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Autore: nuvole_e_popcorn    03/09/2012    3 recensioni
Dal terzo capitolo
“Io...” non sapevo come cavolo tirare fuori tutto quello che avevo in testa “Io.. TI STRONCO LA CARRIERA Pettafer o come diavolo ti chiami!” lui inarcò un sopracciglio, ma ero troppo arrabbiata per veramente fare caso alla sua dannatissima, bellissima faccia. “è Pettyfer Gin” mi corresse. E sai quanto me ne frega. Okay forse un pochino.
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Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo terzo: Io ti stronco la carriera!

Mi ero appena finita di vestire, dopo che Joshua aveva gentilmente offertomi i servigi di Hope, la parrucchiera e dei vestiti asciutti. Si trattava di una camicetta a tre quarti e un paio di jeans dal cavallo largo. Uscii a grandi passi dal camerino di Martha, una ragazza che lo aveva ceduto non proprio così volentieri. Max, Joshua, August e ciuffosempreperfetto erano lì mi diressi da lui a grandi passi puntandogli l’indice contro: “Tu!” esclamai. Non sapevo come diamine tirare fuori tutto quello che avevo in testa e non aiutava la sua espressione, che lo faceva sembrare una specie di divina greca. “Qualche problema, fatina?” mi sfidò. “Io...” veramente non sapevo con tirare fuori tutti gli insulti che avevo in serbo per lui e vi assicuro che il mio vocabolario è ben fornito. “Io.. TI STRONCO LA CARRIERA! Pettafer o come diavolo ti chiami!” lui inarcò un sopracciglio, ma ero troppo arrabbiata per veramente fare caso alla sua dannatissima, bellissima faccia. “è Pettyfer Gin” mi corresse calmissimo. E cosa credi che me ne importi? Okay forse un pochino. Mi fece presente il mio cervello. Ma lui era calmissimo e la cosa mi dava ancora di più ai nervi. “vedi un po’ che hai cominciato tu col punch!” mi fece presente “se tu non fossi così dannatamente irritante non ti avrei rovesciato in faccia nessun punch!” lo ribeccai. “diglielo anche tu Max, che non ho fatto niente di male!” esclamò Alex rivolgendosi a mio fratello. “Maxuel” minacciai. “Io..” disse mio fratello “preferirei non schierarmi ecco.” concluse. “Traditore” borbottò Alex. “cos’è ?” lo sfidai avvicinandomi ancora di un passo con fare strafottente “non sai affrontarmi da solo?” lui mimò le mie mosse e ora eravamo naso a naso. “Pff. Semmai paura di rovinare il tuo bel visino”inarcai un sopracciglio e rimanemmo in silenzio a fissarci in cagnesco come due animali famelici. “50 dollari che la bacia” sentii dire August, ma ignorai la cosa, me l’avrebbe pagata comunque, ma dopo, ora ero presa in una gara di sguardi e non avrei perso, proprio no. “50 che lei lo prende a pugni” in una parte della mia mente ghignai, e bravo fratellino, mi dissi. “ciliege?” domandò Joshua porgendoci il vassoio. Ne presi una. Alex declinò. “ti rovino ciuffosempreperfetto” dissi allontanandomi “tremo fatina” rimarcò la mia frase al nostro primo litigio. “tanto ci vediamo a casa” lo minacciai, prendendo la mia borsa e andandomene, dopo aver salutato con la mano Max, August e Joshua. “Non aspettarmi alzata, zucchero” mi chiamò dietro. “Non era mia intenzione, trottolino” risposi per le rime, e mentre me ne andavo sentii mio fratello dire ad Alex (ancora? Ancora col nome? Gin riprenditi!) “sì, Alex. Mia sorella ci sa definitivamente fare” ghignai uscendo. Fu allora che decisi di chiamare Jake. Era a New York per trovare un amica che non stava troppo bene e decidemmo di incontrarci in un café all’angolo della strada dove abitavo. Ora stavamo sorseggiando del caffé e gli stavo raccontando l’accaduto. “Ti prego dimmi che qualcuno vi ha filmati” esclamò ridendo a crepapelle. Gli scoccai un’occhiata omicida. “No, Jake. Nessuno ci ha filmati” dissi minacciosa. “Dai, ti prego. Devi ammettere che è stato geniale e dannatamente cominco!” dissi sorseggiando il suo caffé. “Sicuro” dissi imitandolo. “Dai, cucciola. Poteva essere peggio” disse, inarcai un sopracciglio a sfidarlo a trovare di peggio. “okay, ammetto può essere stato abbastanza imbarazzante, ma ci scommetto voi due andrete avanti” disse alzandosi e pagando il conto. “che intendi?” domandai, sinceramente curiosa di capire la sua logica perversa. “Niente,” disse scoccandomi un bacio sulla guancia “tesoro” mi prese in giro. “Jake!” ma era già fuggito via. Mi ricomposi, presi la borsa  e uscii dal café. Fu allora che con la mia cattiva abitudine di non guardare la strada prima di attraversare fui presa in pieno da un ciclista e caddi a terra sbattendo la testa. Caddi nell’incoscenza.
 
“Signorina, Signorina.. sta bene?” sentii la voce, sbattei più volte le palpebre. Ma sei coglione? Mi domandai riconoscendo il ciclista che mi aveva investita. Mi hai presa in pieno e mi chiedi se sto bene? Cazzo esistono le piste ciclabili imbecille! “lasciami spazio per respirare, idiota!” esclamai e lui sparì dalla mia visuale. “porca puttana in gondola, che botta” disse massaggiandomi la nuca. Cercai di tirarmi su, invano. “Come si sente?” Come una che è stata appena presa in pieno da un ciclista rincoglionito. “Mmm... vediamo direi indolenzita, ma il sentimento persistente è incazzata” dissi “e no” alzai un braccio a zittirlo “io non risponderei fossi in te” lo avvisai “perché ho già avuto una giornataccia, mi hai appena investito e sono parecchio incazzata, non è un bel mix, quindi ti consiglierei di cucire la tua boccaccia” dissi. Non sentivo molto bene le gambe e la testa mi girava abbastanza anche se ora ditinguevo il cielo dallo skyline della grande mela. “Porca puttana! Ed è tutta colpa di quell’imbecille di Jake.. questa me la paga, altroché intervista e intervista durante la mia vacanza..” mugugnai. “Signorina c’è qualcuno che possiamo chiamare per aiutarla” inarcai un sopracciglio. “No grazie.” Dissi “abito in quel palazzone laggiù. Ci arrivo anche da sola.” Sbottai. Mi alzai moltooo lentamente. E rischiai di cadere, lui mi prese giusto in tempo. “Sul serio è meglio se chiamiam qualcuno” disse. “Okay” concessi, poco convinta. Presi il telefono, ma prima che potessi fare il numero di Max sentii la voce alle mie spalle. “Gin?” mi voltai. Nick Johnsons, un mio ex compagno di college stava lì e mi fissava a bocca aperta. “Nick..?” risposi. “Gin! Sei proprio tu!! Ma che ti è successo?” domandò raggiungendomi a grandi passi. “Ehmm.. sono stata investita da una bicicletta impazzita. Grazie puoi andare, mi aiuta il mio amico, qui.” Dissi al ciclista che assicuratami al supporto di Nick recuperò la bici e se ne andò. Mi accompagnò all’appartamento. Mi fece sedere sul divano. “Dio che mal di testa”mi lamentai. “sei fortunata che ti ho incrociata” disse lui “se no a quest’ora stavi ancora coll’imbecille” ghignai. Ecco una cosa bella di Nick, la pensa come me riguardo agli imbecilli. Sorrisi. Poi sbadigliai. “Meglio che ti lascio riposare, mi raccomando non sforzarti” disse scoccandomi un bacio sulla fronte e sparendo. “non ne ho la benché minima intenzione” assicurai.
 
“Ei Gin, Gin.. mi senti?” aprii gli occhi. Alex ciuffosempreperfetto mi stava scrollando la spalla. “Alex..?” domandai. “Max è rimasto al locale, che ci fai qua?” domandò. Cercai di alzarmi un po’ sui gomiti, ma la testa mi girava, ancora. “Ehm.. mi ha investito un ciclista” dissi. “che..?” ripetei la frase. “fa vedere” disse quando vide che mi massaggiavo la nuca. “hai un bel bernoccolo, ma sono sicuro che domani starai meglio” sorrisi, debolmente. “Dai ti porto su, che non ho voglia di dormire, ho voglia di guardare un po’ di tivù” scossi la testa. “No. Adesso sono sveglia, mi sa che mi dovrai sopportare ancora un po’” dissi. Lui sorrise, mi alzò le gambe leggermente si sedette e le posò sulle sue. Era un gesto abbastanza gentile e intimo e in silenzio lo ringraziai della gentilezza, lui mi sorrise prima di prendere il comando della tivù. Passò su un canale per bambini e per poco non saltai sul posto. “No, no! Non cambiare lascia qua!” era il cartone di Mignolo e Prof, sapete quei due topini da laboratorio che tutte le notti ‘conquistavano il mondo’? quello. Il mio cartone preferito. “Sul serio?” domandò. “Mignolo e Prof?” mi prese in giro. “Oi! Guarda che Prof regna!” lo ribeccai. “a me è sempre stato più simpatico Mignolo” mi informò. “beh vedo la ragione siete due imbecilli uguali” lui ghignò. “Allora facciamo così io sono Mignolo e tu sei Prof!” esclamò lui, ma mi stavo già addormentando. “mmm.. Sì Mignolo, conquistiamo il mondo..” borbottai, prima di addormentarmi lo sentii passarmi una carezza sul viso, ma ero già nel mondo dei sogni quando sentii “Buonanotte topolino”.
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Oggi sono ispirata xD due capitoli in un giorno xD fatemi sapere che ne pensate, sempre! Baci
  
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