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Autore: AlessiaRead    02/09/2012    0 recensioni
Non sono brava a scrivere le trame, ma ci proverò..
April è una ragazza che sta scappando da una vita difficile con sua madre Sara. Sono due donne che grazie all'aiuto di un'amica si ritroveranno a vivere in una cittadina del Regno Unito, lontano da un dolore troppo grande per essere descritto.
April non si fida di nessun, odia gli abbracci ed è sempre stata sola. Il figlio della donna che ha aiutato lei e sua madre gli cambierà la vita e tra alti e bassi chissà se nascerà anche un amore?!?
Genere: Commedia, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sorridendo, madre e figlia con due passi arrivarono al portone della loro ‘salvatrice’ e suonarono.
La donna che si presentò ad aprire non era però Anne, ma sua figlia Gemma che le fece entrare con un grande e caloroso sorriso di benvenuto.
Le fece accomodare in salone dove vennero subito raggiunte anche da Anne e dal marito Robin.
Anne notò che mancava qualcuno, precisamente il figlio, andò verso le scale ed urlò “Harry scendi!” ma da sopra non ebbe nessuna risposta, così si giro verso il salone e notando che Gemma stava parlando con Sara mentre finiva di apparecchiare e che suo marito stava ai fornelli ed aveva bisogno del suo aiuto.
Si girò verso April e disse “Tesoro, ti dispiacerebbe andare a chiamare quel ritardatario di mio figlio che sicuramente starà cantando con le cuffiette e la musica alta nelle orecchie mentre si sistema i suoi capelli e quindi non mi sente? Lui e la sua mania della porta chiusa, adolescenti.”
Ma l’ultima parte sugli ‘adolescenti’ la disse più tra se e se anche perché April si era già alzata e aveva risposto “Certo, nessun problema”.
April salì le scale, una volta arrivata su al primo piano si rese conto di non aver chiesto quale fosse la stanza di Harry.
Il primo piano, a differenza del piano terra, si apriva subito con una visuale di un piccolo saloncino che dava su due stanze, ed infondo ci stavano altre scale che davano su un'altra stanza al secondo piano.
April si avvicinò alla stanza sulla sinistra, bussò e chiese se era permesso entrare. Entrò non avendo risposta pensando che probabilmente come aveva detto Anne, lui stesse con gli auricolari e la musica a palla.
Quella stanza aveva un letto matrimoniale, un cassettone e un bagno interno, si vedeva che non poteva essere la stanza di un ragazzo adolescente ma che sicuramente era di Anne e Robin.
Chiuse la porta e si avvio verso la seconda stanza dalla parte opposta.
Come aveva fatto in precedenza, bussò e aprì per le stesse ragioni.
La camera aveva i muri rosa, tanti libri sparsi ovunque e foto di Gemma con gli amici e familiari, April chiuse la porta, era finita nella camera di Gemma.
A questo punto salì le scale di legno che portavano al secondo piano.
Si ritrovo in un altro saloncino, April pensò che quella probabilmente era la casa più grande che avesse mai visitato in vita sua. Quel piano era diverso, c’erano sempre due stanze ma a differenza dei saloni già visti, caldo e accogliente quello del piano terra e di passaggio quello del primo piano, questo era appositamente sistemato per un pigiama party tra maschi. Play station, Xbox, bigliardino, pingpong e Karaoke, giochi di società nell’armadio davanti la porta sull’altro lato della stanza. Un posto dove riunirsi con gli amici in tutto e per tutto.
April si diresse nella stanza alla sua destra ma era deserta, arredata in stile neutro, era la stanza degli ospiti.
A quel punto si avviò verso l’altra che dava, come aveva detto Anne, proprio sulla sua stanza pensò orientandosi. In fondo la loro casa era rialzata dove loro avevano il piano terra, per cui era sicura che la finestra che vedeva dalla sua stanza fosse proprio di quella stanza.
Bussò, non ricevette risposta come nelle altre stanze.
Da dentro però si sentiva una voce, socchiuse la porta ed urlò dentro “Si può?” con voce incerta ma abbastanza forte da essere udita.
Fece qualche passo, non c’era nessuno ma la voce si sentiva ancora.
Alla sua destra c’era una porta, ma April era così impegnata a guardarsi in giro, ad esaminare quella stanza piena di cd e libri di scuola, con vestiti sparsi ovunque e foto di ragazzi e ragazze sorridenti che, insomma, persa nei suoi pensieri non si accorse che il ragazzo era uscito proprio da quella porta, aveva smesso di cantare e la stava osservando anche lui curioso.
Si avvicinò a quella massa di capelli di un marrone troppo intenso, ma le fu troppo vicino.
April si girò di scatto, si era accorta che la voce aveva smetto di cantare, e si ritrovò tra le braccia di un ragazzo, un bellissimo ragazzo. Occhi verdi, capelli mossi più tendenti ai ricci, spalle larghe ed alto, tanto alto più di April.
Si guardarono negli occhi per una frazione di millesimi di secondo, poi April per la sorpresa di quella vicinanza saltò, inciampando su qualcosa cercò di aggrapparsi per tenersi in equilibrio afferrando la sua maglietta ma si ritrovò chissà come sdraiata per terra con quel bellissimo ragazzo sopra di lei.
Se questa scena potrebbe sembrare presa da un film ora dovrebbe esserci la scintilla, ma la paura di April, il suo passato, l’avevano inacidita troppo verso l’altro sesso, tanto che mentre quest’ultimo rideva lei urlò e scappo di sotto.
Arrivata al piano terra incontrò Anne.
“Allora l’hai trovato mio figlio?” chiese lei raggiante non accorgendosi di quanto April avesse il fiato corto un quel momento. Lei non rispose.
Ma subito il tanto atteso figlio scese e rispose al posto di lei “Si, mamma. Mi ha trovato, vedi che sono vivo?” disse mostrando uno splendido sorriso e delle fossette sulle guance rosse.
Le guance di April divennero bordeaux , ma erano tutti così intenti a prendere posto a tavola che nessuno se ne accorse. E poi April era abituata ad essere invisibile, se lei non voleva nessuno si sarebbe comunque accorto di lei in quella stanza.
 
Passo la sera tra la spensieratezza e le risate, Sara era a suo agio con la scompagna di un tempo e la sua famiglia, April un po’ meno. Quando si girava per chiedere anche solo a quel ragazzo di passarle il pane si trovava in imbarazzo, dal canto di quest’ultimo trovava divertente quanto quella ragazza fosse silenziosa con gli altri ma al tempo stesso gentile. Lui notò subito che provava un certa gratitudine verso sua madre, Anne, si promise di chiederle qualcosa di quella sua nuova compagna di scuola e vicina.
La cena finì che erano le nove e mezza, April e Sara rimasero pochi minuti in più dopo aver aiutato a sparecchiare, poi, stanche e sfinite per il viaggio, ringraziarono e tornarono alla loro nuova casa.
“E’ stata una bella serata non trovi? La famiglia di Anne è veramente carina” disse Sara alla figlia sovrappensiero, non fece neanche caso al fatto che la figlia non avesse risposto.
April iniziò a salire le scale in silenzio, finché Sara non la chiamò. Si girò in tutta calma e con un sorriso che neppure lei sapeva dove lo avesse tirato fuori, guardò la madre negli occhi e aspetto paziente che quest’ultima si riscuotesse dai suo pensieri.
“Tesoro domani è domenica, la scuola la inizierai Lunedì mi ha spiegato Anne. Io devo andare comunque a lavoro con lei e mi ha chiesto se ti andrebbe di uscire con il figlio così lui ti fa vedere il posto..” disse la madre titubante.
“Certo..” rispose April.
Poi salì in camera, chiuse la porta e vi si appoggiò.
Perché aveva accettato? Si chiedeva.
Non lo conosceva, ma sapeva di potersi fidare per via di Anne, era agitata però, neanche poco. Insomma sarebbero usciti insieme per visitare il paesino, ma cosa si sarebbero detti? sicuramente lei non le avrebbe raccontato della sua vita. Si avviò verso il letto e tirò fuori il pigiama da sotto il cuscino. Nel frattempo pensava.
Cosa avrebbe fatto una giornata intere con un sconosciuto? Durante quella cena si erano parlati si e no per due secondi e lei aveva fatto di tutto per non sfiorarlo una seconda volta.
Il contatto fisico le ricordava troppo quando suo padre la bloccava per graffiarla.
Si sentiva insicura e spaventata quando un uomo le stava troppo vicino.
Cosa avrebbe detto lei che non aveva amici? Come si intratteneva una conversazione tra amici?
Scosse la testa come a voler cacciare via tutti i pensieri, ci avrebbe pensato il mattino seguente. Si affacciò alla finestra e lo vide, aveva le cuffiette e stava ascoltando la musica dall’ipod. Lei non ne aveva mai avuto uno, la musica l’ascoltava via radio o da un walkman ormai rotto, non avevano abbastanza soldi per permettersi di comprarne uno, i soldi servivano per l’alcool del padre o le bende per lei e sua madre.
Ma lei amava la musica, si scoprì a pensare curiosa riguardo che tipo di musica lui stese ascoltando.
Distolse lo sguardo da quel ragazzo, aveva lasciato la porta aperta e Triky era entrata.
La piccola cagnolina si acciambellò sul suo letto e lei le si sdraio di fianco, non fece in tempo neanche a mettersi sotto le coperte che sprofondo nel mondo dei sogni, in pace, sapendo che per quella sera e quelle avvenire le urla ed il sangue erano cessati.
 
Nel frattempo nei sobborghi di Roma, un uomo girava con una bottiglia in una mano ed una pistola nell’altra.
L’ alcool gli aveva dato alla testa, non capiva dov’era.
Girava senza sosta in cerca di due donne.
La pistola era nascosta in una tasca ma quella poca gente che c’era si teneva lontano, la puzza si sentiva a distanza di metri.
Aveva un cappotto marrone anche se era estate e c’era un caldo che come si dice ‘spaccava le pietre’.
Camminava e camminava, senza tregua.
Finché la sua bottiglia finì e si appisolo sotto un ponte che passava sopra il Tevere.
Quella sarebbe stata solo una delle in numerose notti che avrebbe passato così..

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SPAZIO AUTRICE
Come al solito non l'ho ricontrollato quindi mi scuso se ci sono degli e(o)rrori grammaticali o di altro.
In più volevo avvisare che probabilmente non metterò il prossimo capitoli prima di mercoledì perché ho gli esami di riparazione a scuola, quindi ne approfitto anche per augurare buona fortuna a tutti voi che come mi state studiando per gli esami. Fatevi forza, possiamo farcela!! ^^
Ringrazio anche tutti colo che stanno leggendo la mia storia, lo apprezzo tantissimo, vorrei che mi lasciaste delle recensioni per sapere cosa vi piace e cosa non, soprattutto per sapere se ho fatto qualche errore che così poi modifico :)
Un bacio e ancora grazie <3
  
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