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Autore: RaffyRen97    02/09/2012    5 recensioni
Prima fic su Inazuma Eleven.
Raccolta su varie favole con protagonisti alcuni persaonaggi di Inazuma Eleven.
Ora vi lascio una piccola anticipazione del Prologo.
Spero leggiate e recensiate - e magari che appreziate - questa storia.
{Di notte tutti i bambini dovrebbero andare a letto, ma è proprio di notte che si scatenano le forze dei sogni.
Queste forze derivano dai desideri delle persone, belli o brutti che siano e che trovano il loro miglior rifugio nelle favole che vengono da sempre narrate ai più piccoli.}
Genere: Comico, Fluff, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I bambini stavano piangendo. Piccole gocce innocenti scendevano dai loro occhi umidi e lucenti. Quella storia aveva suscitato nei loro grandi cuori da bambini sentimenti come la rabbia, la paura e la tristezza, ma, allo stesso tempo, anche sentimenti di felicità e sollievo, perché tutto era finito per il meglio. E adesso, nonostante il sollievo avesse il sopravvento, piangevano. Piangevano perché erano felici che gli eroi di quella favola avessero trovato un lieto fine dopo una travagliata avventura.
-Allora, ragazzi? Vi è piaciuta?- Nonno Daisuke ruppe quel magico silenzio.
I bambini annuirono lentamente. Endou fu il primo a smettere di piangere. Si alzò e prese la cesta coi bigliettini e cominciò a mischiarli con la sua manina.  Tirò fuori il terzo bigliettino e Kidou ne lesse il titolo.
 
When Four Strange Students Discover A Giant Meteor That Is Going To Destroy The Earth
 
L’Aliea Gakuen non era una scuola come le altre. Lì prendevano gli orfani di tutta la regione e, dopo un test, ne scoprivano le abilità e facevano frequentare loro delle lezioni per incrementare queste attitudini. I corsi erano di tutti i tipi: si passava da cose classiche, come i corsi di scienze e di storia, a corsi più strani come quelli in cui si studiava teatro, cinematografia, arte, o anche corsi di comicità o di trucchi magici. In quella scuola c’erano anche quattro ragazzi provenienti dallo stesso orfanotrofio: il Sun Garden. Loro erano Hiroto Kiyama, Midorikawa Ryuuji, Nagumo Haruya e Suzuno Fuusuke. I nostri quattro protagonisti facevano parte del Corso dello studio delle stelle e dei pianeti, detto da tutti “Corso Genesis”. Tutti e quattro loro avevano delle speciali abilità: Suzuno era capace di scoprire l’età di un pianeta o di una stella e la sua struttura fisica solamente guardandolo; Nagumo riusciva a capire la temperatura e la magnitudine di una stella con uno sguardo e da questi fattori poteva capire quanto lontana fosse dalla Terra; Midorikawa ne intuiva l’orbita e tutti i vari movimenti di un pianeta e, se c’era una qualche deviazione non prevista dai suoi calcoli, riusciva a stabilire la posizione di un qualche materiale che interferiva con l’orbita, come la materia oscura o buchi neri; Hiroto, invece, era lì solo perché aveva detto che lui avrebbe scoperto quale fosse la Stella più lontana dalla Terra per poterla superare, perché era lui la Stella più importante dell’universo. Una sera, i quattro, erano relegati nella torre più alta della struttura. Questo perché avevano messo in ridicolo il professore di quel giorno. Nagumo e Hiroto gli avevano fatto un qualche scherzo fuori dall’aula e Suzuno lo aveva umiliato davanti a tutti gli studenti dimostrando che tutto quello che stava dicendo erano solo stronzate. La goccia che fece traboccare il vaso fu, però, Midorikawa che sì scusò con lui per il comportamento degli amici e lui prese queste scuse come una presa per il culo e aveva deciso che sarebbero stati dentro quella torre buia per un’intera giornata. Quella che sarebbe dovuta essere una punizione era, però, una specie di regalo ai quattro studenti poiché adoravano quella torre e cercavano di passarci il più tempo possibile a chiacchierare o a fare giochi stupidi. Sentivano come se, da quella torre, fossero più vicini alle Stelle e ai Pianeti che conoscevano tanto bene. Quella sera stavano discutendo, come sempre, riguardo l’ottusità  dei loro professori che continuavano a sostenere delle cose assurde senza capire che erano loro quattro i veri “professori” lì dentro.  Mentre parlavano, Midorikawa provò lo strano impulso di vedere il cielo col telescopio e, come guidato da una mano invisibile, regolò a caso le coordinate dello strumento. Quel che vide gli mozzò il fiato e cadde all’indietro, scosso dalla paura.
-Che succede, Midorikawa?- chiese Hiroto, vedendolo cadere a terra.
-Ti senti male? Qualcosa non va?- chiese Suzuno con la sua solita aria indifferente e fredda.  Nagumo si alzò e tirò un paio di schiaffoni a Midorikawa per farlo riprendere.
-Ma che cosa fai!?- urlò Hiroto, molto in disaccordo.
-Tanto non s’è fatto niente! Guardalo!- Ed era vero. Midorikawa continuava  a fissare il vuoto. Suzuno si alzò e si avvicinò a Midorikawa spintonando Nagumo che finì con la faccia a terra.
-Dimmi che cosa succede, verdino.- Disse freddo, con uno sguardo che avrebbe ucciso chiunque.
-NON CHIAMARLO VERDINO, RAZZA DI GHIACCIOLO UMANO!- urlò Hiroto.
-Taci tu!- disse, fulminandolo con gli occhi. –Allora? Che succede?- Domandò rivolto di nuovo a Midorikawa.
-Telescopio… Palla… Terra… BOOOM!- disse il ragazzo semi-svenuto.
-Bene! Ora si mette anche a delirare! Ma bravo Suzuno! Congratulazioni!-
-HO DETTO TACI!- Suzuno era leggermente nervoso. –Cavolfiore! Alzati e guarda al telescopio!- ordinò a Nagumo che ubbidì subito per paura di essere ammazzato da quel tiranno.
-WOOOOOW!- urlò.
-Cosa vedi?- chiese Suzuno.
-L’infermiera si sta cambiando!- disse .
-Cosa? Fa vedere!- Hiroto si lanciò sul telescopio. Nagumo si avvicinò ai due e li lanciò via.
-Midorikawa! Le coordinate!-
- 67 N… 42E…-
-Bene…-  Suzuno impostò le coordinate e si ritrovò di fronte la stessa palla di fuoco vista prima da Midorikawa.
-C-CHE COSA?- La glaciale calma di Suzuno sembrava essersi sciolta al contatto con quella palla di fuco.
-Hey! Voglio vedere anche io!- Nagumo spinse via Suzuno che cadde accanto a Midorikawa, che intanto si era ripreso.
-WOOOOW! CHE FIGATA!- Esclamò.
-Già, tranne per il fatto che sta per schiantarsi contro la terra!- disse una voce che sembrava provenisse direttamente dalle loro teste.
-C-che cosa? Chi ha parlato?- chiese Hiroto.
-Hiroto, nessuno ha parlato!- esclamò Midorikawa.
-Direi che sia più corretto parlare di “telepatia”.- Di nuovo quella voce.
- Chi sei?- chiese Nagumo, fissando il vuoto.-
-Bhè… Vi basti sapere che la Terra sta per essere distrutta e necessita il vostro aiuto per trovare i quattro Manufatti.-
-Che voce sgarbata. Nemmeno ci conosciamo e già ci impartisce ordini.-
-Nagumo, taci. Cosa sono questi “Manufatti”? Dove si trovano?- Suzuno sembrava avesse preso la situazione molto sul serio.
-Dovete solo sapere che servono a fermare l’imminente catastrofe e, riguardo la loro collocazione…-
All’improvviso tutto divenne buio. Una piccola luce brillava nel mezzo del buio nulla. Dopo qualche secondo la luce cominciò ad espandersi fino ad inghiottire tutto quell’oscurità. I quattro ragazzi erano abbagliati.
-C-cosa sta succedendo?- Chiesero all’unisono.
-Sto per mostrarvi la locazione dei Manufatti! Pensavo fosse meglio che spiegarvela a “parole”. E poi volevo fare sfoggio dei miei poteri!-
-Bene… oltre ad essere sgarbata è anche vanitosa.- Commentò Nagumo. -AHIA!- urlò –Qualcosa mi ha colpito!-
-Così impari ad insultare! Ed ora… Guardate!-
Lo scenario dell’Universo prese il posto di quel bagliore accecante.
-WOOOOOOW- Esclamarono all’unisono fissando quegli astri che da sempre studiavano e sognavano.
-E ora cominciamo col primo manufatto-
L’universo scomparve e apparve l’immagine di un bosco verde e lussureggiante. Al centro di questo vi era un lago accerchiato da molti alberi, ma questi, a differenza del resto del bosco, erano rinsecchiti e senza vita. Il terreno era secco. L’acqua era sporca e sembrava fango. In mezzo a quella melma vi era un’isoletta molto piccola con sopra delle rovine. Al centro c’era uno strano bagliore verde e senza vita.
-Vedete quella luce pallida? Quello è il Manufatto Verde. Da quello dipende la Natura. Gli alberi, i fiori e i prati. Tutti questi elementi dipendono da quella sola e piccola luce. Dovete salvarla.-
-Non vedo il nesso tra la Natura e il Meteorite- osservò Suzuno.
-Sapevo che lo avresti detto. Ebbene il collegamento c’è. Vedete quelle rovine? Da lì sorgeva una colonna. Quella colonna era sostenuta dalle piante e in cima ad essa c’era un marchingegno che, unito a quello degli altri tre manufatti, creava una barriera che proteggeva la Terra.-
-Capisco…- Disse il freddo ragazzo.
-CHE FIGATA! – Urlò Nagumo pieno d’entusiasmo.
-Sembra un film fantascientifico!- Anche Hiroto sembrava emozionato da quel marchingegno.
-Sono l’unica persona che trova tutta la nostra situazione inquietante?- Chiese Midorikawa, ma nessuno lo sentì o, se lo sentirono, nessuno si curò delle sue parole.
-Bene… Gli altri Manufatti?- Chiese Suzuno.
-Pazienza! Ora te li mostro!-
La foresta scomparve ed al suo posto apparve una grotta immensa la cui unica fonte di luce era un fiume di lava che scorreva sul fondo.
-Viene caldo solo a guardarlo, eh ragazzi?- Disse Nagumo.
-Cos’è questa caverna? Cosa rappresenta?- Chiese Suzuno.
 -Questa è la camera magmatica di un vulcano. Vedete il fiume di lava? Il suo livello sta salendo a vista d’occhio, non credete?-
Ed effettivamente era vero: il fiume, che prima arrivava più o meno alla caviglia di ognuno di loro, era appena giunto al loro stomaco.
-Ma, scusa, che ci importa se quel vulcano erutta?- Chiese Hiroto con fare menefreghista.
-Allora… Mettiamola così… Questo vulcano, così come la foresta di prima, è in un Mondo Parallelo. Come per la foresta, che se si appassisce completamente, si appassiranno tutte le piante della Terra, se questo vulcano erutta, erutteranno tutti quelli della Terra nello stesso momento.-
-Bhè… la visione è alquanto catastrofica…-Disse Midorikawa, visibilmente spaventato all’idea di un’ eruzione simultanea di tutti i vulcani della Terra.
-Qui, però, non vedo nessuna rovina e nessun Manufatto- Notò Nagumo.
-Oh giusto! Scusate! Aspettate un momento.-La visuale della grotta si spostò su una sporgenza al centro del cratere, molto più in alto del fiume. Quelle rovine erano identiche a quelle della Foresta. Il Manufatto era rosso e anche quello sembrava potesse sparire da un momento all’altro.
-Voce, per favore, mostraci il prossimo.- disse Midorikawa.
-Subito, subito! Ma quanto siete impazienti!- Il paesaggio del cratere si trasformò. –Eccovi il terzo Manufatto!-
Il nuovo Manufatto si trovava nel mazzo di un lago. Questo lago si trovava tra dei ghiacciai che si stavano sciogliendo a vista d’occhio. Il Manufatto, bianco come i ghiacciai intorno ad esso, era poco visibile, un po’ per il pallore un po’ perché si confondeva col paesaggio. Ovviamente c’erano le solite rovine su cui era poggiato.
-Fammi indovinare: il problema qui è che i ghiacciai si stanno sciogliendo e la colonna era sostenuta da uno di essi, giusto?- chiese Hiroto.
-Esatto e anche qui ci sarà un risvolto negativo sulla Terra se tutti i ghiacciai si scioglieranno!-  disse la voce.
-Scommetto che è un qualcosa che riguarda lo sciogliersi dei ghiacciai!- esclamò Nagumo.
-Te l’ha mai detto nessuno che sei un genio? Devo assolutamente darti una medaglia per l’intelligenza!-
-Grazie, grazie! Modestamente sono un ge… ASPETTA! MI STAI PRENDENDO IN GIRO!-
-Meglio se passiamo all’ultimo Manufatto.- Disse la Voce in un sospiro.
Questa volta il paesaggio era un cielo. Non un cielo azzurro e chiaro, ma un cielo pieno di nuvole grigie e portatrici di tempesta. Il cielo sembrava un’enorme distesa di inchiostro. Il Manufatto, azzurro, si trovava sull’unica nuvola bianca che volava al di sotto della distesa di pece.
-Questo Manufatto aveva il controllo sui cieli, ma, come con gli altri, una qualche onda negativa gli ha fatto perdere potere.- La Voce sembrava seriamente preoccupata. Aspettò che qualcuno parlasse, ma nessuno lo fece, quindi ricominciò lei. –Credo che abbiate capito che tocca a voi salvare i Manufatti, per il bene della Terra.-
-Aspetta! Non ci hai ancora detto niente su questa “missione”! Come li troviamo i Manufatti? Come facciamo a ridare loro la vita?-
-I Manufatti si trovano in un luogo oltre il tempo e oltre lo spazio. Per arrivarci dovrete arrivare in Islanda e da lì ognuno dovrà trovare la pace dentro di se in un luogo “magico”. Una volta fatto vi ritroverete davanti al Manufatto e lì capirete la cosa giusta da fare. Però i Manufatti devono essere risanati nello stesso momento, oppure non riuscirete a salvare la Terra e morirete tutti. Capito?-
-E se non volessimo farlo? Se decidessimo di non muoverci di qui? Se decidessimo di non muovere un dito per salvare questo Mondo?- Chiese Hiroto, arrabbiato.
-Questa è una scelta che spetta a voi. E ricordate… avete 6 mesi per decidere cosa fare. Mi fido di voi…- Di nuovo furono accecati dalla luce e si ritrovarono di nuovo nella torre.
-E’… è stato un sogno?- chiese Nagumo, confuso.
-No, non lo è stato.- Suzuno stava ricontrollando al telescopio e la palla di fuoco era ancora lì, a fissarli con fare minaccioso.
-Cosa facciamo?- Domandò Midorikawa.
-Non mi interessa.- Rispose Hiroto, indifferente.
-COSA? Come può non interessarti?-
-Non mi interessa! Perchè scomodarmi! Non servirebbe a niente!-
-Non servirebbe a niente? Hiroto, ragiona! Dobbiamo andare! Dobbiamo fare qualcosa!  E’ in gioco la vita di molte persone! Non puoi essere così egoista!-
-E invece posso! Cosa hanno fatto queste persone per me? NULLA! Perché dovrei fare qualcosa per loro?-
-BASTA! Sei testardo e antipatico e menefreghista! Non ti sopporto più! Domani io, Nagumo e Suzuno partiremo e faremo a meno di te!-
-Veramente io rimango qui.- Disse Suzuno. –Per me ha ragione Hiroto: che mi frega di questo posto? Preferisco rimanere qui ad aspettare.-
-Cosa? Questo da te non me lo sarei mai aspettato, Suzuno!-esclamò Midorikawa.
-Io invece sì!- Fu Nagumo a parlare –Ho sempre sospettato che tu fossi un ghiacciolo senza cuore!-
-Parla mister Cavolfiore!- replicò Suzuno. –Scommetto che neanche tu vuoi andarci!-
-E invece io ci andrò! Perché io, a differenza di voi due, VOGLIO VIVERE!- Detto questo si girò e andò via portandosi dietro Midorikawa e lasciando gli altri due a fissarsi, sbigottiti.
Il giorno seguente Nagumo e Midorikawa erano partiti con la scusa di voler incrementare i loro studi in Islanda. Avevano preso un aereo per Londra dove ne avrebbero preso un altro per Reykjavik. Questi due voli piacquero molto a Midorikawa, che non faceva altro che fissare fuori dal finestrino, ma a Nagumo piacquero meno e vomitava ogni volta che c’era un vuoto d’aria o una turbolenza.
Volando sull’Islanda Midorikawa notò un boschetto, di dimensioni molto ridotte, che lo incantò. Midorikawa si sentiva attratto in modo strano da quel bosco e decise che ci sarebbe stato il prima possibile. Nagumo, invece, fu totalmente concentrato sul suo sacchetto del vomito e non pensò minimamente al paesaggio.
Arrivarono lì nel pomeriggio del giorno dopo e subito cominciarono a cercare l’Hotel dove avevano prenotato delle stanze, ma…
-Mi spiace, ma qui non vedo niente a vostro nome.- disse l’uomo alla reception.
-C-cosaaa??? Impossibile! Il mio amico ha prenotato l’altro ieri!- Protestò Midorikawa. –Perché tu hai prenotato le camere, vero?- disse rivolto al Cavolfiore.
-Ehm… No…- Rispose lui.
-COOOOSAAAA???- Midorikawa fece esplodere tutta la sua rabbia tempestandolo di parolacce che, fortunatamente, nessuno tranne loro due capirono poiché nessuno capiva il giapponese. Infatti Midorikawa parlava in Inglese con l’uomo della reception.
Dopo aver fatto una scenata a Nagumo, chiese scusa all’uomo per il disturbo causato e uscirono dall’Hotel alla ricerca di un luogo dove andare.
Riuscirono a trovare un modesto Hotel libero solo in tarda serata.
-Da quando l’Islanda è così piena di turisti?- Chiese Nagumo sfinito, mentre si buttava sul suo letto.
-E tu che ne sai del flusso di turisti che vengono in Islanda?- Ribatté il verdino. –Per questo dovevi prenotare la camera!-
-Per quanto continuerai a fare così?-
-Finché non ammetterai di essere un cretino testardo!-
-In questi giorni sei piuttosto scontroso, eh Mido?-
-Non chiamarmi Mido! E non sono scontroso!-
-Invece sì!-
-No!-
-Sì!-
-No!-
-Sì!-
-No!-
E continuarono così tutta la notte, finché non si addormentarono.
 Rimasero in città per circa un mese, cercando informazioni su qualche luogo simile a quelli visti il mese prima, ma nessuno dei due ebbe molto successo: Nagumo aveva trovato fin troppi vulcani spenti e Midorikawa fin troppe poche aree boschive. Così decisero di cercare singolarmente il luogo giusto e, dopo essersi attrezzati per l’impresa, partirono entrambi per le loro rispettive avventure.
Intanto, all’Alia Gakuen, non se la passavano meglio. O, più precisamente, era Hiroto a non passarsela come voleva. Grazie ad uno dei soliti trucchi psicologici di Suzuno, continuava a rodersi dal rimorso e pensava soltanto a come stessero i suoi amici ed al litigio con Midorikawa.
-Perché non partiamo anche noi, allora? Se continui a pensarci non risolverai niente!- Gli disse Suzuno, un giorno.
-No! È una questione di principio!- Rispose il rosso.
-E tu distruggeresti la tua amicizia con Midorikawa per una questione di principio?-
Il giorno dopo erano già sul jet privato, di origini incerte, di Suzuno e stavano partendo per l’Islanda.
-Come ho fatto a farmi convincere a venire con te fin laggiù?- si chiese Hiroto, in preda alla depressione.
-Semplicemente perché nessuno può scampare ai miei trucchetti psicologici- Disse lui, con un sorrisetto malefico.
-Scommetto che avevi deciso fin dall’inizio di fare così, vero?-
-Già! La sera del tuo litigio con Midorikawa, io e Nagumo abbiamo cominciato a discutere e abbiamo deciso che io sarei rimasto con te per farti venire in Islanda!-
-Idea tua?-
-No… Idea di Nagumo.-
-Strano.-
-Strano, sì-
A fine giornata erano arrivati.
-Bene, in che aeroporto atterriamo?- chiese Hiroto-.
-Aeroporto? Che aeroporto?- Suzuno gli passò un paracadute.
-C-COSA?- Hiroto stava per farsela sotto. –Non ci penso nemmen…-
Non finì la frase che si ritrovo a cadere tra le nuvole.
-BASTARDOOOOOOOOOO- urlò, mentre apriva il paracadute.
-GRAZIEE!- rispose Suzuno da qualche parte sopra di lui. All'improvviso una folata di vento destabilizò Suzuno che cadde con la testa atterra con molta violenza. Svenne.
Quando si risvegliò cercò di capire dove fosse. Era su una distesa di ghiaccio vuota. Fredda. Deserta. Un luogo perfetto per vivere se tu fossi un pinguino. Problema: Hiroto non era lì e se non era lì dove poteva essere?

*angolo dell'autore*
Scusate per l'attesa di questo capitolo -Incompleto tra l'altro- Ma vi giuro che mi sono impegnato al massimo per scrivere questo capitolo -incompleto-.
Scusate anche per il capitolo incompleto, ma era davvero molto lungo e, non trovando l'ispirazione, ho deciso di tagliarlo in due parti. Scusate ancora!
Grazie a chi ha recensito, a chi ha messo la storia tra le seguite e anche a chi si limita a leggerla. E ringrazio anche chi leggerà, recensirò, ecc ecc.
Ci vediamo alla seconda parte del capitolo... se il caldo non mi ammazza prima.
Spero che vi sia piaciuta questa prima parte.
Alla prossima!
Ren

  
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