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Autore: Honey_eyes    03/09/2012    7 recensioni
Era la mia occasione. Sì, la mia occasione d'oro.
La mia occasione per poter finalmente scappare da quella orribile realtà.
La mia occasione per spiegare le ali e volare via.
Senza ali non si può volare.
E lui costituiva le mie ali.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 14.

I wanna be your wings, to bring you to the stars


Quando trovate questo segno : *** , mettere su youtube Happy Ending di Mika.

Buona lettura.  
http://www.youtube.com/watch?v=huelbch4wn4


Maggie's point of view.

Eric mi amava. No.
Eric mi ama tutt'ora.
Ne sono certa: gli angeli non posso odiare. Amano e basta, per il resto della loro esistenza in Paradiso.
Questa mattina c'è stato il funerale.
Il cimitero era gremito di gente. Tutti attorno alla lapide. Tutti attorno alla sua lapide. Non riuscivo a guardare quella sua foto incorniciata e messa su una lastra di marmo.
Il corpo non era presente. Nel suo testamento (che fanno fare a tutti i militari in partenza per la guerra) c'era scritto che voleva essere cremato.
E così, secondo il suo volere, è stato fatto.
Inutile dire quante lacrime. Troppe.
Mi manca incondizionatamente.
Quando è finita la funzione, ho dato un ultimo abbraccio a mia madre e a mio padre, ho ringraziato il Pastore Harris per aver detto la messa e, infine, ho preso l'urna con me.
Ho preso mio fratello tra le braccia, un'ultima volta.
Sono andata via. Il più lontano possibile da quel cimitero in cui l'aria è troppo intensa e pesante.
Poso l'urna sul sedile del passeggero della macchina di mio padre e parto.
"Ti p-porto in un bel posto, f-fratellone...", balbetto timorosamente a causa di quelle gocce salate che mi scorrono sul viso.
Mi dirigo verso l'aereoporto.
In un attimo sono sul jet di Justin.
Attraverso, anzi, attraversiamo, io e Eric, tutti gli Stati Uniti, da Atlanta a Los Angeles.
"Abbiamo volato tanto in alto, vero Eric? Abbiamo toccato il Paradiso e tu hai salutato i tuoi amici angeli. Un giorno me li farai conoscere."
Gli parlo come se fosse ancora qui, perchè lui è ancora qui. Con me. "Vero, fratellone?"
Il jet è atterrato. Justin non sa niente di ciò che è successo. Devo dirglielo.
Ma prima devo fare un'altra cosa.
Con il suo elmetto sotto braccio e l'urna tra le mani, mi dirigo verso un taxi.
"Mi porti al mare, per favore.", affermo al tassista.
Il mare, le onde e la brezza.
Tutto mi ricorda quel ragazzo diventato angelo.
Sono nella periferia di Los Angeles, più esattamente a Long Beach.
Mi trovo su un'alta scogliera, a guardare l'orizzonte.
Dritto e lineare davanti a me. Mi fa paura.
Ormai è l'ora del tramonto. Il cielo si dipinge di colori accesi. Arancione, rosa, corallo.
Colori che, se fosse un altro giorno e questa fosse un'altra circostanza, mi scalderebbero il cuore.
Ma purtroppo non è così.
Sotto di me, si estende il mare blu scuro, increspato dalle onde di un blu più chiaro.
Alcuni gabbiani schiamazzano liberi nell'aria.
"Hai visto che bel posto, Eric?"
Con le mani tremanti apro l'urna.
La sporgo verso il mare.
La brezza marina che prima era lievemente presente, lascia il posto ad un vento più forte ed incombente.
La folata d'aria prende con sè le ceneri di mio fratello e le sparge nel cielo al tramonto e nell'acqua marina.
Per un momento i volatili smettono di schiamazzare.
La ventata si arresta, lasciando solo i miei capelli scompigliati e un'urna vuota.
Il mondo si è fermato per salutare il mio fratellone.
L'unica cosa che non si è trattenuta è il mio pianto.
Appoggio l'urna per terra, sulle rocce della scogliera.
Prendo saldamente, pur tremando, l'elmetto tra le mani. Me lo metto sulla testa.
Continuo a guardare l'orizzonte.
Continuo a guardare il cielo e il mare.
Continuo a guardare mio fratello.
Sì, perchè ora lui è nell'aria.
Ora fa parte del mare, dell'erba, del vento.
Mi porto due dita alla fronte, come il saluto militare.
"Comandante Alcott, Eric, fratellone, angelo, prometto solennemente di amarti fino al termine della mia esistenza.", dico decisa,
portando la mano al cielo e alle nuvole, per salutarlo degnamente come un piccolo soldato, mentre un'ultima lacrima mi scorre sulla guancia destra.


***

Justin's point of view.
 


Non mi chiama, non mi manda messaggi...
Mi fa preoccupare, cazzo! Fuori sta anche diluviando!
Non so se sta bene o se le è successo qualcosa.
Sto pensoso sul divano del soggiorno, quando la mia mente viene arrestata dai pensieri a causa del trillìo (?) del campanello.
'Campanello ---> freccetta ---> Maggie!'
Mi butto giù dal divano e mi precipito alla porta prima di Dave.
La spalanco e con mia grande gioia, alla mia vista c'è Meg.
E' bagnata fradicia, dalla testa ai piedi.
Sulla testa porta un... un elmetto?
Nonostante stia gocciolando a causa della pioggia, sul suo viso si notano chiaramente delle lacrime.
Ha gli occhi gonfi e rossi. Sta tremando.
Non faccio in tempo a farla entrare e a chiudere la porta che me la ritrovo con le braccia al collo, ad abbracciarmi.
Il contatto con i suoi abiti zuppi d'acqua mi fa sussultare.
L'abbraccio a mia volta, fottendomene altamente che così facendo mia bagno anche io. Per lei questo ed altro. Ora voglio solo averla qui vicino.
"Stringimi forte, ti prego.", sussurra lei, gemendo e singhiozzando tra le lacrime.
L'abbraccio e la stringo più forte che posso, senza farle male.
Poggia la testa sulla mia spalla.
Sussulta ad ogni respiro smorzato.
Le tolgo l'elmetto e le accarezzo i capelli umidi di pioggia.
Riesce a stendo a reggersi in piedi. E' davvero debole.
La porto nella camera da letto, in braccio, come si fa con le principesse, essendo troppo fragile, quasi fosse un cristallo in procinto di spezzarsi.
La corico sul letto.
Trema ancora.
"Aspetta qui, ti porto dei vestiti asciutti."
In un attimo sono da lei con i mano i vestiti di Selena che ha lasciato qui.
Li appoggio sul materasso coperto dalle lenzuola bianche.
"Vieni qui.", mi dice.
Mi sdraio accanto a lei e l'abbraccio.
Posa la testa sul mio petto.
"Che cosa è successo, cuore?"
"E- eric... - balbetta con ancora le lacrime agli occhi - Eric è volato via.", riesce a stento a finire la frase.
Oh, Dio. Eric? Il suo Eric?
Non penso ci siamo risposte adatte per queste occasioni. Devo starle vicino e basta.
Le do un bacio sulla fronte e le accarezzo la schiena.
Ha perso suo fratello.
Al pensiero che lei stia così male e che una persona sia volata in cielo, mi vengono le lacrime agli occhi anche a me. Ma devo essere forte, almeno per lei,
e fortunatamente riesco a ricacciarle indietro.
L'unica cosa che davvero posso fare è una.
E io so qual è.
Mi alzo e apro il cassetto del mobile di fianco al letto.
Prendo un anello. Prendo l'anello. L'anello dell'infinito.
Mi giro con le mani dietro la schiena.
"Vieni, siediti.", la intimo io ad alzare il busto e a sedersi.
Detto, fatto.
"Chiudi gli occhi, cuore."
Detto, fatto.
"Dammi la tua mano sinistra."
Detto, fatto.
Le prendo l'anulare e le infilo l'anello, che scivola facilmente al contatto con la pelle ancora bagnata di acqua piovana.
"Ora puoi aprire gli occhi."
Apre prima un occhi e poi anche l'altro.
"Ti prego, non dire nulla. Prima lasciami parlare."
Annuisce lievemente.
"Ti do quest'anello ora perchè è uno di quei momenti in cui hai bisogno di sapere che c'è qualcuno che ti ama.
L'infinito rappresenta me e te, il nostro amore è infinito.
E io sarò sempre con te, fino alla fine. Noi due insieme.
E' tutto ciò che posso fare. Non è molto, ma spero ti faccia capire che sono qui per te, qui con te.
Ti ricordi 'Fall', la mia canzone del mio nuovo album? Nei versi dice 'Ti prenderò, se cadrai'. E' esattamente ciò che farò con te.
Vorrei costituire le tue ali,
quelle che ti aiuteranno a volare e a non lasciarti cadere. Voglio farti volare,
anche in momenti come questi. Voglio farti toccare il cielo. Voglio portarti su una stella. O sulla Luna.
Ti amo più della mia stessa vita e sono più che certo che quest'anello appartenga a te. Leggi dentro. C'è scritta una cosa."
Si leva l'anello e legge all'interno.
"Jaggie..." , biasima sottovoce, sorridendo di gioia. L'ho fatto incidere.
I suoi occhi brillano.
Hanno una scintilla all'interno come il bagliore di un gioiello in pieno sole di mezzogiorno.
"Non posso accettare, Justin.", sussurra.
"Certo che puoi, Meg."
"Devo... devo dirti una cosa."



Honey_eyes' corner

Ta - daaaaaaaaaaaaaaaaaaa.
Ecco il quattordicesimo capitolo.
Non so perchè ma questa capitolo mi piace tanto. E ci tengo tanto. Tutto tanto (?)
Spero vi piaccia tanto quanto piace a me.
Ringrazio tutti gli angioletti per le recensioni che mi scrivono. Grazie infinite.
Avete visto? Justin ha dato l'anello a Maggieeeeeeeeeee! *passa la banda in festa, mentre Honey_eyes canta, balla, salta, corre dalla gioia.*
La prima parte la trovo un po' struggente.
La seconda, invece, la trovo mooolto moooooooolto romantica. Forse un po' troppo, che ne dite? Fatemi sapere. Voglio le vostre opinioni :)
Novità!
Ho in mentre altre due fanfiction.
Una ve l'ho già detta, l'altra è un'idea nuova.
Mi ha dato l'ispirazione xxInLoveWithBiebs. Graaaaaaaaaazie, marti :)
Parla di Jariana (chissà cos'è?! LOL). Non mi fottete l'idea, graaaaaazie.
Boh, vi lascio stare e mi dileguo.
P.S. se volete leggere una os su Bieber, al trovate sul mio profilo.

Siete le mie gioie.

Moi, je vous aime.

-Honey_eyes                                 (@Honeyes_ on Twittah!)









 









 




































































  
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