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Autore: Almeisan    01/09/2012    0 recensioni
Prima storia che pubblico. Dalla storia:
"Le note fluivano per il piccolo appartamento ed erano l'unico segno che al momento qualcuno fosse presente."
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Diclaimer: i personaggi non mi appartengono. Appartengono a JK Rowling e agli altri aventi diritto. La mia fanfiction non è scritta a scopo di lucro. Buona lettura. Almeisan.



Le note fluivano per il piccolo appartamento ed erano l'unico segno che al momento qualcuno fosse presente.

La giovane donna se ne stava sdraiata sul divano, l'ombra di un sorriso ad incresparle le labbra e gli occhi chiusi potevano dare l'impressione che che stesse dormendo, ma l'uomo che la osservava ormai da una manciata di minuti sapeva che era completamente vigile, ma anche persa nella contemplazione delle sensazioni che la musica, ora dolce e leggera, ora decisa e grave, le stava trasmettendo.

Era rientrato solo pochi minuti prima e si era perso nella contemplazione della scena, ma sapeva che, anche senza aver causato il minimo rumore, la donna era perfettamente consapevole della sua presenza.

≪Hai intenzione di stare lì ancora per molto, o pensi che prima della prossima glaciazione muoverai il tuo bel fondo schiena e verrai a salutarmi come si deve?≫. Le parole avrebbero potuto suonare brusche e sbrigative a chiunque in quel momento si fosse trovato lì con il mago, ma lui sapeva che nascondevano molto di più: preoccupazione, certo, ma anche insicurezza e amore, tanto che sorrise all'uscita della giovane e, ancora senza fare rumore, si avvicinò al divano e, chinandosi, fece sue quelle labbra carnose e morbide, coprendole con le sue, secche e sottili.

≪Iniziavo a dubitare che avesti mai avuto intenzione di rendere finalmente felice questa povera strega, facendoti perdonare che non sei stato al suo fianco in ogni singolo secondo...≫

Le proteste della donna furono messe a tacere da un nuovo bacio, questa volta decisamente meno casto del precedente.

≪Lo sai, vero che non basterà un bacio, seppur uno dei migliori di cui mi hai privilegiato, per farmi stare zitta, né tanto meno per perdonarti?≫, lo fulminò con un'occhiata obliqua, una volta interrotto il bacio, decisamente di malavoglia.

≪Lungi da me tentare di corromperti≫, replicò l'uomo, ≪Ma non conoscevo altro modo, senza rischiare una fattura, per interromperti e poter ribadire che sei l'unica donna in grado di ammaliarmi. L'unica che tenga nelle sue mani il mio cuore e che sembra capace di custodirlo come il bene più prezioso.≫

≪Adulatore≫

≪Pasticciona≫

≪Sapientone≫

≪Testona e incinta≫

≪Ehi! Questo non è valido≫, rispose la donna, tra il piccato e il divertito: ≫Non ti permetto di rubarmi gli insulti! Testone è mio... E poi che razza di insulto è incinta?

≪Oh, scusa amore! Pensavo che stessimo giocando a “descrivi l'altro”≫, scherzò l'uomo, ≪ e poi non vorrai insultarmi dicendomi che sono incinto≫, sghignazzò l'uomo, concentrando l'attenzione completamente sull'ultima parte e, mettendosi in piedi e di profilo, così che fosse ben visibile la sua, forse troppo, magra figura.

≪Beh, considerando la tua magrezza dovrei dirti emaciato. E comunque sei tu il testone. E se proprio devo ricordartelo, è tutta colpa tua se sono diventata più grossa di una mongolfiera≫, e per rimarcare bene il concetto gli tirò una cuscinata in faccia che l'uomo non fece nulla per evitare.

≪Tutto quello che madame desidera≫, rispose con un tono serissimo, che però veniva smentito dalla luce birichina che avevano assunto i suoi occhi, la donna lo conosceva ormai molto bene.

E infatti: ≪E devo proprio ricordarti che anche tu hai dato il tuo contributo?≫

La strega, per tutta la risposta, sbuffò infastidita che il marito riuscisse sempre a trovare un modo per zittirla e puntò la bacchetta allo stereo che smise di diffondere le note e appellò due tazze e la teiera che scaldò con un piccolo colpo di bacchetta. Da perfetta donna di casa servì il tè al marito, prima di perdersi lei stessa nella contemplazione delle volute di fumo che si levavano dalla tazza.

Si accarezzò distrattamente il pancione, anche se al momento, ad essere onesti, era ancora più un “pancino”, e un sorriso radioso le increspò le labbra.

L'uomo si perse ad ammirare quella visione: la fantastica donna davanti a lui, volitiva e dolce al tempo stesso; combattiva, ma anche insicura; mite, ma capace anche di colpire duro quando serviva, che avrebbe potuto benissimo avere qualsiasi uomo ai suoi piedi, quella donna aveva scelto lui.

E stava aspettando il loro primo figlio.

Ancora una volta, al solo pensiero, il mago sentì il respiro bloccarsi in gola e lo stomaco annodarsi, come se avesse ricevuto un pugno: nonostante tutto quello che era successo, l'incredulità a volte lo colpiva in pieno e lui doveva pizzicarsi o voltarsi a guardare la donna e il ventre che, giorno dopo giorno si ingrossava, per rendersi conto che non stava sognando.

Suoi.

Era riuscito a costruire qualcosa. E soprattutto qualcosa di buono.

Si inginocchiò al lato del divano e, prendendo la mano della moglie nella propria e posando l'altra sul pancione appena visibile sussurrò: ≪Giuro sulla mia vita che lotterò perché voi abbiate il futuro migliore possibile.≫

E vedendo l'ombra scusa che aveva appannato i cangianti occhi della moglie, si affrettò ad appoggiare la fronte a quella della compagna e a sussurrare: ≪E ho tutta l'intenzione di essere una parte attiva delle vostre vite. Non ti libererai facilmente di me, mia dolce mogliettina. E' una promessa≫

La donna sentì un brivido correre lungo la schiena. Ma non di preoccupazione per quello che avrebbe potuto riservare il futuro, ma più di felicità e orgoglio: le bastava guardare negli occhi del marito per capire la profondità dell'amore e della determinazione dell'uomo. Il suo uomo.

E un moto di amore e di orgoglio la colpì, facendole sussurrare: ≪Come se fosse mai possibile ch'io ti lasci mai andare. E è una promessa.≫




Nota dell'autrice: all'inizio questa storia avrebbe dovuto essere una Remus/Ninfadora, ma poi mi son resa conto che si adattava anche ad altre coppie canon (esempio: Lily/James, Harry/Ginny, Ron/Hermaione e Draco/Asteria), ma anche non canon. Ecco perché ho deciso di omettere i nomi e lasciare che ognuno la interpreti come meglio crede, con i personaggi che ritiene più adatti o che preferisce.

È la prima storia che pubblico perciò vi ringrazio per la lettura e, se siete giunti fino a qui senza perdervi d'animo e se vi va, lasciatemi un commentino: a parte le offese, accetto tutto, anzi credo che soprattutto le critiche servano per migliorarci. Per cui: fatevi sotto, così saprò se devo darmi all'ippica o meno ;)

Alla prossima e buona scrittura a tutti/e.

  
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