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Autore: Ilarya Kiki    03/09/2012    6 recensioni
Soul Evans Eater se ne stava piegato sul banco con la testa abbandonata sulle braccia in posa agonizzante, tentando di mantenere intatta la sua integrità mentale fino alla fine dell’ora scolastica, quando, nel delirio mentale causato dalla spiegazione, gli sorse nel cervello un piccolo e stupido dubbio.
Sì, lo ammetto, è un classicone. Ma mi piace troppo, soprattutto perchè è coinvolto il mio personaggio prediletto!
...quindi, ecco a voi la mia seconda fic di SE, dove si cercherà finalmente di risolvere il dilemma atavico che affligge e divide da sempre le coscienze di tutto il mondo: Chrona è un maschio o una femmina?
Cosa combineranno gli studenti della Shibusen per scoprirlo?
...di tutti i colori...
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Crona, Maka Albarn, Soul Eater Evans
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Degno finale nel cubicolo di una doccia.

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Se c’era qualcosa di fondamentalmente elementare sulle abitudini di Chrona riguardo all’igiene, era che non si era mai fatto/a vedere nemmeno una volta nelle docce degli spogliatoi della scuola.
Beh, che novità.
In quegli ampi saloni ragazzi e ragazze di varie fasce d’età, divisi naturalmente per sesso, si lavavano allegramente di dosso le fatiche degli allenamenti mattutini tutti insieme, lanciandosi schizzi di bagnoschiuma e nascondendosi nelle nubi di vapore denso che si sollevavano dalle grandi docce comuni. Difficile nascondersi lì.
Ed in ogni caso bisognava scegliere almeno uno dei due bagni, ma questo è un discorso inutile perché se Chrona fosse mai comparso/a lì, il problema non sarebbe neanche mai sorto.
I professori dicevano che non era abituato a condividere un momento così privato come la doccia con così tante persone, e che, quindi, onde evitare crisi di panico, gli era stato permesso di usufruire dei bagni del personale.
Quasi sicuramente quelli nei sotterranei.

Patti non era molto convinta di sapere quale fosse la strada per le docce nei sotterranei, ma in fondo non le importava molto: aveva un piano.
Avrebbe rovesciato addosso a Chrona la cesta di calzini spaiati che erano stati ritrovati nel corso degli anni nello spogliatoio maschile –e che naturalmente nessuno si era mai preso la briga di lavare- e poi l’avrebbe seguito di soppiatto nelle segrete, per poi coglierlo in flagrante quando avrebbe provato a togliersi di dosso sotto la doccia il sudore e il disgustoso puzzo di calzino ammuffito.

Così avvenne: Patti, appena finita l'ora di ginnastica, riuscì a trascinare Chrona nel ripostiglio tirandoselo dietro a forza, e poi -dato che il contenitore era più grande delle sue aspettative- lo gettò direttamente dentro la cesta maleodorante senza troppe cerimonie, sorda alle grida ed alle suppliche, e gli spinse la testa sotto il mare di calzini sporchi. La cosa la divertì molto.
"Nooooo!" gridava la disgraziata creatura con le lacrime agli occhi "Smettila smettila!"
"Sìììììì! Sìììììì!" rispondeva la Patti con il suo peggior sguardo feroce, pressandogli sempre più a fondo la testa in quello schifo puzzolente, mentre la vittima agitava le gambe che uscivano dal cesto in modo piuttosto ridicolo: "Adesso sporcati! Sììììì!"
"Makaaaa! A-aiutoooo!!!"
Ma Maka, naturalmente, non accorse. Anzi, Patti si rese conto di non averla neppure vista alla lezione di ginnastica. Bah, chi se ne frega.
"Ecco fatto!"
Quando fu soddisfatta, Patti tirò fuori Chrona per la collottola dalla cesta di calzini e lo rimise in piedi con uno scossone, ammirando la sua faccia terrorizzata che lentamente si trasformava in una smorfia imbestialita, una volta visto che il pericolo era passato.
"Che cavolo fai, Patti!?"
"Adesso dovrai per forza farti una doccia!"
"L'avrei fatta lo stesso la doccia! ... E'-è appena finita l'ora di educazione fisica!"
"Volevo essere sicura!"
"Ma si può sapere che vi prende a tutti quanti...? E' da un po' che vi comportate in modo strano...non capisco..."
La Patti gli tirò una sonora pacca sulla schiena e si mise a ridere:
"Oh, non preoccuparti! Ora fila a lavarti!"
Chrona le lanciò uno sguardo strano e intimorito, poi si girò e filò via come dagli ordini, diretto alle docce e soprattutto il più lontano possibile dalla Patti, la quale, tra tutti quanti, era forse quella che gli faceva più paura di tutti per le strane cose che diceva.
Certamente non poteva sapere che proprio la più spaventosa di tutti i suoi nuovi amici gli stava alle calcagna e che gli sarebbe stata dannatamente vicina, e prorio mentre era tutto nudo sotto la doccia...
*naturalmente persiste il maschile politico dell'autrice U.U*

Il pedinamento filò liscio liscio come l'astuta buki aveva previsto: seguì Chrona giù per le scale di tutti i piani della scuola, finchè l'aria divenne fredda e umida ed il pavimento di dura pietra.
Stette attentissima a non farsi scoprire ed eccezionalmente, dopo qualche minuto, si trovò davanti alle porte di legno delle docce del personale dei sotterranei.
Chrona era entrato da pochi secondi.
"Bene!" disse Patti a voce alta, e poi spalancò con violenza la porta facendola sbattere contro il muro dall'altra parte.
Ed il muro cacciò un lamento arrabbiato e soffocato.
"Ehi! Chi c'è!?" urlò la buki minacciosa.
"Sssssssssst idiota!" ed una mano spuntò fuori da dietro la porta e la trascinò con sè al sicuro nell'ombra, rivolgendole altri aggettivi non proprio simpatici.
"Kiddo! Che ci fai qui? Ti sei perso?"
Proprio il giovane shinigami la stava squadrando incavolato nero, con un grosso livido che si stava allargando sopra un occhio.
"Mi hai sbattuto la porta in faccia, stupida!"
"Oh! Ecco perchè il muro sembrava morbido..."
"Ma ti pare il modo di pedinare la gente!? Sbattendo le porte e mettendosi a gridare!? E' un miracolo che Chrona non ci abbia scoperto!"
"Oh...già! Scusa...hihihihihihihihihihi!"
"Zitta adesso! Dobbiamo andare di là. Si starà già spogliando..."
La Patti fu fulminata in un istante dal ricordo delle parole di Liz, e si irrigidì subito.
"No!" Disse, "Tu non puoi venire, Kiddo! Liz ha detto che devo farlo io!"
"Oh, lascia perdere Liz."
"No! No tu non vieni!"
"Emh..." Kiddo sembrò per un attimo un po' imbarazzato come se non volesse perdere altro tempo, e quindi disse, sbrigativo: "Vedi Patty, ho prestato a Chrona i miei occhiali da sole e sono qui per riprendermeli. Allora, ci muoviamo?"
Allora tutto fu chiaro per Patti: Kiddo voleva solo indietro i suoi occhiali, naturlamente, anche se le sembrò un po' strano non averne mai visti nè sul naso di Kiddo nè tantomeno di Chrona.
Boh, chi se ne importa.
I due sgattaiolarono veloci fuori dal loro nascondiglio dietro la porta e si ritrovarono in un'ampia sala rettangolare, piena di lavandini e specchi. Da una stanza vicina cominciò lo scroscio di acqua che cade.
Patti e Kid si scambiarono un'occhiata, posero entrambi il dito sulle labbra e poi si avviarono in punta di piedi verso la porta in fondo alla parete, che conduceva al corridoio con i cubicoli doccia. Cominciava già a fuoriuscire vapore caldo, da quell'entrata.
Aprirono piano le porte e si introdussero nel piccolo corridoio: c'era un'unica doccia accesa, la seconda a partire dalla porta.
Fosse stato per Patti, avrebbe senza dubbio spalancato il separè senza troppe esitazioni prendendo in trappola Chrona come Medusa l'aveva fatto, ma Kid la prese per il polso e la trattenne. Le indicò il cubicolo doccia più vicino alla porta, accanto a quello occupato, e vi si intrufolarono dentro.

Ma anche quel cubicolo era occupato.

Appesa a fatica con le braccia sulla sponda della parete di separazione tra le docce, le nocche bianche nello sforzo di sostenere tutto il proprio peso, la bocca serrata nel tentativo di non emettere nessun suono, i piedi penzoloni a pochi centimetri da terra...Maka Albarn stava tentando in tutti i modi di affacciarsi dalla parte del cubicolo di Chrona, senza successo.
Kid e Patti rimasero impietriti, ed il primo ficcò una mano in bocca alla seconda ancora prima che questa potesse emettere un fiato, così, per prevenzione.
"Cosa cavolo ci stai facendo qui?" Sillabò Kid spalancando la bocca emettendo il minor suono possibile -comunque coperto dallo scroscio dell'acqua nella doccia accanto-, facendo in modo che Maka capisse il labiale.
"Cosa cavolo ci fai tu qui, Kid!?" rispose arrabbiatissima Maka con lo stesso tono muto.
Kid strinse le labbra incavolandosi pure lui e cominciò a gesticolare per far capire le sue ragioni. Patti non capiva.
Era naturale che Kiddo voleva solo indietro i suoi occhiali da sole, come faceva Maka a non capirlo? Ah, certo, non potevano parlare in modo comprensibile perchè senò Chrona li avrebbe scoperti.
I due continuavano a lanciarsi gesti e occhiate malevole e minacciose, finché Maka estrasse il suo dizionario di cirillico e lo tirò in testa a Kid.
Kid, dal canto suo, accusò il colpo mordendosi le labbra a sangue per impedire qualsiasi rumore eccessivo, poi lanciò a Maka una maledizione tra i denti sulla sua stupidità e, quando quella rialzò minacciosamente la mano armata di libro, la prese per i codini e cominciò a tirare.
Nel piccolo cubicolo cominciò ad esserci parecchio trambusto.
Patti per un secondo non seppe più che fare, limitandosi solo ad appiattirsi contro il muro per evitare i pugni ed i calci.
Ma poi le tornò in mente la sua missione.

Uscì di soppiatto dalla porticina semi-aperta, assolutamente ignorata dai due litiganti: suoera il compito di vedere Chrona, solo suo e basta. Andava benissimo così.
Si piazzò davanti al cubicolo di Chrona e spalancò la porta.

...

Maka e Kid udirono due grida penetranti ed improvvise, terribilmente vicine, che li fecero sobbalzare come se fossero stati colpiti da una scarica elettrica. Smisero all'istante di litigare. Patti era sparita. La doccia di Chrona si era spenta.
Si precipitarono fuori dalla loro doccia, con il cuore in gola. Patti se ne stava con gli occhi spalancati a fissare dentro la porta di Chrona, anch'essa spalancata, muta e tremante.
Anche loro si affacciarono alla soglia, ma ciò che videro fece venir loro solo voglia di gridare dalla frustrazione: Chrona era lì, bagnato come un pulcino, ma aveva fatto in tempo a gettarsi addosso l'accappatoio lì appeso ed adesso se ne stava in piedi sulle gambe tutto tremante e sbalordito, tanto che gli enormi occhioni neri sembravano uscirgli dalle orbite.
Quando Maka e Kid entrarono nel suo campo visivo, poi, cacciò un altro urlo acutissimo e si sbilanciò verso il muro dietro, preso in trappola.
"Ma che cavolo!" urlò, in preda al panico più totale, "Cosa volete da me!? Cosa vi ho fatto!?"
Sulle sue guance bianche e rotonde cominciarono a scorrere due fili di lacrime.
"Io...pensavo che noi fossimo amici...perchè mi perseguitate così...? Io non capisco...non so come comportarmi..."
Maka si sentì malissimo nel vederlo piangere, come se un coltellaccio l'avesse centrata nel cuore.
Capì che tutta quella storia non era altro che una enorme, gigantesca stronzata.
Si avvicinò al suo migliore amico, gli strinse i lembi dell'accappatoio sul collo per coprirlo meglio e gli prese la mano.
"Scusa..." le parole le uscirono strozzate di rimorso.
Kid, che stava tentando scuotere la Patti e farla tornare in sè -invano-, si zittì, ed abbassò gli occhi a terra.
"Siamo stati degli stupidi, Chrona. Ti prego perdonaci."
Maka alzò i suoi occhi verdi in quelli di Chrona, che smisero di piangere.
"Noi ti vogliamo bene. Non potremmo mai neanche pensare di farti del male."
"Mmm."
La creatura dai capelli rosa sembrò tranquillizzarsi, e arrossì decisamente vedendo Maka così vicina e sentendo la sua mano calda sulla sua.
"C-continuo a non capire, però...perchè vi siete comportati tutti quanti in quel modo?"
Adesso fu il turno di Maka e Kid di diventare rossi e imbarazzanti come pomodori. Kid lanciò un cenno molto eloquente alla ragazzina coi codini, e lei deglutì, preparandosi a porre la domanda finale.
"Emh..."
Cominciò a strofinarsi i piedi uno sull'altro, ecco, quello era il momento fatidico: l'unica cosa che non avevano ancora tentato perchè troppo codardi per poterci anche pensare... chiederlo al diretto interessato. "Beh, sai, ecco, Chrona, noi ci chiedavamo...ma tu...emh..."
Kid stava quasi per esplodere, Patti continuava a fissare il vuoto a bocca aperta...

"Ma tu sei un maschio o una femmina?"

"Ah..." disse Chrona, spalancando gli occhi.
"BEH!? TUTTO STO CASINO PER UNA COSA COSI' STUPIDA!? SIETE PROPRIO UNA MANDRIA DI SCEMI!"

All'improvviso una voce gracchiante invase l'aria di tutto il locale docce facendola tremare, il tessuto tra le scapole di Chrona si deformò e si gonfiò all'improvviso finché sotto gli occhi sbalorditi di tutti si materializzò niente di meno che Ragnarok, la spada demoniaca.
La bestiolina nera cominciò ad agitare i pugni in aria, tirandone anche un paio volanti al/la suo maestro/a, e facendo indietreggiare tutti.
"NON VI HA MAI SFIORATO L'IDEA DI CHIEDERLO A ME!? CREDETE CHE NON LO SAPPIA, IO CHE CI VIVO NEL SUO CORPO!?"
"Emh...Ragnarok, veramente noi..." mugugnò Maka.
"E ALLORA GUARDATE! TA DAAA'!!!"
Il mostriciattolo agguantò l'accappatoio del suo disgraziato meister e tirò sù.
Ci furono grida dappertutto.
Chrona si gettò in ginocchio strattonando il suo unico indumento, ed il tutto si svolse così velocemente che l'occhio degli altri presenti riuscì a captare solo qualche lembo di pelle bianca e molto trambusto.
La lotta si svolse per un po' sotto lo sguardo esterrefatto ed impotente degli osservatori, ma, poi, accadde una cosa ancora più straordinaria.
"ADESSO BASTAAA!"
Chrona cacciò un pugno fortissimo proprio sul muso della sua buki, urlando con una una furia terribile e spaventosa.
Calò il silenzio.
"Maka." disse, all'improvviso serissimo e senza l'ombra di esitazione.
"Maka, sono un maschio."

Di nuovo silenzio.
Kid cadde in ginocchio.
Patti continuò a fissare il vuoto.
Maka credette che quegli occhi neri, ora sicuri, le appiccassero un incendio dentro.

"SEEE! E IO SONO LA FATINA DEI DENTINI!"
"Zitto Ragnarok! Non contraddirmi per una volta!"
"MA PER FAVORE! SE TU SEI UN MASCHIO IO SONO PAMELA ANDERSON!"
"Non è vero Maka! Non ascoltarlo! Aaah!"
*pow* -pugno in testa-
"E' UNA FEMMINUCCIA! MA DOVEVATE SPIARLO NELLA DOCCIA PER ACCORGERVENE!? DAAAI!!!"
"No! Non è vero! Zitto! AAAARGH! No le orecchie no!"
"MA FINISCILA DI DIRE SCEMENZE! E POI COME HAI OSATO PRENDERMI A PUGNI!? LA PAGHERAI!"
"Aiutooo!"

...

Passarono pochi minuti dopo l'inattesa rivelazione, nei quali Ragnarok fu calmato, Chrona asciugato e rivestito; poi, dopo aver accettato le spiegazioni di tutti, lo spadaccino demoniaco se ne tornò in camera sua salutando tutti.
Tornò tutto normale.
Maka, Kid e Patti fecero le scale insieme, per uscire dai sotterranei.
Kid continuava a sospirare, la Patti a guardare dritto nel vuoto, ancora traumatizzata.
Maka era silenziosa.
"Ehi...Kid." disse infine, rivolgendosi al giovane shinigami.
"Secondo te...che intendeva dire Ragnarok? Cioè...che Chrona è un maschio un po' deboluccio o...che è proprio una femmina?"
"Pff. Che ne so. Mi sono stancato di questa storia e credo che alla fine non mi interessi neanche più di tanto."
"Cioè...credi che potrebbe averci mentito? Perchè avrebbe dovuto farlo?"
"Ah, non lo so."
Inaspettatamente, appoggiò una mano sulla spalla di Maka.
"Forse voleva solo evitare di sfigurare di fronte a te."
"Ma che cavolo..." Maka diventò all'improvviso viola come una melanzana e scostò la mano di Kid dalla sua spalla.
"...cioè se fosse una femmina vorrebbe farmi credere di essere un maschio perchè...oooh! Come ti vengono in mente certe idee, cretino? "
"Lascia perdere." Kid sospirò di nuovo. "Mi sa che io non ho speranze..."
Ci fu un momento di silenzio.
"In ogni caso..." continuò la meister dagli occhi verdi, mentre l'imbarazzo scemava "...abbiamo fatto un altro buco nell'acqua."
"Già."
Proprio in quel momento la Patti emise un suono, una specie di "oooh" molto gutturale.
Maka e Kid si scambiarono uno sguardo improvviso, ed un unico pensiero fulminò contemporaneamente le loro menti.
Patti aveva visto, prima di cadere nel suo stato di shok post-traumatico.
Aveva la risposta.
"Patti Patti! Dolce Patti! Come stai, stai meglio?"
cominciarono a cinguettare in coro i due maestri d'armi.
Patti sbattè le palpebre e tirò un sospirone.
"Oh..." ripetè.
"Allora, Patti, cos'hai visto? Cos'è Chrona, è un maschio o una femmina?"
"Oh..." ripetè nuovamente la buki bionda, facendo risplendere gli occhioni azzurri.
"Io ho visto! Ve lo dirò subito:
Chrona è...

FINE!!!!! :D



...e questa scoppiettante fic è proprio finita!
Che dire, non potevo mica rivelare il vero sesso di Chrona, eh! ^^ Sarebbe stato ingiusto, anche perchè esistono infinite teorie a proposito...voi che ne pensate?

Spero che questa storia abbia divertito voi come ha divertito me mentre la scrivevo!

Kiki
  
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