dei battiti accelerati del suo cuore. Adam poggiò la testa sulla sua spalla, sospirandogli nell'incavo del collo. " Vuoi salire su a bere qualcosa ? "
" Solo se prometti di non assalirmi "
" Sei tu  il maniaco che mi segue da due giorni, eh! " Interruppe burberamente le sue carezze, cercando di allontanarsi da lui, ma Adam lo fermò, stringendolo a sé con dolcezza. " Scusami, stavo scherzando, non lo intendevo davvero. Ti prego, sali... "
" Potrei essere il tuo incubo peggiore "
" Non lo sei, lo sento. Sono intuitivo anche io, sai ? " Il suo cuore perse un battito di troppo alla vista di quel sorriso sincero e speranzoso. Cosa stava facendo? Stava per cacciarsi in un guaio enorme. " Se hai un divano morbido e qualche birra potrei trattenermi più del dovuto " Vide il sorriso di Adam illuminare la notte, impallidire persino la luce della luna piena sopra di loro, spettatrice del loro tempo. Si ritrovò dentro un piccolo appartamento accogliente e pieno di colori, proprio come la personalità di quel dolce ragazzo che si stava fidando così facilmente e totalmente di uno sconosciuto.
" Fai come se fossi a casa tua, prendo qualcosa da bere "
Dopo poco era seduto su un piccolo divano, con una birra ghiacciata in mano e Adam rannicchiato nell'angolo di fronte a lui, intento a fissarlo con un dolce sorriso sulle labbra. Passarono diversi minuti guardandosi negli occhi, fin quando il moro finì per poggiare il capo contro la spalliera del divano e chiudere lentamente le palpebre, addormentarsi profondamente dopo qualche minuto. Lo ammirò in silenzio per circa un'ora, sorridendo ai buffi movimenti che faceva per rimanere in equilibrio nel sonno.
" Hey, dormiglione " Gli accarezzò i capelli con estrema delicatezza, stupendosi di se stesso. Non pensava di essere capace di compiere atti del genere, non ne era abituato, ma si sentiva bene mentre lo faceva. Cercò di svegliarlo, parlandogli sottovoce. " Adam, dovresti togliere tutto questo trucco dalla faccia e andare a dormire " Il moro si mosse un po' verso le sue carezze, spingendosi giù per sdraiarsi sul divano." Mmm stanco "
" Lo so, ma se dormirai qui domani mattina non riuscirai nemmeno a muovere un muscolo " Di nuovo cercò di svegliarlo completamente, ma il ragazzo continuava a dormire e non prestargli attenzione.  " Adam " Così, cambiò tattica. Iniziò a lasciargli piccoli bollenti baci sulle labbra, per poi scendere verso il collo e infine succhiargli un pezzettino di pelle sulla clavicola. " Non ti fermare .. " Come immaginava riuscì a svegliarlo, forse anche un po' troppo. Il sussurro del ragazzo fu accompagnato da un gemito leggero, che lo sorprese. Si ritrovò appoggiato al suo corpo caldo e morbido nei punti giusti, circondato sia dalle sue braccia che dalle sue gambe. Lo baciò lascivamente ancora per qualche secondo, per poi staccarsi senza difficoltà dalla sua morsa e tirarlo su dal divano con entrambe le mani.
" Vai a struccarti "

" No, voglio baciarti " Il broncio che gli venne regalato fu la cosa più dolce che avesse mai visto, gli fece perdere immediatamente le sue intenzioni di lasciarlo lì e sparire come la volta scorsa. Gli bloccò la mascella con le dita, sfiorandogli le labbra con le sue mentre parlava. " Ti aspetto nel tuo letto "

Era sdraiato sul lato destro del letto, accanto alla finestra. Grazie ai suoi sensi sviluppati poteva sentire chiaramente tutti gli spostamenti del moro, percepire ogni suo singolo respiro accompagnato da un battito cardiaco galoppante che gli fece capire l'effetto che stava avendo su di lui. Non poteva fermarsi ancora per molto, avrebbe rischiato di farlo stare male ...
Dopo circa 15 minuti lo vide entrare nella piccola camera da letto, il trucco era completamente andato, i capelli erano umidi e lucenti, e come al solito il suo abbigliamento era composto solo da pantaloni. Questa volta però, erano dei leggeri pantaloni di cotone e poteva chiaramente vedere il suo 'problema'. Gli rivolse un sorriso sornione quando lo vide camminare verso il lato sinistro del letto e grattarsi la testa in imbarazzo.
" Allora, è abbastanza comodo per convincerti a rimanere con me tutta la notte ? "

La speranza lampante nei suoi occhi blu come il cielo lo fecero sentire immorale. Non che fosse una cosa cattiva, lui era il male, quel male intossicante temuto da tutti, da millenni. Si nutriva di quell'odio da sempre, per andare avanti nel suo mondo buio e vuoto, ma quel ragazzino era luce, calore e speranza, non faceva altro che farlo sentire indegno. Immeritevole di tutto quell'interesse. Non rispose alla domanda, e guardandolo lanciarsi sul letto giocosamente, per poi sdraiarsi sulla schiena ridendo, spinse di nuovo se stesso verso il suo compito. Tutta quella situazione non era piacere personale, era un dovere. Infastidito da quei pensieri scosse vistosamente la testa, ricevendo un'occhiata bizzarra dal suo umano. " Baby, devo dirtelo, sei parecchio strano " Velocemente fu su di lui, spingendolo con dolcezza contro il materasso e sfiorandogli di nuovo le labbra con le sue.
" Sei una fottuta presa in giro " Adam gli mormorò quelle parole con difficoltà, il suo respiro era già corto e traballante. Con estrema calma cominciò a lasciargli leggeri baci sul collo, accarezzandogli sensualmente il petto. Il calore che quel corpo perfetto emanava era impetuoso, tanto da inebriare anche uno come lui. Portò i suoi baci verso lo sterno del ragazzo, iniziando a stuzzicargli i capezzoli con le agili dita. " Oh cazzo ... " Il sussurrò di Adam era intriso di passione, e lui, invogliato da tutto quel desiderio, si spinse verso il basso. Gli coprì il  busto con accurati baci bollenti, sciogliendogli tutti i nervi tesi causatogli della serata stressante che aveva appena affrontato. Fece vorticare provocatoriamente la lingua nel suo ombelico, meritandosi appieno il gemito di rumoroso apprezzamento che scappò freneticamente dalla gola del moro. Si spinse di nuovo verso l'alto, baciandogli le labbra piene, convinto che avrebbero potuto farlo impazzire in meno di un attimo fugace. I baci di Adam erano letteralmente in grado di farlo andare a fuoco, erano attenti e coinvolgenti. A volte lenti, dolci, e subito dopo impetuosi come un uragano. Senti l'eccitazione del ragazzo spingere contro il suo stomaco, facendogli capire il suo bisogno. Percorse di nuovo tutto il suo corpo, quella volta con la punta di un dito, liberando poi la sua passione dai pantaloni d'intralcio che indossava. Lo sguardo di Adam, da sotto le palpebre pesanti, era cristallino e un po' annebbiato dal poco riposo che aveva avuto sul divano. Accarezzò la sua lunghezza con estrema calma, facendolo impazzire. Mentre gli sfiorava una guancia con ammirazione gli sfuggì una frase inaspettata, che prese di sorpresa entrambi. " Sei la cosa più bella che abbia mai potuto toccare "
Un secondo dopo due occhi stupiti lo stavano fissando intensamente, bruciandogli l'anima. Si rese conto di ciò che aveva detto, e sentendosi momentaneamente disarmato cercò di riparare quel disastro. " Non dovevo dirlo. Mi dispiace, andrò via  " cercò di scappare via, ma Adam lo fermò.
" No! Solo...non me lo aspettavo. Nessuno mi aveva mai detto qualcosa di così dolce, mai " Riprese quello che stava facendo, accostandosi al suo orecchio. " Mandami via Adam, fallo ora che puoi " Vide il ragazzo spingere la testa all'indietro, invitandolo invece a soddisfare la sua volontà. E lui lo accontentò immediatamente, leccandogli una scia sensuale sul collo. " Sono la cosa peggiora che potesse capitarti, ti pentirai di avermi trattenuto " Con quelle parole velocizzò le sue intime carezze, facendogli inarcare la schiena sotto i suoi tocchi. Notò allora che Adam per tutto il tempo aveva tenuto le mani lontano da lui, ricordandosi della sua poca propensione all'essere toccato improvvisamente. Il suo cuore si riempì di cura, questo uomo speciale si meritava di essere protetto e amato come la cosa  più preziosa che si possa mai incontrare nella vita. " Può toccarmi se ne hai bisogno " Quasi non fece nemmeno in tempo a concludere la frase che si ritrovò un braccio avvolto sulle spalle e una stretta prepotente nei capelli che lo tirava verso il basso, stringendolo con forza. Adam infine, incontrando i suoi movimenti con il bacino, esplose nel suo piacere, emettendo il lamento più profondo e sessuale che avesse mai sentito.


Scese dal suo grembo, e sdraiandoglisi accanto poggiò il capo sul suo petto nudo. Sorrise, sentendolo combattere contro il suo stesso respiro. Quella difficoltà a calmarsi non era solo a causa che la corsa al suo piacere aveva lasciato, era anche l'effetto collaterale che gli umani subivano stando troppo a contatto con esseri come loro. " Sshh. con calma " Gli accarezzò di nuovo il petto, ma questa volta nei suoi gesti non c'era seduzione, c'era solo voglia di farlo sentire meglio mista ad un pizzico di preoccupazione. Rimasero in quella posizione per un tempo indefinito, fin quando Adam si calmò completamente e cominciò ad accarezzare con sensualità il collo del biondo, cercando di sollevarsi. " Tuo turno " 
Tommy con fare gentile ma deciso gli piazzò una mano sul petto, spingendolo giù. " Posso sentirlo che sei senza energie, e non mi piace che i miei amanti si addormenti in mezzo alle mie gambe a divertimento non concluso. Domi. " Nei suoi occhi vide un po' di ribellione, che fece solo aumentare l'ammirazione che già provava per lui, venire abbattuta velocemente dalla stanchezza. Si alzò adagio adagio dal letto per non disturbarlo, sistemò tutto il casino che avevano combinato e con estrema cura lo coprì con il lenzuolo. Rimase di nuovo ad osservarlo per un po', quando capì che doveva andare via, allontanarsi, lasciare di nuovo il suo essere diventare vuoto e glaciale. Appena si spostò una mano delicata strinse il suo braccio, fermandolo ancora per un attimo. " Grazie, grazie per avermi ricordato come ci si sente a non essere solo "

***

Si era allontanato il più velocemente possibile da quell'appartamento, da quel mondo. Rifugiandosi nel suo castello silenzioso, intenzionato a scacciare e dimenticare tutte le sensazione che aveva provato mentre era con Adam. Ma per tutta la notte la sua mente aveva continuato a percorrere ogni singolo sospiro che aveva memorizzato quando il ragazzo si era lasciato andare alle sue carezze, facendogli pensare a come fosse possibile che dopo secoli e secoli passati a non provare nessun tipo di emozione, oltre alla rabbia a al risentimento, ora si ritrovasse con il cuore che gli batteva furiosamente nel petto non appena il suo cervello pensava a quegli occhi cristallini. Doveva essere l'influenza che gli essere umani avevano sulla sua specie, doveva essere così. Non poteva perdersi in qualcosa che aveva evitato accuratamente da sempre, non ora, non quando l'oggetto della sua attenzione poteva essere la causa della fine del suo mondo. Decise di non incontrarlo per i prossimi giorni, cercare quante più possibili informazioni su di lui e sul genere umano che possedeva doni speciali come il suo. Doveva prepararsi e anticipare tutte le mosse che i suoi nemici avrebbero potuto compiere per fregarlo. Era più forte di lui, ma non riusciva a scacciare quella sensazione che gli diceva di non fidarsi, che gli ricordava di  restare in guardia. C'è sempre calma piatta prima della tempesta.



Erano circa le 11pm , il locale era affollato e lui aveva già rifiutato le avance di una decina di clienti. Gli era sempre pesato tutto quello, attirare così perversamente l'attenzione di molti uomini lo faceva sentire sbagliato. E da quando lo straniero biondo era entrato nella sua vita, facendolo sentire di nuovo vivo, gli pesava ancora di più. Non voleva che altri uomini mettessero nemmeno per sbaglio una mano sul suo corpo, voleva che fosse lui a farlo, ogni notte. Ma erano già passati tre giorni da quella notte meravigliosa e di lui nemmeno l'ombra. Poteva ancora sentire le sensazioni che aveva provato sotto il suo tocco deciso, era persino riuscito a portare via tutta la sua tristezza e la sua solitudine. La mattina dopo si era svegliato sentendosi completamente disossato, la tensione che possedeva il suo corpo da molto tempo era sparita. Si era sentito sereno e rilassato, senza più dolore, sofferenza e malinconia che lo attanagliavano.

Lo vide entrare nel locale, biondo, ambiguo e pericoloso. Il suo viso pallido era una maschera perfetta, non lasciava trasparire nessuna emozione. Accanto lui c'era un esile ragazzo, molto meno intimidatorio, con i capelli neri e gli occhi verdi amichevoli. In un secondo si piazzò davanti a loro, puntando il suoi occhi in quelli del biondo. " Hey, speravo tornassi, mi sei mancato... " Notò un po' di sorpresa riempire il suo guardo solitamente duro e glaciale, che venne sostituita in un secondo dalle solite occhiatacce minacciose. Il biondo, dirigendosi verso il bancone del bar, lo superò velocemente senza dire una sola parola. " Scusalo, è un po' nervoso in questi giorni. Non ce l'ha con te, Adam " Si voltò di scatto verso l'altro ragazzo, osservandolo attentamente. " Sai il mio nome? " Il moro alzò le spalle con finta indifferenza, riuscendo a cavarsela con una scusa improvvisata. " Lui mi ha parlato di te "  Ma Adam non era ingenuo, c'era qualcosa di strano in quella situazione. Si sentiva come se quelle persone fossero arrivate improvvisamente nella sua vita con un motivo ben preciso. Socchiuse gli occhi, continuando ad osservarlo, per poi dargli un piccolo simpatico 'ordine'.  " Devo finire il mio turno. Tienilo qui, devo parlargli. A dopo "

Si diresse velocemente al bancone del bar per prendere le ordinazioni dei tavoli che gli spettavano, passando per puro caso dietro il suo straniero e l'amico, che gli si era appena seduto accanto, ascoltando la loro conversazione. " Beh, il tuo ragazzo è alquanto prepotente, mi ha praticamente ordinato di tenerti qui. "
" ....  non è il mio ragazzo " A quelle parole il suo cuore si strinse leggermente, era stupido sentirsi così, si conoscevano da pochissimo, praticamente non avevano parlato di niente e il sesso orale poteva non significare nulla, ma sperava lo stesso che il biondo fosse interessano anche un minimo a lui.
" Amico, mi sembra anche fin troppo intuitivo, credo dobbiate parlare " Aggrottò le sopracciglia, di cosa dovevano parlare? Le sua intuizioni allora erano vere.
" Isaac...."
" Tommy, basta con questo atteggiamento, dev- "
La sua confusione però venne spazzata via da quell'inaspettata scoperta. Sorridendo rivelò la sua presenza, sporgendosi un po' con la testa oltre la spalla del biondo. " Tommy, uh? " Lo vide girarsi verso di lui, con un espressione furiosa in viso. " Non dovevi finire il tuo inutile turno? " Quella frase lo colpì più di quando avesse voluto, facendolo sentile una merda. " Quest'inutile turno non mi farà perdere il mio inutile lavoro e mi permetterà di vivere la mia inutile vita, stronzo! " Si allontanò velocemente, trattenendo a fatica le lacrime che volevano liberarsi dai suoi occhi.

Tommy si alzò dallo sgabello sul quale era seduto, intenzionato a corrergli dietro e fargli rimangiare l'insulto che gli aveva appena urlato, ma Isaac poggiandogli una mano sulla spalla lo spinse bruscamente a sedere, impedendogli di peggiorare la situazione. " Cosa cazzo stai facendo? " I suoi occhi erano rossi e furiosi, guardavano l'amico con rabbia, ma non era con lui che era incazzato, lo era con se stesso. Stava dando modo a quell'umano di vedere le sue debolezze. " E perché diavolo hai dovuto chiamarmi con il mio dannatissimo nome?
" Beh, vedila così, gli ho fatto un favore. Se tu fossi al posto suo non penso che ti piacerebbe farti scopare senza sapere il nome giusto da urlare "
Isaac lo fissò intensamente, cercando di farlo ragionare. " Smettila Thomas, con questo modo di fare non fai altro che creare casini "
" Non immischiarti negli affari miei "
" Mi dispiace, ma questi sono affari che riguardano anche me e nostro popolo. Se lo trovano siamo tutti fregati, non dimenticarlo " 
Il suo amico aveva ragione, perfettamente. Non disse nulla, fissò solo il drink davanti a sè, perdendosi nei suoi pensieri per ore. Evitando accuratamente Adam con tutte le sue forze, anche se il profumo esotico della sua pelle lo stava facendo impazzire. Isaac gli rimase vicino, confortandolo con il suo silenzio. Non c'era nient'altro da aggiungere, e Tommy lo sapeva benissimo. Rimase in quel modo per tutta la serata, cercando di far annegare i suoi problemi nell'alcol, ma purtroppo quella bevanda umana non aveva nessun effetto offuscante su di lui.

Isaac con la coda dell'occhio seguì i movimenti di Adam per tutto il tempo, captando con i suoi poteri un po' delle emozioni che il giovane provava, senza sorprendersi più di tanto quando sentì il reale interesse che aveva  per il suo amico. Di tanto in tanto lo aveva beccato guardare nella loro direzione, per vedere se Tommy lo stesse guardando, e ogni volta che aveva visto il suo sguardo diventare triste quando l'unica cosa che incontrava era la schiena del biondo, avrebbe tanto voluto prendere a schiaffi il suo amico. Come si poteva ignorare così un dolcetto del genere?
" Vai a scusarti con lui, ti sta guardando da ore come un cucciolo ferito. E so che in questo momento vorresti coccolarlo e sbaciucchiarlo tutto "

" Smettila di darmi ordini e di sparare idiozie "
" Non sto dicendo idiozie, sono solo la voce della tua coscienza! "
" Imbecille "

Aspettò che Adam finisse il turno, fremendo letteralmente nell'attesa. Voleva scusarsi e sistemare le cose, e non solo perché Isaac aveva ragione riguardo al loro popolo, ma soprattutto perché lo disturbava enormemente vedere gli occhi tristi di Adam, voleva vederlo sorridere e illuminare il buio intorno a lui con quel sorriso perfetto che si ritrovava. Il moro passò dietro di loro, fingendo indifferenza, ma lasciando un sacco di emozioni confuse e arrabbiate nell'aria. Guardò Isaac negli occhi, che gli sorrise subito incoraggiante, per poi girarsi e prendere la mano di Adam nella sua, impedendogli di allontanarsi ulteriormente." Posso offrirti qualcosa da bere? "
Il moro si fermò su i suoi passi, sussurrando una risposta senza voltarsi. " Non voglio un drink, voglio le tue scuse " Isaac sorride apertamente, c'era davvero da divertirsi con quei due, e il mondo in cui si completavano a vicenda gli ricordava tanto quello che aveva con sua moglie. " Mi dispiace " Adam stava guardando verso il basso, ma a quelle due piccole parole si girò, alzando la testa in modo fiero, sfidandolo con lo sguardo. Non erano delle scuse abbastanza buone per lui.  Tommy lo tirò più vicino, guardandolo intensamente negli occhi. " Mi dispiace, sono stato uno stronzo, non avrei dovuto dire quelle cose " Il moro lo scrutò per qualche secondo, assicurandosi che fosse sincero. Poi avvicinò una sgabello al suo sedendoglisi accanto, lasciando davvero pochi centimetri di distanza tra loro. " Ora voglio il mio drink! " Con un sorriso luminoso si girò verso in barista, urlando la sua richiesta. Tommy roteò gli occhi al cielo, facendo finta di essere esasperato. Ma Isaac poté chiaramente vedere il cambiamento nei suoi occhi, fino a poco prima erano neri e glaciali, ora invece erano di un color nocciola caldo e tendente all'ambrato. La presenza di quel ragazzino umano era in grado di far uscire il peggio e il meglio di lui, senza limiti. Adam dopo aver ricevuto il suo drink cercò di fare un po' di conversazione, ma si ritrovò davanti al solito muro scostante che il suo straniero biondo gli piazzava davanti. " Quindi.... cosa hai fatto di bello nei giorni scorsi? "
" Ho lavorato "
" Ok .... "

Cosa avrebbe dovuto dirgli, ho cercato informazioni su di te e ti ho spiato per tutto il tempo? Si era cacciato in una situazione assurda e ne avrebbe pagato duramente le conseguenze, ne era sicuro. Lo osservò bere lentamente il suo drink da una cannuccia color porpora, continuando a passarsi una mano tra i capelli per arrestare la loro caduta. Il ciuffo gli si era liberato dal gel, posandoglisi costantemente sugli occhi e dandogli fastidio. Allungò una mano, facendogli un grattino lieve alla base del collo, per poi portagli il ciuffo dietro un orecchio, riuscendo finalmente a fermarlo. L'attimo dopo di ritrovò incastrato nel suo sguardo limpido che lo osservava con minuziosa attenzione, confuso dai suoi comportamenti contrastanti. Si sporse un po' verso di lui, avvicinando le loro labbra, senza però distogliere lo sguardo dal suo. Lo vide chiudere gli occhi immediatamente, schiudendo le labbra. Non riuscì ad impedirsi di sorridere, bastava offrirgli un drink e coccolarlo un po' per trasformarlo in un cucciolo in cerca d'affetto. Adam rimase in quella posizione per qualche secondo di troppo, aspettandosi qualcosa che non arrivò. Aprì gli occhi, notando subito il ghignò divertito sulle labbra dell'altro. Non era affatto divertente per lui, era umiliante. " Non ho idea di quale considerazione tu abbia di me e perché continui a venire qui, ma non scherzare così, mi fai male. " Tommy poté vedere la verità delle sue parole nei suoi occhi che cambiarono sfumatura, da limpidi e azzurri divennero grigi e tristi, dimostrando quanto venisse ferito da quei comportamenti schernitori. Adam si alzò dallo sgabello, intenzionato a fuggire di nuovo lontano dal biondo, ma Isaac con una trovata buffa lo fermò. " Oddio, amo questa canzone. Adam, vieni, balla con me! " Lo prese velocemente da una mano, trascinandolo verso la pista da ballo, scherzando e facendo qualche giravolta sotto al suo braccio. Era tremendamente confuso e stanco, tuttavia sorride ai gesti buffi e divertenti del dolce ragazzo dagli occhi verdi, era decisamente molto più gentile ed educato di quello stronzo che continuava a perseguitarlo con i suoi atteggiamenti da bastardo compiaciuto.

Il biondo sbatté più volte la fronte contro il bar, facendo ridere il barista che gli mise una birra davanti. " Sai, lavora qui da molto tempo e non puoi nemmeno immaginare quanti uomini hanno cercato di catturarlo. Sei l'unico che ha lasciato avvicinare così tanto, dovresti sentirti fortunato. " Lo fulminò con lo sguardo, non aveva bisogno di un estraneo che lo riprendesse su qualcosa che non poteva capire e che non era nemmeno lontanamente affare suo. " Amico, è un bravo ragazzo, e ne ha anche passate tante in questi anni, dovresti prenderti cura di lui e non cercare di trattarlo in modo così freddo. " Il ragazzo lo lasciò, sparendo dalla sua vista prima che potesse indagare e chiedergli informazioni. Tuttavia le sue parole lo toccarono più di quanto avesse voluto, facendolo sentire un vero stronzo. Non aveva intenzione di prenderlo in giro facendogli credere di stare per baciarlo e poi tirarsi indietro. Lo stava per fare, per davvero, ma era stato catturato dal modo con cui si fondeva ai suoi piccoli tocchi. Era affascinante, non poteva fare a meno di ammirarlo. Me le sue reazioni era sempre veloci e dirette, non gli davano il tempo di fare le cose nel modo giusto. Per non parlare del fatto che si innervosiva oltre misura ogni volta che lo vedeva scappare il quel modo. Il presupposto era che cedesse ai suoi giochetti e non facesse resistenza, invece continuava a complicare le cose. Entrambi lo stavano facendo, e il motivo era terrorizzante.

Lo vide ridere, mentre il suo amico continuava a fare balletti buffi a tempo di musica, quando un ragazzo si mise dietro di lui, spingendosi volgarmente contro la sua schiena. In un secondo gli fu vicino, assumendo la sua aria pericolosa. " E' con me. " Usò i suoi poteri sullo sconosciuto, che al suono della sua voce minacciosa lasciò la presa sul moro e si allontanò senza fare questioni. Fissò Adam negli occhi, avvicinandoglisi ulteriormente. Isaac tagliò la corda, dandogli una pacca sulla spalla. Si spinse contro di lui, pressando insieme i loro corpi. Gli avvolse le braccia al collo, sussurrandogli dolcemente una domanda. " Lo vuoi ancora il tuo bacio? "
" No. " Adam era rigido nella postura, perdendo di nuovo il suo sorriso. Non sapeva cosa fare, era spaventato, ma al tempo stesso si sentiva al sicuro con lui accanto. Quando quel ragazzo gli si era attaccato addosso il suo cuore aveva smesso di battere, non riusciva ad impedirsi quelle reazioni ogni volta che qualche sconosciuto lo toccava. Lo terrorizzavano, oltre a farlo sentito violato nel profondo. Con Tommy invece era diverso, avrebbe dovuto odiarlo anche solo per il modo con cui si comportava nei suoi confronti, ma ogni volta che veniva sfiorato da lui qualcosa gli scattava dentro, una strana sensazione di calore lo invadeva, tranquillizzandolo. " Non voglio farti male "
" Lo so. " Cedette per l'ennesima volta, avvolgendolo con le braccia e stringendolo a sé. Il biondo si alzò un po' sulle punte per poter essere faccia a faccia con lui, perdendo tutta il suo atteggiamento di comando. Adam gli sorrise dolcemente, compiaciuto di quella svolta che non si sarebbe mai aspettato. Posò quasi le labbra sulle sue, vendicandosi. " Mi tratti male ma sei geloso, è quasi tenera come cosa. " Il biondo socchiuse un po' gli occhi, fingendo di minacciarlo con lo sguardo per un attimo, per poi rubare la breve distanza tra loro e baciarlo come avrebbe dovuto fare poco fa. Strinse i capelli di Adam con forza, tirandolo versò di sé, lasciandolo però dominare il bacio. Il moro lo baciava come se non ci fosse un domani, facendo scendere le mani verso il basso e afferrandogli il posteriore, sollevandolo un po' verso il suo corpo. I loro cavalli erano pressati l'uno contro l'altro, creando l'attrito perfetto. Erano entrambi persi in quello che sentivano, desiderando chiaramente di più. Ma Adam chiuse il bacio, per il momento.
" Vieni da me "
Sussurrò quelle tre parole con desiderio, facendo quasi cadere le difese dell'altro, che però riuscì a trattenersi dal fondersi tra le sue braccia. " Stasera non posso, mi dispiace " Il moro lo baciò di nuovo, intrappolando la sua bocca. Tommy era completamente avvolto dal suo calore, si stava perdendo nella sua vicinanza. Adam lo stava soggiogando ingenuamente, rischiando davvero di smascherarlo. Poteva sentire tutti i suoi poteri salire a galla e scagliarsi contro di lui, che ancora non sapeva nulla dell'effetto devastante che una vicinanza così stretta tra loro poteva avere sul suo corpo. Si staccò dal bacio, prendendolo per mano e trascinandolo fuori dal locale, non voleva rischiare di influenzare umani innocenti con la sua presenza intossicante. Si nascosero dietro un vicolo buio, continuando a baciarsi passionalmente per interi minuti. Il biondo non riusciva a tenere le sue mani per sé, gli accarezzò il petto più e più volte, accendendo completamente il suo desiderio. Il calore che sentiva crescere dentro il suo essere minuto dopo minuto era inebriante, una dipendenza. Fortunatamente ebbe la forza di staccarsi da lui non appena sentì il respiro diventargli  irregolare e il cuore battergli troppo furiosamente nel petto. " Tommy.. " Adam sussurrò il suo nome, dandogli il suono migliore che avesse mai sentito. " Non posso mio bel ragazzo, forse un'altra volta " Stava per staccarsi da lui e scivolare nella notte quando il ragazzo lo trattene con dolcezza per una mano. " Ho due giorni liberi, voglio passarli con te. O almeno permettimi di portarti a pranzo fuori ....  " Era troppo presto, Adam non avrebbe nemmeno avuto il tempo di riprendersi fisicamente dalla sua influenza, ma era tentato, moltissimo. In realtà non voleva nemmeno lasciarlo in quel momento, avrebbe tanto voluto prenderlo e portarlo con sé al castello, proteggerlo e tenerlo lontano da tutto quello che avrebbe potuto fargli del male, ma non poteva. " Potrei passare domani sera ... "  Una luce accecane lo stordì per qualche secondo, mentre le braccia calde del moro lo abbracciavano con felicità. " Ti aspetto alle 7, andiamo a cena! "
 
Adam gli diede un bacio a stampo, scappando verso casa sua senza dargli il tempo per ribattere. Roteò gli occhi divertito, seguendolo di nascosto per assicurarsi che arrivasse a casa sano e salvo.



   
 
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