Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
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Autore: Cherrols    03/09/2012    9 recensioni
Delle domande senza risposte.
Un viaggio indietro nel tempo.
Nuovi nemici.
Tradimenti, scelte, confezioni, allenze.
Tutto questo per rispondere a questa domanda: Perché ci avete abbandonato?
Un viaggio per scoprire le proprie origini e scoprire cosa é successo anni fà.
Per indagare su una storua chr sembrava ormai finita.
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                   LA PARTENZA







Anita ne era sicura: quell’ uscita con Javier e Aksel era stata la più brutta e la più faticosa di tutta la sua vita.
Doveva riposarsi, perciò lentamente, strusciando i piedi per terra arrivò davanti alla sua stanza.
Cercò di aprirla la porta, era chiusa.
Sospirò; se Eleonora si era addormentata era la fine, perché di certo Elena non si sarebbe alzata dal letto per nessun motivo, anche per andarle ad aprire.
"ELEONORAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA"
"Vattene via!"
"...APRIMI"
"NOOO"
"ELEONORA CAZZO, APRIMI"
"NO MI HAI ABANDONATA"
Anita stava per scoppiare, prese a pugni la porta e cominciò a urlare di farla entrare, ma niente di niente. Urlò più forte, diede calci alla porte, minacciò la sorella ma tutto quello che ottenne furono solo pianti mal soffocati. Anita decise di cambiare tecnica; prese un bel respiro e ribussò con più gentilezza.
"Sorellina cara, mi vuoi dire cosa è successo?"
"mi hai lasciato nel passo più importante della mia vita, mi hai tradito e abbandonato!"
Anita fece una smorfia di disprezzo, era andata via per qualche ora! Non l'aveva mica abbandonata, quanto faceva così la voleva strozzare…Chiuse gli occhi respirò piano per calmarsi
"Ele, mi dispiace, ora mi apriresti?"
"No"
“ IO HO PATITO LE PENE DELL'INFERNO! APRI QUESTA PORTA, APRI QUESTA CAZZO DI PORTA!"
"no"
"Eleonora cazzo ho sonno apri ‘sta cazzo di porta, merda!"
"che sboccata!" Anita si girò verso la voce che aveva parlato, forse lo spettacolo che aveva davanti era uno dei più orrendi della sua vita: Adrien portava come un sacco di patate Alec, che dal canto suo cercava di toccarli il sedere e Gabriel che urlava come una madre in preda al panico "salvate il ragazzo!".
Anita li guardò pietrificata finché non sparirono dietro un corridoio.
La ragazza si girò di nuovo verso la porta e gli diede un infinità di calci e pugni, per fare in modo che sua sorella si spaventasse e andasse ad aprire per una buona volta.
Quando vide che non serviva a nulla, ringhiò infuriata.
Alla fine si stufò e se ne andò bestemmiando verso la sala comune. Non aveva altra scelta, avrebbe dormito sul divano.

Alice ne era sicura: quella uscita con Gregor era stata la più bella e felice di tutta la sua vita.
Doveva riposarsi. Lentamente, fischiettando arrivò davanti alla sua stanza.
Cercò di aprire la porta, ma era chiusa.
Sospirò, perché se Iris si era addormentata era la fine; di certo Ladie non si sarebbe mai alzata dal letto per aprirle.
"SORELLAAAAAAAAAAAAAAAAA"
"Vattene via!"
"...APRIMI"
"NOOO"
"IRIS PER FAVORE"
"NO, MI HAI ABANDONATA"
Alice perse tutto il suo buon umore; ma cosa stava blaterando la sorella? Era andata via per qualche ora! Non l'aveva mica abbandonata, quanto faceva così la voleva strozzare!
Chiuse gli occhi respirò piano per calmarsi.
"Iris, per favore…"
"vattene via!"
"IRIS FAMMI ENTRARE"
"NO!”
“ LADIE, SE CI SEI AIUTAMI"
"NON C'é E’ DA SUO FRATELLO"
"APRIIIII!"
Non ebbe risposta, "Iris mi sto arrabbiando aprimi!"
"Questa scena l'ho già vista…"
Alice si girò verso la voce che aveva parlato.
Forse lo spettacolo che aveva davanti era uno dei più orrendi della sua vita: Adrien portava come un sacco di patate Alec, che dal canto suo cercava di toccarli il sedere e Gabriel che urlava come una madre in preda al panico "salvate il ragazzo!".
"Dove?" chiese la ragazza
"Anita l'ha fatta in versione più volgare." rispose il francese e , dopo averle rivolto un cenno con il capo, si allontano per entrare nella sua camera.
Alice guardò la porta ancora chiusa e si avvio a cerca Anita, magari lei sapeva cosa era successo.

Gabriel uscì dalla stanza dopo essersi assicurato che Adrien dormisse e non tentasse di toccare il suo Alec.
"Mi scusi cameriera" si rivolse a una ragazza bassetta e con lunghi capelli neri
"come ti posso aiutare?" gli rispose la cameriera.
Dopo un momento di pausa, Gabriel riprese a parlare, con un sorrisetto soddisfatto sul volto.
"Victoria potrai ingannare gli altri che non ti conoscono ma io sono tuo fratello. Perché ti sei travestita da cameriera? Non potevi venire come tutti a rappresentare la tua nazione?" sbuffò il ragazzo: a volte si chiedeva perché sua sorella fosse così stupida.
"Gabriel per favore, io sono una spia, poi una nazione"
"solo perché hai lavorato come spia non vuol dire che sei costretta a fare sempre questi sotterfugi"
"Gabriel tu non capisci!"
"perché non cerchi di fare amicizia?"
"come te e Alec? Ti ho visto!"
"allora?"
"Non puoi farlo... tu hai già me!"
"E’ normale innamorarsi e fare amicizia!"
Come risposta ebbe solo la faccia disgustata della sorella.
"Victoria..."
"Devo andare"
"VICTORIA PROVACI!"
Non ebbe risposta e rassegnato tornò in camera, spostò con poca grazia il francese e abbracciò il canadese.
Quando ormai credeva che aveva vinto senti un respiro caldo vicino all'orecchio
"Mio piccolo, stupido inglese, credevi che dormissi?" Gabriel si irrigidì
"Non essere così inflessibile" lo baciò sull'orecchio e d'istinto l’altro abbracciò il canadese ancora più forte.
Poi Adrien gli baciò il collo.
Gabriel chiuse gli occhi sentiva la lingua del francese sul suo collo, le mani del suo assalitore erano scese sotto la maglietta: era la fine, ne era certo.
"C-che succede?" disse con voce impastate il canadese "voglio stare in mezzo."
"Certo!" Gabriel si sposto subito; era salvo, il suo amore l'aveva salvato, inconsapevolmente.
Adrien gemette per vedere che era contrariato. Lanciò uno sguardo malizioso a Gabriel e si addormentò, incosciente di aver fatto ingelosire Alec e spaventare Gabriel.

"ANITAAAAAAAAAAA, DOVE SEIIIII? ANITAAAAAAAAAAAAAAA!"
"SONO QUI,ALICE STA ZITTA!"
"ECCO, LA GENTE STA CERCANDO DI DORMIRE"
"SE SEI QUI, PER ROMPERE VATTENE"
"ECCO VATTENE"
"Anita per favore, puoi venire?"
"No!"
"ANITA VATTENE SE NO QUI NON SI DORME"
Anita di controvoglia si alzò dal suo sacco a pelo e si avviò verso la disturbatrice mangia-patate, scavalcando tutti quelli senza una camera ( i nuovi arrivati) che si erano riuniti per dormire insieme nella sala comune.
Quando raggiunse la tedesca, lei fece il segno di seguirla e l’italiana, sbuffando, la seguì per il lungo corridoio che portava alle camere dei ragazzi.
Di colpò Alice si fermo.
"Che c'é?" chiese scocciata Anita
"Tuo cugino mi ha detto che hai litigato con tua sorella..."
"Quindi? Visto che siete amiche mi vuoi fare la predica?"
"No..."
"Allora che vuoi?"
"Allora, tua sorella non ti vuole fare entrare in camera..."
"QUINDI?" sbottò
"MI FAI FINIRE?"
"SE TI BLOCCHI SEMPRE NON E' COLPA MIA!"
"SEI TU CHE MI BLOCCHI!"
"GNGNGN"
Alice chiuse gli occhi, respirò piano e riprese a parlare "Neanche mia sorella mi fa entrare in camera."
"AHAHAHAHAH,SFIGATA!"
"HAI POCO DA RIDERE VISTO CHE ANCHE TE NON PUOI ENTRARCI! Allora tu ne sai qualcosa?"
"Se sapessi qualcosa, di certo non dormirei in sala insieme a quegli sfigati, ti pare? Ora vado a dormire!"
Anita si girò per andarsene, ma Alice la fermò appena tenendola per il polso, così da far irritare la ragazza ancora di più, infatti si girò di scatto e la buttò per terra.
"NON MI TOCCARE CRUCCA"
"MA CHE HAI? NON VUOI AIUTARE LE NOSTRE SORELLE?"
"NO, IO VOGLIO AIUTARE MIA SORELLA E BASTA!"
"Ragazze calmatevi"
Le due "combattenti" si girarono verso la voce che aveva parlato
"Andràs?" il ragazzo sorrise amaramente, aveva gli occhi lucidi e il viso sciupato e Anita aggiunse mentalmente che puzzava d'alcol.
"MA CERTO! IRIS TRAVA BENE PRIMA DI SPARIRE CON TE! CHE GLI HAI FATTO?" urlò la tedesca con un lampo di genialità, dimenticando la piccola litigata con l'italiana.
"ECCO, COSA HAI FATTO A MIA SORELLA!" aggiunse Anita attirando su di sè sia lo sguardo stupito di Alice che quello stranito di Andràs "Dai parla, Ungherese da strapazzo!"
"IO a Eleonora non ho fatto niente..."
"Allora ammetti che hai fatto qualcosa ad Iris"
"Per la verità..."
"Ho capito tutto! Prima importuni Iris per poi passare a mia sorella!"
"Non ho fatto nulla a tua sorella!"
"Quindi hai fatto qualcosa a mia sorella!"
Alice si avvicinò velocemente al ragazzo sbattendolo contro il muro, seguita a ruota da Anita che non voleva rimanere esclusa da quella discussione che si prospettava interessante.
"Prima ci abbandoni a casa di Austria per poi dare rifugio a coso!"
"Ecco…"
"coso, chi?" intervenne Anita, confusa
"coso, il polacco!"
"Sebastjan?"
"Sì, coso!"
"Prima ci dai una casa, un rifugio, una famiglia e poi ci smolli da Austria! Non che la cosa mi dispiaccia..."
"Alice, resta concentrata, dobbiamo picchiarlo!"
"Anita per favore, come sei rude!"
Un'altra voce era intervenuta, quella di Gregor che guardava con occhi compassionevoli l'amico messo alle strette dalle due ragazze.
"Su ragazze è tardi, di certo non vorrete svegliare tutti, venite in camera mia e di Andràs abbiamo un letto libero, visto che JOHANNES non c'é."
"Certo, Greg" sorrise Alice contenta
"io dormo da sola!" sentenziò Anita
Andràs sospirò; era salvo, doveva ricordarsi di ringraziare Gregor.

Niccolò cercò di liberarsi dall'abbraccio della sorella senza successo. Ladie era peggio di una cozza! Girovagò con lo sguardo e incontrò quello dell’ amico che sonnecchiava; Jude il suo unico amico.
Si erano incontrati grazie ad una associazione per recupero giovani, dove erano stati mandati per forza dai loro parenti e subito era nato un amicizia.
Tutte due erano in cerca di libertà, tutti e due amavano leggere, infatti odiavano le persone fastidiose che impedivano loro di farlo.
Amici di bevute e di sbandate pazzesche.
Amici per la pelle.
Pensando al suo amico gli ritornò in mente quella strana ragazza e la sua proposta:
****
"NICCOLO'"
"CHE C'E' ALEXA?"
"Te lo dico chiaro e tondo, mi piace Jude e tu devi trovare il modo di farmi mettere insieme a lui!"
"Scusa?"
"Niccolò mi sembravi più intelligente! Tu devi far in modo di farmi mettere con Jude, vuoi anche un disegno?"
"NO"
La ragazza si irritò
"Tu sei il suo unico amico, lo devi fare, ti conviene!"
"Mi stai minacciando?"
"No, ma ho una proposta da farti"
"Io voglio stare con Jude, tu vuoi essere dipendente da tua sorella, io sono abbastanza potente per darti tutto il sostegno che vuoi"
"..."
"Allora?"
"Non so..."
"Non ho tutto il tempo"
"Ci sto!"

****
Niccolò sbuffò, ora cosa doveva fare?

Victoria, chiusa nella sua stanza della servitù, abbracciava il cappellino da marinaretto del suo antenato; lei doveva tornare indietro nel tempo.
Doveva riuscire a prendere quei dannati fogli per essere indipendente da suo fratello.
Anche se lui si ostinava a dire che era uno Stato, nessuno la considerava tale, doveva riprendere quei fogli ed essere indipendente, rifarsi una vita.
Sbuffò raggomitolandosi ancora di più al cappello; solo diventando una nazione a tutti gli effetti, sarebbe riuscita a fare amicizia con gli altri Stati e non spiarli e imparare ogni loro vizio.
Sì, sarebbe tornata indietro per impadronirsi di quei fogli.

La mattina seguente...

"Cosa avete deciso?" chiese Johannes, subito, senza troppi giri di parole
"Io ho deciso che vengo" disse subito Astrid, suscitando lo stupore di tutti i suoi parenti. Di solito stava anni a pensare su una cosa di così rilevante importanza
"Anch'io vengo!" disse Claire
"Anch'io" disse Alin
"Allora anch'io" chiarì subito Annika, fulminando con lo sguardo Alin
"AHAHAAH Zeynel IL MAGNIFICO VIENE!"
"Allora anch'io" disse la greca
"io e Gregor veniamo!" disse Alice
"anch'io" disse smortamente Iris
"Anch'io!" disse subito timidamente Andràs
"Vengo!" dissero Alec, Gabriel e Andrian
"Anche noi!" disse Hayao abbracciando la sorella e la ragazza
"Anch'io disse Alexa
"Io non lo so..." disse Eleonora
"se tu non ci vai non ci vado neppure io" dichiarò Anita
"Allora ci vado"
"anch'io" disse Einar
"IO ci vengo, ho un conto in sospeso con qualcuno..." disse Javier
"Anch'io vengo"
In poche parole tutti accettarono.
Johannes tirò fuori da una scatola una palla di sfera luminosa e disse a tutti di toccarla
"Mica vogliamo fare una seduta spiritica!" si lamentò Alexey
"Sta zitto e metti la mano" urlò Johannes; aveva aspettato fin troppo, non voleva altre interruzioni.
Girò una manovella e poi schiacciò un pulsante "bene, ragazzi ci vediamo tra 100 anni nel passato"

Nessuno dei presenti si immaginava a che cosa andassero incontro, ma, come si dice? La curiosità uccide gli uomini.













***ANGOLO AUTRICE***
Allora per cominciare ringrazio COSMOPOLITA per il suo essenziale aiuto.
Poi chiedo scusa del ritardo ma ho avuto problemi, appena posso rispondo alle recenzioni.
Questo capitolo non mi piace per niente! ecco, così se vi fà schiffo capirò.
Ah, il prossimo capitolo o il prossimo sarà special (si, vi ricordate il premio messo per il capitolo special di Anita? spero di si, perché chi ha vinto ora sta per ritirare il suo premio!) *yeah*
a presto :3


  
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