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Autore: Lola_Payne_Directioner    02/09/2012    6 recensioni
-April?- dice, all’improvviso.
-Mh?-
-Quali sono le sette cose che odi di me?-
Io spalanco gli occhi.
Le sette…cosa?
-Come prego?- esclamo.
-Hai capito bene. Quali sono le sette cose che odi di me?-
-Ma perché mi fai questa domanda?- gli chiedo, senza ironia.
-Perché ormai ho capito che mi odi, quindi voglio sapere almeno sette motivi validi.-
Io sorrido.
-Styles io non ti odio….- gli dico.
Lui si illumina.
-Ah no?!-
-No. Mi stai diversamente simpatico. Diciamo che se per caso dovessi scegliere se buttare da un burrone te o Giustino Biberon, beh butterei te.-
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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‘Allarme rosso, allarme rosso. Frase riciclata da quattro soldi.’



 

Continuo a fissare il soffitto della mia camera, che si schiarisce man mano che il sole sorge e filtra attraverso le tende arancioni.
Per la prima volta in due anni non mi ritrovo a fissare soffitti sconosciuti, su letti sconosciuti e con affianco qualche sconosciuto molto attraente che se la dorme alla grande.
Era stato un sogno? Una pia illusione?
Avevo davvero baciato Harold Edward Styles?
Scuoto la testa e mi libero delle lenzuola rosa.
Mi meraviglio, poggiando i piedi per terra e alzandomi, di quanto la mia testa sia incredibilmente leggera senza il peso della sbronza.
E’ quasi come rinascere.
Do’ una veloce occhiata alla sveglia. Le 7 e 30.
Niente fughe dalle case, niente chiamate per venirmi a prendere.
Solo un semplice risveglio mattutino, accompagnato dal canto degli uccelli e dal pallido sole delle mattine d’estate e da un tonfo di stoviglie al piano di sotto, seguito da delle risate sguaiate.
Con tutta questa poesia di una minchia mi sono quasi dimenticata dei miei coinquilini.
Chissà cosa hanno fatto cadere a terra.
Forse il servizio di cristallo di mia madre.
Oppure le posate d’argento della mia bisnonna.
Apro la porta della camera e mi fiondi giù per le scale, pensando a che tortura infliggere a chiunque ha combinato i danni.
Potrei evirarlo con un cacciavite oppure staccargli gli alluci a morsi e infilarglieli negli occhi.
Appena entro in cucina trovo il povero Niall seduto a terra e circondato dal pentolame che ride, circondato dagli altri quattro minchioni e da Jane, tutti che ridono rumorosamente.
-Che minchia vi ridete tutti?- urlo, per farmi sentire.
Tutti si voltano verso di me.
-April, dovevi vedere la scena. Niall si è messo in piedi su una sedia per arrivare a prendere il bollitore del latte dallo scola piatti e Zayn è passato, gli ha pizzicato il sedere e Niall è caduto rovinosamente a terra portandosi dietro tutte le pentole.-
Louis mi saltella incontro e mi racconta l’esilarante scenetta senza mai prendere fiato.
Liam aiuta Niall ad alzarsi e insieme iniziano a raccogliere le cose da terra e a rimetterle al posto.
Io aggrotto le sopracciglia e, per quanto mi sforzi di non ridere, il pensiero di Niall che casca e delle pentole che lo seguono è troppo comica per resistere.
Così scoppio anche io a ridere.
E’ una sensazione bellissima.
E’ come se per anni avessi portato un peso sul cuore e ora lo abbia tolto.
Mi sento leggera come una piuma nel vento.
Sono così presa dal suono sconosciuto della mia stessa risata, che non noto il silenzio che si è creato.
Louis, Liam, Zayn, Harry, Niall e Jane mi guardano a occhi spalancati.
-Che c’è? Volete una foto?-
Jane scuote la testa.
-Erano…anni che non ti vedevo ridere, April.- mi dice.
Io la fisso, lei ricambia il mio sguardo e ci sorridiamo.
-Già, April da quando siamo qui non ti abbiamo mai visto ridere.- osserva Zayn.
Io, a corto di battute taglienti da lanciargli, mi siedo e inizio a gettare il latte nella tazza per la mia colazione.
Intuendo che voglio pace e un cambio di argomento, i miei coinquilini riprendono a mangiare.
Harry si siede vicino a me, mi posa un bacio sulla guancia.
Io rabbrividisco, ricordandomi il bacio di ieri sera.
-E’ stato bellissimo vederti ridere, April.- mi sussurra, con un tono di voce sensuale.
Io volto il viso verso di lui, incontro il suo a pochi centimetri di distanza e fisso i suoi infiniti occhi di vetro smeraldino.
Non c’è nessun lampo di malizia o ironia.
Gli è piaciuto davvero vedermi ridere.
Istintivamente arrossisco e mi avvicino a lui, alla ricerca disperata delle sue labbra.
E’ un bacio veloce, un bacio lampo.
Quando mi volto per riportare la mia attenzione sul mio latte con i cereali, capisco che nessuno se n’è accorto.
Poi vedo un luccichio, degli occhi verdi e castani e un sorriso.
Jane ha visto tutto.
E si sta per commuovere.
 
 
 
-Dai mi lasciate vedere Toy Story?- ci implora Liam con voce lagnosa.
-No!- rispondiamo noi in coro.
-Payne, sarà la dodicesima volta che rivedi quel film. Non ti sembra il caso di piantarla?- gli dico io.
Lui mi guarda con il broncio mentre gli altri annuiscono, d’accordo con me.
-Ma io voglio vedere Toy Story- insiste.
Mi aspetto che da un momento all’altro si metta a saltare sulla poltrona di camoscio grigia urlando e piangendo, ma rimane seduto con braccia e gambe incrociate.
Il suo labbruccio inizia e tremolare e io inizio a temere che possa piangere.
Niall se ne accorge e lo va ad abbracciare.
-Siete dei mostri. Avete visto cosa avete fatto?! Avete fatto piangere Liam.- ci dice, con tono fin troppo melodrammatico.
Io alzo gli occhi al cielo mentre lui mormora frasi consolatorie all’orecchio del cucchiaiofobico.
-E tu saresti il Daddy Liam?!- commento io, sarcastica.
Niall mi fulmina con un’occhiataccia.
-Horan, fulminami ancora e ti lancio in piscina con una trave attaccata alla caviglia.- sibilo fra i denti.
Qualcuno mi stringe la mano.
Mi giro e vedo Harry, seduto vicino a me nel divano, che mi sorride teneramente.
Improvvisamente, non esiste più nessuno al di fuori di me e lui.
Vado lentamente verso le sue labbra quando Zayn irrompe nel salotto, reggendo una ciotola enorme, colma di pop corn con sopra del burro fuso.
-Pop Corn?!-
Io lo fulmino.
-Pakistan, interrompici di nuovo e ti infilo il telecomando su per il culo.- sibilo.
-Come?- chiede lui, che non ha sentito.
Io gli sorrido.
-Niente Jawaad, niente.-
Lui fa spallucce e sprofonda nel divano, affianco a Harry.
-Che ne dici se andiamo a fare un giro?- mi sussurra quest’ultimo all’orecchio.
Io, in preda ad una sorta di trance, annuisco.
Lui mi prende per mano e mi aiuta ad alzarmi.
-Gente, noi andiamo a fare un giro.- dice.
Cinque teste si sollevano a guardarci, volgendo soprattutto a me sguardi interrogativi.
Mi limito ad annuire e ad avviarmi verso la porta.
La apro e, appena prima di richiuderla, sento Louis chiedere a Jane:
-Che è successo ieri sera tra quei due?-
 
 
 
 
 
 
Una volta svoltato l’angolo,  Harry mi attira a se.
-Ciao.- mi saluta.
-Perché mi hai salutata?- gli domando.
Lui alza le spalle, come a mimarmi un ‘boh’ e avvicina il suo viso al mio.
Le sue labbra sanno di menta dolce e di fragola.
La sua lingua si intreccia alla mia.
La testa prende a girarmi vorticosamente e le gambe minacciano ancora una volta di cedere.
Mi aggrappo al collo della sua camicia bianca per non cadere.
Quando lui si stacca, indugio ancora un po’ con gli occhi chiusi.
Non era stato tutto un sogno allora.
Era davvero accaduto qualcosa la notte prima.
I suoi occhi forzano i miei ad aprirsi e mi sorridono, caldi come il sole di questo 20 Luglio.
-Mi era mancato baciarti.- mi dice.
Sorrido, nonostante qualcosa nella mia testa si sia smosso.
Un campanello rosso inizia a lampeggiare e una sirena inizia a gridare:
‘Allarme rosso, allarme rosso. Frase riciclata da quattro soldi.’
Ignoro il campanello e la vocina e mi lascio prendere la mano e guidare verso la spiaggia.
Per tutta la giornata, dalla mattina in cui mi aveva baciata, al pomeriggio in cui ci siamo riuniti tutti per vedere qualche film, lo avevo visto poco e niente.
E, strano a dirsi, mi era mancato.
Il sole è quasi all’orizzonte, e le poche nuvole sono dipinte di rosa.
Il mare è calmo, piatto come una tavola, di un blu stupendo.
Mi levo i sandali e lascio che la sabbia fresca e bianca mi passi fra le dita.
-Facciamo il bagno?- mi propone Harry, con l’entusiasmo di un bambino.
Io strabuzzo gli occhi e mi volto a guardarlo.
-Ti sei sniffato il cervello?- gli chiedo.
Lui mi continua a sorridere.
-Dai.-
-No. E poi, non abbiamo il costume.-
Lui volta la testa a destra, poi a sinistra, infine ammicca, sorridendomi.
-Per quello non c’è problema.-
-Styles, cosa…- provo a dire, ma mi interrompo bruscamente quando lui si sfila la maglietta nera.
La luce d’oro del tramonto gli disegna ancora meglio il fisico scolpito.
Poi si sfila i pinocchietti beige e rimane davanti a me, in boxer neri, con un sorriso falsamente innocente.
Ma cosa…?
Ma come…?
Ma…?
Porco cazzulo.

-Dio!- esclamo, a voce eccessivamente alta.
Lui mi guarda stralunato.
-Che c’è?-
-Sembri photoshoppato!-
Harry ride di gusto, mostrando i denti bianchi e le sue affascinanti fossette.
-Adesso tocca a te.-
Faccio una smorfia.
-Non se ne parla neppure, Mr. Cespuglio. Io non mi spoglio per fare il bagno. Non davanti a te.- dico, incrociando le braccia.
-Avanti, cara la mia puritana. In spiaggia non c’è nessuno…-
Io scuoto la testa.
Lui alza gli occhi al cielo e il resto accade in una frazione di secondo.
E una frazione di secondo dopo mi trovo in acqua, completamente fradicia.
-Styles!- grido.
Lui continua a ridere, divertito.
-Hai osato buttarmi in acqua?!-
Lui annuisce, fiero.
E’ ancora asciutto, solo le gambe sono immerse nell’acqua cristallina.
Io mi afferro ad una e lui perde l’equilibrio, cadendo rovinosamente in acqua.
Riemerge e scuote i riccioli, guardandomi con un espressione fin troppo eloquente.
Io scoppio a ridere di gusto, per la seconda volta nella giornata.
-Che c’è, Styles? Ti trovi un po’…bagnaticcio?- lo prendo in giro.
Lui si finge arrabbiato e si alza.
Io mi alzo a sua volta e lancio un grido quando inizia ad inseguirmi.
-Vieni qui. Tanto ti prendo.- mi urla dietro.
Corro più che posso, fino a che l’acqua non si alza di livello e il vestito bianco incollato alle gambe mi impedisce di muovermi.
Lui mi afferra prontamente.
-Presa.-
Mi aggancio al suo collo quando lui mi prende in braccio.
-Mh, in acqua sembri quasi leggera…- commenta.
Io spalanco la bocca e gli tiro uno schiaffetto leggero.
-Con questo stai dicendo che sono grassa?!-
Lui ride e io lo seguo.
-Scherzavo.- mi dice.
I nostri occhi si catturano, per la milionesima volta e le sue labbra si avvicinano alle mie.
E’ un bacio salato, morbido e dolce.
Il sole finisce di calare e una leggera brezza fresca colpisce le mie braccia bagnate, facendomi rabbrividire.
Le sue mani si stringono intorno al mio corpo, facendomi subito venire vampate di caldo.
Affondo una mano nei suoi riccioli bagnati e sospiro, avvolta in una nuvola di soffice beatitudine.
Poi l’immagine di un ragazzo dai profondi occhi di ghiaccio e i lineamenti duri si fa largo nei miei pensieri, rievocando un bacio simile, di qualche anno più indietro.
Colta da un improvviso senso di panico, mi libero dalla stretta di Styles.
-Fa freddo. Usciamo?- dico, iniziando ad incamminarmi verso la spiaggia.
-April…- mi chiama Harry, seguendomi.
Io, appena tocco la sabbia della riva, accellero per arrivare ai nostri vestiti.
-April, che ti è preso?- mi domanda, afferrandomi un braccio.
Io evito il suo sguardo, ma lui mi alza il mento con un dito e i suoi occhi verdi trafiggono i miei.
Non dovevo lasciarmi andare a lui.
Che stupida.
Sto per mormorare che non possiamo avere una storia e che dobbiamo tenere le distanze, quando il suo telefono squilla.
-Che diamine…- impreca.
Lo sfila dalla tasca dei pantaloni e io riesco a leggere il nome sul display.
‘Caroline’.
La Flaccid? Ancora?
Ma non è ancora morta di vecchiaia?
-Ciao Caroline.- risponde lui.
Una voce cinguettante stride dall’altra parte.
-Per stasera? Certo, nessun problema. Ti passo a prendere alle 8? Va bene. A dopo.-
Io, per tutta la conversazione rimango a guardarlo a bocca spalancata.
Deve uscire con la Flack?
Dopo che mi ha portata a cena fuori e baciata un paio di volte, e giocato con me nell’acqua, al tramonto, lui esce tranquillamente con quella mummia?
‘Io te l’ho detto’ mormora l’allarmino nella mia testa.
Raccolgo i sandali e vado verso la strada, senza neppure aspettarlo.
-April, aspetta…- mi grida dietro, rivestendosi il più in fretta possibile.
-Va’ al diavolo, Harold- gli rispondo, accelerando il passo.
Mai, mai, mai più Harry Styles potrà sorpassare il muro di cinta che ho costruito attorno a me in tutti questi anni.
Nessuno lo potrà mai più sorpassare.
Anche se mi sto iniziando a innamorare di te, Styles, d’ora in poi dovrai starmi lontano.
 

 







Weeeeeeaaaaaaaah donzelle!!
Finalmente sono tornata!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Si!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Vi sono mancata, beautiful people? *Nooooooooooooo, vattene*
Ieri notte sono rientrata dal camping e...beh la prima cosa che ho fatto è stata controllare come andava la mia storiella.
Grazie mille a tutte per i complimenti ricevuti, per seguire in tante la mia storia e per incoraggiarmi sempre.
Siete uanderful (?)
Allora, scusate se in questo capitolo sono stata poco ironica ma il mio umore non è al massimo questi giorni.
Scusatemi davvero.
Vorrei chiarire una cosa alla ragazza che ha recensito il capitolo precedente dicendomi che le recensioni non me le merito
e che il fatto che io abbia scritto: 'RECENSITE. RECENSITE.' non stia ne in cielo ne in terra perchè si chiede per favore.
Accetto le critiche, assolutamente. Ma ho chiesto per favore più di una volta e ho spiegato perchè AVREI VOLUTO più
recensioni.
Si prega di informarsi prima di parlare.
Io non costringo nessuno a recensirmi. E' una scelta vostra.
Grazie comunque per avere scritto il tuo parere.
Per il resto, spero che il capitolo vi piaccia.
E' incentrato per la maggiore sul cambiamento di April in seguito al bacio.
Sulla sua lotta interiore.


Alla prossima pivelle,
xxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxxx



 

   
 
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