Fanfic su attori > Alex Pettyfer
Segui la storia  |       
Autore: nuvole_e_popcorn    03/09/2012    2 recensioni
Dal terzo capitolo
“Io...” non sapevo come cavolo tirare fuori tutto quello che avevo in testa “Io.. TI STRONCO LA CARRIERA Pettafer o come diavolo ti chiami!” lui inarcò un sopracciglio, ma ero troppo arrabbiata per veramente fare caso alla sua dannatissima, bellissima faccia. “è Pettyfer Gin” mi corresse. E sai quanto me ne frega. Okay forse un pochino.
_____________________________________________________________________________________
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo secondo: Sul set

Era mattina. Tarda mattina, quando mi alzai e decisi che era ora di fare colazione. Guardai l’ora sul mio telefono 11.45 stupendo. Colazione a letto a mezzogiorno, yuppi! Scesi di sotto positiva e allegra, fischiettavo addirittura. Mi misi subito a preparare il tazzone di succo, muffin, biscotti e cereali, evviva la colazione al posto del pranzo! “Non che non gradisca la visuale, ma sai che non vivi da sola, vero fatina?” chiamò una voce. Merda! Mi ero completamente dimenticata di lui. Mi voltai di scatto. Indossavo solo pantaloncini cortissimi e top, il mio pigiama preferito beh.. Max lo aveva bruciato quando avevo dieci anni da allora, niente pigiamoni. “Sembra che io non sia l’unica” gli feci presente quando riuscii a recuperare la voce. Lui era solo in mutande. “sì, ma io sono un maschio” disse lui. “e questo mo’ che c’entra, ciuffobiondo?” ribattei. “non mi chiamare Ciuffobiondo!” esclamò lui. “e tu non chiamarmi fatina!” lo ribeccai, puntadogli contro l’indice accusatore. “E tu smettila di fissare mia sorella a quel modo!” si intromise una voce. Max, mio fratello, era arrivato e aveva tirato uno scapelloto a Ciuffobiondo “e tu, Gin! Che modo è di scendere?” domandò. “ei questa è anche casa mia!” gli feci presente “posso vestirmi come cavolo mi pare” lui sbuffò. “ e ora, se permettete, ho programmata una colazione a letto a mezzogiorno” dissi, recuperando il vassoio e camminando via, scuotendo con aria saputa i fianchi nel farlo. Se proprio dovevo vivere con quei due imbecilli tanto valeva divertirmi almeno. “Devi ammetterlo amico” sentii dire a quella specie di supersayan “tua sorella ci sa fare” ghignai e mi chiusi in camera mia. La mia colazione fu un po’ troppo veloce. Scesi di sotto e trovai un biglietto ‘Ei babysis. Io e Alex andiamo sul set, deve fare un paio di scatti con un nostro amico August, ti ricordi di lui? Perchè non ci raggiungi sono sicuro che sarà felice di vederti.’ Dopo la scrittura cambiava ‘ specialmente se vieni solo in pigiama’ ghignai, quello era Alex (ei perché l’avevo chiamato ‘Alex’?) ‘era quel coglione di Alex, scusa. Vestiti, Gin. A dopo baci’ ghignai. Beh non poteva certo essere una cattiva idea. E si mi ricordavo di August. Era un altro modello amico di mio fratello, solo che era uno apposto e non particolarmente imbecille. Salii di sopra e mi cambiai. Optai per un paio di jeans e una maglietta di lino bianca, stile camiciola. Le paperine nere di vernice e recuperata la borsa presi il telefono e uscii di casa. “Ei Gin, com’è andata con quello della macchina?” mi domandò Jake non appena rispose. “è lo stesso amico coglione di mio fratello” risposi. “davvero? Nome, nome, nome!” esclamò. “Ciuffobiondo” il silenzio dall’altra parte mi fece capire che dovevo dire il vero nome. “Alex.. Pet... ah sì ecco Alex Pettafer!” esclamai. “Vuoi dire, Pettyfer?!” esclamò dall’altra parte della cornetta. “Sì.. può darsi che sia Pettyfer” dissi. “Ginevra Claire Dominique Hale!” porca puttana ha usato il mio nome completo: guai. “un’intervista al più presto!” e mi chiuse il telefono in faccia. Entrai che ancora scuotevo la testa incredula,  ed immediatamente notai il gran trambusto. “beh allora ditele che deve muovere il culo fino a qua, se vuole essere pagata!” esclamò il fotografo, un certo Joshua. Di fianco a lui stava Max che scuoteva la testa divertito. “ei che succede?” domandai. “si tratta della modella che deve posare. Alicia ha deciso di non presentarsi” spiegò. “bella roba.” Commentai “ei  ma quelle sono ciliege!?” esclamai. “già Victor, il fotografo ne va matto” ma non aveva finito di parlare che ne stavo già mangiando una. “Sono piuttosto contrariato, avrei preferito il pigiama” mi voltai mentre addentavo la ciliegia. “spiacente di rovinarti la festa” ghignai. “se questa non è la piccola Ginevra Hale!” mi voltai August mi aspettava a braccia aperte gli saltai al collo. Max ghignava alla vista di Alex, che sembrava più che contrariato. Ci separammo. E io recuperai un’altra ciliegia. Fu allora che Joshua si girò e lo potei vedere in faccia. Perchè diamine fai il fotografo tu? Mi domandai-insomma, con una faccia come la sua! Bello, anche con un po’ di barba (e non lo dico di tutti) occhi verde smeraldo e ciuffo spettinato castano, insomma wow-gli sorrisi colpevole mentre finivo di addentare la ciliegia. “sapete che vi dico”  disse al suo interlocutore dall’altra parte della cornetta “che non mi interessa, Alicia è fuori” e riattaccò. “salve e tu sei?” fece rivolto a me, gli porsi la mano: “Gin Hale” mi presentai “sono la sorella dell’imbecille qua di fianco” conclusi. “Oi, ti devo ricordare che sono più grande di te, Ginevra Claire Dominique?” mi ribeccò mio fratello. “Sì, e sai perché? Perché il tuo cervello non si è sviluppato come il mio, quando sei voluto uscire prima sono cazzacci tuoi, Maxuel Harold Nicholas” Dio come faceva a chiamarsi non solo Maxuel, ma anche Harold? I miei con lui sono stati proprio crudeli. “No sul serio ragazzi, i vostri genitori sono finiti in galera per qualche crimine riguardo ai nomi che vi hanno appioppato?” si intromise Alex. “Senti chi parla!” gli rispondemmo in unisono “Alexander Richard Pettyfer!” concluse mio fratello, e io scoppiai a ridere. “Oi!” esclamò ciuffobiondo. Gli diedi una pacca sulla spalla, anzi forse più di una, piegata in due per le risate, quando riuscii a parlare tra le risate esclamai: “E parli tu? No sul serio, meglio Ciuffobiondo, ciuffosempreperfetto o addirittura pollo ma Richard! Alexander Richard per di più..!!” lui incrociò le braccia sul petto e mise il muso: “A me il mio nome piace” disse. sgranai gli occhi, come poteva avere un’espressione così infantile -facendola sembrare dannatamente sexy detto tra noi- vestito in pratica da manager? In giacca e cravatta? Insomma aveva un aspetto da adulto con quel musino tenerissimo. “Ei Maxuel, vedi anche tu quello che vedo io?” domandò Joshua avvicinandosi a mio fratello con fare cospiratorio, Max annuì: “Buonafortuna a convincerla però” disse alzando le mani con fare di arresa. “Cos’è fatina, vedi qualcosa che ti piace?” domandò Alex ghignando, ignaro della conversazione che avvenniva a pochi metri da noi. Ghignai, beh si mi aveva preso di sorpresa, ma io vivo di contropiede: “Sì”dissi “tu con un po’ di punch in faccia” avvisai, recuperando la brocca di punch che stava di fianco alle ciliege e buttandogli in faccia il suo contenuto. August se la rideva, Max pure e Joshua dire che era senza parole era poco. Alex, beh (di nuovo l’ho chiamato per nome?, cazzo!) la sua faccia era davvero qualcosa da fotografare, così presi la macchina dalla mano di Joshua “Scusa” dissi, ma sembrava in trance. E immortalai il momento. Feci per allontanarmi e tesi la macchina a Joshua che stile macchina robotica la prese, poi feci per dirigermi lontano quando notai le qualcuno mi tratteneva per l’orlo della maglia di lino. Cazzo, mi sa che era ora di vendette. Alex -Dio devo davvero smetterla di chiamarlo per nome- sfruttando il suo peso a suo vantaggio mi girò e mi attirò a sé, per un momento ebbi la stranissima sensazione che mi avrebbe baciata, ma tempo di pensarci e mi ritrovai caricata in spalla. “Ei Joshua, mica ti ricordi da che pparte facevano quegli scatti in costume?” domandò. Joshua ancora stile cyborg gli indicò la strada e lui cominciò a dirigersi e io a dimenarmi, non sapevo cosa avesse in mente, ma avevo la netta sensazione che non mi sarebbe piaciuto, minimamente. “Mettimi giù!” minacciai. Ma lui rimase muto. Non riuscivo a districarmi dalla sua presa ferrea. Fu quando vidi le ragazze posare in bikini che compresi: “Alexander Richard, non ci pensare neanche!” esclamai. Ma lui mi ignorò. “Scusate ragazze, potreste uscire un attimo?” domandò, quelle obbedirono immediatamente e gli scoccarono occhiate piene di adorazione. Dio che schifo, pensai... beh non che sia brutto eh, però.. insomma non esageriamo, ecco. In quel momento mi sollevò dalla sua spalla come se pesassi solo due chili e non cinquantadue e mi catapultò nella piscina dentro la quale poco prima posavano le modelle. F*ck you, Alex! Lo insultai mentre riemergevo. Finalmente ripresi aria singhiozzando quasi. Avevo i capelli appiccicati al volto, così come i vestiti appiccicati al corpo. Mi spostai i capelli dalla visuale e rimasi un attimo sbigottita. Mi fissava. E se fossimo stati in un cartone avrebbe avuto la mascella per terra. Che fossi così indecente? Pensai, mentre diventavo il nuovo catalizzatore di energia negativa e odio da parte delle altre modelle. “Alex!!!!!!!!!!!!!!” esclamai. “Io... io ti DISTRUGGO!” Max accompagnato da August e un Joshua ripreso ci raggiunsero e cominciarono a ridere. Che cazzo! Pettafer o come cazzo ti chiami, ti sei ficcato in un brutto guaio!
______________________________________________________________________________________________________________________________________________
Allora che ne dite? Io mi sono divertita tantissimo a scriverlo :D spero vi sia piaciuto :) fatemi sapere baci
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Alex Pettyfer / Vai alla pagina dell'autore: nuvole_e_popcorn