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Autore: akima    04/09/2012    3 recensioni
E rieccoci qua!!
Quetsa è un'altra fic mia e di Cily sulla coppia TsunaTachi!!!
Speriamo vi possa piacere!!^^
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"Quella giornata era stata molto strana, ma lo era stato di più l'incontro con quel ragazzo.
Anche se l'aveva visto solo per poco si ricordava tutto di lui.
Si ricordava la sua pelle abbronzata, il suo corpo alto e muscoloso ma sopratutto si ricordava di quelle due polle nere.
Erano incredibili i suoi occhi, Yuuki non credeva di poter trovare tanto interesse in degli occhi, ma in quelli nero-abisso del misterioso ragazzo aveva trovato ben più di quello che si sarebbe aspettato."
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Darren/Yuuki, Harley/Jousuke
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era seduto sulla staccionata della strada, da lì si poteva vedere il mare.
Era uno spettacolo mozzafiato, uno di quelli da condividere con la propria fidanzatina...... o il proprio fidanzatino.
Toccando questo argomento gli venne subito in mente Yuuki.
Già quell'adorabile piccoletto, sempre a combinare casini e mai con la testa sulle spalle!
Ripensandoci era da circa due o tre mesi che Yuuki si comportava in modo strano, o almeno più strano del solito.
Ogni volta che lo vedeva sembrava diventare nervoso, ogni volta che lo sfiorava arrossiva e si inventava una scusa per andarsene all'istante.
Mah, non avrebbe mai capito quel ragazzo, nonostante fosse passato un anno non riusciva ancora a capire in che corrente andasse la testa del più piccolo.
Insomma, quando la sua era a nord quella di Yuuki era a sud, ma appena cercava di raggiungerlo quella di Yuuki si era già spostata a nord, ma insomma??
E poi che razza di paragoni??
Va bene che lui seguiva il suo istinto come una nave segue le onde ma così non era un po' troppo?
Dopo pochi minuti sentì un respiro affannato avvicinarsi e una vocina esausta che lo stava chiamando, senza neanche troppo impegno!
Si ritrovò a ridere incontrando quei magnifici occhi che trasudavano freschezza da tutte le parti!
Ma cosa aveva combinato? Non è che facesse un lavoro notturno segreto?
Il più piccolo lo guardò piuttosto infastidito arcuando un sopracciglio “Ma quanto ti diverte prendermi in giro?”.
L'altro che non aveva ancora mosso parola cercò di calmarsi, missione impossibile, e di rispondere “Tantissimo!! ma che hai fatto un giro notturno? Oppure sei stato con qualcuno?..... ops....”.
E si, ops...... quella per Yuuki era proprio una nota dolente, e come al solito quell'adorabilissima boccaccia di Tsunami non poteva far ameno di suonarla.
Lo sguardo del più piccolo si rattristò, come al solito, ma si riprese quasi subito tornando a sorridere.
Yuuki l'aveva raccontato a Jousuke, gli aveva confidato di sentirsi triste siccome era l'unico a non avere una fidanzatina o un fidanzatino, e con quella parola aveva rivolto uno sguardo più che loquace a Tsunami, che sfortunatamente, l'aveva interpretato come lo sguardo di un cucciolo ferito.
Ok, Yuuki poteva anche accettare che quel decelebrato non capisse tutti i corteggiamenti, segreti, che continuavano ormai da cinque o sei mesi, ma non accorgersi di una proposta a viso aperto era proprio un assurdità!
E proprio per questa incomprensione Yuuki si era sentito come rifiutato e di conseguenza ogni volta che Tsunami lo sfiorava o stavano insieme si sentiva andare a fuoco, ma questa situazione andava già avanti da due o tre mesi quasi come se non volesse più finire.
Quel giorno avevano deciso di incontrarsi vicino all'autostrada, un posto insignificante per chiunque ma non per loro.
Infatti era stato in quel luogo che i due avevano scoperto una reciproca attrazione..... o almeno questo valeva per Yuuki.
 
Inizio flashback
 
Era capodanno e siccome ci sarebbero stati dei fuochi memorabili Yuuki e Jousuke avevano deciso di andarli a vedere nell'unico luogo che fondesse le loro passioni.
Il mare per Tsunami e il parco per Tachimukai.
Si erano andati a cercare proprio un bel posto!
Era vicino all'autostrada, ma ancora dentro il parco, infatti si sentiva il fruscio del vento contro gli alberi e anche il buonissimo odore della natura.
Che la natura avesse un odore non era sicuro ma come Tsunami si sentiva a casa solo stando nel mare e sentendone l'odore unico e inimitabile, Yuuki si sentiva protetto e al sicuro, come in una casa, solo stando in un bosco o in un parco.
L'aria di libertà che provava era indescrivibile -certo non era uno schiavo e perciò ovunque per lui era libertà- infatti se qualcuno gli avesse chiesto di dare un'immagine alla libertà lui avrebbe detto che si trattava di un bosco.
Da quel parco si vedeva perfettamente il mare, che purtroppo era pieno di turisti che volevano godersi i fuochi e il mare insieme.
Dopo poco arrivò anche Tsunami, che vedendolo seduto sulla panchina, rivolta al mare, prese posto vicino a lui facendolo sobbalzare per 'l'apparizione' improvvisa.
“Sai avevi ragione” iniziò Tsunami fissando il mare pieno di luci gialle e azzurre, probabilmente i cellulari delle persone in spiaggia, Yuuki si riscosse guardando per un breve momento il mare e poi tornando a fissarlo “Su che cosa?”.
Tsunami chiuse gli occhi e aspirò l'odore del vento fresco e frizzante del mare, poco lontano, poi li riaprì e posò quei suoi bellissimi occhi nero-abisso sul piccoletto seduto affianco a lui “Avevi ragione, qui si sta proprio bene!”.
Per un momento Yuuki rimase a fissarlo ma non era allibito, no, era affascinato.
Una strana sensazione di calore si impossessò del suo corpo, dai piedi alle ginocchia dove incominciò a sentire un fastidioso formicolio, dalla testa allo stomaco che iniziò a ribollire e, si, quasi a contorcersi.
Intanto le sue guance si imporporavano e i suoi occhi diventavano grandi e lucidi, ma che gli stava succedendo?
Insomma non faceva poi tutto quel freddo?Ma allora perchè aveva la pelle d'oca?
Non aveva la febbre? E allora perchè si sentiva andare a fuoco?
Domande, tante domande e di risposte neanche una.
Ad un tratto un colpo secco e una luce abbagliante illuminò il cielo scuro.
Erano cominciati, e probabilmente lui non se li sarebbe potuti vedere.
Aveva caldo, tanto caldo, magari aveva la febbre?
Fece per alzarsi quando un braccio lo circondò costringendolo a restare fermo.
Tsunami circondò entrambi con la sua giacca e cinse le spalle di Yuuki con il suo braccio per tenerlo più vicino.
Yuuki dopo un primo momento di shock l'aveva fissato interrogativo e lui aveva semplicemente risposto che se era per il freddo ci avrebbe pensato lui a tenerlo al caldo.
In effetti il corpo di Tsunami trasudava calore e sicurezza proprio quello di cui Yuuki aveva bisogno.
I fuochi erano meravigliosi!
Alcuni erano enormi, altri racchiudevano al loro interno un altro colore e altri ancora sembravano stelle cadenti.
Erano fantastici, semplicemente meravigliosi e il fatto che li stesse vedendo abbracciato con Tsunami, non sapeva perchè ma, gli procurava un senso di felicità indescrivibile.
In quel momento si accoccolò ancora di più a Tsunami, voleva sentire ogni minimo movimento, voleva sentire il suo tepore e il battito del suo cuore.
E così come lui anche Tsunami riuscì a sentire quel piccolo cuoricino che batteva, anche un po' troppo veloce per una persona così piccola e minuta.
Incantato, quasi ipnotizzato da quel battito regolare il più piccolo si lasciò andare ad un profondo sbadiglio prima di chiudere dolcemente le palpebre un po' bagnate, e cadde tra le braccia di Morfeo.
Ma il tutto fù così veloce che non appena Tsunami se ne accorse Yuuki stava già sorridendo nel suo mondo dei sogni.
Preferì non svegliarlo, e continuando a contemplare quell'amabile visino spensierato andò a carezzargli i morbidi capelli, scostando una ciocca finita sul volto notò che c'erano delle piccole gocce, quasi invisibili, ai lati dei sui occhi.
Con il polpastrello del pollice andò delicatamente a cancellare quelle gocce salate prima che potessero rovinargli quei begli occhi durante il sonno.
Sei proprio carino, andò a pensare.
“Ma è meglio se ci fermiamo qui, e giusto così” tornò a fissare il mare, lo sguardo perso chissà dove in quell'immensità.
Io non sono la persona giusta da amare, perchè io...... “Non ti potrò mai ricambiare, mi dispiace” il cielo divenne di nuovo buio segno che i fuochi erano finiti.
Un altro colpo secco e un'altra volta il cielo vide un bagliore che si espandeva e quasi subito scemava.
Si ora era tutto finito.
 
Flashback Off
 
Erano arrivati sulla spiaggia.
Strano non c'era nessuno.
Tsunami gli circondò le spalle con un braccio e lo condusse verso una scogliera.
Ti devo parlare, gli aveva detto sedendosi su una sporgenza abbastanza piatta.
Yuuki lo seguì con lo sguardo e poi si sedette a sua volta.
“Riguardo a noi” aveva detto il più grande interrompendo il persistente silenzio che aleggiava sulla spiaggia.
“Che c'è Jou?” chiese il più piccolo con un'aria chiaramente smarrita.
L'altro si alzò e lo fissò negli occhi, serio, sembrava essere arrabbiato, quasi.
“Ascolta io.... non ce la faccio più” un attimo di smarrimento e Yuuki iniziò a spaventarsi.
Lo sguardo di Tsunami era vacuo, triste quasi tormentato, tipico di chi non dorme da giorni perchè ha qualcosa, di grosso, per la testa.
“Jo-Jou c-così mi...... mi fai p-paura..” aveva iniziato a balbettare, non era strano, anzi era perfettamente normale.
Yuuki balbettava sempre quando aveva paura e in quel momento doveva averne visto che non riuscì a fare altro se non boccheggiare.
Tsunami si avvicinò e lo prese per un polso costringendolo ad alzarsi, lo portò proprio all'estremità della scogliera.
“Adesso stà a guardare” Yuuki ci mise qualche secondo per uscire dallo shock precedente e concentrarsi su quello attuale.
Ci mise qualche secondo per capire cosa stesse succedendo, su due cose era sicuro.
Una era il luogo in cui si trovava che di certo era cambiato rispetto a pochi istanti prima.
La seconda era stata quella fastidiosa sensazione di durezza preceduta o quasi contemporanea a un sonoro splash, lo stesso rumore che fa una persona quando si tuffa in piscina.
Aprì gli occhi istintivamente, non si ricordava quando li avesse chiusi, sentiva ancora la pressione della mano di Jousuke intorno al suo polso.
Dovette rinunciare al tentativo di guardare dove si trovava siccome sentì gli occhi andargli a fuoco non appena il contatto con l'acqua fu impossibile da bloccare.
Si, ora ne era sicuro, si trovava in acqua.
Ma non poteva crederci, perchè?
Forse perchè stava respirando o forse....... un momento stava respirando?
Proprio lì? Sott'acqua? Ma come? Come?
Non riusciva a crederci era completamente immerso, giusto?
Ormai sentiva ogni fibra del suo corpo fondersi con l'acqua circostante, quasi volesse inglobarlo.
Poco dopo si sentì nuovamente tirare il polso e fu costretto a nuotare alla cieca seguendo colui che lo stava trascinando.
Strano, pensare che Tsunami lo stesse guidando nell'acqua lo fece ripensare alla prima volta che si erano visti, o almeno la prima in cui Tsunami l'aveva visto.
Ormai ne era sicuro, magari all'inizio era stato un po' titubante nell'accettare la realtà ma più stava a contatto con lui e più, si, si convinceva che il suo salvatore non l'aveva mai abbandonato.
Nel bel mezzo dei suoi pensieri fu riportato alla realtà da un brusco strattone e si rese conto solo in quel momento che tutta la pressione provata fino a qualche istante prima era come scomparsa.
Non c'era più acqua intorno a lui, lo percepiva chiaramente, ma allo stesso tempo sentiva che sulla sua pelle l'acqua lo circondava ancora, che strano è?
Non si stupì dei pensieri appena formulati quando, aprendo gli occhi, si ritrovò in un immenso vortice.
Non era un tornado siccome era presente una massa colante d'acqua che sgorgava da un punto in alto chissà dove.
“Hai capito adesso?” una voce brusca quanto famigliare lo riportò alla -anche se assurda- realtà.
“Cos'è tutto questo? Dove siamo?” l'altro non mosse ciglio, si limitò a far schioccare la lingua contro il palato in segno di seccatura.
Ma cos'era quel posto? E cosa ne avevano fatto del suo Jousuke?
Quello non era lui!
Il Jousuke che conosceva lui non avrebbe mai fatto una cosa simile.
Non l'avrebbe mai portato al mare per buttarcelo dentro, perchè il vero Jousuke sapeva della paura in seguito al trauma del affogamento, e sapeva anche che Yuuki aveva paura di andare ancora una volta in quell'immensa distesa di acqua salata.
Dal giorno dell'incidente era sempre stato piuttosto lontano dal mare come dalla spiaggia.
Ma le poche volte che ci tornava lo faceva solo quando c'era Tsunami con lui, almeno con lui si sarebbe sentito più al sicuro sapendo che già una volta gli aveva impedito di affogare.
Ripensandoci non riuscì a trattenere le lacrime che caddero copiose su quel povero viso ancora troppo infantile e innocente per subire certi traumi.
Nel tentativo di reprimere le lacrime gli scappò qualche singhiozzo che tentò di ammutolire, ma invano.
Faceva male, si tanto male.
Sapere che la persona per cui faresti di tutto o perlomeno quella per cui muori letteralmente, ti stava pugnalando alle spalle così.
Il dolore non era reale ma si sentiva comunque uno straccio.
Si portò a fissare di nuovo il ragazzo davanti a lui.
Non per provare a se stesso che fosse lui ma proprio per fare il contrario.
Sperava con tutto se stesso di alzare lo sguardo e trovarci davanti uno sconosciuto, qualcuno che non avesse mai conosciuto e perciò una ragione in meno per credere al tradimento di Tsunami.
Tutti ma non il suo migliore amico, non il suo Tsunami.
Invece la realtà e dura e purtroppo fredda e desolata.
In quel ragazzo davanti a lui c'era il sorriso di Jousuke, le sue labbra, i suoi capelli ispidi, le sue braccia forti e sicure che ti fanno sentire protetto come nell'abbraccio di una mamma, quelle sue gambe lunghe e snelle che erano uno dei motivi per cui Yuuki era più piccolo, e soprattutto quelle due pozze d'abisso nero.
A suo parere in quegli occhi sarebbe potuto morire felice, perchè infondo era quello che desiderava dalla prima volta in cui i loro sguardi si erano incrociati, desiderava di potersi perdere per sempre dentro a quegli occhi così da poter anche rimanere vicino al suo amico.
Mentre lo guardava si accorse di avere ancora lo sguardo appannato perchè, in effetti, le lacrime non avevano ancora smesso un momento di cadere, copiose.
“Yuuki- lo chiamò il ragazzo dinanzi a se- Yuuki, Yuuki........ Yuuki”.
Era quasi una cantilena, ma una di quelle dolci che ti vengono dette con affetto, puro e semplice affetto.
“Hai capito perchè Yuuki?” il più piccolo non si ricordava di aver mai sentito una spiegazione ma stranamente sapeva l'argomento di quel discorso, era stato il suo cuore a dirglielo.
“Se è per questo sei proprio uno stupido” fu un sussurro ma fù perfettamente udito dal più grande.
“A si? Sarei io lo stupido? Ma tu ti rendi solo minimamente conto dei rischi che corri stando con me?”
Il più piccolo abbasso lo sguardo, colpito pensò.
“No, hai ragione non me ne rendo conto! Ma so di certo che ne correrei ancora di maggiori se non stessi con te!! e.... e poi io....” iniziò a strofinarsi forte gli occhi per placare quelle lacrime che ormai considerava acido corrosivo per i suoi occhi.
L'altro comprese le sue intenzioni e lo fermò posandogli le mani sulle spalle “No, ti prego non provare niente per me...... io, io non merito l'amore di nessuno, se ora tu dicessi di amarmi tra qualche anno te ne potresti pentire..... fidati lo so che è doloroso, so lo che fa male ma ragiona, tu....... tu l'adori la libertà, no?- l'altro annuì -E allora e meglio se non stai con me, fidati la mia non è libertà... Yu” si sentì un sonoro schiaffo e Tsunami si portò una mano sulla guancia arrossata per il colpo piuttosto forte del piccoletto.
“MA TU CHE NE SAI DI QUELLO CHE VOGLIO IO?” si era messo ad urlare per assicurarsi che stavolta Tsunami lo capisse, per assicurarsi che stavolta non fraintendesse le sue parole.
“Io so che tu vuoi la libertà e stando con me non ce l'avrai”.
“E chi ti ha mai detto questo? Chi ti dice che io voglia quel genere di libertà? Io mi sento veramente libero solo quando sto con te! Perchè..... perchè....... PERCHÈ LA MIA LIBERTÀ SEI TU JOUSUKE TSUNAMI!!!” si era rimesso ad urlare ma adesso lo faceva perchè era agitato.
Tsunami gli prese il volto fra le mani sorridendogli dolcemente “Io, io volevo solo.... io” Yuuki stava cercando di dire qualcosa ma in preda all'agitazione riuscì solo a boccheggiare continuando a ripetere 'io'.
“Ho capito” Tsunami asciugò con i polpastrelli le lacrime che ancora sgorgavano dai quei due bellissimi occhi limpidi.
Allontanandosi di poco si accorse degli occhi incredibilmente lucidi che aveva Yuuki e delle labbra leggermente secche, a cui voleva dare una leggera rinfrescata.
E così avvicinando il suo volto a quello del più piccolo gli fece intendere cosa si stesse apprestando a fare e Yuuki non potè trattenere le gote dal diventare leggermente arrossate.
Mancava pochissimo, la distanza tra le loro bocche era presso che inesistente, entrambi sentivano il respiro dell'altro sul proprio viso.
Finchè quel respiro divenne un tutt'uno permettendo la fusione tra quelle labbra così soffici e così bramate da entrambi.
Il bacio non si limitò, andò più a fondo permettendo la totale esplorazione dei loro interni.
La lingua di Tsunami era feroce, vogliosa ma doveva dare una calmata al suo istinto primordiale per non rischiare di spaventare Yuuki.
Eh già, un altro trauma e quel povero nanetto poteva considerarsi il re degli shock improvvisi e ovviamente Tsunami poteva considerarsi il provocatore di questi ultimi.
Yuuki si sentiva invadere la bocca, la sentiva piena del calore e della voglia dell'altro, aveva paura, si, aveva paura che quel bacio potesse finire.
E per evitare ciò si mostrò più partecipe al gioco mettendoci, anche se timidamente, del suo.
Alla fine di quel lunghissimo bacio, interrotto per mancanza d'aria, Tsunami posò piccoli baci incandescenti su tutto il contorno di quelle labbra arrossate e gonfie per i vari morsi, e lecco un rivolo di saliva che era scappato all'estremità di queste.
Poco tempo passato insieme, poco troppo poco.
Erano rimasti abbracciati ancora continuando a darsi piccoli e lunghi baci e ogni tanto a carezzarsi.
Finchè Tsunami si sottrasse all'abbraccio per ritornare lontano da lui.
Yuuki lo guardò interrogativo.
“Guarda che non ho cambiato idea! Questo era solo il mio bacio d'addio!” gli sorrise notando che probabilmente Yuuki si era ricordato solo in quel momento dove si trovavano e che Tsunami voleva abbandonarlo.
Rassegnato all'espressione ben nota dell'amico gli sorrise di rimando “Allora ciao, ci si vede?” era più che altro una domanda ma al più grande fece più comodo sembrare un esclamazione un po' titubante.
“No Yu, non ci rivedremo” disse a malincuore.
“Ma certo che ci rivedremo e quando accadrà voglio che mi prometti una cosa” l'altro lo guardo più interessato “Sentiamo?”
Yuuki sorrise e chiuse gli occhi aspirando profondamente, un odore che effettivamente lì non poteva esserci.
Li riaprì guardando Tsunami e gli sorrise “Voglio che mi porti un Iris”.
Il più grande lo squadrò “Un Iris?”
Il più piccolo gonfiò, in un modo adorabile, le guanciotte rosse “Si un Iris! Hai presente quei fiori bellissimi che si trovano solo sulle colline e che si dice, il loro profumo sia unico ed ineguagliabile”.
Il più grande capì “Come la libertà, non e vero?” Yuuki si limitò a sorridergli.
“Stammi bene, Re dei Mari!” disse con una nota ironica.
“Degli Abissi! Re. Degli. Abissi. Ricevuto?” e dopo averlo detto, tutto quello che vide fu il vuoto siccome l'enorme vortice in cui si trovavano scomparve.
“Un giorno ti porterò un Iris te lo giuro, Yu”
 
Yuuki si svegliò poco dopo sulla scogliera, notando che la spiaggia era piena di persone.
Poi si guardò subito attorno ma per sua somma sfortuna lui non c'era.
Sorrise guardando l'acqua e aspirandone a pieno l'odore, il suo odore poi sorrise quasi impercettibilmente “Si ricevuto, Jou”.
 
Erano passati settantacinque anni.
Ormai Yuuki ne aveva già novanta.
E per tutti questi novant'anni aveva aspettato quel fiore.
Si era sposato e aveva costruito una famiglia, aveva avuto tre figli.
Non aveva mai dato spiegazioni a nessuno sul perchè e su chi stesse ancora aspettando ma lui era fermo nel credere che quel qualcuno sarebbe tornato per lui!
Nonostante il giuramento di eterna fedeltà fatto a sua moglie lui ne aveva fatto uno molto prima, l'aveva fatto a se stesso.
Di sicuro se Tsunami l'avesse scoperto non glielo avrebbe mai permesso ma lui voleva conservare una parte di Tsunami dentro di se, e anche se piccola ce l'avrebbe sempre avuta con se fino alla morte e oltre.
 
Dopo quei settantacinque anni era così che lo rivedeva.
Immobile.
In una tomba.
Con il cuore fermo.
Però era sicuro che nonostante tutto quel tempo Yuuki non si fosse dimenticato della promessa fatta.
Quando la cerimonia stava per finire un uomo avvolto da un impermeabile scuro si alzò da quel luogo così desolato e tranquillo, sotto al salice.
Facendosi spazio tra amici e parenti arrivò alla tomba.
L'acqua della pioggia ricadeva sul corpo di un uomo anziano, dai capelli ormai scoloriti, e dalle, evidenti, macchie della vecchiaia sparse un po' per tutta la faccia.
Nonostante il suo aspetto non gli ricordasse minimamente quel dolce bambino di cui si era innamorato anni a dietro, sapeva che era lui e dopo tutti quegli anni i suoi sentimenti non erano scomparsi.
Si avvicinò al corpo esanime del vecchio, inginocchiandosi difronte alla bara, e posandovi un fiore sopra.
Una breve preghiera e un sussurro al vento “Spero che tu possa trovare la libertà”.
In quel momento sembrò che la pioggia fosse cessata e sembrò essere apparso l'ombra di un sorriso su quel volto ormai spento.
La cerimonia finì, tra i parenti che correvano via disperatamente per non ricominciare a soffrire e il prete che dava l'ultima benedizione alla bara ormai interrata, un unico uomo era rimasto ad aspettare.
Aspettò fermo e immobile, sotto al gigantesco salice, per più di due ore.
Immerso nei ricordi di quel piccoletto adorabile.
Ma perchè?
Perchè proprio a lui?
Magari aveva ragione Yuuki, magari sarebbe andato tutto meglio se fossero rimasti insieme...
NO!
Ma che assurdità andava pensando?
Yuuki aveva vissuto una vita allegra e felice, aveva una moglie dei figli e anche dei nipotini, se invece fosse rimasto con lui tutto questo non sarebbe mai potuto accadere.
I suoi pensieri venero interrotti dal richiamo di un bambino più o meno dell'età in cui conobbe Yuuki, ed era anche molto simile.
Per un attimo penso che la sua mente gli stesse giocando un brutto scherzo, ma quando vide il bambino porgergli la mano si rese conto che era vero.
“Tu eri al funerale del nonno, sei un suo amico?” gli chiese il bambino quando furono entrambi in piedi.
“Non proprio, ero venuto per una promessa.... e invece tu come ti chiami?” quella domanda anche se fu posta in modo dolce non fece altro che spaventare il più piccolo.
“I-io mi..... mi chiamo J-Jou, si-signore” un piccolo sorriso comparve sulle labbra del più grande.
Quello era lo stesso indentico comportamento che aveva Yuuki quando era spaventato, si vedeva che erano parenti!
“Jou, hai detto?” il bambino annuì, leggermente più calmo.
“Q-quello è un Iris...... giusto?” domandò guardando il fiore che teneva in mano il più grande.
“Si, questa è la promessa che avevo fatto a tuo nonno” si interruppe fissando il fiore che teneva in mano “Vedi, una volta tuo nonno mi fece promettere che quando ci saremmo rivisti avrei dovuto portargli un Iris e così ho fatto. Uno se lo terra con lui e l'altro lo terrò con me così potremo stare sempre insieme.... nonostante tutto ho rispettato ben più di una promessa” ripensò a tutte le volte che Yuuki l'aveva supplicato di rimanere insieme a lui, e ora l'avrebbe fatto.
Facendo un cenno di saluto si allontanò dal più piccolo.
Il bambino gli corse dietro “Mi..... mi scusi lei come si chiama?” chiese con tutta la forza che riuscì a raccogliere.
L'altro si girò rivolgendogli un breve sorriso “Mi chiamo Jousuke, ma tuo nonno piaceva chiamarmi Jou”.
Il bambino sgranò gli occhi “Nonno Yu?” Tsunami annuì e si voltò tornando sui suoi passi.
Poco distante si sedette su una panchina e aspirò profondamente l'odore del mare.
Era uno spettacolo bellissimo, peccato che su quella panchina insieme a lui non ci fosse nessuno.
Guardando la spiaggia gli sembrò di notare un bambino che correva in acqua per riprendere una palla.
Sorrise dirigendosi verso i l mare.
Guardò un'ultima volta il cielo dove sembrò vedere il radioso sorriso di Yuuki, il vento soffiò facendogli abbassare lo sguardo.
Subito non ci aveva fatto caso ma trovò poche e semplici parole incise sulla panchina “A.R.I.G.A.T.O.U”.
“Grazie” ripetè lui ad alta voce.
“Yuuki, tu eri certo che non mi avresti più rivisto in questa vita vero?...... grazie davvero per tutto, riposa in pace amore mio” una lacrima solcò il suo viso bagnando quella pelle bronzea che aveva sempre messo in risalto quella incredibilmente lattea e candida di Yuuki.
Si asciugò velocemente con il dorso dell'impermeabile che ancora indossava, e se lo tolse.
“Ora sei libero Yu!” gridò.
Prima di fare uno scatto e dirigersi verso il mare “Allora chi è il prossimo?” e un ghigno comparve sulle sue labbra.
 
[…..]
Se un demone ti salva la vita in cambio tu dovrai dargli parte della tua anima.
E quando questo accadrà la tua vita sarà breve e infelice.
Finchè non morirai e allora il demone tornerà per rivendicare l'ultima parte della tua anima.
Questo è un ciclo infinito e per contratto il demone deve proteggere l'umano fino al giorno della sua morte.
[…..]
L'unico modo per evitare sofferenze all'umano è abbandonarlo.
[…..]


 
 
**ANGOLO AUTRICI**
 
Per la gioia (?) di tutti il capitolo è terminato!!
Scusate per i ritardi che sto facendo ma......
Beh dovete ammettere che il capitolo e venuto piuttosto lunghetto, perciò avrete compreso la nostra scelta nel separarli?!
L'ultima parte l'abbiamo scritta perchè ci siamo ricordate di non aver spiegato quasi niente sul motivo per cui Tsunami ha salvato Yuuki e il perchè l'abbia abbandonato.
E ovviamente anche la parte in cui dice che Tsunami vede un 'nuovo bambino' in acqua e per fare capire che il ciclo è infinito!
Se avete domande non esitate!!
Per quanto riguarda il resto speriamo di non aver deluso le vostre aspettative, ma soprattutto di non avere fatto troppi errori.
Come sapete tutti ben che uno corregga e ricorregga qualche errore scappa sempre [cit.Debby]
Ci vedremo nella prossima TsunaTachi, arigatou a tutti!!!!



Aki £ Cily



(Correzione e revisione completate il 19/04/13)
  
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