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Autore: willbeyoungforever    03/09/2012    0 recensioni
Quinta storia che fa parte del progetto Disney!Gay, ossia la trasposizione con le ship di Glee (Faberry - Brittana - Klaine) delle storie Disney. Questa volta saremo alle prese con Rachel e Quinn nei panni di Rapunzel e Eugene.
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Rachel sogna Broadway. Come regalo di compleanno decide di chiedere ai suoi papà di portarla a NY, ma loro inspiegabilmente si rifiutano.
Quinn è la bad girl che tutti noi ricordiamo, capelli rosa e look punk...
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Santana Lopez | Coppie: Quinn/Rachel
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Disney!Gay'
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Capitolo 8: Per me è tardi ormai
 
“Ehy…Pssss….Q….svegliati….”
Quinn sentendo quelle parole, sommate a delle leggere scosse sul suo braccio, aprì gli occhi, e si ritrovò di fronte Santana.
“Co-“ cercò di domandare la ragazza, ma fu immediatamente interrotta dalla cheerios, che le fece segno di fare silenzio.
“Quinn, le due ciccione sono nell’altra stanza, ma stanno dormendo…seguimi, ti porto fuori da qui….” Sussurrò l’ispanica
“Ma dov’è Rachel?” chiese la ragazza dai capelli rosa, sollevandosi a fatica e guardandosi attorno. Si trovava in una stanza d’hotel vecchia  e diroccata. La finestra era aperta (molto probabilmente l’aveva scassinata Santana per entrare) e fuori era buio.
“Ti porto da lei…è tornata a Lima…i suoi papà l’hanno riempita di menzogne sul tuo conto…ma non preoccuparti ho comprato i biglietti dell’aereo - non chiedermi con che soldi – si torna a casa Fabray!”
“Ma quanti giorni sono passati?” chiese Quinn ormai in piedi dietro all’amica.
“Un paio...”
“E ho dormito tutto questo tempo?”
“Evidentemente…” rispose Santana, porgendo la mano all’amica e invitandola a fare come lei.
Le due ragazze il più silenziosamente possibile saltarono fuori, arrampicandosi sulla scala antincendio.
Una volta uscite intravidero le figure di Sheila e Ronnie che si stavano precipitando verso la finestra, imprecando, ma ormai le due ragazze erano fuori dalla loro portata.
Si precipitarono lungo le scale il più velocemente possibile e una volta raggiunta la strada, Santana gesticolò verso un Taxi che si fermo immediatamente.
“Salta su Fabray!” disse la ragazza ispanica tenendo aperta la portiera all’amica che senza farselo ripetere due volte seguì il consiglio.
“Dove vi porto ragazze?” domandò il conducente
“JFK” rispose Quinn “il più in fretta possibile…non vedo l’ora di tornare a casa!”
 

*

 
A Rachel non interessava che fosse notte e che probabilmente i suoi papà l’avrebbero messa in punizione per tutta la vita, doveva tornare a New York a tutti i costi.
Sua madre era Shelby Corcoran, la famosissima cantante di Broadway. Doveva conoscerla, parlarle per qualche minuto, abbracciarla e ringraziarla per il dono incredibile che le aveva dato, la sua voce.
Per questo afferrò le chiavi della macchina di Leroy e la carta di credito, uscì di casa velocemente e si diresse in aeroporto.
 
I suoi padri sentirono sbattere la porta, e realizzarono che la figlia era scappata. Senza nemmeno verificare se Rachel fosse nella sua stanza, si cambiarono e salirono in macchina, dirigendosi anche loro in aeroporto.
Non avevano bisogno di verifiche, sapevano che era solo questione di tempo, la loro bambina stava tornando a New York, per cercare quella teppistella dai capelli fuxia.
 

*

 
Rachel corse immediatamente verso la sala imbarchi, scoprendo però che purtroppo il piccolo aeroporto di Lima chiudeva di notte. Il primo volo per New York era esattamente tra 4 ore.
Sconsolata la ragazza iniziò a girovagare per i corridoi senza sapere bene cosa fare e dove andare. Non voleva tornare a casa, ma non poteva nemmeno stare lì in bella vista. I suoi papà l’avrebbero potuta trovare da un momento all’altro.
Per questo decise quasi istintivamente di andare in cima alla torretta dove tutto quella storia era cominciata.
Dove aveva incontrato per la prima volta Quinn Fabray.
Così la ragazza si diresse verso la porta antincendio e ripercorse quella scala conosciuta, fino a raggiungere la cima dell’edificio.
I suoi capelli furono scompigliati dall’aria pungente non appena aprì la porta.
Naturalmente quel luogo era deserto, totalmente al buio, solo qualche lucina di servizio in lontananza illuminava il panorama.
Rachel si trovò immediatamente a rimpiangere il caos e le luci abbaglianti di New York.
Osservando quel paesaggio triste si sedette in un angolino appartato e senza volerlo si appisolò.
 

*

 
Rachel si svegliò dopo qualche ora. La luce dell’alba era appena spuntata.
La ragazza era tutta indolenzita per aver dormito all’aperto e in una posizione scomodissima.
Guardò immediatamente l’orologio e imprecò mentalmente. Aveva appena perso il primo volo per New York.
Doveva immediatamente andare al primo piano per discutere con la ragazza del centro informazioni e scoprire l’orario del prossimo volo.
Si sollevò lentamente massaggiandosi la schiena, quando all’improvviso si sentì chiamare dai suoi papà.
Perché l’avevano già trovata?
Rachel si girò di malavoglia e iniziò immediatamente a parlare a macchinetta, con le lacrime agli occhi “Non provate a rimproverarmi! Ho dovuto farlo! Ho dovuto!”
“Rachel perché non riesci a dimenticarti quella ragazzina punk? Non capisci che ti ha stregato con qualche sotterfugio?” disse Hiram disperato.
“Basta! Qui non si parla di Quinn, non tiratela in mezzo quando non ha fatto niente! Qui stiamo parlando di voi! Mi avete tenuto nascosto una cosa importantissima! Mia madre è Shelby Corcoran! Come avete potuto mentirmi su una cosa del genere?”
“Rachel…come fai a saperlo?” chiese Leroy colto di sorpresa.
“Ho trovato i certificati qualche ora fa…perché l’avete fatto? Perché?” domandò Rachel in lacrime.
“Tesoro non volevamo perderti…abbiamo agito irrazionalmente, ma dopo la tua nascita non abbiamo più avuto notizie di quella donna…non volevamo farti soffrire…non sappiamo nemmeno se è disponibile a conoscerti o altro…” cercò di spiegare Hiram.
“Ma potevate almeno dirmelo…tutto questo mistero…questo vostro disperato tentativo di tenermi lontana da New York…tutti questi anni sono state solo bugie!” rispose Rachel fuori di sé.
La ragazza si avvicinò alla porta cercando di scendere al piano terra, ma fu immediatamente bloccata per un braccio da Leroy.
“Rachel aspetta…”
“LASCIAMI!” gridò la ragazza divincolandosi dalla presa.
“Avete sentito? Ha chiesto di essere lasciata!”
“Quinn!” disse Rachel con le lacrime agli occhi, guardando verso la porta d’ingresso.
La ragazza dai capelli rosa era appena entrata: aveva tutti i capelli arruffati e il fiato corto, ma era bellissima.
Alle sue spalle c’era Santana, che si teneva leggermente in disparte per non disturbare il quadretto famigliare.
“Cosa ci fai qui, ragazzina?” chiese Hiram infuriato.
“Figgins e le due ragazze non hanno rispettato il patto!” aggiunse poi Leroy.
Rachel riuscì a liberarsi dalla stretta del padre e corse immediatamente ad abbracciare l’amica.
“Quinn che bello rivederti! Ma cos’è successo?”
“Dopo ti spiego piccola!” disse la ragazza abbracciando l’amica, e schioccandole un bacino tra i capelli.
“Rachel, torna immediatamente qui!” disse il padre con voce dura.
“NO! Io voglio stare con Quinn…perché non capite che non ha fatto niente di male? Non mi ha ingannato!”
”Ma potrà farlo in futuro!” disse Hiram sconsolato.
“Papà, vi prego smettetela di trattarmi come se fossi qualcosa di raro, come se vivessi in una teca di cristallo…fatemi imparare dai miei errori…io voglio conoscere mia mamma, voglio andare a New York, e voglio stare con Quinn…” disse la ragazza arrossendo e abbassando lo sguardo “sempre che lei me lo permetta…”
Quinn sorridendo afferrò la mano di Rachel e rispose “Ovvio…come puoi solo pensare il contrario?”.
Rachel alzò gli occhi in quelli dell’amica e le sorrise felice.
Hiram e Leroy respirarono rumorosamente all’unisono: si erano arresi all’evidenza.
La loro bambina era diventata grande, e aveva scelto Quinn Fabray. Poteva non piacergli il suo colore di capelli, come si vestita, ma non potevano di certo negare la chimica esistente tra le due ragazze. Era evidente che si amavano, e non sarebbero stati certamente loro a mettere i bastoni tra le ruote alla loro bambina.
“D’accordo Rachel….ma veniamo anche noi…” disse ad alta voce Leroy cercando di attirare nuovamente l’attenzione della figlia, che si era persa negli occhi verdi di Quinn.
“Do-dove?” chiese la morettina, distogliendo controvoglia gli occhi da quelli dell’amica.
“A New York…da Shelby. Veniamo anche noi..”
“Anzi facciamo così, adesso andiamo giù a prendere 4 biglietti per il primo volo…”
“Quattro?” chiese ancora stupita Rachel.
”Si quattro” aggiunse Hiram al monologo del marito “immagino che Quinn voglia venire con noi, no?”
Rachel saltò immediatamente al collo dei suoi due papà, baciandoli e abbracciandoli, mentre Quinn sorrideva e ringraziava in modo molto più composto ed educato.
Dopo quel colorito scambio di convenevoli, Leroy Hiram e Santana scesero al primo piano, lasciando Rachel e Quinn finalmente sole.
“Allora Rach…” disse Quinn avvicinandosi e sorridendo maliziosamente alla morettina “Mi sa che ci sono molte cose di cui dobbiamo discutere….”
“Umpf, ma io non ne ho voglia…” rispose Rachel mettendo il broncio come una bambina, suscitando una risata divertita all’altra ragazza.
“Sicura? Io volevo solo sapere se hai già deciso cosa dirai alla tua mamma, appena l’incontrerai…”
“Oh, quello…voglio ringraziarla per la voce magica che mi ha dato…” disse Rachel sognante.
“Ouch” rispose Quinn, mimando una fitta al petto.
“Q, che succede?”
“No niente, è che le tue parole mi hanno ferita, qui direttamente nel cuore!”
“Penso di sapere come fare a curarti…” rispose Rachel avvicinandosi all’amica.
“Con la tua voce magica?” chiese Quinn canzonando la mora.
“Io avevo un’altra idea, ma se vuoi che mi metta a cantare, ecco a te: Flower Gleam and Glow, let your power shine, make the clock reve-“
Quinn bloccò Rachel poggiandole una mano sulla bocca, impedendole di proseguire, poi aggiunse “Ehy sciocchina! Non che mi dispiaccia sentirti cantare, ma io intendevo qualcosa d’altro…” e mentre pronunciava queste parole, liberò la bocca dell’amica e le si avvicinò, baciandola dolcemente.
Rachel immediatamente portò le braccia attorno alle spalle di Quinn, intrecciando le mani tra i suoi capelli, ricambiando il bacio.
“Pensi che sia meglio se mi ritingo di biondo? Forse i tuoi papà inizierebbero a guardarmi meno male, se tornassi del mio colore naturale…” disse Quinn staccandosi momentaneamente dalle labbra di Rachel.
“Guarda, per me potresti anche farti crescere i capelli lunghi fino ai piedi, che saresti lo stesso perfetta…” rispose la morettina fondandosi nuovamente sulle labbra di Quinn, impedendole di controbattere.
Le due ragazze rimasero a baciarsi per un tempo indefinito, consapevoli che quello era il loro posto, nessuno le avrebbe più potuto dividere.
 

-The End-

 

Anche questa Disney!Gay è giunta al termine.
Grazie a tutti per il supporto che mi avete dimostrato, siete fantastici!
Grazie anche per aver votato la copertina.
Sfortunatamente non ho pronta la storia successiva, quindi diciamo che il progetto Disney!Gay va in pausa con data da stabilirsi (ossia fino a quando non mi verrà qualche nuova idea per la FF successiva!)
Ringrazio ancora tutti
A presto
Ottavia

   
 
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