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Autore: butterbeer95    02/09/2012    1 recensioni
Cecily Rose e London Hudson. Adolescenti, innamorati, alle prese con le prime ribellioni e i sogni adolescenziali, vittime di un odio che, solo in teoria, impedisce loro di stare insieme.
[Continuazione -ma neanche tanto- di Mrs. Brownstone, spero vi piaccia!]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, Axl Rose, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Forbidden&Forgotten'
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Brad osservava quella scena impassibile e imbarazzato. Era complice. Accanto a lui c’era Matt, con un espressione corrucciata –che non gli impediva di restare il più bello di tutti-.
“Brad? Mi stai fissando di nuovo.”
“Oh, scusa. Hum..ti va di fare due passi? Tanto qui non c’è più niente da vedere, a parte Axl che fa il culo a Cecily.”
Matt scrollò le spalle.
Così iniziarono a passeggiare per il vicinato, dicendosi battute stupide e fumando. Sembrava che tra di loro non fosse cambiato nulla, ma entrambi sapevano che non era così che stavano le cose. Cercavano di ignorare l’argomento, forse per vergogna, forse perché nessuno dei due aveva voglia di affrontarlo.
“Brad, non sono gay.”
“Okay.”
“Come, okay?”
“Mai pensato di essere bisessuale?”
Matt sbuffò, alzando gli occhi al cielo e imprecando nella mente. Sapeva che non avrebbe dovuto baciarlo quella volta, ma gli era sembrato così..così appropriato. E questo era ciò che lo spaventava di più.
“Quando ti ho baciato..non ero in me. Mi facevi pena, sembravi bisognoso d’affetto, e così..”
“E non ti è piaciuto?”
“Che c’entra? È sbagliato, tra di noi non c’è nulla oltre l’amicizia.”
Brad scosse la testa, sembrava divertito. Da cosa poi, lo sapeva solo lui.
“E che mi dici di stanotte? Neanche al locale ti è piaciuto?”
“Ero ubriaco!”
“Non più di ora; e ora mi sembri perfettamente lucido, sai? Ti dirò una cosa, Matthew. Puoi nasconderlo quanto vuoi, ti capisco, sai? Ora lo neghi, ci sono passato anche io, cosa credi? Dici a te stesso che non sei un cazzo di frocio, che non c’è niente di sbagliato in te e che mi hai baciato perché non eri in te. Ma quello che c’è stato fra noi è reale. E ti è piaciuto. Fammi un fischio quando sarai pronto ad affrontarlo.”
Matt fissava dritto il marciapiede. Stava negando a se stesso? No. Non era così. A lui piacevano le ragazze. Era un normale studente del liceo che ogni tanto guardava video porno e che fantasticava sulle ragazze. Non era gay. Non era bisessuale. Era totalmente, completamente, cento per cento etero.
“Mi spiace, amico, ma non è così. Come posso dimostrartelo?” gli chiese. Avrebbe fatto qualsiasi cosa per provare a Brad e sì, anche a se stesso, che lo era.
“Non so ancora, quando verrà il momento te lo dirò.”
Per il momento gli andava bene quella situazione di stallo. I suoi compagni di band non sospettavano nulla –come facevano ad essere così ciechi?-, i suoi genitori ancor meno –per loro lui si sarebbe presto fidanzato con la vicina di casa-. C’era solo lui, Brad. L’unico portatore e conoscitore di quel terribile segreto.
“Matt, non lo dirò agli altri, e neanche ai tuoi, se è questo che ti preoccupa.”
“Perché ti comporti così con me? Non dovresti odiarmi, aver voglia di picchiarmi o robe simili?”
“Di solito non si ha voglia di picchiare il ragazzo che si ama, sai?”
Quella dichiarazione –perché era una dichiarazione- colpì Matthew talmente in profondità, che dovette pensarci più volte su prima di decidere che non si trattava di un sogno.
Brad lo amava. Non era una cotta. Era un ostacolo enorme. Rifiutarlo avrebbe ferito i suoi sentimenti, ma accettarlo avrebbe significato fare un passo più lungo della sua gamba.
“S-scusa, non doveva uscire così. Io me lo tenevo dentro da così tanto tempo..Ma ora che lo sai, per favore considera ciò che ti ho detto, e riflettici. Se davvero capisci di non provare nulla, di non aver provato nulla, allora torneremo amici e sarà tutto come prima.”
Come poteva tornare tutto come prima? Gli aveva appena detto che lo amava. Tra di loro le cose non sarebbero mai più state le stesse.
In quel momento aveva semplicemente bisogno di parlarne con qualcuno, qualcuno che possibilmente riuscisse a snodare l’intreccio di emozioni venutosi a creare nella sua testa, senza giudicarlo.
Normalmente avrebbe chiesto consiglio a London, ma quella volta le cose erano diverse.
Toccava a lui, solo, capire cosa provava, mettere in ordine i suoi sentimenti, le idee, e tutto ciò che gli frullava nella testa. Non voleva far soffrire Brad, ma se fosse stato inevitabile -come temeva-, non si sarebbe certo fatto tanti problemi.
Per il momento, sarebbe tornato a casa, e si sarebbe fatto una partita a Call of Duty. Magari uccidere qualche soldato virtuale gli avrebbe schiarito le idee.



Ed ecco a grande (ma neanche tanto) richiesta il capitolo su Brad e Matt :D Non sono ancora sicura di cosa fare con loro, ma spero mi venga un'illuminazione quanto prima.
Grazie per aver letto. Bacioni!

 
 
 
   
 
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