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Autore: ClodiaSpirit_    01/09/2012    2 recensioni
Kurt è già da un mese a NY, aveva deciso di andarci lo stesso anche se, ormai il sogno della NYADA era andato in fumo.
Non vedeva l'ora di rivedere il suo ragazzo con cui, si era sentito tutti quei mesi tramite chiamate e skype.
Quel giorno Blaine si sarebbe diplomato e Kurt non si sarebbe perso assolutamente quel momento importante.
Non vedeva l'ora di stringerlo a sè, abbracciarlo e baciarlo.
Era agitato, emozionato, eccitato all'idea.
Quando si rivedono entrambi, hanno delle emozioni fortissime, indescrivibili.
Ci sarà una sorpresa che cambierà le loro vite, per sempre.
Ho deciso di mettere questa FF anche qui, per avere più lettori.
Spero vi piaccia e che continuerete a leggerla, capitoli dopo capitoli.
Spero che vi appassioni.
Grazie per chi, adesso sta leggendo questo capitolo.
Grazie davvero.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Dedico questo capitolo a Giorgia, una ragazza speciale.
A lei che, è l'amore. A lei a cui, è piaciuta subito la mia storia anche se, io non la trovo cosìbella. A lei a cui, voglio tanto bene.
Inoltre, ci tenevo a ringraziare chi ha recensito lo scorso capitolo, grazie.
Grazie di cuore perchè, mi date la forza di continuare a scrivere questa storia.

 


KlainestoryinNewYorkCity capitolo 11.

Dopo aver finito la loro colazione, Kurt andò a lavare i piatti e Blaine gli diede una mano ad asciugarli.
Kurt prese un piatto e armato di spugna e detersivo specifico, aprì il rubinetto, sfregò per bene la spugna impregnata di detersivo contro il piatto e dopodiché lo sciaquò.
Appena poggiò il piatto, Blaine lo prese e con una pezza lo asciugò per bene, adottando un movimento fluido, seguendo la linea del piatto. Fece attenzione a non lasciare neanche una goccia d’acqua. Quando allungò la mano per posarlo, Kurt gliene passò un’altro e Blaine afferrandolo, eseguì di nuovo la stessa tecnica.
Dopo aver finito, entrambi aprirono il cassettone dove tenevano i vestiti.
Blaine scelse una camicia nera a maniche corte con un motivo a righe, un paio di pinocchietti rossi, bellissimo papillon giallo canarino con un motivo a pois bianchi e un paio di mocassini con dei calzini bianchi. Kurt invece, dispose tre indumenti diversi sul letto: una camicia celeste abbinata a dei bellissimi jeans firmati, una camicia bianca con un gilè nero e dei bellissimi pantaloni, anch’essi firmati e una camicia nera con dei pantaloni aderenti.
Scelse il secondo capo e aggiunse il suo paio preferito di scarponcini bianchi con lacci neri.
Blaine intanto, era andato in bagno e si trovava davanti allo specchio a cospargere i suoi capelli pieni di gel.
Kurt si vestì e seguendolo con lo sguardò, entrò in bagno.
Allungò una mano verso il lavandino e prese la scatoletta piena di quella roba gelatinosa.
 ''Ehi!''
Blaine si era girato di scatto e aveva uno sguardo sofferente come se, qualcuno gli avesse soffiato da sotto il naso
la cosa più preziosa al mondo.
 ''Blaine, dovresti metterla con tutto quel gel, tu sei bello così come sei, non hai bisogno di un chilo di quella
robaccia appiccicosa per essere attraente'' lo guardò facendogli un sorriso.
 ''Kurt ma, lo sai che sono inguardabile senza!'' la sua voce era sofferente.
 ''Non è vero. Tu sei bellissimo così come sei.''
Kurt si era avvicinato e mettendogli le braccia intorno al collo, ancora con la scatoletta del gel in mano, lo baciò appassionatamente. Blaine lo strinse sui fianchi e staccandosi lo guardò commosso.
 ''Davvero pensi che, anche con quei capelli, io stia bene?''
Kurt lo guardò sorridendo dolcemente.
 ''Oh, ma certo Blaine. Per me, staresti bene anche con i capelli rossi o blu!'' ad entrambi scoppiò una risata. ''Per me, saresti sempre e comunque bello..''
Blaine sorrise felicemente e guardando il suo bellissimo ragazzo ancora un po’, gli disse:
 ''Okay, va bene..'' sospirò e guardandolo negli occhi continuò ''Bhè..sappi che, anche se tu avessi i capelli viola o verdi, per me non ci sarebbe differenza. Mi piaceresti sempre e comunque Kurt perchè.. perchè ti amo'' si guardarono innamorati.
Kurt sfoggiò un'altro sorriso e gli mise una mano sulla spalla.
 ''Adesso andiamo, dai.''
Kurt posò la scatoletta, uscì dal bagno, prese la sua borsa a tracolla e infilò dentro i moduli di Blaine.
Aprì la porta e lo fece uscire per primo.
Appena furono tutti e due fuori, si presero mano per mano e scendendo, videro Terry che li salutava allegramente. Quella ragazza era la dolcezza fatta persona, eh già.
''Ciao ragazzi, passate una buona giornata.''
Si voltarono entrambi di scattò e facendole un grande sorriso le dissero:
 ''Buona giornata anche a te, Terry.''

Uscirono dall’appartamento ed eccoli mano nella mano per le vie rumorose e luminose di NY.
Camminavano felici e con il sorriso sulle labbra, altro che quelle coppiette newyorkesi, loro erano bellissimi e innamorati, gli facevano un baffo.
Per le strade sfrecciavano macchine e tanti taxi gialli pronti a ricevere nuove persone da accompagnare al lavoro o dall’altra parte della città e di solito, c’era chi arrivava in ritardo e correva a velocità supersonica per non farsi beccare dal proprio capo. Non importava se, la cravatta era striminzita o i capelli in aria come se avessero subito una scossa elettrica, si doveva arrivare puntuali specie per chi era il primo giorno di lavoro lì a New York ma questo, non era il caso di Kurt.
Si alzava puntuale ogni mattina alle sette, faceva colazione, si lavava i denti e sceglieva i capi più alla moda per andare al lavoro. Fin dal primo giorno, Kurt era sembrato un tipo sveglio, che amava il suo lavoro e che lo svolgeva al meglio e così, Ryan lo aveva visto, un ragazzo pieno di potenzialità, bello, carismatico ma soprattutto pieno di idee e di consigli da offrire a chi ne aveva bisogno.
Arrivarono davanti ad un grande edifico, era il miglior ospedale di New York, tutti ne parlavano bene ed il servizio era splendido.


Blaine fece un lungo respiro e tenendo forte la mano di Kurt, entrò dentro facendosi forza e coraggio.
Appena entrati, videro una grande sala d’attesa con delle pareti gialle, un tavolino con dei giornali sopra per i pazienti che aspettavano, delle comode sedie nere
in pelle e alla fine di una di esse una grande pianta. Alle pareti erano appesi quadri, manifesti e soprattutto dei riconoscimenti ad un certo Dottor. Rainberg.
Doveva essere un vecchio dottore con tanti anni di servizio perché, c’era una sua foto e a giudicare dai capelli e i baffi bianchi, non era molto giovane e data la data di nascita e quella finale, aveva lasciato quella clinica da molto tempo.
Più avanti, blaine riuscì a vedere una segretaria seduta alla scrivania che utilizzava un personal computer, molto indaffarata
e che, sicuramente non avrebbe dato retta a chi la disturbava chiedendogli delle informazioni.
Kurt lo incoraggiò rivolgendogli un sorriso speranzoso e pieno di sicurezza.
Blaine si avvicinò alla scrivania dove si trovava la signorina e si scrollò le spalle per rilassarsi.
''B-buongiorno, m-mi scusi…''
Assunse un tono di voce basso, imbarazzato e agitato, gli tremava la voce e anche le mani adesso.
La signorina non gli diede retta e continuò con il suo lavoro sul personal computer.
Blaine molto scocciato, cercò di farsi ascoltare e riprovò.
 ''Buongiono, mi scusi ma, vorrei un informazione se non le dispiace.'' disse con tono più alto e meno agitato di prima.
La signorina si girò e con uno sguardo fulminante squadrò Blaine per bene.
Era sulla ventina d’anni, bionda, occhi marroni, labbra fine con un po’ di lipgloss, occhiali neri e un percing sul naso.
Non sembrava molto disponibile anzi, sembrava piuttosto infastidita, non voleva essere disturbata. Era lì per dare informazioni, per lavorare e non per non fare
niente tutto il giorno e ignorare chi aveva bisogno o chi voleva chiedere qualcosa quindi, guardandolo sorridendo e assumendo un tono gentile gli rispose.
''Buongiorno, cosa posso fare per lei?''
''Ecco, volevo sapere dove..dove devo consegnare i moduli per le proposte di lavoro di cui, ho sentito parlare..''
''Oh, prima deve compilare questo modulo però, glielo prendo subito.'' la signorina consegnò a Blaine un foglio da compilare sia sul davanti che sul retro.
''G-grazie.'' disse Blaine scandendo a malapena le parole.
La signorina si limitò a sorridere e a rispondergli con un:
''Di niente, si figuri.''
Kurt e Blaine si sedettero.
Blaine guardava il foglio strabuzzando gli occhi, c’erano tante righe da compilare quindi, doveva pensare, scrivere e consegnare in fretta mantenendo la calma e il cervello attivo. Kurt era inarcato in avanti, con le gambi divaricate e le mani unite. Lo guardava curioso, in ogni suo minimo particolare.
Impiegò sei, sette minuti, dopodiché si alzò, prese i moduli che già aveva compilato in precedenza, aggiunse l’ultimo e andò di nuovo verso la scrivania. Kurt si alzò e lo seguì.
Riavvicinatosi alla scrivania, si rivolse ancora nervoso, alla signorina.
''D-dove devo consegnarlo?''
''Laggiù, su quel bancone.'' la signorina indicò una fila di fogli bianchi tutti messi in fila per bene, quella vista era spaventosa.
Blaine si agitò ancora di più, aveva un nodo in gola, quella erano davvero tante domande, tanti moduli, troppi e sicuramente, lui aveva una possibilità su cento di ottenere quel posto di lavoro. Fece per girarsi e andarsene ma, Kurt lo fermò e cercò di rassicurarlo e tranquillizzarlo.
''Blaine, io so che ce la puoi fare, ne sono sicuro. Dai su forza, vai.'' gli aveva detto dolcemente e con tono molto delicato per calmarlo.
''Kurt, io..io non ce la faccio.'' la voce di Blaine era agitata e triste.
Kurt gli prese il viso tra le mani e avvicinando le sue labbra alle sue, lo baciò.
Lo baciò teneramente e con molta calma, per farlo rilassare.
Fu un bacio pieno d’amore e di incoraggiamento.
Si staccò e lasciando ancora le sue mani sul suo viso, lo guardò dritto negli occhi.
''Io credo in te, Blaine. Ti amo e sono sicuro che ce la farai perciò, ora va lì e dimostra quanto vali.'' gli fece un gran sorriso.
Blaine aveva gli occhi luminosi, gli era scappata una lacrima.
 ''Anch’io ti amo, okay, vado.'' 

Blaine si avvicinò al bancone e posò i moduli su quella pila di fogli poi, ritornò da Kurt. Gli prese la mano e stringendogliela forte, uscirono dall’ospedale.
Non dovettero camminare molto per arrivare alla casa di moda, svoltarono l’angolo e di fronte ai loro occhi, vi era un grandissimo edificio ristrutturato con una grandissima insegna luminosa
dove vi era scritto ‘Fashion Style’ a caratteri cubitali.


Entrarono dentro e Blaine fu colpito dai rivestimenti interni, tutto era retrò ma allo stesso tempo sobrio, appena si entrava vi era un soggiorno con dei bellissimi divanetti in pelle bianca, un tappetto rosso e delle pareti nere con qualche foto ingradita di grandi modelli.
Kurt si allontanò e vedendo Ryan andò a salutarlo.
Blaine aspettò lì, incuriosito da quel luogo e da cosa si stessero dicendo.
''Quindi, per te non c’è ..non c’è nessun problema, Ryan?''
Sentì solo l'ultima parte della conversazione.
''No, certo che no, anzi, mi fa veramente piacere sulserio''
Ryan gli stava sorridendo.
''Oh, grazie mille!''
I due si abbracciarono amichevolmente e dicendogli un’altra cosa, si girò e si avvicinò verso Blaine con un grande sorriso in faccia.
''Vieni con me, sù''
Kurt lo prese per mano, lo portò da Ryan e li presentò.
''Lui, è Blaine. Blaine, lui è Ryan.''
 ''S-salve.'' rispose Blaine pronunciando a stento le parole per l’emozione e stringendogli la mano.
''Mi fa molto piacere conoscerti, Blaine. Kurt mi ha parlato così tanto di te, spero che qui sia di tuo gradimento.''
Ryan gli sorrise amichevolmente e Blaine rispondendo al suo sorriso con un’altro disse:
''Oh, certo è.. è fantastico!'' e alzò di nuovo gli occhi per vedere quella meraviglia.
''Sono contento che ti piaccia. Venite, seguitemi.''
Blaine si girò versò Kurt e lo guardò perplesso.
''D-dove stiamo andando?''
''A fare il servizio fotografico, che domande? Dai, andiamo.''
Kurt prese per mano Blaine.
Seguirono Ryan e arrivarono in una grande e spaziosa sala bianca con tante luci abbaglianti e un fotografo con una macchina professionale che veva valere sulle nove, diecimila dollari.
''Bene, eccoci qua, adesso vi dirò quello che dovete fare anzi, veramente Kurt, già tu lo sai quindi, va a prepararti.
Io resterò qui con Blaine a spiegargli cosa deve fare.''
Ryan gli fece l’occhiolino.
''Certo ma, mentre sono via non me lo rubare!'' disse Kurt camminando.
Si trovava già nell’area costumi ma, la sua risata si sentì comunque.
Ryan gli cacciò un:
''Oh, non preoccuparti!'' scoppiando in una risata anche lui poi, si girò verso Blaine e cominciò a spiegargli
come fuinzionava lì.
''Okay, come ben saprai, qui facciamo dei servizi fotografici, le foto più belle poi verranno selezionate e andranno a finire sulle copertina della rivista magazine di moda maschile ‘Vogue’ quindi, cerca di essere il più naturale possibile mentre posi e sii te stesso''
''Okay, va bene, ho capito.'' Blaine annuì e fece un sorriso, un sorriso che, durò poco.
''Ogni giorno interpretiamo un episodio, una scena o una situazione sentimentale diversa. Oggi, trattiamo la gelosia o il tradimento, intendilo come vuoi e cerca di calarti nel personaggio. Sarete in tre sul set, tutto chiaro?''
Ryan aspettò la sua risposta e cercò di cogliere un qualche fastidio o problema sul suo viso ma, lo vide molto rilassato.
Blaine finse un’aria calma e un sorriso:''Sì, tutto chiaro.''
Cominciò a camminare verso all’area costumi e appena arrivò, notò molto presto che, le due aree erano divise e che quindi, Kurt si trovava dall'altra parte.
Per un momento, ebbe l’istinto di raggiungerlo ma poi, si bloccò. La sua testa si riempì di pensieri e iniziò a camminare avanti e indientro per la stanza.
''Un’altro ragazzo no, non è possibile. Blaine calmati, calmati. E’ solo un servizio fotografico, non la realtà. Cerca di stare calmo, respira.''
Blaine era andato in paranoia ed era piuttosto agitato.
‘Nessuno ti porterà via Kurt, tranquillo. Sono sicuro che, non è poi così bello, si, ne sono sicuro.''
Le sue parole furono fermate dall’arrivo di Kurt insieme ad un’altro ragazzo.
''Blaine, ti presento Kevin. Kevin, Blaine.''
Blaine lo guardò per bene.
Era alto, i suoi capelli erano ricci e biondi, un biondo dorato, i suoi occhi erano di un verde smeraldo a dir poco mozzafiato, fisico scolpito dai muscoli che, ovviamente riusciva a vedere visto che, non portava la maglietta e delle bellissime labbra carnose. Aveva la tipica aria del ragazzo americano bello e muscoloso, inziò anche a pensare che, non fosse gay e quindi cominciò a tranquillizzarsi.
''Ciao, molto piacere di conoscerti.'' gli strinse malvolentieri la mano.
''Anche per me.''
Kevin gli sorrise ma, Blaine aveva ancora qualche dubbio su quel ragazzo, non si sarebbe fidato di lui neanche se avesse avuto un’aureola sopra la testa.
''Spero che voi due possiate conoscervi meglio, ora vado, Ryan mi ha chiesto degli scatti singoli.''
Kurt si avvicinò a Blaine e lo baciò per qualche istante.
''Ci vediamo dopo, amore.''
''Okay'' gli rispose Blaine sembrando più tranquillo adesso.
Appena Kurt ebbe lasciato l’area dei costumi, l'atmosfera si fece tesa.
Kevin lo squadrò, lo guardò intensamente assumendo un’aria di sfida.
''Ascoltami bene, tu e kurt starete anche insieme ma io, riuscirò a separarvi e riuscirò a prendermelo.''
Blaine aveva visto giusto, non era un ragazzo di cui potersi fidare e con cui potesse stringere amicizia. Assunse un tono anch’esso di sfida e uno sguardo molto deciso.
''Non ci sperare, io e kurt ci amiamo e nessuno, ripeto nessuno, riuscirà mai a spezzare quel che di speciale
abbiamo costruito giorno dopo giorno, insieme. Nessuno.''
Kevin sghignazzò un po’ e rispose.
''E chi ti dice che, non voglia me o che, non mi abbia mai guardato nello stesso modo in cui guarda te quando tu, non c’eri, eh?''
Quelle parole risuonarono amare alle orecchie di Blaine, l’aveva colpito.
Nessuno gli confermava l’esatto contrario. E può darsi che, durante la loro lontananza, Kurt abbia dato un occhiatina a qualche bel ragazzo e di certo, Kevin non era un orco o chissà quale mostro Adesso ne aveva la conferma, non era gay e voleva a tutti i costi la cosa più cara per lui e la cosa a cui più teneva al mondo, il suo amore, la sua vita: Kurt.
Contrattaccò con tono ancora più deciso e da sfida.
''Pensa pure quello che vuoi, fatti pure tutte le fantasie di questo mondo ma, ti dirò io come andrà. Tu, tenterai invano di portarmelo via perché, non ci riuscirai. Noi ci amiamo, lui ama me e io amo lui. Questo è quanto.''
Lo squadrò un’ultima volta per bene e cominciò ad avvicinarsi alla location del set per vedere il suo ragazzo che posava.
Kevin gli cacciò un: ''Tanto lo sai, che ci riuscirò!'' accompagnato da una risata molto accesa.
Blaine continuò a camminare, fingendo di non ascoltarlo.
Adesso, era più nervoso che mai.
''Tutti i modelli sul set, grazie!'' disse Ryan con un megafono in mano.
Ecco, era arrivato il momento e Blaine stava quasi per crollare.


Entrambi i modelli erano sul set.
Ryan e il fotografo cominciarono a dare indicazioni su che pose assumere e su come interpretare la scena.
''Kevin mettiti a sinistra, Blaine tu a destra. Cingete entrambi i fianchi di Kurt e avvicinatevi a lui, ricordatevi che, entrambi lo volete ed entrambi volete averne il pieno possesso!''
Quel ‘Entrambi lo volete’ era reale, realissimo visto che, fino a qualche minuto fa, sia lui che Kevin, avevano avuto una discussione molto accesa riguardante Kurt. Blaine era se stesso, posava spontaneamente e stava immaginando lui e Kurt in luna di miele, in un bellissimo resort perciò, per lui era facile anche perché, lo amava e lo desiderava con tutto il suo cuore. La sua mente navigava. Dopo una bella cenetta a lume di candela e una nuotata in piscina, lui lo aveva afferrato per i fianchi molto aggressivamente e passionalmente e lo baciava. Erano in camera da letto e stavano passando una romantica notte d’amore ma, i suoi pensieri furono fermati dalla voce di Ryan.
''Bravo Blaine, così! Esatto!'' Ryan stava rimanendo piuttosto soddisfatto.
Non faceva quasi più caso a Kevin, si stava lasciando andare e cominciava di nuovo a pensare a lui e a Kurt in una chiesa piena di fiori e di invitati
tra i quali, i loro amici del Glee Club.
Dopo una cinquantina di scatti, Ryan e il fotografo si fermarono un attimo a parlare.
''Tu dici? Uhm, non so.. ma sì dai, mi hai convinto.''
''Che cosa avete deciso?'' disse Kurt.
''Faremo scatti singoli di te con Blaine e di te con Kevin.''
Sentendo le parole finali, Blaine rabbrividì.
''Prima Blaine, stai andando forte ragazzo, sulserio.''
Ryan gli sorrise ma, a Blaine non importava in quel momento, stava pensando sempre a quelle parole che si era scambiato con Kevin. Cercò di non pensarci troppo e ricontinuò a pensare a lui e a Kurt insieme, anche a Kurt veniva spontaneo, adorava toccare il suo ragazzo e stringerlo a sé.
Lo amava e quegli scatti insieme a lui gli venivano spontanei.
‘'Blaine, adesso bacialo.''
La voce di Ryan si fece convinta,sembrava che stesse girando la scena di un film e non un servizio footografico.
Blaine non se lo fece ripetere due volte che mise le mani sui suoi fianchi e le sue labbra su quelle di Kurt. Kurt poggiò le mani sul suo viso e rispose al bacio. Si sapeva che, quello non era un bacio comandato, era un bacio vero e non avevano alcun problema a far vedere a tutti che si amavano e si piacevano.
Fecero almeno una ventina di scatti.
''Perfetto, adesso Kevin.''
Kurt si staccò dalle labbra di Blaine e gli stampò un piccolo bacetto prima di lasciarlo andare.
Blaine gli sorrise e indietreggiò e da un piccolo spiraglio dell’area costumi, vide Kevin attaccato a Kurt come una cozza anzi, ancora peggio.
Lo stringeva per i fianchi e Ryan gli aveva chiesto di guardarlo intensamente negli occhi.
Cavolo, non poteva sopportare tutto questo. Sarebbe crollato da un momento all’altro. Voleva morire.
Eh sì, era geloso. Era geloso di Kevin. Non sopportava l’idea di vedere le sue mani sui suoi fianchi, sul suo viso o che lo stesse guardando così vicino.
Era proprio a cinque centimetri dalla sua bocca, oh no.
Ma quel momento grazie al cielo, non ebbe modo di esistere.
‘No, Kevin non ci provare. Allontanati, grazie’ gli aveva detto con voce infastidita e decisa Kurt.
Kevin si era di nuovo avvicinato.
''Ryan, così non posso lavorare, fallo smettere grazie!'' dalla sua bocca erano uscite parole decise e limpide. Era furioso.
''
Kevin, così non va, attieniti a quello che ti stiamo dicendo e non fare di testa tua, okay?'' la voce di Ryan si era fatta arrabbiata e nervosa.
Adesso Kevin si era limitato solo a stringerlo per i fianchi e niente più.
Sulla faccia di Blaine era spuntato un sorriso di sollievo, confortato da quelle parole vere pronunciate con così tanto amore e rispetto per lui.
''Bene, adesso prendigli il viso tra le mani!''
Eh rieccoci, Blaine era di nuovo agitato e nervoso decise di non pensarci. Andò in camerino a rimettersi di nuovo i suoi vestiti.
Ci impiegò circa cinque minuti.
Dopo un po’, finirono e si capì dalla voce del fotografo seguita da quella di Ryan.
''Abbiamo finito per oggi, grazie a tutti, siete stati fantastici!’'
Kurt era rimasto a parlare un po’ con Ryan mentre, Kevin era sfrecciato verso l’area dei costumi e trovando Blaine preoccupato, ne approfittò per spaventarlo e avvertirlo una seconda volta.
''Quel che hai visto non significa niente, lui sarà mio!''
Blaine si girò incazzato e con uno sguardo e un tono nervosi.
''Tu non riuscirai mai a separarci, mai. Ficcatelo in quella testa.''
Avrebbe voluto dargli un pugno ma, si limitò a girarsi per andare avanti e uscire di lì.
Kevin gli diede una colpo alla spalla.
Blaine continuò a camminare e a far finta di niente.
Kurt, dopo aver parlato un po’ con Ryan, si era cambiato velocementee stava aspettando Blaine.
Appena arrivò, vide la sua bellissima espressione che lo contagiava sempre, lo avrebbe contagiato anche in quel momento, se solo non fosse arrivato qualcuno
a minacciarlo di portarglielo via.
Era felice soddisfatto di come era andato il servizio.
Uscirono e salutarono entrambi Ryan, Blaine si limitò a un ‘ciao’ con la mano.
Kurt lo prese sottobraccio e con una voce molto allegra gli disse:
''Ryan ha detto che sei stato fantastico, è rimasto molto colpito da te!'' si era girato verso di lui e gli sorrideva.
Blaine annuì facendo un piccolo sorriso, non riuscendo a parlare visto come si era svolta quella giornata e visto come si era sentito male vedendo Kevin che, ci provava in tutti i modi con il suo ragazzo, con la sua ragione di vita. Kurt gli sorrise dolcemente e parlò incessantemente di quella giornata, di come si era sentito bene lavorando con lui, di come era fiero di come fosse sembrato perfetto agli occhi di Ryan che, tra l’altro era il modo in cui lo vedeva lui: Perfetto.


Uh, bhè la cosa qui si fa seria. Riuscirà il nostro Blaine a non rovinare tutto e a parlarne a Kurt? Vedremo, ma non disperate, loro sono più uniti che mai e riusciranno a risolvere tutto. E non è poi un grande problema anzi, è giusto quel po' che li farà restare uniti.

Spero vi sia piaciuto.
Ovviamente, potete recensire o salvarlo nelle vostre 'storie da ricordare' se vi ha particolarmente colpito.
Accetto qualsiasi critica o consiglio, su avanti.

Kiss.
Clà.


   
 
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