Fanfic su attori > Alex Pettyfer
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Autore: nuvole_e_popcorn    03/09/2012    3 recensioni
Dal terzo capitolo
“Io...” non sapevo come cavolo tirare fuori tutto quello che avevo in testa “Io.. TI STRONCO LA CARRIERA Pettafer o come diavolo ti chiami!” lui inarcò un sopracciglio, ma ero troppo arrabbiata per veramente fare caso alla sua dannatissima, bellissima faccia. “è Pettyfer Gin” mi corresse. E sai quanto me ne frega. Okay forse un pochino.
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Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Capitolo quarto: NO! Appunto.

Fui svegliata da un suono molesto proveniente da qualcuno accanto a me. Aprii lentamente gli occhi. Ero sdraiata sul divano con le gambe appoggiate o meglio ehm.. come dire intricate con quelle di Alex ciuffosempreperfetto, che dormiva con la testa a penzoloni. Oltre all’imbarazzo della situazione –insomma oltre all’ovvio, fino a ieri io e lui ci scannavamo.. insomma e poi lo conosco da due giorni!- c’era quel continuo suono. E Alex (il proprietario del telefono) se la dormiva bellamente. “tua sorella in gondola, telefono di merda!” esclamai sottovoce prendendo un cuscino, presi la mira e tirai. Alex si svegliò immediatamente. “Il telefono, pirla!” esclamai, girandomi di lato e abbracciandomi all’altro cuscino. Alex si grattò la nuca e mezzo addormentato recuperò il congegno infernale. “Che strano ID sconosciuto” mi informò, come se me ne fregasse qualcosa minimamente. “pronto. Sì sono io, chi parla?” fu allora che rimase zitto. “Ah sì Chantal, quella con i capelli neri lunghi” disse, cercai di ignorarlo. “Certo.. anzi no, meglio di no oggi.. qualcuno non sta troppo bene” disse scoccandomi, lo sapevo, un’occhiata preoccupata ‘Etcì!’ esclamai, tirando poi su col naso. “sì.. okay perfetto”. “okay. Ci sentiamo Chan’”. “ma dov’è Max..?” domandò poi. “non lo so. È grande e vaccinato, sa cavarsela da solo” mugugnai attutita dai cuscinni. “Ah grazie dell’interessamento sorellina” alzai il viso e Max stava scendendo le scale in mutande con una donna, con addosso solo la sua camicia. “Ti prego dimmi che non hai usato camera mia” borbottai sconsolata. “No tranquilla. Meno male che non ti vede papà” disse. “sì e meno male che mamma non vede te, perché sennò a quest’ora starebbe urlando come una pazza” risposi a tono. La donna, scoppiò a ridere, un’oca. “che teneri” disse, notai Alex alzare un sopracciglio. “non siamo teneri” dissi “ma vampiri assetati di sangue” questo sembrò zittirla. Alzai lo sguardo e la vidi passarlo da me a Max. Scoppiai a ridere. “non siamo vampiri, tranquilla”dissi “e tu smettila di muoverti come un rinoceronte disarticolato, ti ricordo che sei pesante e le mie gambe non possono sopportare tutto il tuo peso!” esclamai rivolta ad Alex “quante storie!” mi ribeccò.
“Ti vuoi alzare anche tu o mi tocca portarti la colazione a letto, Prof?” domandò melodrammatico. In tutta risposta gli lanciai l’altro cuscino. “taci! Le mie orecchie non sopportano più di tanto la tua voce da papero!” sbottai. E mi rimisi a dormire. Per quanto fosse difficile. Mi alzai, prendetelo in senso lato, perchè ero ancora sul divano verso le due, accesi su Mtv. “pronto?” era Jake. “dimmi che non sei sul divano a scroccare patatine e guardare Mtv, ma sei a fare l’intervista a Pettyfer.” Sorrisi. “Bingo” dissi. “oh ma guarda se devi fargli qualche domanda è appena entrato in salotto.” Dissi “Oh no.. no Ginevra...” ma avevo già lanciato il telefono ad Alex. “è per te” gli dissi. “pronto...?” fece insicuro. Mentre io me la godevo. Sentivo tutto tanto urlava Jake. “Ginevra Claire Dominque Hale, sei nei casini! Ti rovino, aspetta che torni senza quella dannata intervista e vedi che fine fa il tuo bel visino da angioletto...!” ghignavo. Alex sembrava impressionato. “seriamente amico, da dove le hai tirate fuori certe minacce?” domandò ciuffosempreperfetto. Sentii il silenzio. “Passami Gin” domandò molto gentilmente, ma ancora abbastanza urlato Jake. “è per te” mi fece Alex tendendomi il telefono. “Sì?” domandai. “Hale.. muovi il culo e fai quell’intervista” disse e mi chiuse il telefono in faccia. “Ops” dissi. “ha chiamato Max, dice che Joshua vuole parlare a me e anche a te” disse. “uffy, mi devo proprio alzare?” lui annuì. “che palle” borbottai.
“Non ho la benché minima intenzione di salire su quell’aggegio” dissi convinta “soprattutto se guidi tu”conclusi. Alex, per nulla impressionato, inarcò un sopracciglio. “No ciuffoperfetto..” dissi, ma mise su il muso “e non fare quella faccia, con me non attacca”. Appunto.
Scesi dalla macchina, o meglio ne saltai fuori non appena quel pazzo scatenato, patentato, la fermò. “Hai visto non è stato tanto male” disse. “Io sulla tua macchina non ci salirò mai più!” esclamai. “finiscila, non fare la drama queen” mi disse mentre entravamo. “finiscila tu o ti ridecoro questa volta con cemento a presa rapida” lo minacciai. “ah eccola, la nostra star!” sentii dire, mi voltai Joshua mi sorrideva, Max si faceva il segno della croce e August stava a guardare. Ci misi qualche secondo a realizzare. “non se ne parla!” esclamai. “Dai Gin, per piacere” disse Joshua. “NO! Ho già detto no?” senza trovare alleati nel gruppo davanti a me mi girai da ciuffosempreperfetto. Che faceva il muso, non di nuovo “e tu! Che fai! Non dovresti stare dalla mia parte!?” ma niente, continuava. Ero circondata da nemici.
 
“Stai benissimo tesoro” mi disse Hope. Era simpatica, sulla trentina, con gli occh incavati e le labbra sottili. “sarà, ma io non sono per niente fotogenica e mi sento un pasticcino in questo vestito” mugugnai guardando la gonna stile anni sessanta che indossavo, perla e rosa antico per di più. Hope rise. “dai vai, ti staranno aspettando” mi disse. Presi un lungo respiro e proseguii fuori dal camerino. Alex mi dava le spalle, era di nuovo vestito in frac, e anche August, Max mi sorrise. Borbottavano qualcosa o meglio cospiravano. “posso sapere di che cosa discorrono lor signori.. o beh signorine” dissi lanciando un occhiata fugace ad Alex, sembrava tutto forché una signorina, ma prenderlo in giro era uno spasso. Che però non ebbe la risposta pronta, strano, molto strano. Qui gatta ci cova. Ei fratello perché continui a fissarmi? “Ciuffoperfetto?” domandai “ho qualcosa in faccia per caso?” domandai agli altri che scossero la testa. “Okay, Ciuffo, mi sto sul serio preoccupando il gatto ti ha mangiato da lingua?” nessuna risposta. “Ei amico, quante volte te lo devo dire di non guardare mia sorella così?” esclamò d’un tratto Max tirandogli l’orecchio. Fu quello che fece riprendere il nostro uomo in frac. “E finiscila Max” disse semplicemente. Cosa niente cattivi rimarchi o risposte a tono? Amico hai la febbre tu, altroché. “Dai in posizione” ci risvegliò la voce di Joshua. Che palle. “Allora” ci istruì “dovete essere il più naturali possibili, parlate anche se pensate che possa aiutarvi okay?” disse “incominciamo con quella centrale” disse “avanti Gin mettiti in mezzo tra Alex e August. Ecco brava” ora cerca di trovare un contatto con entrambi” mi istruì. Più facile del previsto.. o no? Presi August per l’orecchio, doveva soffrire un po’ per la scommessa del giorno prima. “Ei Josh” chiamai “Ho qualche problema con l’imbecille” disse indicandolo. “Ei non chiamarmi imbecille, fatina!” esclamò, a sì ora ti faccio vedere io la fatina, lo afferrai per la cravatta portando le faccia alla mia altezza, detto che non sono alta. “guarda che ti faccio diventare donna” lo minacciai. “perfetto” disse Josh “state così. Pronti. Ora” rimanere ferma con un sorriso da scema a due o poco più centimetri dalla faccia di Alex mi fece scoppiare a ridere. “Ti conviene allontanarti fatina,” mi avvisò “e giuro che non rispondo più di me” mi allontanai fissandolo un po’ attonita e registrando ogni minimo gesto. Si lisciò la camicia e mise appossto il colletto. Gli scatti intando andavano avanti. Alla fine lo mimai e lo facemmo insieme, mi stavo divertendo, abbastanza..ne facemmo parecchie di foto. Poi Joshua finalmente soddisfatto disse che avevamo finito e potevamo andare. Era però abbastanza scontento, c’era qualcosa che mancava e ne parlava con Max. August scappò via, dopo che aver parlato un po’ doveva andare da Juliet (la sua fidanzata). Rimanemmo solo io e l’imbecille. “Ei di un po’ uomo in frac” lo apostrofai, mi fissò con un sopracciglio alzato “perché non esci con Chantal oggi così ti ripigli, che mi sa che non stai troppo bene” lui fece un passo verso di me e mi girai completamente ad affrontarlo. “tu dici?” ghignai. “beh dipende” dissi “l’alternativa e rimanere qua con quella faccia da ebete” sembrò offeso. “E dai che palle mica significa che non sei gnocco solo per la faccia da ebete”dissi. O cazzo. Duplicate cazzo, moltiplicatelo per dieci e questa era la mia maledizione mentale. Rimase lì fermo, sbigottito. Scossi la testa, divertita dalla mia stessa frase e me ne andai, o meglio ci provai e Max che aveva fissato tutta la scena aveva già impugnato una macchina fotografica con Joshua che lo incitava silenziosamente a fare una foto. Fu allora che sentii la leggera pressione sul mio polso e mi ritrovai a volteggiare con quella sottospecie di vestito a pasticcino e mi ritrovai con Alex che mi teneva il braccio sul quale aveva la presa flesso e aveva posizionato la mano libera sul mio fianco (ei aspetta un po’ non mi da fastidio? Cazzo, cazzo, cazzo..!) e mi attraeva a sé tanto che mi ritrovai col petto contro il suo, lo fissavo ad occhi sgranati, le labbra semiaperte (non so se avete presente, ma mi sembrava di stare in uno di quei film d’amore, ma che dico qua stiamo parlando di Ciuffobiondosempreperfetto e della sottoscritta, cosa film d’amore e film d’amore questo semmai e una buona commedia). Volevo dire qualcosa ma non ci riuscivo, proprio no, non quando mi fissava con quell’epressione. Okay, Huoston we have a problem! Fu allora che lo scatto partì e mi accecò. Volevo uccidere Max in quel momento. Ma mi risolsi per separami da Alex e fare un mezzosorriso in direzione di Joshua che mi tirava su i suoi pollici sorridente. Poi sparii, dovevo chiarirmi le idee.  
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Andiamo ragazzi un po' di entusiasmo? che ne pensate? :D sono aperta anche alle critiche, ma fatemi sapere 
  
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