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Autore: maryfantastica_98    03/09/2012    1 recensioni
E' solo una piccola One-shot. Parla di un ragazzo che perde la sua fidanzata per leucemia e poi scopre che lei aspettava una bambina. Ed è viva.
Scritta con due piccole ispirazioni messe insieme. Spero vi piaccia :D
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Il “Ti amo” mimato

Forte dei marmi è sempre bellissima.

Anche quando c’è tantissima folla e non riesci nemmeno a respirare tanta è la gente.

La bellezza della sua piccola isola pedonale  riesce a scacciare via i pensieri più oscuri, anche se per poco.

Elisa sta facendo delle stupide foto alla sua borsa nuova – un mio piccolo regalo fatto stamattina- e non riesco a smettere di pensare a quando non ci sarà più. Pensavo che una passeggiata avrebbe allontanato il pensiero del tempo che scorre. Almeno per una sera. Almeno per stasera.

Ma è impossibile. E’ da un mese che non riesco a guardarla senza piangere.

Io ed Elisa abbiamo entrambi 21 anni, ci conosciamo da quattro e siamo fidanzati da tre.

Elisa è malata di leucemia da quando aveva quindici anni. Ha una settimana di vita.

Questo a Forte dei Marmi è il suo ultimo viaggio.

A volte provo a chiederle cosa pensa della morte che incombe su di lei.  Mi sorride e mi accarezza una guancia bagnata –mi è impossibile non piangere quando le faccio queste domande – << Il mio tempo sta finendo. La clessidra della mia vita sta terminando la sua sabbia >>

Ci sono volte in cui questa sua risposta mi innervosisce a tal punto da risponderla << Hai solo 21 anni, Elisa! La gente dovrebbe morire così giovane >>

Ma lei non si scompone e continua a sorridermi << Vuol dire che nella mia clessidra c’è meno sabbia della gente >>

Elisa si è accorta che sono sovrappensiero.

Così mi raggiunge e mi da un bacio sul collo. Ne approfitto per deliziare le mie narici del suo dolcissimo profumo alla vaniglia.

<< Non riesci a goderti la serata? >> mi chiede con gli occhi che le luccicano. Quei bellissimi occhi grigi che mi hanno rubato il cuore.

Scuoto la testa e le accarezzo i capelli biondi. Morbide onde dall’inconfondibile odore di lavanda.

Lei si gira.<< Siamo a Forte dei Marmi. Nell’isola pedonale più bella e... romantica che io abbia mai visto. Dovresti apprezzare tutto questo piuttosto che pensare al tempo che scorre >>

<< Hai ragione >> dico avvicinandomi.

Elisa si volta verso di me e i nostri nasi si scontrano.

Sorridiamo. Poi mima un << Ti amo >>

Non ho il tempo di chiedermi perché lo sta mimando che già il suo corpo è avvolto nelle mie braccia.

E’ svenuta.

***

Sono davanti al dottore che ha sempre seguito Elisa. E’ un uomo anziano con i capelli completamente bianchi, ma senza il segno della calvizie.

Mi ritrova ad invidiare i suoi occhi, così lucidi e privi di lacrime. Non come meche ho gli occhi tutti arrossati, da quando hanno dichiarato il decesso non riesco a smettere di piangere.

Il  Dr. Grimaldi mi guarda con compassione.

<< Aveva detto che avrebbe avuto ancora una settimana! >>Gli urlo.

 vorrei dare tutta la colpa all’uomo che ho di fronte, anche se so che non posso, perché non sarebbe giusto. Come quello che sto facendo. Anche il fatto che Elisa sia morta una settimana prima non è una sua colpa.

<< Mi scusi. Non avrei dovuto alzare la voce. Non so cosa mi sia preso >>

<< Stia tranquillo. Sono qui per darle una buona notizia >>

Buona notizia? L’unica buona notizia che potrei avere in questo momento è che Elisa sia viva. Ma dato che è impossibile dubito che questo tizio possa rendermi felice.

<< La bambina è viva. >> dice lui.

Che cosa cavolo vuole dirmi con questa frase? << Quale bambina? >>

Il dottore mi guarda stranito << Sua figlia. Sua e di Elisa >>

Che cosa?! << Elisa era incinta? >>

<< Si ,Marco. Sono stato io a dirglielo >>

Mi gira la testa. Elisa aspettava un bambino e non me l’aveva detto? Perché?

<< Perché non me l’aveva detto? >>

L’uomo scolla le spalle << Evidentemente non credeva di riuscire a portare a termine la gravidanza. Ma fortunatamente la bimba è un po’ più grande di come si aspettava. Ha due mesi e mezzo in più di come si aspettava >>

<< Quanti mesi si aspettava? >>

<< Cinque >>

<< E adesso come sta? >>

<< Bene. Pesa due chili e mezzo. Non c’è neanche il bisogno di tenerla in incubatrice >>

Il dottore ha ragione. E’ una buona notizia. Ho una figlia ed è viva. Sta bene ed è l’unica cosa che mi interessa.

Sul mio viso compare un sorriso ed è stano perché pensavo di essermi dimenticato come si fanno i sorrisi sinceri.

<< Posso vederla? >>

<< Certamente. L’accompagno >>

Mentre ci avviamo il dottore mi fa una domanda su una cosa di cui mi ero completamente dimenticato : << Come intende chiamarla? >>

Mentre sono ci penso siamo già arrivati al nido.

<< Sua figlia è il numero 7 >>

Quando la vedo mi sembra di cadere nel vuoto. E’ la bimba più bella del mondo. Sta dormendo, ma muove lo stesso i piccoli piedini. Mi ricorda molto sua madre.

<< Sofia  >> mormoro << E’ il secondo nome di Elisa >> dico poi con più decisone.

Il dottore mi sorride e poi se ne va lasciandomi da solo.

Guardo mia figlia con le lacrime agli occhi e il sorriso sulla bocca.

Immagino il momento in cui la terrò tra le mie braccia. Cercherò di non spaventarla con la mia insicurezza. E le darò un bacio su quel visetto pallido.

Il Dr. Grimaldi è nel nido, vicino a Sofia e mi fa cenno di entrare.

Penso che quel momento sia già arrivato.

***

3 anni dopo.

Io e Sofia siamo a casa di mia sorella Anna per la Vigilia di Natale. C’ è tutta la nostra famiglia a tavola e Sofia sta giocando con i cuginetti.

La piccola ha compiuto 3 anni da pochi mesi. E’ così bella che spesso la confondo con una bambola.

Ha i capelli mossi e biondi come la madre e gli occhi grigio chiaro che aveva Elisa. Ha le guancie paffute e il naso a patatina come me da bambino.

Sta indossando un vestitino blu notte con le calze argentate. Adesso che ci penso mi ricorda molto sua madre al nostro primo appuntamento.

<< Marco guardami un attimo >> dice la sorella di mio cognato.

Mi volto 

<< Quasi tre anni fa è nata Sofia. Insomma sei diventato padre da un giorno all’altro... come... come ti trovi nei panni di padre? >>

Sospiro << Se quattro anni fa qualcuno mi avesse detto che  avrei avuto una figlia piccola a 24 anni... crescendola da solo... credo che gli avrei riso in faccia. Non per dire qualcosa, è che... >>

Ricomincio da capo << Avete presente quella sensazione di mal di pancia quando credi di aver visto qualcuno che conoscevi? >>

Qualcuno annuisce. E ritorno a guardare Sofia.

<< Io ci vivo con quella sensazione. Ogni volta che la vedo mi sembra di avere Elisa davanti a me >>

 Ritorno a guardare la mia famiglia e  Anna mi rivolge un sorriso di compassione.

<< Sono felicissimo di aver avuto Sofia. Il mio unico rimpianto è che sua madre non sia qui a vedere quanto sua figlia sia identica a lei >>

Poi guardo mia figlia e le sorrido.

Sofia alza lo sguardo e mi sorride. << Ti voglio bene papà >> dice mimando.

<< anch’io >> mimo.

Fortunatamente questa volta la persona che amo non mi è svenuta tra le braccia.

Ma è qui. Di fronte ai miei occhi.

E l’amo più che mai.

 

Angolo della civetta

Salve! Ho scritto questa storie perché  ieri mi è venuto quel tipo di mal di pancia che ho spiegato nella storia e perché mi ha ispirato una scena del trailer: Come non detto. (la scena dei nasi, spero di averla emulata bene;) )

Così ho unito le due cose e mi è venuta in mente questa storiella di nemmeno 2.000 parole :D

Leggete anche le altre mie storie e... mmm... Buona notte e sogni di platino. (sono le 00.11)

 

   
 
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