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Autore: Escapist96    02/09/2012    3 recensioni
Seconda OS della serie romantica sui Nightwish - song fic sulla canzone Our great divide di Tarja Turunen.
Una donna e' da sola su una spiaggia a piangere. E' Tarja, poche ore dopo aver letto la lettera con cui e' stata allontanata dai Nightwish.
E' una Tuomas/Tarja con un risvolto un po' particolare... perche' si evolvera' in una Marcelo/Tarja. Per una volta non e' Tarja a ferire Tuomas, sposandosi. Per una volta la verita' e' un'altra...
“Che senso ha avuto tutto cio’, querida?” mormora, dopo lunghi secondi in cui non dico nulla. “Che senso ha avuto la nostra vita insieme se tu adesso stai cadendo a pezzi per un uomo che non sono io, se sei sempre stata male per uomo che non sono io?"
Genere: Malinconico, Romantico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio, Tarja Turunen , Tuomas Holopainen
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
- Questa storia fa parte della serie 'For the heart I once had'
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NOTE DELL'AUTRICE

E rieccomi con una one shot ^^ In diretta dall'Australia!
(Per chi mi segue anche in Breathtaking, questa OS e' il motivo del mio enoooorme ritardo -.-")
In ogni caso, ecco la mia storia su Tarja, nata durante una lezione di mate :D Avevo detto che avrei fatto una OS per ciascun membro per questa serie e questa e' la seconda :D
Come alcuni di voi gia' sanno (direi tutti quelli che hanno letto Breathtaking butterfly per almeno tre capitoli) io sono abbastanza fan della coppia Tarja/Tuomas quindi questa OS e' una grande novita' per me e non me l'aspettavo assolutamente... ma ho voluto provare a fare qualcosa di nuovo xD Per quasi tutto il testo Tarja piange perche' la vera storia sono i flashback e il finale e tutto e' portato da lei che piange... vabbe, suona strano... se vi va, leggete e lasciate una recensione xD
A presto
Marty

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Seduta sulla sabbia gelida di questa notte invernale, lascio che il mio sguardo spento vaghi sul mare. Piatto. Trasparente. Pieno di promesse. Promesse di calma, promesse che sussurrano dentro di me, in profondita’, che potrei anche smettere di soffrire. Promesse che mi accarezzano il cuore e, quando credo se ne stiano andando, lo stringono in una morsa che mi lascia senza fiato. E le lacrime si fanno strada attraverso le mie ciglia che si sfiorano l’un l’altra. Spalanco gli occhi, di colpo, sentendo un suono lontano, soave e pieno di pace. Altre promesse. Promesse di sicurezza e salvezza da tutta l’oscurita’ dentro il mio petto.Sento di star per scoppiare. Non riesco a fermarle, quindi mille lacrime trasparenti scivolano lungo le mie guance ormai insensibili al freddo provocandomi sussulti continui. Cadono sulla mia pelle, si infilano sotto la mia maglietta e tracciano scie indelebili su di me, cosi’ provata. Troppo provata per resistere a delle semplici gocce d’acqua salata.
E poi lo sento di nuovo, il suono. Rimbomba insieme al mio cuore di battitti vuoti, ma costanti. Non posso smettere di pensare di rivedere le scene che mi ossessionano da lunghe ore ormai, da minuti interminabili.
Rivolgo gli occhi, offuscati dalle lacrime, al mare, alla distesa d’acqua che sembra non finire mai. E sento che mi chiama a se’, mi prega di avvicinarmi e di lasciarmi cullare e andare tra le sue braccia amorevoli che potrebbero cancellare tutto cio’ che ho passato. Non posso vederlo, ma so che davanti a me, quasi in un altro mondo, queste acque si confodono con il cielo senza fine in cui la luce della luna non e’ ancora arrivata e le stelle sono milioni di puntini luminosi pronti a concedermi parte del loro calore.

Dark blue sea, calling me.
Songs of waves, keep me safe.
Sky's s
o deep, there's no end
the moon still asleep, the bed of stars for me


 

Continuo a fissure il mare. Mi chiama e la sua voce e’ forte. Piu’ forte della mia, piu’ forte di quella della Regina della notte. Cerco di oppormi al suo richiamo suadente e schiudo le labbra lentamente. Sento le parole accorrere nella mia mente, accavallarsi l’una sull’altra fino a trovare il loro posto in una canzone impressa a fuoco nel mio cuore.
“You were my first love, the heart moving under me...”
Mi accorgo che la mia voce sta tremando e sento che si rompe all’improvviso, ricordando tutto cio’ che quella musica aveva significato –siginifica ancora – per me e per Lui. Il mio Poeta, il mio Maestro. Cerco di scacciare con una mano questi pensieri, ma ottengo soltanto che una sua immagine vivida, quasi reale, appaia davanti a me. Tendo il braccio per sfiorarla e la vedo tremolare debolmente, come per un soffio di vento, per poi sentirmi trascinare verso di lei. Mi gira la testa e mi sembra di cadere, ma non mi sono mossa dal mio posto sulla spiaggia. Di fronte a me si ripete una scena che vorrei poter dimenticare per cancellare almeno una parte del dolore che mi sta opprimendo.

Tuomas mi tende la mano e mi sorride. Mi sorride con un sorriso aperto, dolce e sincero che non gli avevo mai visto. Non esito ad accettare la sua presa e a correre insieme a lui lungo la discesa che ci separa dal lago cristallino e pieno di riflessi che si estende sotto di noi. Non esito a seguirlo e non mi fermo quando mi accorgo che vuole entrare nell’acqua gelida dell’inverno finlandese. Non mi fermo e lascio che mi trascini con se’ perche’  sento che se lasciassi la sua mano adesso potrei perderla per sempre.
La pesante stoffa del mio vestito s’impregna dopo qualche secondo e non e’ facile stare in superficie, ma Lui mi sta tenendo tra le braccia, Lui non mi lascia andare sotto. Sono la sua Musa, mi dice, l’unica donna della sua vita. E io ci credo, perche’ e’ quello che voglio, quello che desidero sentirmi dire. Voglio che mi ami quanto io ho amato lui da quando l’ho conosciuto, che mi desideri quanto l’ho desiderato io da quando ho cominciatoa  trascorrere piu’ tempo con lui che a casa mia. Quindi faccio forza sulle sua braccia e continuo a galleggiare, nonostante tutto il peso del mio vestito.
Rimaniamo cosi’ a lungo, per minuti che sembrano infiniti nel gelo delle acque, ma troppo veloci perche’ sono qui con lui. Poi mi riporta sulla riva e mi aiuta a distendermi con la gonna tutta intorno a me ad asciugarsi. Per qualche istante lo perdo di vista, poi un’ombra copre il sole e vedo il suo volto sopra il mio, sempre piu’vicino. Vicino. Sento il suo repiro sulla mia pelle e socchiudo gli occhi, trattenendo un fremito. Mi sollevo leggermente, ma Tuomas mi respinge delicatamente a testa appoggiandomi una mano sulla guancia.
“Sei bellissima, Musa” sussurra.
Io arrossisco, nonostante stia gelando, e porto le braccia attorno alle sue spalle, attirandolo verso di me dato che non vuole lasciarmi alzare.
“La mia unica Musa, my Crownless Queen” mormora prima di sfiorarmi le labbra con le sue.
Mi perdo nel bacio che ho aspettato per anni, nel bacio che non speravo piu’ di ricevere.


Sbatto le palpebre freneticamente, cercando di uscire dal vortice dei ricordi. Ma non posso ritrarmi da quelle labbra brucianti. Non posso ritrarmi dalle labbra che mi hanno fatta sentire una dea, per poi cadere come dannata. * Quindi concedo alla mia mente di seguire il mio sogno spezzato e vedo due occhi brillare nel buio della notte. Due occhi fatti di stelle e di buio. Due occhi che occupano tutto il cielo e i miei pensieri. Due occhi dall’indefinibile sfumatura di grigio che ho sempre amato. Due occhi di lupo.
 

How can I see through your eyes my destiny?
I fall apart.
You bleed for me.
How can I see through
your eyes our worlds collide?
Open your heart, to close our great divide.

 

Sento altre lacrime pungermi gli occhi mentre penso a quanto il mio destino fosse legato al suo fino a poche ore fa. A quanto tutto in me dipendesse dalle sue parole, dalle note della sua musica e dalla sua presenza al mio fianco. E adesso sono qui, da sola, e Lui non verra’ a cercarmi perche’ mi ha cacciata, mi ha allontanata dalla band che abbiamo creato insieme - la band che ha la sua anima, ma la mia voce e il mio volto.  La band che ci ha avvicinati, l’unico motivo per cui ho avuto il coraggio di dirgli la verita’. Per poi vedere tutto crollare sotto le mie mani per poche parole che hanno ricreato il muro tra di noi.

“Ti amo” sussurra Tuomas a un soffio dal mio orecchio, facendomi sussultare. “Ti amo, Musa”
Mi giro per incontrare il suo sguardo e gli accarezzo il contorno del volto con due dita, attenta a imprimermi nella mente ogni dettaglio dei suoi lineamenti.
“Rakastan sinua” replico con un tono di voce piu’ alto.
Non so perche’ stia sussurrando, non capisco. Siamo nella cucina di casa mia, i ragazzi sono in salotto ad aspettarci mentre noi stiamo - ufficialmente - cucinando.
Guardandosi attorno cautamente, Tuomas mi mette un dito sulle labbra. “Shh” dice.
Lo guardo confusa e, in qualche modo, ferita mentre cerco di capire. “Perche’?” mormoro. “Perche’ non posso dirlo?”
“Nessuno deve saperlo” mi intima.
Non lo riconosco. Il suo sguardo si e’ scurito, c’e’ qualcosa di sbagliato in lui. Lo conosco da anni, sto con lui da tre settimane, ma non avevo mai notato quando i suoi occhi diventino scuri quando si arrabbiua. E non ero mai stata l’oggetto della sua rabbia.
“Perche’?”
Leggo nella sua espressione che non vuole discuterne, ma insisto perche’ non riesco a capirlo.

“Perche’ non posso dirlo ad alta voce? Perche’ non posso urlarlo al mondo se mi va?”
Non e’ quello che voglio e non e’ quello che pensavo volesse lui.
“Nessuno lo deve sapere” ripete freddamente. Poi, vedendo le lacrime nei miei occhi, addolcisce il tono. “Non voglio che tutti ci siano addosso, non voglio condividere
noi con il mondo”
Cerca le mie labbra ancora una volta ma io mi ritraggo, sentendo dentro di me che le sue ultime parole non sono sincere.
Torno in salotto, trattenendo le lacrime e nascondendomi dietro a un sorriso, senza piu’ parlare, sapendo che farei del male solo a me stessa se aggiungessi qualcosa.


Mi ritraggo dalle memorie, ma le mie suppliche di lasciarmi dire la verita’ continuano a risuonarmi nella testa insieme al suo continuo rifiuto che ha avuto successo nel mettere a tacere le mie parole.
 

Distant prayers, carved in stone.
The silent words they will still be heard.

 

Le parole che in silenzio ho continuato a gridare per mesi, nella speranza che cambiasse idea o che qualcuno se ne accorgesse da solo. Volevo condividere noi con gli amici, con la band, con la mia famiglia, ma non poteva, non al rischio di perdere Lui.
finche’ tutto non e’ diventato troppo per me. Troppo per i miei nervi, troppo perche’ potesse andare avanti senza distruggere il gruppo. E non era quello che volevo.
Cerco di non pensare a quello che ho fatto, concentrandomi sul mare nell’oscurita, ma vedo ancora una volta la mia immagine che urla a Tuomas di lasciarmi in pace, di non cercarmi piu’ se non per quel che riguarda la musica. Rivedo me stessa urlare al mio amore di tacere e all’uomo, a cui il mio cuore apparteneva -appartiene- che tra di noi e’ finita.
E un’altra scena torna a galla nella mia memoria, quei dieci minuti che hanno cambiato la mia vita. Quei dieci minuti in cui Tuomas ha spezzato tutto cio’ che di integro era rimasto in me, lasciandomi andare come se niente fosse.

“Tuomas” chiamo, arrivandogli alle spalle con apparente disinvoltura. Cerco di non mostrare quando mi tremano le mani, stringendo convulsamente quella di Marcelo al mio fianco. “Tuomas, mi sposo. Tra due mesi mi sposo.” Annuncio, sillabando le parole, perche’ capisca cosa gli sto dicendo e non me lo faccia ripetere un’altra volta.
Lui solleva la testa di scatto, come se per un attimo qualcosa lo avesse colpito. Poi si volta verso di noi e con un sorriso ci porge le sue congratulazioni, dandomi un abbraccio come quelli che mi dava quando eravamo bambini e stringendo amichevolmente la mano di Marcelo.
Non vedo nulla sul suo viso. Non prova rimorso per quello che
non c’e’ stato tra di noi. Non mi vuole indietro.
allora faccio due passi inidetro, appesa al braccio di Marcelo come se non sapessi piu’ camminare e, nascondendo ancora una volta cio’ che sento dentro di me, mi allontano lentamente.
“Ci sposiamo” ripeto, rivolta a Marcelo, questa volta, come se non lo sapesse. Cerco di convincere me stessa. I suoi occhi sono illuminati di gioia, non sa la verita’ e per un attimo non sono sicura di star facendo facendo la cosa giusta.

Le lacrime riprendono a scendere sul mio volto. Mi sono sposata davvero, per vendetta e orgoglio. Mi sono sposata. Ma non sono stata l’unica ad agire per vendetta. Lui ha aspettato, ha atteso il momento giusto per colpirimi alle spalle.
E so che e’ stato Lui. Nonostante la lettera sia stata firmata anche dagli altri, so che e’ stato Lui. Lui ha ideato tutto, Lui ha portato avanti tutto questo, Lui ha voluto che io me ne andassi. Lui mi ha cacciata. E adesso io sono qui, nemmeno un giorno dopo il concerto che mi e’ sembrato il migliore di sempre e invece era solo una messa in scena per dirmi addio.
Rabbrividisco.
 

How can I see through your eyes my destiny?
I fall apart.
You bleed for me.
How can I see through your eyes our worlds collide?
Open your heart, to close our great divide.


 

All’improvviso il freddo scompare. Sento delle braccia avvolgermi dolcemente e qualcuno stringermi a se’. Per un attimo spero che sia Lui, ma poi riconosco l’unico uomo che mi abbraccia in questo modo protettivo.
“Marcelo” mormoro, piu’ a me stessa che a lui.
Annuisce semplicemente, non ho bisogno di voltarmi per accorgermene.
Per qualche minuto rimaniamo cosi’, stretti l’uno all’altro senza parlare, a contemplare il buio intorno a noi, punteggiato di stelle lontane come i nostri sogni. Poi sento un liquido caldo cadermi sul collo e mi accorgo che anche lui sta piangendo. Cerco di chiedere perche’, di fare una domanda sensata, ma non me lo lascia fare.
“Non chiedere” sussurra. “Non ce n’e’ bisogno. Te lo diro’ io.”
Sussulto e aspetto che vada Avanti. Sento che prende un respire e che vorrebbe smettere di piangere per comciniare a parkare, ma non ha piu’ successo di quando non ne abbia avuto io nelle ultime ore.
“Non sei brava a mentire, Tarja, non a me per lo meno. Non sei mai stata capace di nascondermi niente, lo sai. Eppure sei sempre stata convinta di avere tenuto per te la bugia piu’ grande. L’unica che davvero mi interessasse.... Quando quel giorno mi hai detto che mi amavi e che volevi sposarmi ero felice ocme non lo ero mai stato, non riuscivo a credere alle tue parole. Ero cieco e sordo di fronte alla verita’, probabilmente non volevo nemmeno accettarla... ma non mi ci e’ voluto molto a scoprire tutto, mi e’ bastato quel poemriggio in cui siamo andati da... da Tuomas... perche’ tutte le mie illusioni crollassero, Tarja. Lui potrebbe anche non averlo notato, ma per me e’ stato fin troppo evidente. Non mi hai sposato per amore, Tarjita, mi hai sposato per lui. Tu ami lui, non e’ vero?”
Le sue parole mi colpiscono come uno schiaffo. Lo sapeva, lo ha sempre saputo e io credevo di averlo tenuto lontano dal segreto che mi ha resa moglie e traditrice allo stesso tempo. Lo sapeva e adesso vuole una risposta. Una risposta che io non posso, che non voglio dargli, perche’ farebbe male tanto a lui quando a me se lo dicessi ad alta voce.
Sento che trema nell’attesa e con la coda dell’occhio, dandogli ancora la schiena, scorgo i suoi lineamenti tesi. E scorgo me stessa ocme se fosse uno specchio. Mi accorgo di quello che gli sto facendo, mi accorgo che sono solo io il motivo per cui sta piangendo, sua moglie. Vorrei sprofondare, mentre mi accorgo che con il mio dolore sto trascinando nel baratro anche lui che mi ama con tutto se stesso. Marcelo, l’unico uomo che davvero mi ha amata, a quanto pare.
“Che senso ha avuto tutto cio’, querida?” mormora, dopo lunghi secondi in cui non dico nulla. “Che senso ha avuto la nostra vita insieme se tu adesso stai cadendo a pezzi per un uomo che non sono io, se sei sempre stata male per uomo che non sono io? E che senso ha avuto che io ti seguissi lo stesso, perche’ ti amo, se non sono mai riuscito a cambiare nulla fra di noi? Il fatto che io abbia sofferto in silenzio, mentre tu facevi lo stesso in un’altra stanza? Che senso ha avuto, Tarja?”
Un singhiozzo gli esce dalle labbra umide per le lacrime. “Perche’ io?” mi chiede con voce soffocata. “Perche’ hai voluto farmi questo? Perche’ a me che credevo aver visto in te e il mio unico destino?”
Ancora una volta non parlo, ma lui non riprende e mi lascia persa tra i miei pensieri. Non mi sono girata a guardarlo, non ne ho il coraggio.
Non ancora.
Perche’ sento qualcosa muoversi dentro di me, un senso di colpa che ha un calore dopotutto piacevole.
 

How can I see through your eyes my destiny?
I fall apart.
You bleed for me.
So I just float with the tide through the night I pass you by.
Open my heart, to close our great divide.

 
Poi mi volto e incontro i suoi occhi. Quegli occhi che mi fanno compagnia da anni ormai. Quegli occhi di cui ho detto di essere innamorata.
Lo sono stata? Non credo, probabilmente era solo una scusa per non cedere davanti a Lui. Ma non ricordo.
Lo sono, adesso? Puo' essere. Mentre guardo in profondita' dentro Marcelo, so che non posso piu' fare a meno di lui. Era cominciata come una farsa, immagino, ma alla fine e' tutto vero. La mia recita e' diventata la mia realta'. Il mio sogno potrebbe essere piu’ vicino di una stella.
E allora mi chiedo un'altra volta: sono innamorata di lui, di questi occhi, di mio marito?
La mia risposta e' un sussurro nella notte.
"Ti amo"

DISCLAIMER
Tarja, Tuomas e Marcelo non mi appartengono ovviamente. I pensieri, le parole e tutti gli avvenimenti di questa OS sono stati inventati dalla sottoscritta :) La conzone citata e' Our great divide di Tarja.

 

  
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