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Autore: AngelOfSnow    03/09/2012    1 recensioni
{ Ecco a voi il continuo de:"Il Canto Della Maga". Spero vi piaccia }
Non potevo sopportare come la mano di Cristian toccasse la guancia di quel corpo; oramai non era più mio, ma di Fubuki. Vedo come Yuuki parli allegramente, Rika battibecchi con Yue, Kain e Ruka finalmente come coppia e non come amici...
"Soffri Sakura?"
"..."
Non rispondo alla voce che in quell’ultimo mese mi avesse “tenuto compagnia”: Devil Satoshi, lo zio di Yue.
"Avanti Sunny, come fai ad osservare la tua vita passarti davanti senza dire nulla, eh? La Cross Academy... peccato che la distruggerai a breve!"
La risata rimbomba macabra su tutto, portandomi un moto di rabbia e disgusto infinito.
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sorpresa, Takuma Ichijo, Un po' tutti, Zero Kiryu
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'The Sakura's Saga. '
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Capitolo 29: Epilogo.
 
 
Sono passati cinque lunghi anni da quel giorno in cui ho perso i miei poteri a parte qualche capacità curativa e sensitiva.
Non so come io abbia fatto, ma forse, la morte di Haruhy ha privato me di tutto quello.  
Lo ammetto, un po’ mi mancano i vecchi tempi.
Oramai sono adulta, moglie e mamma con un lavoro da Hunter saltuario e occasionale.
Sembra strano da dire, ma si, io e Cristian ci siamo sposati un anno dopo l’aver concluso le scuole e abbiamo messo su Casa.
Casa con la “c” maiuscola grazie alla nascita di Daichi, Haku e Sora, due gemelli... nostri piccoli tesori.
Ah, adesso che ci penso: i gemelli di una famiglia Hunter si sarebbero dovuti scannare, eppure...
 
Un rumore di vetri infranti mi fa tornare con i piedi per terra e sobbalzo, nel vedere impronte di manine sparse un po’ dappertutto e cocci di vetro in cucina.
Per quanto tempo ho chiuso gli occhi, cinque secondi?!
Sbuffo esasperata e afferro quella peste del mio primogenito per la collottola della maglia, che sa di lavanda.
<< Marmocchio, non dirmi che stavi giocando con la palla dentro casa! >>
Sbotto, assumendo un’espressione truce, fino a specchiarmi negli occhi nocciola intagliati di verde di Daichi, che boccheggia cercando di nascondere qualcosa dietro la schiena.
<< Mamma... emh, posso spiegare! >>
Anche se ha sei anni, è molto intelligente e ne ha preso dal papà. In tutto, anche colore di capelli, appena più scuri, e carnagione lattea... a parte i poteri, che sembra non averli ereditati, come Haku e Sora, del resto.
Lo avvicino di più a me fino a sfiorare il suo nasino contro il mio.
<< Vorresti negare l’evidenza?! Mh? Daichi Tsucase, fila in camera tua e mettiti a studiare come si deve! >>
Soffio gelida, facendogli perdere colorito sulle guance rosee e scendere due gocce di sudore per la fronte.
Compiaciuta, sorrido interiormente, prima di sentire sulle gambe il dolce peso di due marmocchi alti quanto i puffi ma molto, molto, molto più belli.
Le creaturine, le mie creaturine, cominciano ad emettere dei buffi suoni gutturali e, mentre Haku si siede a terra, stropicciandosi la gonnella del vestitino e battendo le mani, Sora in tutta la sua astuzia bellica comincia ad issarsi sulle gambe tenendosi stretto ad un lembo della mia gonna, fino a darmi teneri morsetti con le dita.
Prima ancora che li tocchi, sento nell’aria un odore dolciastro che non avevo notato prima: miele, burro d’arachidi e caramello.  
Scettica riporto l’attenzione sulla mia creatura più evoluta.
<< Daichi... >>
Mormoro e inarco un sopracciglio.
<< Non è un pallone quello che nascondi, vero? >>
Haku, divertita, continua a ridere e a fare versetti accondiscendenti, mentre il maschiaccio è ancora appeso alla mia gamba.
Come ripresosi, Daichi scuote la testa e mi fa vedere il barattolo di miele.
<< Bam! >>
Sbotta tutto d’un colpo Sora e ridacchio intenerita.
<< Cioè, io... emh... posso spiegare? >>
Balbetta. Annuisco.
<< Allora, stavo facendo i miei compiti e mi è venuta fame. Allora sono sceso fin in cucina con l’intento di fare uno spuntino con una fetta di pane e miele, ma... >>
Daichi lancia un’occhiata truce ai fratellini e gli do uno scappellotto in testa.
<< Aia! Perché l’hai fatto?! >>
<< Non si guardano così i fratelli. >>
Annuisce scusandosi e continua il suo resoconto indicandomi i due barattoli tirati giù dai miei figlioletti e le loro manine.
<< Mentre tiravo giù il barattolo hanno cominciato a muovere la sedia con l’intento di salirci e per evitare di fare una brutta fine mi sono aggrappato alla prima cosa che capitava... >>
Prende fiato e lo rimetto giù.
<< Ovvero i barattoli di caramello e burro d’arachidi. >>
Finisco, intuendo cosa sia avvenuto dopo: i miei piccoli mostriciattoli ghiotti, oltre ad impasticciarsi le mani e leccarle, hanno ripreso a gattonare per tutta casa...
Sospiro rassegnata e bacio la fronte del mio bambino, scusandomi ma rimproverandolo comunque per la sua spregiudicatezza.
Con delicatezza prendo in braccio entrambi i gemelli e li faccio stendere sul letto che comunica con il bagno, aprendo l’acqua calda, buttandoci dentro le paperelle e le coccinelle, un buon bagnoschiuma della linea per i neonati e aspetto che si temperi l’acqua.
Torno nella stanza da letto e vedo i miei piccolini azzuffarsi e li divido.
<< Sora! La tua indole bellica deve diminuire, mh?! Altrimenti niente biscotti nel latte... >>
Mio figlio sembra capire, perché porta la mano chiusa a pugno alle proprie labbra, leccandole. Automaticamente l’allontano e li metto entrambi seduti giocando con loro.
Li spoglio e li immergo nell’acqua cominciando a lavarli delicatamente con una spugna.
Ad Haku piace stare in acqua e ogni volta è quella che si fa lavare con tranquillità, mentre Sora... sospiro.
<< Abbiamo quasi finito, S-... no! >>
Sospiro strizzando i capelli dell’acqua sotto gli sguardi divertiti dei miei figli.
<< Monello. >>
Borbotto e Haku cerca di afferrare una bolla di sapone.
<< Brrr! >>
Soffia Sora, schizzando la sorella e lo fermo, rimproverandolo più severamente.
<< Certo che se siete così attivi a sette mesi, i miei capelli diverranno bianchi prima dei quarant’anni! >>
Mi inginocchio e lavo prima il maschietto che scalcia per uscire dall’acqua e l’avvolgo in un asciugamano, stringendolo al petto.
Gli occhi azzurri e grandi di mio figlio sembrano divenire languidi di sonno e ne approfitto per metterlo dentro la culla.
Torno in bagno e rimango pietrificata sulla porta.
<< Haku! >>
Guardo con occhi sgranati la mia bambina che gioca con degli uccellini di acqua e con dei pesciolini fatti d’acqua.
<< Ammm... >>
Mormora lei di tutta risposta, potandosi una mano davanti alla bocca con fare innocente.
Lavo anche lei con occhio critico e mi ritrovo a rimuginare sul mio passato e sulla sorte che voleva portarmi via il futuro.
I suoi occhi azzurri sono meno languidi, più presenti e metto anche a lei il pigiamino, spazzolandole i capelli cioccolato con calma, riflettendomi nelle sue iridi.
Non sono tranquilla sapendo che uno dei miei figli abbia ereditato una parte di quel potere e, appena mi rendo conto della situazione scatto in piedi, dirigendomi con lunghe falcate silenziose verso la camera del mio bambino.
<< Daichi! >>
Busso e apro la porta perché non ricevo risposta.
La cosa che vedo mi fa irritare parecchio: la finestra spalancata e i rami dell’albero che c’è in giardino, completamente intrecciati creando un corridoio spesso su cui è possibile camminare.
Haku nelle mie braccia scalpita e attraverso il corridoio di legno, notando che poi non vi è più nulla.
Le soluzioni sono due: mio figlio ha ereditato i poteri della Terra e riesce a saltare un altezza pari a due piani, oppure che oltre alla Terra quel monello abbia ereditato l’Aria...
<< DAICHI TSUCASE! >>
Delicata salto giù dall’albero tenendo stretta Haku fra le braccia  che ride, di gusto, prendendosi i piedi con le mani.
Metto Haku a letto e scendo al pian terreno, componendo il numero dell’Associazione Hunter.
<< Pronto? >>
La voce assonnata di Rika mi a sorridere.
<< Rika! >>
<< Sakura?! Oh! Ah! – allontano la cornetta dall’orecchio e sento un rumore – Come state tesoro?! E quei piccoli monelli? >>
Ridacchio divertita.
<< Stiamo bene, voi? Ah, Rika ti hi chiamato a proposito di questo, vi andrebbe qualcosa di divertente? >>
<< Si tratta di Daichi, vero? >>
Scuoto la testa e poi mi do della stupida perché non mi può vedere.
<< No, si tratta anche di Haku e Sora... >>
<< E cioè?! Non farmi stare in pena, sono o non sono una delle madrine?! >>
<< Ti ricordi che Daichi non aveva poteri? Bhè, non è così, sembra che abbia ereditato due degli elementi, Terra e Aria, mentre Haku padroneggia l’acqua e Sora... non ci vuole un genio per capire che padroneggi l’oscurità. >>
<< In effetti quel bambino è proprio un sergente tedesco... il problema non si pone se... >>
<< Se Daichi fosse nella sua stanza! >>
Sbotto e mi massaggio le tempie sentendo sghignazzare dall’altra parte dell’apparecchio.
<< Sei in vivavoce! >>
Scuoto la testa.
<< Ciao Kaien, Zero, Yagari... >>
I versi di Zero e Yagari mi bastano come saluto, mentre le urla di Kaien mi fanno sobbalzare.
<< Davvero?! Corro da Cris... Criiiiiiiiis! >>
Il rumore di porta spalancata è inconfondibile.
<< Yagari-sensei, potrebbe acciuffarlo?! – Rika tossicchia – Scusalo, comunque dicevi? >>
<< Vi va una caccia al tesoro? >>
 
 
Dieci minuti dopo.
 
 
Guardo le condizioni della cucina e del soggiorno e, dopo aver sospirato, mi armo di detergenti, stracci per lavare a terra e acqua...
Quasipreferivo lo stretto contatto con i vampiri.
 

*****
 

 
Non posso credere di dover ringraziare mio figlio, per avere avuto la possibilità di rivedere i membri dell’ex Night Class.
O almeno la maggior parte.
All’appello mancano solo Kaname, Yuuki, Yoruko e Seireen.
Alzo le spalle e arriccio una ciocca di capelli, aspettando con impazienza l’arrivo dei miei amici.
Guardo i miei piccolini giocare dentro il Box e cerco di capire di cosa fosse capace Sora. Prendo la macchina fotografica dal ripiano del soggiorno e faccio più di uno scatto, immortalandoli mentre giocano con i dinosauri, con le costruzioni e con le bambole, queste ultime non tanto gradite né dalla femminuccia né dal maschietto.
Faccio un altro scatto solo a Sora e guardo la foto. Sobbalzo.
Nella fotografia si vede perfettamente l’aura nera dell’Oscurità... altro che primi passi.
Con il display torno a guardare le altre e non mi meraviglio più di tanto nel vedere la parte della Luce in Haku.
I miei bambini a, differenza di altri gemelli appartenenti ad una famiglia di Hunter, hanno diviso solo il loro potere, per fortuna.  
<< E’ permesso? >>
Annuisco distrattamente e poi salto in aria, ritrovandomi a pochi centimetri dal viso di Takuma e quello di Lilith. Scoppio a ridere e li saluto calorosamente offrendo loro delle tazze di tè.
<< Ma i ba-... >>
<< Bu! >>
Incontro gli occhioni di due cicloni e faccio finta di spaventarmi, lasciando loro un po’ d’orgoglio.
Takumi con i suo capelli corvini e ribelli è fermo davanti a noi con uno sguardo stoico e calmo, anche se sappiamo tutti, che come il fratello è incontenibile, apprezziamo il fatto che ogni tanto non combini danni come il fratello biondo, che è una macchina continua.
<< Ehi! Zia vecchia Sakura! >>
<< Da quando sono vecchia?! >>
Sfortunatamente non vengo ascoltata.
<< Ehi zia vecchia Sakura, ma sbaglio o questi due sono nuovi? Non sono come quelli dell’altra volta, questi sono carini. >>
Annuisco e faccio cenno ai genitori di rimanere in silenzio, prendendo sottobraccio tutti e due i bambini – per quanto stoico voglia sembrare, Takumi sta morendo di curiosità.
<< Vedi quelle piante? Bene, sono dei cavoli. – entrambi i bimbi storcono il naso, sicuramente non piace loro il cavolo – si dice che quando non ti piacciono quelli che hai ricevuto, pianti una piantina di cavolo e ti spuntano come piacciono a te! >>
Entrambi i bambini annuiscono assorti e chiedono la conferma ai genitori che non sanno cosa dire.
<< Zia vecchia Sakura è vero?! >>
Urlano contenti insieme ed io socchiudo gli occhi incrociando le braccia e annuendo, saccente.
<< Andate a vedere! >>
Schizzano via come siluri.
Lilith mi afferra sottobraccio e ridacchia, mentre Takuma gioca con i miei figli, che gli tirano i capelli e piangono quando ride loro.
<< Anche a voi non piace il mio sorriso?! Certo che sono proprio figli tuoi, Sakura! >>
Ridacchio divertita e suonano alla porta, interrompendo il nostro flashback di quando ci siamo incontrati e del suo soprannome “Sorriso-da-ebete”.
Apro la porta e saluto calorosamente Ruka, Kain, Shiki e Rima.
<< Ragazzi, da quanto tempo! >>
Vengo stretta in modo saldo dal Wilde del gruppo e dalla sua ragazza, mentre Shiki batte il cinque e Rima mi da un Pocky.
<< Ah! Quasi ti stavamo lasciando fuori, Hanabusa, porta per favore i dolci. >>
Sgrano gli occhi nel vedere un vassoio lungo almeno una gamba di Kain entrare dalla porta e venire appoggiato in cucina.
<< Ma, non saranno un po’ troppi..? >>
Mormoro guardando Hanabusa che alza le spalle indifferente , notando solo dopo che hanno preso a giocare tutti con i miei figli.
Lilith ha in mano la macchina fotografica e non è buon segno, sfortunatamente non ho il tempo di fare alcunché che suonano nuovamente alla porta.
Appena la apro mi sento soffocare e riconosco la presa ferrea della mia migliore amica.
<< Waaa, da quanto tempo! Sei sempre impegnata con qualche vampiro fuori legge che non passi mai a trovarmi! >>
Mugugno e lei ridacchia, dandomi uno scappellotto in testa.
<< Baka! Potresti venire anche tu più spesso a lavoro, al posto di farti rinnovare la lista da quel doppio baka di tuo marito! >>
Sorrido portandomi una mano dietro la testa e faccio cenno loro di entrare.
<< Zero! >>
Esulto e lo abbraccio di slancio, venendo ricambiata con una pacca amichevole.
<< Non lavorare troppo, eh, capo! >>
Gli faccio l’occhiolino facendolo arrossire appena sulle guance e abbraccio con forza Kaien, che non stava nella pelle e poi schizza via dai miei pargoli come la figlia.
<< Tsk. >>
<< Salve Yagari-sensei, anche io la trovo in forma! >>
Chiude gli occhi tamponandosi le tempie alle urla di Kaien, dei figli di Lilith e dei piagnistei dei miei, che non so come fare a scusarmi per questa cosa improvvisa.
<< Farai doppia ronda con me. >>
Sorrido vittoriosa e annuisco.
<< Tsk, finiamola in fretta. >>
 

*****

 
Dei vampiri centenari, messi al tappeto da degli infanti e dei bambini.
<< Chi è la bella, mh? Chi è? Ah, sei tu? Oh che carina! >>
Guardo Hanabusa con gli occhi fuori dalle orbite e divoro un altro pasticcino.
<< Zia oltre all’essere vecchia, diventerai grassa! >>
Evito di disintegrare quei due monelli e gli altri ridono.
Appena riprendo un po’ di lucidità, do un colpetto di tosse e prendo fra le braccia le mie creaturine.
<< Bene, sapete tutti che mio figlio Daichi è una mia copia al maschile... >>
<< Perché c’era differenza?! >>
Bofonchia Shiki apatico e mi cade la bocca a terra, con il cuore disintegrato all’assenso di tutti.
<< Comunque, vi pregherei di fare attenzione perché all’appello mi mancano due elementi e non so se sappia controllare quelli che conosce. >>
Haku guarda la tazza di tè che sta sorseggiando Ruka e dopo pochi secondi si congela, paralizzando i presenti.
<< Cioè... dai! >>
Sbotta Yagari e devo stare attenta ad Hanabusa che cerca di prendermi la bambina dalle braccia per abbracciarla.
Stupita anche io noto mio figlio Sora incantarsi sulla tazza per pochissimi secondi, mentre il liquido si scioglie.
<< Amore della mamma... >>
Sussurro, strofinando la mia guancia contro la sua.
<< Questo bambino è un Wilde. >>
Scoppiamo a ridere dopo la sparata di Takuma e usciamo da casa, prima di chiudermi la porta alle spalle do un bacio ai miei piccolini e ringrazio per non so quante volte Kaien e Yagari che si sono offerti di stare in casa.
<< Cross, lasciami andare o ti ammazzo! >>
Sorrido ai miei piccini ritrovandomi le loro braccia intorno al collo e li stringo a me.
<< La mamma torna, mh? Va a sculacciare il fratellone e torna. >>
Sora ride spensierato e Haku gli da un pizzicotto con le dita, ricevendo la mia occhiata severa.
<< Avanti, fate i bravi con gli zii! >>
Compio un salto veloce ed esco dalla finestra, evitando la presa mortale di Yagari, che è tenuto da Kaien per non venirmi ad uccidere.
<< Lasciami! Signorina triplo turno! Waa! E poi non sono loro ziooo! >>
Raggiungo a grandi falcate il gruppo e ridacchio divertita avvicinandomi all’albino.
<< Zero, ricorda che sono una mamma di tre pargoli, più Cristian. >>
Ridono tutti divertiti e seguiamo le tracce del mio Daichi, ricordando aneddoti del passato.
 

*****
 

 
Certo che tornare a casa dopo una missione del genere non è una passeggiata.
Menomale che posso contare sulla cucina della mia adorata Sakura...
<< Amore sono a casa! >>
Chiudo la porta delicatamente, non sapendo se i gemelli dormono o meno, e chiudo appena gli occhi.
<< Ciao AMMMORE! >>
<< IIIIH! >>
Salto in aria per rimanerci ed evitare le braccia di...
<< Kaien! Cosa ci fai qui con il... grembiule di Sakura addosso?! >>
Ho gli occhi spalancati sull’uomo e sento l’aura negativa di un'altra persona provenire dal soggiorno.
Lentamente mi sporgo dal muro e vedo Yagari completamente privo di spirito mentre i miei gioielli gli sono addosso, saltellandogli sulla pancia.
Devo ammettere che ne hanno coraggio da vendere.
<< Ah! Prrrr... >>
<< Pa...! >>
Li prendo in braccio e sento qualcosa di diverso in loro. Guardo attentamente Haku e Sora, sentendo in loro due entità diverse da prima.
<< Gioie dei miei occhi, dove sono mamma e il fratellone? >>
Haku mi stampa in guancia una specie di bacio mentre Sora mi fa una carezza.
<< Che sei virile Cristian con i tuoi figli in mano! >>
In quel momento mi ricordo della presenza di occhi indiscreti ed evito di arrossire.
<< Mh, grazie. Come mai qui? >>
Yagari sembra riprendersi e mi guarda con la solita espressione distaccata.
<< A cercare Daichi. >>
Aggrotto le sopracciglia e bacio le teste color cioccolata dei miei piccini.
<< In che senso? >>
trollolKaien sorride appena e mi fa cenno di sedermi.
<< I tuoi bimbi hanno ereditato i vostri poteri. >>
<< I miei. >>
Sottolineo e ascolto assorto come siano andati gli eventi annuendo distrattamente.
Guardo negli occhi i miei figli con occhio critico: sapevo che i gemelli Hunter erano destinati a divorarsi a vicenda e la cosa mi preoccupava.
Sorrido loro e fermo delicatamente la parlantina di Kaien.
<< Noi andiamo! >>
Decido, prendendo le brache di quella cosa di cui non mi ricordo il nome, che tiene i bambini al petto e mi allaccio addosso i miei figlioletti, che esultano con versetti contenti.
<< Eh? >>
Kaien sembra preso in contropiede come Yagari e, prese le mani dei miei piccolini, le alzo in caria per farli salutare.
<< Bambini, salutate gli zii! >>
Yagari sobbalza e Kaien esulta mentre mi porto direttamente nel luogo in cui si è nascosto Daichi.
È fermo in una piccola radura circondata da alberi con in mano una spada di legno, che punta con orgoglio su un mucchietto di legna, legate alla bell’è meglio a formare un manichino.
Prima che i gemelli attirino l’attenzione del fratello, poggio loro la mano sulle lebbra facendo loro segno di silenzio.
Assistiamo a quello che sembra un vero e autentico allenamento da Hunter e aggrotto le sopracciglia quando alle sue spalle spuntano altri manichini fatti di legna che si muovono e il quantitativo di aria che sposta con una leggera pressione sul pavimento.
Quando tutti i manichini sono disintegrati, si siede a terra, fissandosi le mani piene di vesciche... con un sorrisino compiaciuto guardo mio figlio mentre si cura e che si sdraia nell’erba chiudendo gli occhi.
Divertito faccio cenno di silenzio ai piccini imbracati al mio torace e li faccio sollevare in aria seguendoli, fino a sdraiarmi vicino a Daichi, mentre Haku e Sora gli si poggiano sull’addome, facendolo sobbalzare.
<< Ma cosa..?! >>
Faccio cadere la testa di lato e sorrido lui, serafico.
<< Sai che sei in punizione e che la mamma ti sta cercando con la bellezza di sette vampiri nobili e due Sanguepuro? >>
Guardo l’espressione scandalizzata di Daichi e gli accarezzo i capelli biondi tirandolo a me.
<< Bam! Gha! >>
Esulta Sora, facendo segno di schiacciare una foglia. Annuisco tirandomi addosso Haku, che sembra cominciare ad addormentarsi e la cullo teneramente, fino a farla addormentare sul serio.
<< Che ne dite se noi maschietti aspettiamo la mamma e i nostri amici qui? >>
Mugugno stando ben attento a riscaldare l’ambiente intorno ai loro corpi, prima di attaccar bottone.
<< Da quando controlli la Terra e l’Aria? >>
Lui alza lo sguardo su di me, alzando le spalle con noncuranza.
<< Un mese. >>
Lo guardo e lui arrossisce.
<< E come mai non ci hai detto nulla? >>
<< Pensavo di essere una specie di... >>
Non gli do modo di parlare circondandolo con un braccio, in una sorta di abbraccio.
<< Non lo pensare nemmeno, tu come i tuoi fratelli, siete i nostri bambini e certamente non siete dei mostri. >>
Evito di commentare quando due lacrime gli rigano il volto e le cancello vi con il dorso della mano.
<< I mostri non sono certamente bambini così carini e pucciosi. >>
Borbotto ricordando Devil e Daichi si sottrae dalla mi stretta imbarazzato, mentre Sora gattona fino ad alzarsi tenendosi sul mio braccio, tutto sporco di terra.
<< La mamma mi ucciderà. >>
Sbuffiamo insieme io e mio figlio, ridendo sguaiatamente dopo.
<< Come hai fatto a sposare una come lei? >>
Sussurra il mio bambino, abbracciandosi le gambe e io rido, spiegando lui, che quando vuole sa essere dolce.
 

*****

 
Ho una strana sensazione, come se la mia capacità mentale avesse già trovato sollievo, dopo un piccola scossa e uno starnuto.
<< Qualcuno sta parlando male di te! >>
Sospira Hanabusa starnutendo poi, mentre mi cade lo sguardo su Kain e Lilith che insieme a Ruka guardano il biondo e sussurrano.
<< Voi! >>
Urla cercando di prenderli ma senza risultato e do una gomitata a Zero, cercando di farlo ridere, ma inutilmente.
<< Una risata ogni tanto no, eh? >>
<< Che ci vuoi fare, Zero-kun è sempre Zero-kun! >>
Controbatte Takuma ridacchiando con i suoi figli mentre gli si arrampicano di sopra e l’albino ghigna, sprezzante.
<< Uh-uh! >>
Mormora Rima continuando a camminare impettita accanto a Shiki e Rika scuote la testa rassegnata, passandomi accanto.
Il mio sorrisino sghembo non sfugge a Rika che prende sottobraccio l’albino, fino a fargli roteare gli occhi e mormorare un “vecchia” sarcastico.
Scuoto il capo e sorrido divertita quando ci fermiamo a ridosso del boschetto in cui so che ci sia mio figlio.
Mi guardo un attimo in torno per vedere i visi spensierati e felici degli amici di una vita, ripensando ad Arimy.
<< Hai avuto più sue notizie? >>
Scuoto la testa rassegnata e torno con i piedi per terra, facendo segno ai miei di prepararsi per la caccia al tesoro.
<< A dopo! >>
Mormoro entrando nella vegetazione.
<< Daiiiiichiiii! >>
Chiamo.
<< La mamma è qui, e sei nei guai! >>
Continuo, sorridendo addolcita.
 

*****

 
Divertito anch’io dalla trovata della mia adorata mogliettina, con l’ausilio dei miei poteri, mi carico sulle spalle il peso di Daichi, addormentato e davanti quella dei miei gemelli.
Sorrido spensierato evitando prima Hanabusa, che immobilizzo al suolo con un occhiolino.
<< Questo non era nei patti! >>
Sbraita infuriato e alzo le spalle scusandomi.
<< Ah-ah! >>
Biascica Lilith e le faccio l’occhiolino mentre annuisce e chiama Takuma in disparte con i bambini addormentati.
<< E tu cosa ci fai qui, vecchio mio? >>
Mormora il biondo dandomi una pacca sulla testa, unico posto libero.
<< Ho saputo, trovato il mio bambino e faccio allenamento! >>
<< Sicuro che non sia più una sopravivenza? >>
Sbotta Ruka in compagnia di Kain, sbucato da non si sa bene dove.
<< Contro Sakura è possibile! >>
Confermo, facendo ridere tutti.
<< Ah, quasi dimenticavo – borbotto – di là c’è Hanabusa... >>
Quando spiego loro facendoli ridere ancora.
Con un breve cenno della mano continuo a passeggiare per il boschetto fino a quando non sento una ghianda cadermi in testa.
<< Aia... >>
Borbotto guardando da dove sia caduta e sorrido compiaciuto alla vista di Shiki e Rima, sdraiati su dei rami di una quercia.
<< Voi non giocate? >>
<< Passo. >>
Parlano contemporaneamente e sorrido loro salutandoli calorosamente.
Non passano nemmeno dieci minuti, che devo cercare di evitare Rika e Zero... cosa alquanto impossibile.
Infatti, vengo subito sentito dall’albino e non mi rimane che la fuga, facendo l’uso di tutte le mie abilità.
Li semino e mi risparmio di attaccarli a sorpresa, perché vengo arpionato ad una caviglia dal potere di Yue, rimasto in Zero.
<< Preso. >>
Mormora guardandomi con le braccia incrociate al petto e una Rika più che soddisfatta della cattura.
<< Anche se avrei voluto prenderti io... >>
Ammette tessendo e decantando lodi all’albino che mi lascia andare con fare complice: in cinque anni di lavoro ravvicinato, abbiamo capito ogni comportamento dell’altro.
<< Divertiti. >>
Dice solo, fulminandomi con i suoi occhi ametista, prima di far passare un braccio intorno alle spalle di Rika, andando nella direzione in cui sono arrivato io.
Adesso non mi rimane che Sakura.
Sorrido sbarazzino verso la parte in cui si trova e mi avvio velocemente.
 
*****
 
Non avevo sentito rumori, se non alcuni spari e movimenti sospetti e sto tranquilla perché le armi degli Hunter a parte quelle bianche non fanno del male a nessuno.
<< Daichiiii! >>
Chiamo prima di fermarmi a ridosso della radura, vedendo tutti i miei amici fermi a giocare e parlottare. Alla mia vista tutto tace.
<< Emh... >>
Balbetta Rika, guardandosi un po’ intorno con aria spaesata. Sgrano gli occhi e comincio a preoccuparmi sul serio.
<< Daichi? >>
Tutti scuotono la testa e torno indietro.
Un rumore...
 

*****

 
Veloce mi gli avvicino e poggio una mano sui suoi occhi.
<< Indovina? >>
Borbotto cercando di storpiare la voce e le giro delicatamente il braccio fino a fargli incontrare la testa di Sora, beatamente addormentato.
<< Stavo per farti del male. >>
<< Eri così sexy tesoro... >>
Sospira e io ridacchio piano, cingendole le spalle fino a darle un bacio sulle labbra.
<< Che schifo... >>
Sussurra Daichi e vedo una luce sadica in fondo agli occhi di mia moglie risplendere come i vecchi tempi.
<< Ehi tu, sei in punizione, quindi vedi di dormire, altrimenti ti sculaccio davanti a zia Rika. >>

*****

 
Mi ero caricata il peso di Daichi addosso, solo per poter sentire il suo piccolo cuore battere contro la schiena e il suo respiro sferzare i miei capelli, raccolti di lato per farlo stare meglio.
<< Sembri più sollevata. >>
Ride Hanabusa e gli faccio una linguaccia degna di me.
<< Oh avanti, non vorrai dirmi che prima eri tranquilla! >>
Bercia Shiki poggiando la mano sulla testa di Haku per carezzarla piano. Rima rimane a guardare con una strana luce negli occhi e mi viene da ridere.
<< Quando vi accasate voi? >>
Chiede Cristian leggendomi il pensiero e i due arrossiscono punti nel vivo.
<< Mh... >> << Tsk. >>
Borbottano, mentre scoppiamo tutti a ridere.
Quasi come se fossero stati presi in causa anche i figli di Takuma si svegliano dalle spalle dei rispettivi genitori e guardano la scena con muto sadismo.
<< Tanto zio Shiki è musone e... >>
Si ferma Takumi dando modo a Kaito di continuare.
<< E la zia Rima troppo timida e taciturna per parlarne! >>
Ridacchiano prima di venire colpiti da due scappellotti dei genitori.
Anche Daichi si comincia a svegliare e lo rimetto giù, facendolo giocare con i fratelli.
Automaticamente anche Sora e Haku cominciano a piagnucolare mentre Cristian è costretto a dondolare il busto.
<< Da a me quel piccolo monello del mio figlioccio. >>
Zero guarda intensamente Rika mentre dondola il mio bambino fra le braccia e sorrido, ricordando i primi giorni in Accademia.
<< Zero? >>
Lo chiamo, ma niente.
Guardo Hanabusa con intensità e gli faccio intuire i miei pensieri: materializza un cubetto di ghiaccio.
Immobilizzo Zero e Hanabusa lo fa entrare dentro la maglia dell’albino che impreca sottovoce trattenendo a stento la rabbia.
Non posso fare altro che correre per evitare la sua furia, mentre rido spensierata.
<< Corri! Sakura-chan, non farti prendere! >>
Squittisce Takuma, sorridendo come uno stregatto.

 
*****

 
Quando mettiamo piede dentro casa, rabbrividiamo tutti sul posto notando la totale mancanza di calore, come la onnipresente aura maligna.
<< Emh... >>
Mormoro venendo incitata dagli altri con gli occhi, mentre i bambini salgono le scale stando ben attenti a non fare rumore.
<< Kaien Cross? Toga Yagari? >>
Prendo fiato e svolto l’angolo per entrare nel salone e scoppio a ridere, venendo subito raggiunta dagli altri, che cadono a terra per il mal di pancia o per la mancanza di ossigeno: il caro Kaien Crosso è addormentato con indosso il mio grembiule e i guanti da forno, abbracciato a Yagari, che ci fulmina con gli occhi.
<< Davvero...Ahahahah! Voi! Ahahah! >>
Non riesco nemmeno a respirare.
 

*****

 
Se ne erano andati con lo spuntare dell’alba e la stanchezza mi sta completamente divorando.
<< Amore... >>
Mormora Cristian alitando languido contro il padiglione dell’orecchio.
<< Mh? >>
Mormoro.
<< I bambini dormono... che ne pensi..? >>
Lo guardo in modo lascivo e mi giro dall’altra parte, augurando la “buonanotte”. Ridacchio quando lo sento sospirare.
<< Cris? >>
Chiamo, sicura che non stesse dormendo.
<< Quante ore mancano prima che suoni la sveglia? >>
Sussurro, per ritrovarmi già le sue labbra contro le mie in un bacio dolce quanto passionale.
<< Ti amo, mia maga. >>
Riesco a trovare i mie pensieri e chiedo il motivo di quel soprannome.
<< Mi andava di dirtelo, tutto qui... >>
Continua e lascio che le luci dell’alba ci carezzassero, mentre il pianto dei miei bambini ci interrompe. Sorrido divertita e vedo il mio dolce amorino scuotere il capo per ricomporsi. Lo guardo negli occhi e gli chiedo mentalmente di andare.
Con una certa luce negli occhi, porta il pugno chiuso davanti incitandomi a fare lo stesso e non capisco.
<< Sasso... carta... forbici! >>
Mantengo il pugno chiuso mentre lui fa il segno delle forbici e sorrido di cuore, vedendo il suo sguardo rassegnato ma colpevole mentre si alza e, prima che potesse uscire, lo attiro a me, per baciarlo e immergermi in quei pozzi di verde.
<< Ti amo, padre dei miei figli. >>
Esce arrossendo ed io torno con la testa fra i cuscini, perdendomi nei ricordi del passato.  



Angolo dell'Autrice!

Ne minnasan, ne è pasasto di tempo da una mia comparsa alla fine dei capitoli, ne?
Bhè, come avrete potuto notare, la mia storia, è finita!
Oh, mio, dio! Che suono orribile che ha questa frase... T.T
Mi ero affezzionata così tant ai mii personaggi che lasciarli mi sta semrando un incubo!
Prò nel mio profondo, so che più di così non avrei potuto torturarli, a meno che non avrei fatto morire qualcun'altro e ... si, lo ammetto, mi è stato difficile mantenere in vita Sakura! xD
Vabbè a parte questo, spero che questa specie di "Happy Ending" vi sia piaiciuta e ci terrei quì e subito a ringraziare con affetto le persone che mi hanno seguita dall'inizio e con le mani pronte a battere sui tasti del pc per lasciarmi una recensione, ovviamente, non mi dimentico delle persone che leggono le mie storie in silenzio e vi ringrazio con il cuore in mano!
Ragazze, mi siete state sempre vicino e non so proprio da dove cominciare, però, sappiate che questa non è la fine! ;D
Con questa saga ho appena cominciato e non la abbandonerò, quindi seguitemi, perchè in futuro passerò il testimone ai piccoli Daichi, Sora e Haku.
Lotteranno contro figure del passato e chissà, magari anche con faccie non tanto sconosciute!
Spero che vi sia piaciuta questa speudo-fine.
Con affetto,
Mary.

   
 
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