Certe notti sono più devastanti delle altre.
Certe notti vorresti che grazie a qualche miracoloso incantesimo si riuscisse a ribaltare la realtà o quanto meno che questa smetta di fare tanto male.
Certe notti ti senti schiacciato dagli eventi che sembrano fare il loro corso senza che tu possa fermarli.
Certe notti ti ritrovi a lottare senza riuscire a trovare un motivo che ti spinga a farlo.
Quella del 7 Maggio per me, Santana Lopez, era una di quelle notti.
Mi ritrovai seduta sulle scale del mio dormitorio. Il cellulare segnava le 2 in punto, sapevo che sarei potuta restare lì, sola con i miei dubbi anche tutta la notte, senza che questi trovassero soluzione.
Gran parte degli studenti della Dalton doveva ancora rientrare dalle vacanze primaverili, così avevo la certezza che nessuno si sarebbe accorto di me, nessuno avrebbe provato a consolarmi.
Saremmo state sole, io e la pioggia, mia unica compagna in quella notte così strana.
Accesi una sigaretta e nell’espirare mi resi conto che qualcosa di bagnato solcava la mia guancia, non si trattava di pioggia però.
Merda.Che fai, piangi adesso, piccola sciocca di una Lopez?
Cercai di darmi un po’ di contegno ma fu inutile; le lacrime continuarono a fluire.
Come ho fatto a ridurmi così?