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Autore: KayaBKJR_    02/09/2012    4 recensioni
“Torna da me quando avrai tutte e tre le condizioni”...
Questa è la frase su cui girerà molto questa storia. Se la vedrete e leggerete spesso è perchè è proprio il centro della storia.
Ovviamente non posso anticiparvi quali siano le condizioni, ma cercherò di spiegare in breve la trama:
Ray è un ragazzo di 17 anni, che vive con la madre e che sogna una vita semplice con la sua ragazza, di cui vuole anche chiedere la mano.
Una sera, in seguito ad un tragico incontro con una donna misteriosa e senza scrupoli, Ray si ritrova completamente perso. Non ha più nulla.
Quali sono le condizioni imposte?
Sappiate solo che Kitai significa "aspettativa" in giapponese.
Vi lascio con un grande saluto e con la speranza che la mia storia vi piaccia!!
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO II - CONDIZIONI



- una bella chiacchierata - disse nuovamente la donna, scrutandolo da cima a fondo nel buio.
Poi lo toccò, lasciandogli un segno rosso di sangue sulla guancia. Ray urlò e cerco di allontanarsi ancora più possibile dalla donna.
-il mio nome è Kaname - disse la donna - e tu mi servi. -
Ray guardò la donna. Poi il letto in cui si trovava sua madre. Una lacrima scese dai suoi occhi verdi. 
La sua paura di poco prima si tramutò in rabbia, mentre le sue mani cercavano un oggetto accanto a se con cui difendersi.
- vedi - ricominciò la donna voltandogli le spalle - io sono una strega, per modo di dire - scoppiò in un ampia risata. 
Ray afferrò un oggetto lungo che si trovava lì vicino e si lasciò contro di lei
- BASTARDA!!! - non la raggiunse nemmeno, lei si spostò tranquillamente di lato. Ray cadde rovinosamente a terra dall'altra parte della stanza.
- cosa credevi di fare? - lo schernì lei leggermente irritata per essere stata interrotta
- tu!! Tu!! Hai ucciso mia madre! - urlò il ragazzo puntandogli il dito contro
- oh, per quello - disse la strega osservando il letto - è stata la mia piccola Akuma*, non sono riuscita a fermare la sua fame - il ragazzo tremò osservando gli occhi rossi della creatura brillare nel buio
- sai, lei si nutre di sangue - disse sorridendo maliziosa
- non me ne frega nulla!! SPARITE! - urlò Ray sull'orlo della crisi
- non intendo farlo, ragazzo. - disse lei aspra. - tu mi servi. Mi serve il tuo potere... - di colpo le si materializzò a pochi centimetri dal viso. Le baciò il labbrò superiore - ... La tua anima -
Lui si allontanò schifato e le si buttò addosso per cercare di colpirla nuovamente, ma lei con una faccia tesa e seria sparì poco prima dell'impatto. Gli ricomparì a circa un metro di distanza, in piedi
- te lo ripeto: cosa credevi di fare? -
- VOGLIO UCCIDERTI! VOGLIO CHE TU MUOIA NEL MODO PEGGIORE POSSIBILE! - lo sguardo della donna si fece cupo. 
- bene. Allora andrò dritta al punto. Tu hai un "qualcosa" dentro di te di cui ho bisogno. Voglio l'immortalità, voglio tutto. E con te posso raggiungerla, inglobando il tuo potere. Tu muori, io divento immortale. A morire sarai tu, ragazzino - 
- che vuol dire che ho "qualcosa"? -
- hai un potere. Che sarà mio. - il suo sorriso sadico si fece largo sul suo volto. Akuma si avvicinò a Ray, annusandolo. Lui fece un balzo indietro
- STAMMI LONTANA!!! -
- non trattare male la mia Akuma. Potrebbe ucciderti anche se contro la mia volontà - Ray la guardò
- fosse anche l'ultima cosa che faccio, tu morirai per causa mia!! - lei scoppiò a ridere
- che battuta ad effetto ragazzo. Forse un pò troppo usata, ma fa il suo lavoro - lui le si lanciò di nuovo contro, a mani nude stavolta, e riuscì a toccarla. Si sbilanciarono e caddero a terra. Lei si rialzó subito e si girò forastica verso Ray
- ne hai di fegato ragazzo - sibilò.subito dopo si zittì e si girò verso la porta, dove terrorizzata stava una ragazza con lunghi capelli castani e occhi profondi.
- CAROL! - urlò Ray tendendo una mano verso di lei - SCAPPA! - . La ragazza non se lo fece riperere due volte e girò sui tacchi correndo
- troppo tardi - disse maliziosa la donna. Qualche secondo dopo Carol venne sbattuta con violenza sul muro della stanza, accanto alla creatura che fremeva.
- Akuma - la rammonì la donna - aspetta. - Ray tentò di avvicinarsi alla ragazza ma venne fermato dal calcio di Kaname.
- cosa vuoi ragazzino? Vuoi uccidermi? Vuoi farmi fuori? Bene, allora ti insegnerò un trucco. Per il potere ci vogliono tre condizioni. Condizione numero uno: odio -
- IO TI ODIO! - urlò il ragazzo, cercando inutilmente con le mani la sua gola
- mi odi? L'odio non è mai abbastanza Ray - detto questo dirisse la mano verso Carol, che con un urlo atroce si accasciò a terra. Ray si gettò con foga sulla donna, urlando. Lei mosse la mano e lui iniziò a contorcersi dal dolore. Kaname si rialzò
- vedi, ora mi odi più di prima. All'odio non c'è fine. - il ragazzo prese a piangere, tenendosi il volto con le mani.
- numero due: amore. Serve amore per qualcosa. Un vero combattente si riconosce perché non protegge se stesso, ma coloro che ha dietro. E numero tre: pazzia. La pazzia alimenta il corpo, ragazzo. La pazzia è l'elemento più fondamentale di questo triangolo. Odio, amore e pazzia. - Kaname si massaggiò il braccio, dove prima, nella foga Ray era arrivato a colpirla. Si avvicinò al ragazzo e gli sollevò il mento, in modo che potesse guardarla negli occhi
- ti lascerò vivo stavolta, hai buone possibilità per diventare un grande combattente. E soprattutto credo di voler ancora giocare con te, in futuro. Tu ricorda: odio, amore e pazzia.
Torna da me quando avrai tutte e tre le condizioni. - detto questo la donna premette un dito sul lato destro della sua fronte e Ray svenne, cadendo a terra. 
- andiamo Akuma. Ho l'impressione che avremo di nuovo il piacere di giocare con questo giovane. - rise, e assieme a lei rise anche la creatura.

Quando si svegliò, Ray non riusciva a smettere di piangere. Si alzò, ma le gambe non reggevano, e ricadde a terra più volte prima di riuscire a mantenersi in equilibrio. 
Rischiava di vomitare, ma si mosse lo stesso.
Non volle vedere nè la madre, nè Carol.
Pensò solo ad andarsene il prima possibile, nonostante gli fosse difficile anche fare un solo passo.
Quando uscì dalla porta di casa cominciò a camminare più veloce, appoggiandosi ai muri e senza una meta. E quando raggiunse finalmente la stabilità cominciò a correre, lontano da tutto.

- R-R-Ray.... Ray - i gemiti quasi tristi di Akuma erano l'unica cosa che riempiva la caverna.
- stà zitta. - disse ad un tratto Kaname, seccata.
- p-perchè? R-Ray... - la creatura pareva piangere
- oh, il suo sangue lo avrai un'altra volta - sbottó - potrebbe essere un degno avversario un giorno, lo sai, potremmo divertirci. Ho la netta sensazione che quel ragazzo comprenderà il potere e tornerà a sfidarmi -
- p-p-perchè? - 
- perchè mi piace. Potrà essere l'unica persona a darmi soddisfazione, quando lo ucciderò. Ora era troppo debole, sarebbe stato solo come tutti gli altri. Ora stà zitta - concluse la donna.




CONSIDERAZIONI:

* n.b. AKUMA VUOL DIRE DEMONE :)

bene, presto presto presentato anche il secondo capitolo.


appuntamento al terzo capitolo di "Kitai."!!

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