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Autore: CathLan    02/09/2012    17 recensioni
Liam e Niall si sono già incontrati, ma non in una vita passata, no, proprio in questa, eppure sembrano non ricordare.
Dal 14° cap.-Niall era bello, perfino coperto di farina senza inibizioni sul tavolo della mia cucina. Ogni cosa di lui mi gridava di non perderlo, di afferrare la vita e viverla al suo fianco, anche se per poco.
L'amore non è per forza una quercia centenaria sopravvissuta a perturbazioni e terremoti, l'amore è anche semplice, come una bolla di sapone che bagnata dai raggi solari prende colori splendenti. L'amore può durare anni, come può semplicemente durare mesi o anche giorni, l'importante non è quanto, ma come. Puoi amare fino allo stremo anche solo per secondi, innamorandoti del sorriso di una commessa al supermercato o degli occhi di un signore seduto da solo su una panchina. L'importante non è quanto.-
{Accenni di Larry Stylinson}
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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20. Epilogo

 

Vorrei tornare indietro, stringerti forte.
Vorrei non permettere al mondo di dividerci.
Vorrei tante cose, ma tu non ci sei.
Tu lo sai se l
a fine preclude un nuovo inizio?

 


 

Buon salve! Scusatate come sempre il ritardo, ma sono sempre più pigra e fancazzista :c
Anyway mi viene da piangere a pensare che questo è l'epilogo. Dannazione ne abbiamo passate così tante insieme che mi si stringe il cuore al pensiero che non vi sentirò più ;w;
Insomma, il prossimo sarà lo speciale Larry e poi addio.. mi viene l'ansia D:
Siccome non voglio annoiarvi ulteriormente, vi lascio all'ultimo capitolo. Che vi rivelo con un po' di amarezza ho scritto piangendo. L'amore mi commuove, che ci posso fare? çwç
Ringrazio tutte le persone che non mi hanno ancora ammazzato di botte per il finale, i ritardi e i pasticci. Ringrazio tutte le care persone che hanno inserito la ff tra preferiti, seguiti e ricordati e quelle sante che mi hanno recensito, dandomi conforto e voglia di continuare.
Vi voglio bene, siete state essenziali.
Alla prossima!



Buona lettura

 


 

Mi strinsi nella giacca nera classica, affondando una mano nella tasca dei pantaloni abbinati. Quando trovai il pezzo di carta che tutto accartocciato ci avevo infilato dentro la mattina, prima di salire in auto di Louis e recarmi sulla tomba del mio grande amore, lo feci scivolare fuori e lo aprii, cercando di spiegare le grinze.
Una volta riuscita l'impresa mi inginocchiai sull'erba accanto alla sua foto non ancora inserita nel marmo, ma posta lì nell'attesa di una tomba vera e propria e ci posai sopra le labbra, accogliendo in un solo gesto tutto il suo volto candido e sorridente.
E' ingannevole e distruttivo voler ricordare i propri cari allegri e spensierati, quando in realtà sotto metri di terra, erba e vermi le loro spoglie giacciono senza vita. E' una bugia che salva e scava il petto come una ruspa.
Mi guardai intorno e notai qualche ultimo parente intento a fissarmi incuriosito, feci un cenno al papà di Niall e lui con il volto ancora coperto dalle lacrime ricambiò con un veloce movimento del capo pelato.
Gran parte delle persone presenti se ne erano già andate, lasciando il cimitero di Mullingar vuoto, un po' come il mio animo.
Ritornai con la testa verso il basso e lasciai scivolare gli occhi da quelli spalancati e ridenti dell'irlandese al foglio stropicciato. Era così dura provare ad esternare tutto ciò che sentivo dentro dal giorno della sua morte, ma Harry mi aveva detto che Niall ne sarebbe stato contento, così mi sembrava giusto provarci. Se poi mi fosse risultato troppo difficile avrei sempre potuto tacere e lasciare semplicemente lì quel piccolo ricordo, accanto ai fiori.

«Niall James Horan» mi si strinse la gola e dovetti inspirare a fondo, strinsi tra le dita la carta e sentii gli occhi riempirsi di lacrime. Le ricacciai indietro e ricominciai a leggere: «Ho pensato così tante volte a cosa avrei potuto dirti oggi, il giorno del tuo funerale, che la lista era diventata così lunga che non so se mi sarebbero bastate ventiquattro ore. Alla fine però, per non sprecare il tuo prezioso tempo nel mondo celeste, ho accorciato, tagliato ed eliminato le parti meno importati, col risultato che l'unica cosa che è rimasta sul foglio è stata “ti amo, eri il mio destino”. Ma probabilmente questo tu l'hai sempre saputo, anche meglio di me e molto prima, no? Insomma, dal primo momento in cui ci siamo incontrati nel bagno di casa mia tu l'hai capito, che a spingerci così vicini di nuovo era stato sicuramente il fato e non le abili dita del caso. L'hai sempre saputo e ti amo anche per questo, per le tue doti di capire sempre prima degli altri le cose che accadevano. In effetti se dovessi stare qui a parlare di ciò che amo di te non basterebbe una vita intera», ridacchiai sconcertato dalla pateticità di quel momento alzando gli occhi al cielo screziato di nuvole bianche. Non riuscivo a credere che il mio piccolo biondino fosse davvero lassù ad ascoltarmi, quando la distanza era così infinita da risultare implacabile. Feci per chiudere il foglio e riporlo nella tasca, quando una mano si posò sul mio avambraccio, fermandomi.
«Continua, sono sicuro che lui ti sta ascoltando.»
Mi voltai un istante per incontrare gli occhi grandi e luminosi di Zayn e mi sentii morire, di nuovo. «Mi sento stupido», biascicai, aggrottando le sopracciglia.
«Il vento porterà le tue parole alle sue orecchie, continua» rispose soltanto, lasciandomi il braccio. Mi lanciò un'ultima occhiata e si rialzò, allontanandosi di qualche passo. Louis e Harry lo raggiunsero a metà strada e gli chiesero qualcosa. Lui scosse soltanto la testa.
Sospirai e tornai alla fotografia di Niall. «Dicevo?» gli chiesi. Il suo sorriso rimase uguale, nitido e perfetto. «Giusto, che se stessi qui a dirti quante cose amo di te non finirei più. Quindi invece di elencartele, ti dirò semplicemente che sei stata la cosa più bella mi sia mai capitata. Svegliarmi, addormentarmi, mangiare, sorridere, fare l'amore, parlare con te era come correre a piedi nudi sotto la pioggia, a braccia spalancate. Ti amo più di chiunque altro, più di quanto potessi immaginare di poter fare, di poter pensare anche solo di fare. Il pensiero di non poter più abbracciarti, baciare la tua pelle nivea, assaporare il tuo gusto dolce, bearmi del suono della tua risata è così straziante che a volte penso che sarebbe stato meglio se fossi salito insieme a te su quel dannato aereo, sai? A volte è così dura che la voglia di alzarmi dal letto e vivere come se tutto fosse rimasto uguale mi uccide. A volte preferirei quasi non averti incontrato, non pensi sia egoista questa cosa? Cazzo, Niall, tu eri la mia vita, la luce delle mie giornate, l'aria nei miei polmoni, i battiti del mio cuore e mi hai lasciato come se non valesse nulla tutto questo e non ce la faccio» in un gesto di rabbia improvvisa strinsi la mano a pugno e il foglietto si accartocciò. Ma tanto non avevo più bisogno di leggere, sapevo benissimo cosa dirgli. Una lacrima mi solcò la gota, la scacciai malamente con un polso e tirai su col naso.
«Non ce la faccio ad immaginare la mia vita tra dieci giorni, dieci anni, senza di te e il Labrador che avevamo deciso di prendere. Avevo chiesto forse molto dalla vita? Volevo soltanto passare quanto più tempo possibile stretto a te, a camminare sull'amore, ma tu te ne sei andato e io ora sono qui, da solo senza più niente. E quando penso che dovrei farcela, magari un giorno innamorarmi di nuovo e avere un cane con qualcun'altro mi odio così tanto che mi prenderei a pugni da solo. Niall come potrei mai stare con qualcun'altro se il mio destino eri tu? Come potrei baciare altre labbra che non siano le tue? Come potrei affondare il volto tra le braccia di qualcun'altro senza sentirmi in colpa? Perché io sono vivo e tu sei sotto questa cazzo di terra e non ci sei, non respiri. Il tuo cuore non batte!»
I singhiozzi mi pervasero il petto, obbligandomi ad ingurgitare il resto delle parole. Portai i palmi a coppa sul viso e piansi, disperatamente. Sconvolto come solo un cuore spezzato può fare. Ogni singulto mi scuoteva da capo a piedi. Il respiro faticava a finire, a raggiungere le labbra senza spezzarsi in gola, facendomi sobbalzare. Ero così straziato che avrei preferito farmi sotterrare assieme a lui che vivere un altro giorno in un mondo nel quale non avrei potuto incrociarlo.
«Io ti amo e tu non ci sei e non risponderai mai» mormorai, tra una lacrima e l'altra. Col naso gocciolante e la testa in preda ad una crisi isterica. «I tuoi genitori lo sanno di noi, mi conoscono! Ci avrebbero dato il permesso, avremmo comprato una casa e avremmo adottato dei bambini, nel giardino ci sarebbe stato un Labrador! Niall mi hai lasciato! E io ti amo così tanto» urlai, alzandomi in piedi traballante.
Sentii le gambe cedere, il peso inclinarsi in avanti, ma fortunatamente Zayn mi sorresse, correndo da me come una furia. Ultimamente lui c'era sempre ad afferrarmi proprio sull'orlo del precipizio.
Mi voltai a guardarlo e lasciai che le sue magre braccia mi cingessero forte, dandomi il conforto necessario a non crollare. Strinsi tra le dita la sua camicia bianca e strizzai gli occhi contro il tessuto leggero e candido. Faceva così male, sopravvivere era così doloroso e spietato. Ero sicuro che la morte sarebbe stata la scelta più facile e indolore. Perché per quanto potessi allungare le mani verso l'alto o affondarle sotto l'erba, non avrei mai raggiunto il mio Niall. Quel solo, unico pensiero mi mandava letteralmente in frantumi. Non si torna indietro. La fine è la fine, no?
«Calmati Liam, ci sono io», sussurrò tra i miei capelli Zayn un'infinità di volte. Mi cullò per quasi mezz'ora prima che il crollo emotivo sfumasse e mi lasciasse respirare a pieni polmoni.
Mi domandai più volte se le braccia potessero dolergli, ma non glielo chiesi. Ero sicuro che a Zayn l'avermi addosso, carne contro carne, non sarebbe pesato mai.
«Lo amo talmente tanto» mormorai stropicciandomi la faccia sulla sua spalla esile.
«Lo so e anche lui lo sa» anche questa cosa la ripeté almeno una ventina di volte, tra una carezza sulla testa e un'altra. Se lo ripeteva come un mantra, come a marchiarcelo a fuoco nei timpani.
«Come farò ora?» gli domandai, allontanando il volto dal suo collo per poter incontrare il suo sguardo liquido.
Lui si morse l'interno della guancia e poi sospirò afflitto. «Vivi, fai in modo di vivere al meglio, questo è ciò che vorrebbe Niall e tutto ciò che ti rimane da fare.»
«Sono solo» piagnucolai, ritornando con la guancia contro il suo torace.
«Non dirlo nemmeno per scherzo, ci sono Harry e Louis», fece una breve pausa. Il suo cuore accelerò. «E ci sono io, fin quando vorrai. Ci sarò sempre per te.»
Chiusi gli occhi e ascoltai i battiti liberi e innamorati del suo cuore. Una folata di vento ci colse, facendoci svolazzare di qua e di là i capelli e gli abiti. Il profumo inconfondibile del dopobarba di Niall mi avvolse completamente, penetrandomi le narici. «E' lui?»
«Ti ha sentito, te l'avevo detto.»
«Mi sta dicendo di andare avanti» la percepivo, la sua voglia di toccarmi, di infondermi forza per continuare a camminare. Mi stava spingendo verso un nuovo inizio. Mi stava dando il permesso di vivere, anche senza di lui come presenza concreta accanto. Lo sentivo dentro le vene e nel petto urlarmi di vivere, anche per lui e la vita che non gli apparteneva più.
«Vediamo dove ci porta questo vento, Zayn.»


 

Fine

  
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