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Autore: MotaCarota    01/09/2012    11 recensioni
-E quello che mi brucia di più in tutto questo casino è che io ci sto male, mi fa male quando ti vedo con qualcun altro per strada, quando capisco che cerchi di attirare un’attenzione che non è la mia, quando ti trovo vicina a lui, diavolo potrei impazzire…-
-Io non ti devo spiegazioni, Zayn, non devo scusarmi perché hai visto che Liam era un po’ più vicino del solito- disse con tono calmo –io sono libera di fare quello che voglio, come lo sei tu, perciò è patetico che tu venga a farmi la scenetta di gelosia in questo momento-
Zayn si limitò ad annuire –Già, hai ragione, Hope- fece una lunga pausa –è proprio vero che non faccio in tempo a fare progressi con te, che già ci ritroviamo al punto di partenza. Improvvisamente siamo di nuovo due estranei, tu che mi odi e io che non posso farci niente, bello schifo-
Vederlo in quello stato le faceva male, sapeva che era tutto per colpa sua.
-Non voglio che litighiamo- sussurrò appoggiando la testa al suo petto e sentendolo respirare forte.
-Che cosa? -
- Malik, io ci tengo a te, lo vuoi capire sì o no!?- urlò con un sorriso sulle labbra.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Chapter Nine.

 

Harry e Louis andavano a fare compere insieme abbastanza soventemente. Gli piaceva darsi consigli a vicenda e dei negozi che frequentavano erano molti quelli che avevano in comune.
-Come me la vedi questa?- domandò Harry, accostandosi al petto una polo firmata.
-Mmh, bene però non mi piace il colore- rispose l’altro sincero –che ne dici di quest’altra?- gli consigliò porgendogli una canotta bianca con delle scritte rosse e verdi.
-Mi piace, ma me l’aveva regalata uguale Essence per natale.- disse serio.
Louis sgranò gli occhi e si affrettò a posarla dove l’aveva presa.
Possibile che in tutto il negozio proprio quella dovevo proporgli?! Pensò tra sé, maledicendosi da solo.
-Le hai più parlato?- si azzardò a domandargli con un filo di timidezza.
-Parlato no, l’ho vista un paio di volte a scuola quando è tornata, ma quando mi vede cambia sempre strada-
-Come darle torto…- mormorò Louis tra i denti.
-Cosa?-
-Eh? Niente, niente- si affrettò a dire.
-Avanti Lou, so che mi nascondi qualcosa! E non dirmi che non è vero!-
-Cosa dovrei nasconderti, Harry?-
-Non lo so, sei strano- notò il riccio –quando parliamo di lei sei sempre il primo a intervenire, e da non dimenticare la ramanzina della scorsa settimana, mi stai facendo venire dei dubbi… ma da che parte stai!?-
-Da nessuna parte, sei tu che stai un po’ esagerando con tutte queste fisse!- rispose sistemando sotto braccio l’ennesima maglia a righe destinata alla prova camerino –E poi sei tu che dalla festa di Niall sei diventato pazzo!-
-Boo, ero ubriaco! E’ stato un incidente, sono cose che capitano!-
-Ma che cazzo stai dicendo!? Cosa vuol dire un incidente?! Harry, non le hai ancora parlato e sono passate qualcosa come tre settimane!- sbraitò contro il riccio.
-Amico, rilassati! Mi dispiace okay?- alzò le mani in segno di resa –ma ormai non posso farci niente-
-Potresti almeno andare a chiarire come stanno le cose, voglio dire, non l’hai nemmeno lasciata!-
Harry sbuffò, riponendo al suo posto una camicia a quadri –Oh che palle che sei!- sospirò –e va bene le parlerò… se non mi ucciderà a coltellate- si lasciò andare in una risatina.
-Non la biasimerei-
-Che cosa?!- domandò stupito –io, io non capisco cosa ti frulla per la testa…-
-Non mi frulla niente, Harry, non ricominciare-
-Ti piace- disse soltanto l’altro.
-Cosa cazzo…!? No!- urlò, attirando l’attenzione di tutti i presenti –no- ripeté più piano, dopo essersi schiarito la gola.
-Ci scommetto quello che vuoi, Boo- lo sfidò.
-Non mi piace, Harry, e adesso smettila-
-Ah no eh?-
-No- ribadì imbronciato.
-E allora come mai sei diventato tutto rosso?-
 

***

 
Hope prese un lungo respiro prima di aprire la porta che la divideva da Zayn. Non riusciva a capire come fosse possibile, ma era agitata. Tremendamente agitata. Avrebbe proprio voluto disdettare l’appuntamento e rimanere a casa con Essence, in compagnia di un film. Ma ovviamente ormai era troppo tardi.
Uscì in strada e la prima cosa che incontrò una volta fuori furono gli occhi di Zayn. Sgranati, vibranti, lucidi quasi. Le sue guance si tinsero di un rosa più acceso, non appena si accorse che lui fosse praticamente imbalsamato per causa sua.
-Ciao- disse timidamente, avvicinandosi a lui.
-Sei… sei…- boccheggiò come se stesse annegando in un mare di pensieri.
-Grazie- gli andò in contro –allora dove andiamo?-
-H-ho prenotato qui- disse mostrandole un bigliettino di un ristorante sul Tamigi.
-Wow… chissà quanto ti sarà costato, la lista d’attesa è lunga kilometri in posti come questo!-
-Non ha importanza, ho aspettato- sorrise.
-Allora andiamo?-
-Andiamo- le cinse un fianco con una mano e la accompagnò in auto.
 
 
-Solo del pollo?- domandò Zayn stranito –piccola, in questo posto puoi ordinare qualsiasi cosa, il pollo lo trovi anche all’alimentare sotto casa!-
-Mi andava il pollo, hai problemi a riguardo?- lo provocò lanciandogli uno sguardo a fessura.
Rise –Certo che no, la scelta è tua- si fermò una attimo a pensare -Secondo te quanto ci vorrà per l’attesa?- domandò, sistemando il mento sulle mani chiuse a pugni.
-Non lo so, non molto visto che abbiamo ordinato un quarto d’ora fa-
-Io dico più di mezz’ora-
Hope rise istericamente –Ma figurati! Anzi, scommetto che quelli sono già i nostri- disse indicando un cameriere che portava un paio di piatti coperti.
-Scommetto di no- le porse la mano per stringergliela -10 domande-
Hope aggrottò le sopracciglia.
-Se quei piatti sono per noi avrai diritto a farmi 10 domande a tua scelta, in caso contrario te le farò io-
-Andata- gli strinse la mano –ma le risposte dovranno essere sincere- aggiunse, sicura di vincere.
-Ovvio- le sorrise lui.
Il cameriere stava venendo nella loro direzione, entrambi i giovani lo fissavano, leggermente in ansia per paura di perdere e subire un interrogatorio da parte dell’altro.
-Preparati a perdere, Malik-
Hope si voltò verso la tavola, certa che da un momento all’altro si sarebbe trovata il piatto fumante sotto il naso. Chiuse gli occhi un istante, ma appena li riaprì sentì un ‘grazie’ provenire dal tavolo vicino. Diavolo, aveva perso.
-Chi è il campione? Chi è il campione?- canticchiava Zayn con un sorriso che andava da un lobo all’altro.
La ragazza sbuffò –Ti esalti per così poco?-
-Mi sto solo preparando le domande- le rispose con ovvietà.
Poco dopo un altro cameriere si avvicinò a loro con quattro piatti disposti sulle braccia.
-Vuoi la rivincita?- le domandò con faccia furba.
-No grazie-
-Eh, 20 domande sarebbero un po’ troppe in effetti- rise da solo.
L’uomo si abbassò un poco e lasciò davanti a loro i due piatti con le ordinazioni. Entrambi aggiunsero un ‘grazie’ guardandosi negli occhi. Forse era davvero meglio rimanere a casa, pensò tra sé Hope, alzando il coperchio che copriva il suo pollo.
 
 
-Ma che domanda è?!- contestò infastidita.
-E’ la 4 domanda, e tu devi rispondere, hai promesso-
Sospirò alzando gli occhi al cielo –sì, credo di sì- rispose –penso di essermi innamorata almeno una volta, Zayn, contento ora?-
Il moro le sorrise, tendendo una mano fino a raggiungere quella di lei –Non pensavo fosse così snervante rispondere, se vuoi la facciamo finita qui- disse carezzandole il palmo con le dita, delicatamente.
-No- rispose secca –arriverò fino alla fine- disse fissando le loro dita che si sfioravano e stringevano.
-Andiamo avanti allora, mmh vediamo- si concentrò, toccandosi il mento con le dita e Hope non poté evitare di guardare la sua mascella contrarsi e il suo viso assumere un’espressione strana –Perché hai deciso di uscire con me?- domandò.
-Perché sì-
-Non è una risposta valida, avanti sputa il rospo-
-Perché… perché non avevo niente di meglio da fare- si inventò la prima scusa che gli passò per la testa.
-Hope, abbiamo detto risposte sincere-
-Ma non…- si trattenne dal rimproverarlo per l’ennesima volta –perché… forse…-
-Sì?- la invogliò quasi a volerle tirare fuori le parole di bocca.
-Forse te lo sei meritato- sentì di essersi esposta troppo non appena lo disse –cioè, in questo periodo non posso non ammettere che ti sei comportato… bene, così pensavo che magari te lo fossi meritato- si spiegò meglio, e mentre pronunciava quelle parole si rese conto che la voce le tremava –per questo motivo ho deciso di uscire con te-
-Okay-
-Okay?- domandò –è tutto quello che hai da dire?-
-No, cioè va bene, sì insomma- farfugliò –sono felice che tu abbia capito che mi stoimpegnando-
Sorrisero entrambi e prima che Hope potesse dire qualcosa Zayn fece un’altra domanda.
Si fece serio, forse ricordando qualcosa, sembrava importante –perché mi hai baciato alla festa di Niall?-
Hope sentì un pugno arrivarle dritto alla pancia e lo stomaco attorcigliarsi. Quasi se l’era dimenticato, diamine. Rimase immobile, abbassando lo sguardo sul piatto ormai quasi vuoto.
-Ehi- Zayn le passò una mano davanti al viso come a disincantarla –domanda indiscreta?-
La ragazza capì solo in quel momento di quanto poteva essere stato illusorio il suo gesto. Come se Liam la baciasse tutto a un tratto e il giorno dopo le sbattesse in faccia quel ‘solo amici’. Amaro, pungente. Aveva ancora impressa nelle mente l’espressione di Zayn quando glielo aveva detto, e ricordava anche un’altra espressione sua. Quella quando le loro labbra si erano divise di nuovo, per poi rigettarsi le une sulle altre, spinte dall’alcol in circolo e dall’adrenalina.
-Hope!- la voce forte di Zayn la riportò alla realtà –ti sei addormentata per caso? Cambiamo argomento, l’ultima cosa che voglio è che tu non ti diverta-
-No, io… io ero ubriaca e non capivo più niente e, e…- sospirò affannata –io non ce l’ho una risposta a questa domanda, Zayn, mi dispiace-
Il moro le rivolse uno sguardo dolce –non fa niente, Hope, non importa- strinse di nuovo la sua mano, provocandole un brivido con quel contatto –almeno ti è piaciuto?-
-Io credo… credo di sì- disse tremante –sì- ripetè –sì mi è piaciuto- disse convinta.
Lui abbassò lo sguardo e prese a sfiorargli le dita, di nuovo.
 
 
-Ecco qui, sana e salva- sospirò Zayn aprendo la portiera come un vero galantuomo.
I due si avvicinarono alla porta, e non appena i loro passi si fermarono, si guardarono in silenzio imbarazzati, per poi scoppiare a ridere insieme.
Zayn pensò che la risata di Hope fosse un suono bellissimo, adorava vedere l’espressione del suo viso quando buttava la testa all’indietro e le sue labbra si incurvavano scoprendo i denti bianchi. Era bellissima.
-Sono stato bene- disse con timidezza, puntando gli occhi in quelli di lei, che sorrise.
-La serata non è ancora finita- rispose –hai ancora una domanda a disposizione-
-Allora devo sfruttarla bene- sorrise, poi la fissò intensamente negli occhi e Hope si sentì quasi trapassare da parte a parte -Posso baciarti?- sussurrò Zayn, ponendole una mano sul fianco e tirandola a sé.
La ragazza rimase immobile, col fiato sospeso. L’unico rumore udibile in quel momento erano i grilli nel lontano della notte. Quella sensazione la rilassava, ma vedendo il viso del moro avvicinarsi sempre di più sentì il cuore esploderle nel petto.
Perché la prima volta era stata più facile? Nemmeno se la ricordava, era stato veloce, indolore. Come quando da piccola non voleva misurarsi la febbre per paura che facesse male, e quando scopriva che era già tutto finito si sentiva una bambina coraggiosa. Invece ora aveva paura davvero, paura di fare la cosa sbagliata, paura di pentirsi subito dopo.
Quello le sembrò un lasso di tempo interminabile, ma appena riuscì a riemergere dai suoi pensieri era troppo tardi. Il respiro di Zayn era già percepibile sulla sua pelle e in men che non si dica sentì le sue labbra essere spinte indietro da quelle del moro e sfiorarla appena.
-Zayn…- lo fermò immediatamente –io non… cosa stai facendo!?-
-Stavo solo…-
-Non voglio, io… non mi sento ancora pronta per questo, non voglio complicare le cose e… è ancora presto per…-
-Va bene, ho capito, ti chiedo scusa allora- la interruppe –non so cosa mi sia preso, io… ci sono volte in cui faccio di tutto per trattenermi e quasi sempre ci riesco, ma stasera non… cioè tu sei bellissima, le 10 domande di prima, tutto quanto messo insieme e io mi sono lasciato trasportare troppo, scusami- lei sorrise –mi fai uno strano effetto, mi fa uno strano effetto uscire con te, tutto qui-
-Stai cercando di impressionarmi?- domandò seria.
Zayn la guardò spaurito, temendo di aver buttato fuori quel discorso inutilmente, o di aver corso troppo come era suo solito.
Hope scoppiò in una fragorosa risata –Non fare quella faccia, scemo, stavo solo scherzando!- gli buttò le braccia al collo e lo strinse.
Dopo pochi secondi sentì le braccia di Zayn rilassarsi e circondarla delicatamente. Lo abbracciò più forte. In fondo anche lei era stata bene quella sera.
 

***


E cinque, e sei, e sette, e otto, e nove, dieci. Liam prese un lungo respiro, lasciando finalmente andare i pesi che reggeva nelle mani da più di mezz’ora. Fare palestra lo rilassava. Quando la sua giornata non era stata positiva, o anche quando non aveva di meglio da fare, si chiudeva in camera sua con la musica a tutto volume e sollevava i pesi. Era divertente e in quel modo riusciva anche a tenersi in forma.
Afferrò l’asciugamano dalla sedia per poi passarselo sulla fronte imperlata di sudore. Si alzò in piedi e prese un sorso di liquido colorato che teneva nella borraccia. Gli mancava solo un bella doccia fredda per essere pienamente soddisfatto. Si avviò verso il bagno, ma il suono del campanello gli impedì di entrarvi.
Corse in salotto e aprì alla porta, pronto a spiegare per l’ennesima volta che lui non era interessato ai giornali dei testimoni di Geova… Non appena si capacitò di chi si trovava di fronte a lui diventò duro e rigido come una statua di marmo.
-Ciao Liam-
-Ciao- rispose soltanto.
-Vorrei parlarti, posso entrare?-
Il biondo rifletté un attimo, non avrebbe potuto sbatterla fuori di casa così fu costretto ad acconsentire –ma certo, dammi solo un minuto- si spostò dall’entrata di modo che l’ospite potesse entrare, e sparì in bagno.
Si chiuse la porta alle spalle e si guardò allo specchio per un istante.
Che diavolo ci faceva Becky in casa sua a quell’ora della sera!? Liam si ricordava bene di quanto fosse stato cattivo con lei quando l’aveva lasciata per telefono. Era passato quasi un mese da quando le aveva urlato contro in quel negozio e aveva seguito il consiglio di Hope riguardo alla loro relazione. L’aveva scaricata con una semplice telefonata e lei non aveva detto una parola. Semplicemente non si era fatta più sentire, sino a quel momento. E adesso se la ritrovava in casa sua alle undici passate di notte, con un leggero trucco sugli occhi, una scarpa di tacco inferiore al dodici e nessun pezzo di carne in vista. Un vero e proprio miracolo della natura, pensò.
Si diede una sciacquata veloce, rimandando a dopo la doccia che tanto avrebbe desiderato. E tornò di là dove lei lo attendeva, seduta sul divano.
-Eccomi- esordì –scusami è che ho appena finito di fare ginnastica e sono un po’ malridotto- spiegò con un leggero sorriso sulle labbra.
-Forse sono arrivata nel momento meno adatto, ma c’è una cosa che mi tengo dentro da un po’, volevo che tu la sapessi-
Liam pensò seriamente di scoprire, da lì a poco, di essere diventato padre a diciotto anni, e a quel pensiero gli venne voglia di mettersi dei tappi alle orecchie piuttosto che ascoltarla.
-Ti ascolto- sospiro nervoso.
-Io…- era impossibile notare che ci fosse della debolezza in lei e ciò era davvero strano –io sono venuta a dirmi che mi manchi, Liam-
Il biondo tirò un sospiro di sollievo e ricominciò a respirare regolarmente a quelle semplici parole, almeno avrebbe evitato di consumare tutto il suo patrimonio in scatole di pannolini.
-Mi manchi tanto e… e non c’è giorno in cui io non pensi a quanto ti vorrei con me, a quanto eravamo felici insieme. Vorrei che tornasse tutto come prima, perché sono cambiata e sono anche abbastanza sicura che questa volta saprei gestire le cose in modo migliore- abbassò lo sguardo per poi puntarlo negli occhi di lui.
-Becky…- non aveva la minima idea di cosa dire, la situazione era surreale –mi dispiace che tu non sia felice in questo momento, e mi dispiace anche che le cose siano precipitate in modo così…. così…- si fermò –in ogni caso credo che tu ed io siamo troppo diversi per stare insieme e tentare un’altra volta non avrebbe alcun senso-
Infame. Che lurido infame che era. Se lo disse da solo appena il teatrino fu finito. Troppo diversi per stare insieme, ma che scusa era mai quella?! La tipica frase da film che veniva usata per sembrare dispiaciuto e commiserevole. Che cosa patetica.
Gli si strinse il cuore nel vedere che il petto di Becky aveva preso a muoversi molto più velocemente del solito e il suono dei suoi singhiozzi gli bruciavano dentro, si sentiva uno schifo.
Tentò di rimediare carezzandole la schiena con delicatezza –Mi dispiace- aggiunse –sono sicuro che ci sia qualcuno là fuori che non aspetta altro che incontrarti, Becky, ma quella persona non sono io- le asciugò una lacrima prima che potesse precipitare sulla sua maglietta –nel mio cuore c’è qualcun altro, adesso-
 

***                                                

 
Louis sentiva il rumore lieve della televisione, ma non capiva se era ancora sveglio o no. Gli occhi gli si chiudevano per la stanchezza, le palpebre sembravano pesantissime e gli era quasi impossibile non appisolarsi. Con le poche energie che gli rimanevano, arrivò al telecomando e spense il televisore, che ormai mostrava solo più i titoli di coda del film.
Non poteva alzarsi, o meglio, non voleva alzarsi. Essence gli si era coricata vicino, la testa poggiata sulle sue ginocchia e per lui era quasi impossibile spostarsi senza svegliarla, così decise che sarebbe rimasto un altro po’.
Sentì la serratura della porta d’ingresso scattare, un rumore di tacchi sul pavimento e in pochi secondi Hope gli si presentò davanti.
-Louis?-
-Oh, sei qui- sospirò stropicciandosi gli occhi –come è andata l’uscita?- domandò.
-Bene direi, ma…-
-Me ne vado subito- la interruppe il moro –non volevo disturbarti…-
-Ma figurati- gli sorrise –non mi disturbi affatto, è solo che non capisco come… tu qui, Essence e…-
-Mi sono offerto di farle compagnia con un film, dato che tu non c’eri- spiegò alla migliore amica –conoscendo gli Styles, sapevo che avresti fatto tardi…-
Hope sorrise –sono… stupita, mi sembra assurdo non sentire più i vostri insulti volare per la casa-
Louis si lasciò andare in una risata –già- aggiunse solo.
-Se vuoi restare a dormire qui, per me non c’è problema- propose –un letto in più c’è, ci farebbe piacere ospitarti-
-No Hope, davvero, preferisco andare- guardò l’ora dallo schermo del telefono –è tardi, è meglio che vada-
-Come vuoi- gli rispose, andando poi in cucina.
Louis sostenne la testa di Essence, ancora addormentata, si alzò silenziosamente e le sistemò un cuscino vicino. Si fermò un istante a guardarla. Le scostò i capelli dal viso, sistemandoglieli dietro le spalle.
-Allora ci vediamo, Es- sussurrò come se potesse sentirlo –a presto- si avvicinò al suo viso e le posò un leggero bacio sulla fronte.
A quel contatto, forse involontariamente, lei strinse le labbra, lasciandovi scappare un sussurro, Louis sorrise.
Raggiunse Hope di là e dopo averla salutata con un abbraccio lasciò la casa. Il ritorno a casa fu breve, Louis continuava a sorridere, ma non sapeva il motivo.
 

***


 

Spoons and Carrots.

5 giorni esatti. Cioè non so se notate la puntualità! Sono fiera di me.
Bene bene bene, non so voi ma a me piace questo Zayn così tenero, e anche Louis non è niente male :3
Becky is back, bitch(?) no scherzavo, con questa sua apparizione ci siamo definitivamente liberate di lei uhauhaha
Grazie infinite per le 8 recensioni, e anche a chi ha inserito la storia tra le seguite/prefeite/ricordate.
E anche a te, lettrice silenziosa, grazie della tua attenzione :)
Con una sola recensione in più al prossimo capitolo, potete guadagnarvi un'anticipazione, con due in più due e via dicendo. La scelta è vostra :)
Grazie anche a chi ha recensito la OS su Zayn che ho postato.
Questo è tutto, al prossimo aggiornamento.
Un bacio,


Mota e Luds xx




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