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Autore: fedamon88    02/09/2012    14 recensioni
[Dal testo: Pov Nina "Improvvisamente mi scontro con due occhi color ghiaccio spettacolari.
Il mio cuore prende a battere veloce e la schiena viene attraversata da milioni di brividi.
Rimango stupita da quello sguardo magnetico, che ancora non ha abbandonato il contatto con il mio. Le pupille dello sconosciuto sono impalpabilmente dilatate e un luccichio le attraversa.
Dischiudo le labbra in cerca d’aria e uno strano formicolio mi attraversa il corpo. Le gambe si fanno improvvisamente molli, tanto che quasi non riescono più a sorreggere il mio peso.
Così mi appoggio al distributore dell’acqua per evitare di cadere rovinosamente a terra.
Il suo tono è caldo e terribilmente sensuale e per un attimo mi perdo nella profondità dei suoi occhi, che sembrano vogliano cercare nei miei, uno spiraglio che li conduca alla mia anima." ]
E' una storia sul cast di Vampire Diaries, più precisamente è incentrata su un amore che nascerà.
Parte dalla creazione della serie, e arriva fino ad oggi.
Ripercorrerò dal punto di vista di Nina e, qualche volta, di Ian la loro storia in questa loro seconda, grande famiglia: TVD.
Spero vi piacerà!.
STORIA IN FASE DI REVISIONE.REVISIONATA FINO AL QUINTO CAPITOLO
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Ian’s pov



Con la coda dell’occhio vedo Nina, fissare il vuoto, sconvolta.
Ha le labbra socchiuse, gli occhi lucidi, colmi di lacrime pronte a debordare e lo sguardo assente e ferito.
Una stretta dolorosa, creata dal senso di colpa, avviluppa il mio cuore in una morsa lancinante.
Sposto lo sguardo dal corpo rigido di Nina e provo, in tutti i modi, a concentrarmi sul panorama all’esterno. Stiamo sorvolando le sconfinate e incontaminate campagne inglesi.
La mia mente e il mio cuore però non riescono a gioire di questi ambienti stupendi, perché sono totalmente rivolti alla sofferenza che ho causato a Nina e al senso di colpa che mi sta uccidendo.
Trattarla così freddamente mi addolora e mi fa sentire un mostro terribile.
Vorrei solo la sua felicità, la sua spensieratezza e i suoi sorrisi sinceri, ma non posso averli.
Non dopo la chiamata di Megan.
Al ricordo delle parole e del tono minaccioso della mia ragazza un brivido mi corre lungo la schiena.
“Scusami Nina. Scusami tanto, ma è per il tuo bene” penso intensamente questa frase che mi giunge dal cuore e la indirizzo a lei.
Chiudo gli occhi e trattengo a stento le lacrime che mi sono salite agli occhi, tanto la sofferenza mi sta consumando l’anima.
Vorrei poterla abbracciare, consolare e spiegare la causa di questo mio comportamento distaccato e meschino, ma non posso.
Se lo facessi, se provassi anche solo un istante ad avvicinarmi a lei, rischierei di far concretizzare le parole di Megan e non voglio che la carriera e la vita di Nina si rovinino per colpa mia.
 
Richiudo la porta alle mie spalle e mi soffermo un secondo a pensare e riflettere su quello che è appena accaduto.
Certo Nina mi ha praticamente cacciato dalla sua stanza, ma comprendo la situazione e capisco che volesse un po’ di privacy ma, soprattutto, volesse fare chiarezza dentro di sé.
Siamo entrambi confusi, e spesso, non mi rendo conto di ciò che faccio, tanto sono annichilito dalla sua presenza.
Ieri sera avevo bisogno di qualcuno accanto. Avevo bisogno di conforto e di un consiglio e lei era la persona giusta a cui chiederlo.
Socchiudo le palpebre e mi lascio andare al ricordo del calore del corpo di Nina e dei suoi gesti così dolci e amorevoli.
Mi passo, come estasiato, le dita fra i capelli, proprio dove lei pochi istanti prima e ieri sera le ha posate. Percepisco ancora la pressione, involontaria, del suo seno sulla mia spalla. Così morbido e al contempo sodo.
Un brivido d’eccitazione mi percorre le membra e si inoltra nel mio stomaco, fino giù, al basso ventre.
Sento il mio cuore aumentare i battiti e piccole scosse di piacere attraversarmi la schiena, stuzzicando dolcemente la mia fantasia.
Subito l’immagine di noi due uniti in un abbraccio passionale, nudi, sotto le lenzuola si inoltra nei meandri della mia mente e mi fa rilasciare un sospiro trasognato.
Percepisco un grande calore avvolgermi e desidero intensamente avere Nina tra le mie braccia.
La sua risata cristallina e sincera mi risuona nelle orecchie come il tintinnio di tante campanelle e mi fa distendere le labbra in un sorriso inebriato.
Vorrei ubriacarmi del suo profumo, saggiare la sua meravigliosa pelle olivastra, accarezzare le sue curve, nutrirmi dei suoi respiri, gustare il sapore delle sue labbra carnose e sprofondare nel cioccolato fuso dei suoi occhi.
Improvvisamente un suono stridulo e fastidioso interrompe le mie elucubrazioni e mi strappa crudelmente dai miei dolci pensieri.
Apro gli occhi  e sbatto le palpebre, riprendendomi dal sogno che stavo vivendo e rimango un attimo sbalordito di come la mia mente abbia creato queste immagini, poi, scuotendo la testa, torno definitivamente al presente e trasporto quei sogni nell’angolo più recondito della mia mente.
Localizzo il punto da cui viene la suoneria del telefono e velocemente lo raggiungo.
Mi fermo per un istante davanti al comodino bianco e fisso il mittente, mentre il turbamento, la rabbia e l’irritazione tornano ad invadere il mio corpo.
Faccio una smorfia, scocciato, rilasciando un sonoro sbuffo, e afferro il cellulare accettando la chiamata.
<< Ian? >> subito la voce di Megan mi arriva intimorita e al contempo speranzosa.
Non ho voglia di parlare con lei ma so che se non le rivolgessi la parola tutto il giorno, impazzirebbe, finendo per chiamare tutti, compreso Paul, cercando disperatamente il loro aiuto. Oltre a mettermi in imbarazzo con gli altri, per il disturbo e la divulgazione dei nostri problemi in pubblico, mi irrita parecchio, perché comportandosi in questo modo dimostra di non essere abbastanza matura da prendersi le sue responsabilità e risolvere la situazione da sola. Cosa che invece sa fare Nina.
Dopo attimi di silenzio decido di rispondere.
<< Cosa c’è? >> cerco di mantenere il tono di voce calmo e pacato, anche se avverto un groviglio di sensazioni negative ribollirmi nel petto e le sue accuse di ieri sera, di non essere un uomo di parola, volteggiarmi nella mente.
<< Ian… mi dispiace per ieri sera. Non avrei dovuto dirti quelle cose. Scusami. >> le parole balbettanti e incerte di Megan mi fanno capire che è veramente dispiaciuta e che cerca il perdono.
Per un attimo sono tentato di non accettarlo, tanto mi sono stancato dei suoi continui comportamenti infantili, ma la parte razionale mi strattona riportandomi sulla via della ragione.
Così, rilasciando un flebile sospiro e alzando gli occhi al cielo, rispondo.
<< Scuse accettate Megan, ma non voglio più sentire accuse del genere, quando sai benissimo che tutte le promesse che ho fatto le ho sempre mantenute. Oggi sarò impossibilitato a venire, l’aereo atterrerà alle tre e poi dovrò girare alcune scene. A stento arriverò vivo a stasera figurati se sarò in grado di presenziare ad una cena con i tuoi. >>
<< Va bene. >> mormora Megan, con tono colpevole, poi avverto dall’altra parte della cornetta, un fruscio di pagine e il suo respiro mozzato.
<< Allora ci sentia… >> non riesco neanche a finire di parlare che Megan m’interrompe.
<< “ Gli attori Ian Somerhalder e Nina Dobrev, della nuova serie televisiva The Vampire Diaries, sono stati avvistati giovedì scorso davanti casa della bella bulgara in atteggiamenti molto intimi.  Inoltre sappiamo che il bel vampiro tenebroso è entrato dentro casa di quest’ultima, rimanendone fino a notte tarda, quando è sgattaiolato via con la sua macchina.
Cosa sarà successo all’interno di quelle mura? Ma soprattutto, l’attuale ragazza del Salvatore cattivo è a conoscenza di questi appuntamenti notturni? “ >> la voce di Megan arriva incrinata dall’ira e dallo stupore.
Rimango a bocca aperta davanti a queste parole e il ricordo di quella notte mi torna alla mente.
Era la sera in cui Nina aveva la febbre e sono stato ad accudirla tutto il tempo, tenendole compagnia e andandomene quando poi si era addormentata.
Mi stupisco che Megan possa credere a queste fandonie.
<< Lo sapevo. Lo sapevo. >> sibila con il tono più acuto e stridulo a causa della rabbia.
Non mi da neanche il tempo di formulare la frase che inizia ad urlare.
<< Lo sapevo! Tu quella sera mi avevi detto che saresti andato da Paul per tenergli compagnia, perché era solo e invece sei andato da quella ragazzina! >> sputa con rabbia e odio le parole e chiama Nina con un aggettivo che mi fa ribollire il sangue nelle vene dal fastidio e dall’irritazione.
<< Nina non è affatto una ragazzina. In questo momento, con questo comportamento sei tu la ragazzina che crede a questi stupidi gossip. >> do voce ai miei pensieri con tono freddo e tagliente.
<< Come puoi anche solo pensare per un istante che sarei in grado di tradirti? >> continuo stringendo il pugno e cercando di calmare i battiti frenetici del mio cuore e il mio respiro affannoso.
<< Ci sono anche le foto Ian! Si vede benissimo che sei sulla soglia di casa sua, molto vicino a lei. E ce n’è un’altra che ti ritrae mentre raggiungi la tua auto, di fronte casa di quella, a notte fonda. Come hai potuto? >> mi chiede in un decrescendo di tono, singhiozzando e tirando su col naso.
Roteo gli occhi palesemente infastidito e ancora irritato.
<< Non voglio che la vedi più Ian. Escluso il set dove, obbligatoriamente, devi lavorare con lei, non proverai mai più ad avvicinarti così tanto, altrimenti la farò cacciare dallo show. >> mi minaccia velatamente Megan.
Rimango sbigottito dalla cattiveria e dal suo comportamento meschino.
Come si permette di imporre queste proibizioni nella mia vita? Di comandarmi e minacciarmi?
Sento la rabbia montarmi dentro come un vulcano pronto ad eruttare. Contraggo la mascella e espiro sonoramente con il naso.
<< Non ti permettere di dirmi quello che devo o non devo fare, Megan. Queste minacce non serviranno a tenermi più vicino a te, anzi, per quel che mi riguarda, dopo questa, possiamo anche salutarci definitivamente. Non posso continuare a stare con una persona immatura. Mi dispiace. >> finalmente tiro fuori la verità. Ciò che, inconsapevolmente, covavo e tenevo nel mio petto da molto tempo.
Ormai iniziavo a capire che il nostro rapporto non era più come prima e ora, dopo ciò che ha detto, non posso, ulteriormente, pensare di continuare a stare con una donna del genere.
<< Cosa? Mi stai lasciando?! >> urla Megan in preda all’isteria.
Mi scosto lievemente la cornetta dall’orecchio per evitare di perdere l’udito e il mio vulcano erutta e sputo la lava amara che mi stava consumando avidamente il cuore.
<< Sì, è così, Megan. Ti sto lasciando. Dopo tutte le litigate, i casini che mi hai fatto e ciò che hai detto adesso, non posso continuare. Ti ho sempre perdonato tutto anche quando mi hai fatto soffrire davvero tanto, ma le minacce verso Nina e me, sono imperdonabili.
L’unica che mi è stata veramente sempre vicina è proprio colei che critichi tanto. E sai una cosa? Nei momenti difficili c’era lei, non tu. Perciò non provare più a dirmi certe cose perché… >> Ormai non sono più io a parlare ma il mio cuore, ma vengo nuovamente interrotto.
<< Bene. Quando tornerai avrai pronte le valigie con tutte le tue cose. Non voglio più vederti. Ma sappi una cosa. Se proverai anche solo per un istante ad avvicinarti a lei, giuro che la farò licenziare e perderà il suo lavoro. Lo sai, Ian che sono capace di farlo e che ho conoscenze che in pochi minuti potrebbero rovinarla completamente. Se invece la lascerai in pace, non le farò niente. Quindi a te la scelta. Addio, stronzo!. >>
Megan riattacca il telefono e io rimango completamente sconvolto, in piedi, con ancora il cellulare in mano e lo sguardo perso nel vuoto.
La rabbia e l’irritazione sono state sostituite dalla paura, dal timore e dallo sconcerto totale.
Una miriade di pensieri iniziano a vorticare velocemente nella mia mente.
Che cosa farò?
Non posso perdere Nina. Non sopporterei una vita senza una ragazza fantastica come lei accanto.
 
Torno al presente, percependo gli occhi pizzicare e la vista annebbiarsi per le lacrime che li hanno invasi.
Trattengo il respiro e alzo lo sguardo al cielo nell’intento di ricacciare indietro le stille salate che minacciano prepotentemente di solcare le mie guance.
Non posso mostrarmi debole.
Non di fronte a Nina.
Non dopo il piano che ho deciso di attuare e seguire. Si accorgerebbe che c’è qualcosa che non va.
Questo, purtroppo, è l’unico modo per salvare la sua carriera e la sua vita. So che sarà un duro colpo per entrambi.
Soffriremo.
Ma so che Megan è capace di mettere in pratica le sue minacce.
La rabbia per essermi fidato di lei, per non averla lasciata prima di conoscere Nina, mi riempie l’anima e mi maledico mentalmente per aver continuato a stare con una donna tanto immatura quanto meschina.
Per un attimo non trattengo la curiosità e, con la coda dell’occhio, osservo Nina.
Stringe le labbra nell’intento di trattenersi dal piangere e artiglia convulsamente i braccioli del sedile, come ad aggrapparsi a qualcosa che la sostenga.
Il cuore fa un tuffo nel mio petto e sprofonda dolorosamente, procurandomi un’intensa sofferenza e una lancinante fitta.
Sapere che sono io la causa del suo patimento mi manda completamente fuori di testa.
Non sono mai stato un uomo cattivo, non amo far soffrire le persone, anzi, cerco sempre di aiutarle in ogni modo a farle stare bene.
Stringo il pugno e osservo le mie nocche sbiancare per quanto la stretta è forte e decisa.
Devo trovare una soluzione, non posso continuare a vivere con l’angoscia e soprattutto facendo soffrire la persona a cui tengo più in assoluto.
Ma come posso fare?.
Le domande e i dubbi volteggiano senza sosta nella mia mente per tutto il viaggio.
Dopo circa un’ora di smarrimento totale Nina si è addormentata sotto l’effetto soporifero e tremendo del dolore.
La fisso mentre è abbandonata nel suo mondo irreale e non posso evitare di pensare a quanto sia bella. Dentro e fuori.
Schiudo le labbra mentre osservo i dettagli del suo viso.
L’espressione serena e rilassata dipinta sul suo volto, però, è solo un’illusione.
So che dentro, appena riprenderà conoscenza, l’amara e terribile delusione di aver perso un amico la invaderà e so che la sua sofferenza ricomincerà a tormentarla.
Chiudo gli occhi completamente distrutto dalla situazione e da ciò che mi sta succedendo.
Vorrei tanto poterglielo dire, farle capire che la maschera di freddezza e cattiveria che sto indossando è finta, che la sto trattando in questo modo per salvarla.
Il desiderio di stringerla tra le braccia, consolandola, magari accarezzandole i setosi capelli profumati, lasciandole, di tanto in tanto, qualche lieve bacio sulla fronte, occupa totalmente la mia mente.
Per un attimo mi sembra di sprofondare in un stato di dormiveglia angoscioso.
Quando dischiudo le palpebre mi sembra di essere stato investito da un’auto in corsa.
Un forte mal di testa mi ha avvolto le meningi nel suo cerchio fastidioso. Gli arti sono pesanti e intorpiditi. La schiena è contratta sotto una strana tensione e i muscoli sono indolenziti e anchilosati. Il petto è i polmoni sono come schiacciati sotto il peso gravoso del senso di colpa.
Le orecchie mi fischiano e la gola è secca e riarsa e ogni qual volta deglutisco mi pizzica procurandomi fastidio. Il respiro è affannoso e sembra che da un momento all’altro io possa morire di asfissia.
Se questo è solo l’inizio della sofferenza che mi perseguiterà giorno e notte, quando finirà tutta questa messa in scena come sarò diventato?.
Mi guardo velocemente intorno e noto che l’aereo è immerso nella penombra e la maggior parte dei passeggieri sta riposando placidamente. Nuovamente mi accorgo che siamo a circa metà viaggio e quando alzo lo sguardo sul display, attaccato al soffitto dell’aereo, che mostra i chilometri percorsi, la quota a cui ci troviamo e l’ora, sobbalzo alla vista dei  numeri.
Ho dormito quasi quattro ore.
Il pensiero di Nina si riaffaccia nella mia mente e lentamente mi volto verso di lei.
Non mi accorgo di trattenere il respiro fin quando non rilascio l’aria in un sospiro sollevato.
E’ ancora immersa nel mondo dei sogni.
Con la testa è leggermente inclinata verso il mio sedile e il resto del corpo è celato sotto la copertina rossa di cotone sintetico, che distribuiscono sull’aereo prima del decollo.
La sua bellezza mi colpisce e mi disarma totalmente.
Seguo ogni dettaglio del suo viso.
I capelli che le ricadono sulle spalle in morbide e delicate onde castane. La fronte liscia e distesa, gli occhi chiusi circondati da lunghe ciglia nere. Il nasino piccolino e all’insù. E infine le labbra leggermente schiuse, rosate e carnose.
Così invitanti…
Un brivido di piacere mi corre lungo la schiena, quando mi soffermo a pensare a quando vorrei assaggiarle davvero.
Sul set ho avuto solo il piacere di sfiorarle, ma non di gustarle appieno.
Il suo profumo inebriante e terribilmente buono m’invade le narici e mi scombussola totalmente, annebbiando e annullando qualsiasi funzione razionale della mia mente.
Così mi ritrovo ad avanzare lentamente con il viso verso il suo, impossessato dalla bramosia e dal desiderio di baciarla.
Pochi centimetri ci dividono e io continuo, ipnotizzato, a fissare intensamente quei due petali di rosa che sembrano irretirmi sempre di più.
Il petto di Nina si alza e si abbassa lentamente, seguendo il ritmo del suo respiro rilassato e calmo.
Posso contare sulla punta delle dita la distanza che ci separa ormai.
Quando improvvisamente un sospiro più pensante, seguito da un mugolio incomprensibile e da una parola strascicata mi fanno perdere un battito e allontanare lievemente dal suo viso.
<< Ia-n… >> mormora sempre ad occhi chiusi muovendo di poco le braccia e le gambe.
Le labbra invece si modellano lentamente come se stesse baciando qualcuno.
Una stretta di compassione, sorpresa ed emozione mi attanaglia lo stomaco e la consapevolezza che mi sta sognando si fa strada in me sempre più velocemente.
Rimango basito e stupito di fronte a ciò e non posso fare altro che osservarla rapito, mentre aggrotta impercettibilmente la fronte e corruccia le labbra.
Improvvisamente le palpebre di Nina si schiudono e il mio cuore perde un battito, strappandomi un respiro.
Per un attimo nel suo sguardo scorgo sbigottimento, confusione e meraviglia.
Mi rendo, subito, conto che sono ancora a pochi centimetri di distanza da lei e sto sprofondando nei suoi occhi color nocciola, caldi ed estremamente brillanti.
Così mi ritraggo, tornando seduto composto e assumendo un’espressione fredda e distaccata.
Percepisco ancora il suo sguardo confuso indugiare su di me, per pochi secondi, poi mordendosi il labbro, lentamente, si posiziona meglio sulla sedia e si guarda intorno disorientata.
Continuo a fissarla con la coda dell’occhio, mentre vedo il suo viso farsi triste e avvilito e una nuova ondata di senso di colpa mi travolge.
Scosto lo sguardo stringendo le labbra e sopportando il peso gravoso che mi procura vederla così afflitta a causa mia.
Il resto del viaggio prosegue così. Con una tartassante fitta al petto che mi assilla e Nina accanto che cerca di distrarsi leggendo un libro, guardando un film e sonnecchiando un po’.
Ma sul suo viso è costantemente dipinta un’espressione infelice e cupa e cerca sempre di evitare il mio volto.
 
Quando salgo gli ultimi gradini dell’edificio, con il borsone ancora in spalla, sospiro esausto e terribilmente amareggiato. Per fortuna hanno rimandato le riprese a domani. Non ce l’avrei fatta con questo umore e con la stanchezza del viaggio ad immedesimarmi nel personaggio ed a recitare.
Subito qualcosa mi strappa dalle mie elucubrazioni.
La mia attenzione viene subito catturata da tre valigie di media grandezza poste sulla soglia dell’appartamento di Megan.
Rimango sbigottito e attonito. Sgrano gli occhi e boccheggio stupito.
L’ha fatto davvero.
Ha impacchettato tutta la mia roba e mi ha veramente cacciato di casa.
Mi avvicino lentamente ai borsoni e, appoggiando a terra quello che ho sulla spalla, li fisso senza parole.
Su di uno, spicca un foglietto bianco.
Mi chino leggermente e lo afferro.
Queste sono tutte le tue cose. Ti ho fatto anche il favore di piegartele.
Rivoglio indietro la chiave del mio appartamento.
Puoi lasciarmela nel vaso sulla tua destra.
Addio.”
La mia mente è diventata un groviglio indistinto di pensieri che non riesco neanche a formulare.
Con una crescente irritazione estraggo la sua chiave dal mio mazzo e la conficco nel terriccio della pianta, poi afferro il cellulare e digito freneticamente i tasti.
Mi porto la cornetta al telefono e alzo gli occhi al cielo esasperato.
Contraggo la mascella e batto aritmicamente un piede a terra in attesa di una risposta.
Quando, l’unica persona in grado di aiutarmi in questo momento, accetta la chiamata, inizio a parlare.
<< Paul? >> lo chiamo.
 
 Mi ritrovo nell’appartamento del mio amico con quattro borsoni carichi di vestiti e oggetti di mia proprietà.
Paul mi ha gentilmente offerto ospitalità fin quando non troverò un nuovo appartamento.
Il mio l’avevo venduto per andare a convivere con Megan. Pessima mossa.
Una delle tante sciocchezze che ho fatto quando stavamo ancora insieme e che, difficilmente, commetterò di nuovo.
<< Allora Ian, spiegami meglio cosa è successo. E voglio tutta la verità. Sai che qualsiasi cosa mi dirai resterà dentro di me. Sono una tomba, mi conosci. >> sorride parlando gentilmente mentre stappa due bottiglie di birra, lanciandomi un’occhiata comprensiva dalla cucina, comunicante con il salone.
Rispondo al sorriso e rifletto un attimo.
Sono intrappolato in un vicolo cieco. Mille dubbi mi tartassano ma, soprattutto, non posso andare avanti in questo modo. Non posso allontanarmi dalla mia Nina.
Non so cosa fare e ho bisogno di qualcuno che mi aiuti.
Rialzo lo sguardo su Paul e lo guardo mentre sta armeggiando con le bottiglie.
So che su di lui posso contare e che, sicuramente, saprà aiutarmi con questa situazione terribile.
Quando mi raggiunge in salone, ci sediamo tutti e due sul divano e, porgendomi la bottiglia di vetro verde, mi lancia un’occhiata d’incoraggiamento e rimane in attesa.
Lo guardo, mi porto la birra alle labbra, ne gusto un sorso chiudendo gli occhi e facendo chiarezza sul discorso che devo fargli, poi, rilasciando un flebile sospiro, inizio a raccontargli tutto.
 

Nina’s pov

 
Giro la chiave nella toppa e, finalmente, la serratura scatta facendo aprire la porta.
Ormai completamente esausta e affaticata, a passo strascicato entro in casa e richiudo il portone alle mie spalle, rilasciando un flebile sospiro.
Faccio alcuni passi e lascio ricadere accanto alle scale, che portano al piano di sopra, con un tonfo sordo, il borsone che sorreggo sulla spalla.
Poi come un automa mi dirigo verso il ripiano della cucina e lascio le chiavi della macchina e di casa, accanto al recipiente di frutta, mi appoggio al granito grigio con entrambe le mani e chiudo gli occhi cercando di riacquistare un minimo di lucidità.
Il viaggio di ritorno è stato il più brutto che io abbia mai vissuto.
Ho cercato di distrarmi quanto più potevo. Ogni qualvolta mi svegliato pregavo affinchè l’oscurità mi rapisse nuovamente, per non vivere la tremenda realtà di delusione, dolore e perdita che sto subendo.
E’ come se la sofferenza e il forte dispiacere mi avessero succhiato via tutte le energie.
Non ho più un briciolo di voglia. Non ho intenzione di fare nulla.
Né sistemare i vestiti del viaggio, né chiamare mia madre, né mangiare.
Il mio stomaco si è chiuso dolorosamente e un groppo d’angoscia e tristezza mi si è formato il gola, impedendo al mio respiro di essere regolare e tranquillo.
La mia mente, come il mio cuore, è completamente avvolta da una fitta nube di inquietudine e amarezza.
Le parole di Ian mi rimbombano ancora nella mente e mi trafiggono la testa come milioni di spilli incandescenti.
“Non sono affari tuoi”.
Il suo tono freddo e intriso di cattiveria mi pugnala al cuore facendomi mancare il respiro e boccheggiare in cerca d’aria.
Riapro gli occhi non riuscendo a sopportare ulteriormente quei ricordi dolorosi.
Mi trascino stancamente verso il divano e, togliendomi la giacca, il reggiseno che mi stringe, le scarpe e i jeans mi avvolgo nella coperta di pail e mi accascio sul divano ormai esausta.
Il viaggio, sommato alle milioni di sensazioni contrastanti che ho provato alla convention, ciò che è successo con Ian nella mia camera d’albergo e il repentino e straziante cambiamento che ha avuto nei miei confronti, mi hanno totalmente scossa e scombussolata.
Un miagolio lamentoso e l’apparizione di Miss Links con un saltino mi fanno tornare, solo per un secondo, il sorriso sulle labbra.
Subito le fusa riecheggiano nella casa silenziosa e lo strusciare continuo della mia piccola sul mio braccio, mi riportano un po’ alla realtà.
E’ contenta di vedermi. Le sono mancata.
Le mie mani accarezzano il pelo soffice e lei alza il musino guardandomi intensamente con i suoi grandi occhi gialli.
Si avvicina sedendosi sulle mie gambe e mi scruta incuriosita, con un cipiglio perplesso.
Spesso mi stupisco di quanto i gatti siano intelligenti.
Ha capito perfettamente che c’è qualcosa che non va. Che qualcosa mi turba. Ed è come se mi stesse chiedendo cosa mi affligge.
Le accarezzo dolcemente la testa e le lascio qualche grattino sotto il mento, cosa che la induce a chiudere le palpebre e ad abbandonarsi al piacere delle coccole.
<< Solo tu non mi tradirai mai. >> mormoro guardandola mentre si acciambella sulle mie gambe in cerca di calore e compagnia.
Percepisco un vuoto dilaniante nel petto iniziare a divorare lentamente ogni singola cellula del mio corpo.
Mi sento così sola e il dolore di quelle parole e quegli sguardi freddi e pieni di cattiveria e odio, contenuti in quelle iridi spettacolari, tornano a tormentarmi e a mozzarmi il respiro.
Non sento neanche le lacrime salirmi agli occhi, tanto il vuoto mi privando anche di quelle.
In questo mare di amarezza, però, un dubbio e un ricordo mi colpiscono in pieno come uno schiaffo.
La reminiscenza degli occhi di Ian carichi di amore e adorazione e il suo viso a pochissimi centimetri dal mio, quando mi sono svegliata dal sogno bellissimo, ma totalmente illusorio, che stavo facendo sull’aereo, mi torna alla mente immobilizzandomi.
In quello sguardo, quei pochi istanti in cui ci siamo scrutati intensamente, ho rivisto il mio Ian. Il mio amico con cui amo scherzare e stare insieme e, forse, ho notato anche qualcosa in più. Qualcosa di molto più forte ed intenso.
Poi, però, tutto è tornato come prima.
Il gelo e la freddezza l’hanno nuovamente posseduto e il dolore e la delusione mi hanno riempito l’anima come un acido corrosivo.
Il freddo mi avvolge, la confusione mi tormenta e io mi stringo la coperta intorno, in cerca di calore e salvezza dalla sofferenza.
Ho bisogno di evadere dal mio corpo e di distrarmi.
Non voglio soffrire ulteriormente.
Afferro il telecomando che mi sta accanto e accendo la televisione decisa a chiudere, per poche ore, il mio cuore e la mia anima all’angoscia.
La stanchezza prende il sopravvento su di me e s’infiltra sotto la mia pelle, appesantendo le mie palpebre e annebbiando completamente le mie funzioni celebrali.
Chiudo gli occhi e l’oscurità esaudisce il mio desiderio di perdere coscienza.
 

Angolo autrice
 
Ciao a tutte ragazzuole!!
Lo so, il mio ritardo non è giustificabile.
Voglio essere sincera con voi e dirvi, che me la sono presa un po’ comoda. Cercherò di non farlo ricapitare…
Inoltre ho un blocco tremendo con Love Bites e non so proprio come superarlo, spero che abbiate pazienza.
Comunque, premettendo che questo capitolo non mi convince per nulla, anzi, mi sembra proprio tremendo, passo comunque a spiegarvi alcuni punti salienti:
-Voglio dirvi, prima di tutto, che il gossip che scopre Megan sul giornale è puramente inventato. Anche se penso che qualcosa sia successo. Ma quello è totalmente inventato. Mi serviva un motivo per far lasciare Megan e Ian.
- Secondo. Il flashback, in cui poi si lasciano, se non l’avete capito bene, avviene dopo la notte di dolcezza tra i nostri due protagonisti, quando Nina la mattina seguente “ caccia” Ian dalla sua stanza.
- Con questa minaccia Ian si trova veramente in un vicolo cieco e possiamo comprendere quanto sia combattuto, amareggiato e sofferente, ma decide di rivelare ciò che è successo a Paul, sapendo che il suo amico non potrà mai tradirlo e, forse, aiutarlo a risolvere questa situazione, alquanto critica.
- abbiamo avuto anche un piccolo POV NINA e abbiamo visto quanto anche lei sia scossa, confusa e sofferente della situazione. Povera cucciola =(.
Spero che, comunque, vi sia piaciuto.
Ora voglio dire una cosa che volevo dire da un po’. Vedo che le persone che inseriscono la mia storia tra le preferite e le seguite aumentano sempre. E di questo vi ringrazio di cuore.
Devo essere sincera, però, e dire che una cosa mi lascia un po’ perplessa, e cioè che nemmeno la metà delle persone che segue la mia storia recensisce.
Non pretendo che lo facciate ad ogni capitolo, ma una recensione ogni tanto non costa nulla.
Dico male? Io credo che, ogni tanto, lasciare un commento ad una storia sia un modo di avere rispetto per tutto l'impegno e il tempo che l'autore impiega per scriverla.
Con dispiacere, invece, vedo che la maggior parte delle persone che mi ha inserita tra gli autori preferiti, o che ha inserito la storia fra le seguite e le preferite non ha quasi mai recensito. Altri, invece, si sono fatti sentire in un solo capitolo poi sono spariti, nonostante la storia rimanga lì, fra le loro preferite o seguite.
Con questo non voglio criticare nessuno o sembrare insistente, perché davvero sono grata ad ogni singolo lettore, ma ho voluto precisare che, ad un autore, dispiace vedere che c'è gente che non fa mai sapere la propria opinione sulla sua storia.
Quindi, per favore, spendete due paroline per farmi sapere cosa ne pensate.
Come sempre, ringrazio tutti coloro che hanno inserito la mia storia fra le preferite/seguite/ricordate, e anche i lettori silenziosi.
Grazie mille per tutto!.
Un bacione grande.
A presto.
Fede Xoxo.
 
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Britt4ever “ L’amore guarda non con gli occhi ma con l’anima” ( lettrice stupenda!! )
Iansom “Cause you'll always be my only destiny “ ( storia magnifica, molto intrigante e intensa. Waho !!=))
Elen91 ( che stimo molto sia come scrittrice che come beta, sei bravissima =)) “ Can you immagine that love?” “Breathe me” e meravigliosa e nuova “50 sfumature di tenebra”
Fergyyy “ day by day” ( chi è appassionato di storie Robsten, questa fa proprio per voi, magnifica! =))
Meiousetsuna “Everything of Me” (meravigliosa One-shot Delena ambientata dopo la 3x19 leggetela è stupenda!! )
Giuls_somerhalder “San Valentino A New York” ( sul cast di TVD, veramente molto carina, allegra e scritta molto bene. Ve la consiglio assolutamente! )
Emily petrova “La fidanzata dell'ibrido” ( Intrigante e davvero originale. Magnifica. Non ci sono altre parole per descriverla. )
BloodyMary94 “Tutto Cambia Per Un Bacio” ( questa storia è una delle mie preferite, la seguo assiduamente e con passione. E’ sulla coppia Delena veramente Stratosferica!! Hihihi Leggetela! )
  
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