The
Chunin Exam! indetto
da Shark
Attack
Secondo turno, La foresta della
morte.
Acqua e Ruggine
Dopo
due giorni di marcia sostenuta si
erano imbattuti in uno specchio d'acqua, ben mimetizzato tra le
fronde dei salici e i nodosi tronchi degli alberi.
Con il sudore e la varia sporcizia che
si trovavano addosso, i tre avventurieri si lasciarono andare in un
sospiro di sollievo.
“Che aspettiamo?” Deidara cominciò
a spogliarsi, davanti ad una Tsunade scandalizzata che cercò
di
mollargli un ceffone. Temari si limitò a scuotere la testa e
a
sbuffare un maschi!, poi alzò le spalle
noncurante e decise
di imitare il ragazzino.
“Cosa credete di fare voi due?”
Sbraitò la maggiore, con gli occhi fuori dalle orbite.
“Secondo te?”
“Tsu, se non vieni mi rifiuterò di
dormire in tenda con te, stanotte”, sghignazzò
Deidara, rischiando
per la quarantacinquesima volta in quel giorno di morire in malo
modo.
“Vorrà dire che dormirai fuori,
moccioso viziato!” Sbottò la ragazza di Konoha,
per poi andarsene
offesa, con il naso all'insù e le sopracciglia inarcate in
un
cipiglio allarmante.
Deidara la ignorò, tornando a
dedicarsi al suo stagno. Rumoroso come suo solito, si divertiva a
tuffarsi e a spruzzare acqua sulla riva, soprattutto addosso a
Temari, che dopo aver nuotato per qualche minuto si era issata sulla
sponda, e ora guardava assorta il paesaggio notturno.
La luna accarezzava dolcemente la
piatta tavola del laghetto, macchiandola di bianco e azzurro. Fuori
dalla sua striscia di luce, l'acqua era una superficie lucida e
grigia, di un grigio spettrale e statico; pareva quasi coperta di una
pellicola vetrosa.
La sua contemplazione venne interrotta
da un Deidara che riemergeva dalla pozza, con l'aria di volersene
allontanare il più in fretta possibile.
“Che c'è?” Chiese, alzando un
sopracciglio.
“Come temevo, questo lago è un
concentrato di ferro, nichel e cromo, pronti pronti ad
accoppiarsi”.
“E cioè?”
“Ancora un po' e sarei diventato una
statua d'acciaio inossidabile, guarda qua!”
Le sventolò davanti agli occhi un
giunco limaccioso strappato dal fondale: era argentato e spinoso,
sembrava un ricciolo di alluminio.
“Non si può nemmeno fare un bagno in
questo posto”, borbottò contrariato, sedendosi a
fianco della
genin. Lei rise, osservando stupita le gocce che correvano lungo le
cosce nude di Deidara e diventavano grigie e tremolanti come
mercurio, trasformandosi in perle di metallo.
“L'hai scampata bella”, rise,
canzonatoria, osservando con una certa inquietudine dei cumuli
schiumosi che si raggrumavano in alcune parti dello stagno,
fermentando di reazioni chimiche e impastando colori grigiastri.
Dopo qualche attimo di silenzio,
spezzato soltanto dalle civette e dalle urla lontane di qualche
sventurato, Deidara domandò a bruciapelo:
“proviamo a baciarci?”
Temari rabbrividì, poi, vinta dalla
curiosità, premette le labbra su quelle fredde del
bambinetto di
Iwa, sentendogli in bocca un vago gusto sanguigno, probabilmente
dovuto a tutta l'acqua ferrosa che aveva ingurgitato.
Rimasero così attaccati per un minuto
scarso, seduti sui loro vestiti, inclinando un poco la testa e
sfiorandosi le spalle.
Deidara si passò un braccio sulla
bocca, e storse il naso in una smorfia.
“Non mi piace”, concluse, prima di
tornare a guardare la luna impegnata a pavimentare il laghetto.
Temari rise sonoramente ed entrambi
pensarono che, alla fine, Tsunade era stata la più saggia.
Silvar Tales con “Acqua e Ruggine”
Valutazione: 5/5 Grammatica
5/5 Stile
9/10 Originalità
8/10 Attinenza
0/1 Prompt
5/5 Gradimento Giudice
Tot: 32
Mi piace molto la delicatezza finale, quel tocco di infantilità che hai affibbiato a Deidara facendogli chiedere innocentemente di provare a baciarsi, cosa che solo i piccoletti oserebbero pensare. (vallo a dire in giro alla nostra età xD) Mi ha invece lasciata molto perplessa la sua cultura in fatto di metalli, perché ce ne vuole per riconoscerli in laboratorio, figurarsi sott'acqua e di notte! Ma immagino che, essendo lui un esperto in bombe, scoppi e simili, di chimica possa saperne un pochino... Ah, dimenticavo: ad un certo punto tu dici “probabilmente dovuto a tutta l'acqua ferrosa che aveva ingurgitato”: lo trovo un po' esagerato, non fa mica bene mangiare ferro e lui ha davvero bevuto così tanto? Credo che sarebbe stato male, quantomeno.
Dal punto di vista grammaticale e stilistico non ho assolutamente nulla da ridire, come puoi ben notare dal punteggio pieno, e mi è anche piaciuta!
Ma... il prompt? Se intendi “acciaio”, non mi è sembrato nulla di che, per quanto le condizioni iniziali siano state rispettate.
Rotolo Non Ottenuto!