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Autore: Heart to heart    04/09/2012    2 recensioni
Dal prologo
Merda.Che fai, piangi adesso, piccola sciocca di una Lopez?
Cerco di darmi un po’ di contegno ma è inutile; le lacrime continuano a fluire.
Come ho fatto a ridurmi così?
*Dal terzo capitolo*
Quando riesco a sentire il suo respiro contro la mia pelle mi blocco.
“Baciami.” Sembra un ordine, chi sono io per non ubbidirgli?
Ci voglio provare. Voglio sfidare la sorte, prendermi gioco di lei come lei ha già fatto troppe volte con me.
Lo bacio.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Mike Chang, Noah Puckerman/Puck, Santana Lopez, Sebastian Smythe, Tina Cohen-Chang | Coppie: Blaine/Kurt, Santana/Sebastian
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sei mesi prima.
 
È davvero frustrante tornare dalle vacanze di Natale: tutti i tuoi amici sono lì a raccontarti quanto incredibilmente felici e allegri siano stati quei giorni per loro, tu ti limiti ad annuire con un sorriso e quando ti chiedono come siano state le tue di vacanze rispondi “bellissime, davvero”.
O almeno, questo è quello che faccio io di solito.
Odio tornare a casa, mi fa sentire piccola e insignificante. A casa non c’è mai posto per i miei racconti, i miei successi o semplicemente : non c’è posto per me.
Solo quando sono qui, alla mia amata Dalton, scuola delle Arti più rinomata dell’intero Ohio, riesco a sentirmi completamente a mio agio, insomma nel posto giusto
Annuisco e sorrido ancora un po’ mentre Kurt finisce di raccontarmi di quanto siano finalmente felici Burt e Carole e di come Finn sia forse riuscito a trovare una ragazza, una certa Rachel mi sembra.
A chi importa? Cerco di mandare avanti la conversazione ma vedo che il ragazzo viene distratto da qualcosa, qualcuno. Mi volto e abbraccio Blaine, è particolarmente bello con quella sciarpa rossa di Marc Jacobs, evidente regalo del fidanzato.
Li saluto con un veloce bacio sulla guancia ciascuno e li lascio soli, come mi ordinano gli occhi di Kurt. Mi avvio verso il dormitorio, trascinando a fatica la mia pesantissima valigia.
Ho fatto appena due passi quando l’enorme peso sembra scomparire: “Non devi, Mike”. Non gli do il tempo di dire nulla, gli porto le braccia al collo e mi aggrappo a lui con tanto impeto che per poco non cade.
“Mi sei mancato da morire!” gli sussurro tra i capelli. “Anche tu, ma di certo non le tue valigie!” risponde ridendo. Mi fermo a osservarlo un momento : il mio migliore amico è cresciuto, eccome se è cresciuto!
Credo superi il metro e ottantacinque ormai, ma a colpirmi è il suo volto: i lineamenti del ragazzino con cui ho condiviso alcuni tra i momenti più belli della mia vita sono scomparsi per far posto a quelli di un uomo.
“Che c’è, ti sei incantata ad ammirare la mia bellezza?” mi fa l’occhiolino mentre avanziamo verso la mia camera, la valigia sempre nelle sue mani; “contavo i tuoi punti neri!” rido di gusto, quanto mi mancava
Trovo la porta della mia camera socchiusa.
Che sia tornata prima di me?
Busso ed entro, eccola lì la mia bellissima compagna di mille avventure, impegnata a riporre i suoi vestiti nella sua parte dell’armadio.
Mi sente entrare e si alza per salutarmi. “Santana, oddio, sei ancora più bella di quanto ricordassi!”, “disse la miss Ohio 2012 Quinn Fabray!”
Sento un colpo di tosse e mi ricordo di Mike, che ha ancora in mano la mia valigia e aspetta, visibilmente imbarazzato, appoggiato allo stipite della porta. “Meglio che io vada.. Ci vediamo a cena Sanny!” , abbassa gli occhi e cambia tono, diventa più freddo “Ciao Quinn”.
Mi chiedo da sempre perché a Mike non piaccia quella ragazza, è così dolce! Ci sto ancora riflettendo quando i miei occhi, fino a quel momento vaganti per tutta la stanza, si accorgono che Quinn ha sforato e i suoi vestiti stanno occupando la mia parte di guardaroba.
“Ehi-ehi, lo sai come funziona nelle case popolari di Lima Bean quando qualcuno ruba?” le chiedo scherzando “mandano Santana Lopez, la paladina della giustizia?” risponde prontamente lei.
Non faccio in tempo a ribattere che mi arriva una cuscinata in faccia. La prima di una lunga serie.
...È così bello essere a casa.
 
 
Mancano ancora due giorni alla ripresa delle lezioni, ho tutto il tempo per sistemare le mie cose e riprendere lentamente i ritmi frenetici che questa scuola impone. Se solo non fosse per i compiti…
Devo terminare il saggio per il corso di scrittura creativa , sento ancora le parole di rimprovero di Quinn “ti riduci sempre all’ultimo momento, si può sapere come fai? Hai avuto tre settimane!”.
Ha ragione, diavolo se ha ragione, ma cosa posso farci se a casa mia mi sento tutto meno che creativa?
Così è l’una di notte e io sono ancora qui, nella biblioteca a cercare disperatamente tremila parole da combinare sino a formare un saggio di senso compiuto.
-Musica: Lampadina per le anime perse nel buoi della vita…
Che cavolo faccio? Paragono la musica a una lampadina?
-Musica: da sempre musa ispiratrice di poeti e scrittori.-
Penoso, semplicemente penoso.
Mi viene da urlare, poi mi ricordo di dove sono e cerco di controllarmi, ma la mia testa sembra all’improvviso incredibilmente pesante e crolla sopra quella pila di fogli pieni di scarabocchi..
“Sanny, si può sapere che fai ancora qui?” una voce nel buio, la riconosco, è Mike.
“Lasciami stare Mike, voglio morire. Qui. Adesso. Diventerò una mummia! Farò parte dell’arredamento della stanza, nessuno si accorgerà della mia assenza. Tu puoi invertanti una scusa, del tipo che sono partita per l’Argentina e lì ho conosciuto un certo Esteban che mi ha offerto la possibilità di scrivere una collana di romanzi dal valore superiore al milione di dollari, ci crederanno tutti.”
Non mi sforzo neanche di alzare la testa, mentre aspetto la sua risposta sarcastica. Eccola che arriva :
“Punto 1 Esteban? Davvero, Sanny? Punto 2 Dubito seriamente che riusciresti a resistere più di due minuti come silenzioso pezzo di mobilio. Punto 3 Non è credibile come storia! Tutti sanno che non mi lasceresti mai qui da solo a sopportare tutto questo stress!”
Non ho la forza per ridere, ma vorrei davvero, riesco a biascicare un “e perché dovrei portarti con me?” senza neanche aprire gli occhi, da quando i fogli sono così comodi?
“Perché…” esita un secondo, o forse sono io che non lo seguo più “perché sono adorabile, è ovvio!”. Quanto vorrei avere la forza per tirargli un pugno! Ma non riesco neanche ad alzare il braccio.
Sento allora che Mike mi solleva dalla sedia e mi carica sulle sue spalle, in silenzio.
A metà tragitto recupero un po’ di lucidità, o forse sto sognando “tu mi seguiresti in Argentina?” lo dico così, per scherzare, per spezzare quel silenzio così strano “io andrò ovunque tu andrai. Sempre.”.
Mi colpisce la sicurezza con cui lo dice, non è da lui, ma forse è solo un sogno.
 
 
Mi sveglio avvolta dalle coperte calde del mio letto, guardo l’orologio : le 9:30. Sono tentata dall’idea di riaddormentarmi ma sento ancora l’ansia per il saggio addosso.
Mi alzo e faccio la doccia, indosso la tuta più comoda e vecchia che ho : non intendo di uscire dalla mia camera prima di aver finito questo stramaledettissimo saggio.
Prendo il mio I-pod e imposto la modalità casuale, in meno di un’ora ne ho già scritto più della metà. Sto per completare la parte storica quando uno strano rumore mi distrae, è la vibrazione del mio telefono.
Inserisco la password e rabbrividisco : 2 chiamate perse e 4 messaggi. Ok, con calma.
 Le chiamate sono entrambe di Mike, risalgono a ieri notte, prima che mi trovasse in biblioteca, tutto normale. Leggo il primo messaggio

-Si può sapere dove sei? Non dirmi che devi ancora completare quello stupido saggio!” Mike.
Ok, vai col secondo, questa volta è di mamma
-Io e tuo padre partiamo per un convegno a Cuba!! Ci sentiamo tra due settimane mi amor!-
Digito velocemente una risposta e passo al terzo sms, non ci credo Noah Puckerman! Il mio unico vero amico rimasto al McKinley finalmente si fa sentire!
-Domani sera tutti a casa Puckerman per sballarci prima del (vostro) ritorno a scuola ;) non si accettano rifiuti!-
E chi si azzarda a rifiutare?!Conta su di me Puck bello :D-
Arrivo all’ultimo messaggio.. Strano, davvero strano, è di Kurt.
-Ciao Satana, ci tengo a precisare che io non c’entro niente con le informazioni che seguono, è stato Blaine.
luisolosaperchè- mi ha implorato affinchè ti comunicassi che Sebastian Smithe è ufficialmente tornato single…
Davvero San, perché devo dirtelo? Cosa c’entri tu con una mangusta come quello?
E se te lo stai chiedendo no, non sono preoccupato per te. Semplicemente mi appassiona il gossip. Kurt
-.

Devo sedermi.
Sebastian Smithe, il playboy-spezzacuori-cantantesolistadegliusignoli-sexsimboluffialediquestaschifodiscuola è single.
Non mi ricordo… come si faceva a respirare? 

If I could, then I would,
I'll go wherever you will go
Way up high or down low, I'll go wherever you will go

*Fine Primo Capitolo*

Scrivo giusto per farvi capire qualcosa! ^.^
Ebbene si, i nostri amici del Glee non sono più al McKinley ma non posso farci niente Amo la Dalton! così ho pensato di modificarla e farla diventare una scuola 'd'arte' maschile e femminile :) così da poter includere molti più personaggi! :)
Essendo il primo, si tratta di un capitolo leggero mirato solo a far capire il contesto della storia! 
Come avrete capito Santana non è lesbica, non fraintendetemi AMO la Brittana, ma dopo aver visto Smooth Criminal... *Basta ho già detto troppo*
E Mike?! che ne pensate di lui? Adoro il suo personaggio in Glee e mi dispiace sia messo in secondo piano così eccolo quì, semi-protagonista *.*
Non ho resistito ed ho inserito un pò della mia amata Klaine, spero non vi dispiaccia :)
Ditemi ciò che pensate *non siate troppo cattivi*
Baci, Aurora 

 


 

  
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