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Autore: EmmaStarr    03/09/2012    4 recensioni
E se Lily, durante una punizione nella foresta, incappasse in un dolce e misterioso cervo bianco?
E se, affascinata dall'animale e dalla sua intelligenza, cercasse ogni pretesto per rivederlo?
Cosa succederebbe se James capisse che, per piacere a Lily, deve assomigliare al cervo che è in lui?
E, soprattutto, quanto è disposto a fare per la ragazza che ama? Quanto può sacrificare, per lei?
La storia di un incontro magico tra un animale e una ragazza, che potrà sfociare in qualcosa di più che una semplice amicizia...
Se vi ho incuriositi almeno un po', allora leggete!!
Baci
Emma
Genere: Avventura, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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IL CERVO E LA RAGAZZA

 

I

James rientrò sbuffando nella Sala Comune dei Grifondoro con un'espressione omicida sul volto.

“Che è successo?” indagò Sirius. Non era da James comportarsi in quel modo.

“Sirius, con tutto il rispetto che porto verso la tua famiglia...”
“Dimenticalo, quel rispetto. Allora?” lo interruppe l'altro, impaziente.

“Se mi capita fra le mani quella troietta di Bellatrix giuro che l'ammazzo. No, prima la Crucio ben bene poi l'ammazzo. No, prima la appendo a testa in giù nel bagno di Mirtilla Malcontenta e poi l'ammazzo. No, prima la torturo in ogni modo immaginabile dalla mente umana, e...”
James aveva preso ad urlare così forte che qualche ragazzino del primo anno scappò in preda al panico nel suo dormitorio.

“Capito, capito, anch'io la detesto. Che ha fatto adesso?” chiese Sirius nel tentativo di calmarlo.

“Sì, James. I tuoi toni soavi ci hanno incuriositi” aggiunse Remus, avvicinatosi mentre James era nel pieno della sua crisi.

“Allora. Stavo andando nell'aula di Pozioni per la lezione quando la Evans è inciampata per le scale. Ovviamente ha fatto tutto da sola, il fatto che sia finita tra le mie braccia è totalmente casuale.”

“Assolutamente, caro, assolutamente.” asserì Sirius battendogli una mano sulla spalla.

Grazie, Felpato. Dicevo. Malauguratamente passava da quelle parti la tua dolce e adorabile cuginetta, e nel cadere Lily l'ha, non so, credo abbia osato sfiorarla. Bellatrix ha cominciato a sfornare una serie di epiteti irripetibili nei suoi confronti, tutto perché è una nata babbana...”

“E Lily che ha fatto?” chiese curioso Remus, l'unico che la chiamasse per nome.

“Ha risposto per le rime, si intende. È una ragazza focosa, lei. Però, vedete, sono dovuto intervenire anch'io, mica potevo restare a guardare! Ma quando mi ha visto, tua cugina... lei... ma è meglio che non dica niente...”

Sirius alzò gli occhi al cielo. “James, ormai ce lo devi dire!”
“No, fidati, è meglio di no!” disse l'altro, scuotendo freneticamente la testa e cercando con lo sguardo un posto dove fuggire.

“È qualcosa di molto sconcio, che il nostro povero Peter non può sapere?” tentò Sirius.

“Peggio.” sentenziò James.

“È qualcosa sui nati babbani?” azzardò Peter.

“Macché. Ragazzi, non fatemelo dire, lasciatemela odiare in silenzio!” implorò James.

“In silenzio? L'ha sentito tutta la sala comune!” esclamò scandalizzato Sirius.

“È qualcosa su Sirius.” disse Remus a bassa voce. Non era nemmeno una domanda.

James abbassò gli occhi, affranto.

“Quella sporca bastarda...” soffiò Sirius, gli occhi di fuoco. “Che ti ha detto, James? Voglio le testuali parole.”

“Nemmeno se mi torturi.” affermò deciso l'altro, incrociando le braccia.

“Se non me lo dici tu, vado a chiederglielo!” minacciò il Black, stringendo i pugni.

“No, Sir!” si lamentò James. Poi, però, vedendo l'espressione omicida sul suo volto, dovette cedere.

“E va bene! Ha detto: torna dal tuo amichetto traditore del suo sangue, vedrai che accoglienza lo aspetta quando torna a casa, un'altra serie di Cruciatus non gliele leva nessuno, e digli che sua madre...” ma James arrossì e non proseguì. “Ti prego, non farmi continuare!” implorò.

“Mi basta. Ora vado e...” cominciò Sirius sfoderando la bacchetta.

“Oh, non ti preoccupare, è già in infermeria.” lo bloccò James. “Io e la Evans la abbiamo stesa. Ci si è messa anche lei, sai? Il problema è che ora siamo in punizione. Separati, poi. Ma lo rifarei cento volte!” concluse, lo sguardo sognante. “È stata una tale soddisfazione...”

Inaspettatamente, però, Sirius gli si gettò addosso. “Tu! Lurido piccolo... mi privi del piacere di torturare mia cugina per un torto fatto a me, e ti fai mettere in punizione stasera? La sera della festa in onore della nostra grande vittoria sui Serpeverde?”

“Calmino! La punizione è adesso, devo aiutare Gazza con l'archivio. Ero passato a prendere lo specchio...” Sirius lo lasciò andare.

“Per questa volta ti perdono. Ma la prossima volta lasciala a me!” minacciò, puntandogli il dito in faccia.

Poi, a bassa voce, gli sussurrò: “Comunque grazie.”

James sorrise, prese il suo specchio e uscì verso l'ufficio di Gazza, molto più allegro di quanto non fosse un'ora prima.

Alla fine della punizione, James tornò in Sala Comune per i preparativi della festa, e quando questa cominciò fu semplicemente spettacolare.

Persino la Evans si stava divertendo, e James non poteva fare a meno di fissarla.

Fu così che sia accorse che, verso le nove, la ragazza si congedò dalle sue amiche ed uscì dal buco del ritratto.

James, un po' dubbioso, la seguì senza ricordarsi della punizione: voleva semplicemente divertirsi un po' dandole fastidio, ma quando si accorse di dove era diretta nella sua mente si disegnò un piano diabolicamente geniale.

Perché Lily andava dritta dritta verso la capanna di Hagrid, e poi sarebbero andati nella foresta proibita!

James avrebbe potuto passare un mucchio di tempo con la Evans in santa pace, bastava distrarre Hagrid. E tutti sapevano che con un pizzico di vernice d'argento si poteva ottenere un degno surrogato del sangue di unicorno, il metodo ideale per far andare Hagrid fuori di testa.

Ignara di tutto ciò, Lily andò incontro ad Hagrid e entrambi cominciarono a camminare nel folto della foresta, con James che li seguiva poco lontano, insieme alla sua fidata vernice d'argento.

Dopo circa dieci minuti, Hagrid emise un gemito e James gongolò piano: il suo piano stava riuscendo...

“Ascolta, Lily. Perché tu non vai da quella parte con Thor, mentre io vado di qua? Se vedi l'unicorno, chiamami, dobbiamo trovarlo, ok?”
Lily annuì, pallida. James capì che stare da sola nel bosco la spaventava, ma si mostrò coraggiosa e si avviò nella direzione indicatagli da Hagrid.

Ora James non doveva far altro che aspettare che si fosse allontanata abbastanza, per poi poterla abbordare... lo sanno tutti che una ragazza spaventata è l'ideale da corteggiare!

Era indietro di circa cinquanta metri da lei, quando la sentì strillare: “Aiuto! Qualcuno mi aiuti! Aiuto!”

E, come sottofondo, sentì dei tremendi ringhi: potevano essere solo lupi!

Corse in quella direzione finché non vide Lily circondata da cinque grosse bestie, con Thor che mugolava in un angolino, accasciato a terra.

La bacchetta di Lily le era stata requisita all'ingresso della foresta, ma la ragazza brandiva un bastone. Ovviamente, James sapeva che non sarebbe servito a niente. Tutto il suo scorrazzare con Remus gli aveva insegnato come lottare contro i lupi... e di colpo capì cosa fare.
Lily non lo aveva ancora visto, poteva benissimo trasformarsi!

Detto fatto, divenne il forte e possente cervo bianco, e saltò fuori dalla boscaglia proprio mentre il primo lupo stava per saltarle addosso.

Fu, come James lo descrisse in seguito, uno scontro epico.

I lupi lo attaccavano da tutte le direzioni, ma lui non era disposto a cedere di un millimetro, e non avrebbe permesso a nessuno di loro di avvicinarsi a Lily.

La ragazza, caduta a terra, fissava la scena terrorizzata.

Improvvisamente, uno dei lupi che ancora non era a terra saltò sulla schiena di James, graffiandolo in profondità, e il cervo gemette dal dolore.

Eccitati da questo segno di debolezza, i due lupi ancora in piedi saltarono addosso a Lily, quello che probabilmente ritenevano il boccone più gustoso.

Il primo le morse una gamba, e lei gridò.

James, disteso a terra, a quel suono reagì e, con una cornata, stese entrambi i lupi.

Poi si accasciò nuovamente a terra.

Dopo un attimo di silenzio, Lily strisciò fino al cervo.

“G... grazie...” balbettò. “Mi hai salvata... aspetta, ma tu sei ferito!” fissò preoccupata il graffio sulla schiena di James, che bruciava da far paura.

“Aspetta, a Cura Delle Creature Magiche ci hanno insegnato una cosa...” balbettò Lily, e raccolse delle erbe particolari. James, che non seguiva quella materia, la osservò curioso.

“Ecco, queste sono speciali. In cinque minuti starai alla perfezione, tranquillo!”

James prese a leccare la ferita di Lily.

Lei rise. “Oh, a questo ci penserà Madama Chips... Tu hai fatto il tuo dovere, sai? Mi hai sentita gridare aiuto?”
Il cervo annuì forte.

Lily sobbalzò. “Hai... hai capito quello che ho detto?”

James annuì ancora.

“Sei... sei proprio speciale! E sei anche così forte... e coraggioso... grazie mille!”

James abbassò lo sguardo fino a fissare intensamente gli occhi verdi della ragazza, che a sua volta si perse in quelli nocciola dell'animale.

“Hai degli occhi meravigliosi” sussurrò Lily.

Il cervo gonfiò il petto, e una luce brillò nel suo sguardo. Quelli erano gli occhi di James.

Lily ridacchiò. “Siamo vanitoselli, eh? Ma ti perdono, perché sei davvero bellissimo. Sai, io non ho molti amici... prima c'era Severus, ma poi lui...” abbassò lo sguardo, affranta.

James emise una specie di sbuffo esasperato, e pensò: “Come faceva a piacerti proprio non lo so...”

Lily rise di nuovo. “Ma allora capisci davvero! Sì, era proprio uno stupido, non so cosa ci trovassi in lui. Mi insulta e basta, ormai. Come quella Bellatrix.”
James ringhiò.

“Ha proprio ragione. Bé, però io oltre a Sev non ho molto amici... c'è Alice, e anche Mary, ma a volte non mi bastano... sono troppo superficiali, frivole, pensano troppo ai ragazzi...”

James le leccò il volto, e lei strinse forte il suo muso e gli stampò un bel bacio sul naso.

“Mica come te che sei così buono! E coraggioso... scommetto che qui nel bosco hanno tutti paura di te. Sono io che, adesso, ho paura, però.” e si fece piccola piccola. “Non posso manco camminare...”
James abbassò lo sguardo. Era stata colpa sua! Non era riuscito a proteggerla...

E poi, lo scherzo era suo! Decise di fare una cosa che, se Sirius avesse saputo, lo avrebbe preso in giro fino alla morte. Si abbassò e fece cenno alla ragazza di salirgli in groppa.

“Sì può? Non ho mai cavalcato un cervo...” disse lei, stupita.

James ripeté l'invito con un cenno della testa, e lei saltò finalmente in groppa, reggendosi sulla gamba sana. “Grazie mille, amico mio!” sussurrò lei, e se i cervi arrossissero, James sarebbe diventato rosso come un peperone.

Quella fu una delle cavalcate più belle della sua vita, senza dubbio, con Lily che gli abbracciava il collo. Anzi, finì così presto che credette proprio di aver sbagliato strada quando uscì dalla foresta e si ritrovò davanti alla capanna di Hagrid, con il suo proprietario tutto preoccupato davanti.

“Lily!” esclamò, sollevato.

James, preoccupato che il guardiacaccia lo potesse riconoscere, posò delicatamente Lily a terra, le leccò il volto e scappò via, per poi ritrasformarsi poco lontano.

Ancora mezzo intontito, tornò nella Sala Comune, dove la festa era già terminata.

Fu accolto da un Peter parecchio sbronzo e da un Sirius parecchio arrabbiato.

“Mi spieghi dove sei stato? Sei tu che hai preso il boccino, dovresti essere felice e festeggiare, non... ehi, ma mi stai a sentire?”
“Mi ha persino dato un bacio sul naso...” mormorò sognante James.

“Chi?” fece Remus, arrivato in quel momento.

“La Evans! Le ho salvato la vita da un branco di lupi, poi lei mi ha detto che non ha tanti amici e io per consolarla l'ho abbracciata e lei mi ha dato un bacio sul naso! Poi mi ha chiamato amico mio!”

“È andato. Non dirmi che ti sei ubriacato alla festa dei Tassorosso! Oh, io gli ho sempre detto di stare alla larga da tizi del genere...” si lamentò Sirius, alzando gli occhi al cielo.

Remus sembrava dello stesso parere.

“Come osi? È successo davvero!” ribatté indignato James.

“Ramoso, mio caro Ramoso, tu non potresti mai battere un branco di lupi, e poi che lei ti dia un bacio...” cominciò Sirius dopo essersi ripreso dall'attacco di risate.

“Aspetta. Ma lei sa che eri tu?” fece Remus, inarcando le sopracciglia.
“Rem, il tuo azzeccare sempre tutto è snervante, lo sai, sì?” sbuffò James, incrociando le braccia.

“No! Lo hai fatto come Ramoso? Ah! Ti sei fregato da solo, lo sai, vero? Non potrai mai dirle che sei tu senza che lei ti denunci, e... Oh, ci sarà proprio da ridere!” ghignò Sirius.

James lo fissò, scettico. “Per me, lei domani vorrà tornare nel bosco.”

“Scommettiamo?” propose Sirius, porgendogli la mano.

“Affare fatto!” confermò James, stringendogliela.

“E adesso mi aiutate a portare Peter in dormitorio?” implorò Remus, che stava (inutilmente) tentando di sollevare quel sacco di patate che era il loro amico, stravaccato su un divano.

Ridendo, i due lo aiutarono e all'alba dell'una raggiunsero il dormitorio.
 

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Angolo dell'autrice:

Allora... che ve ne pare? Mi è venuta questa folle idea, ma io credo che James da cervo sarebbe andato d'accordissimo con Lily: poi il suo patrono non è proprio una cerva?

Comunque, perdonate l'imperdonabile (?) errore temporale: se i Malandrini sono al settimo anno Bellatrix non può esserci... ma io la odio di un odio profondo e dovevo metterla come malvagia di turno, inoltre poi mi servirà ancora. Fingiamo che sia stata bocciata più e più volte u.u

Grazie mille a chi recensirà o metterà fra seguitepreferitericordate!!!

A presto

Emma

  
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