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Autore: lenina blu    04/09/2012    1 recensioni
Cassiopea è una ragazza appena trasferita a Firenze, dopo la separazione tra i suoi, di cui ancora non capisce il perchè. Nella nuova scuola non lega con nessuno, un po' per il suo caratterino un po' per le sue compagne di classe snob. Tutto questo fino al giorno in cui incontrò Moony Switcher. Da lì in poi le cose cambieranno per la nostra protagonista: stringerà amicizia con il bello e solare Giovanni, diventerà compagna del misterioso Nicola, e si innamorerà dell'impossibile Desh, fratello del principe di Bloody City. Tra amori, magie, stregoni, feste e maledizioni, Cassiopea diventerà una loser e nulla sarà come prima. Immergetevi nel mondo di Twinsoul e trovate la vostra anima gemella ;)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico, Sovrannaturale
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SoulsTwins

Stage settimo

Stavamo tornando verso il palazzo, ma continuavo a pensare a quello che era successo. Sbuffai. Ero stanca e volevo solo buttarmi nel letto.
-Scusa se non ho poteri, e quindi devo difendermi da sola!- sbottai io. Mi aveva dato fastidio il fatto che prendesse tutto così alla leggera, che pretendesse che io, una ragazza, riuscissi a battere quei tre energumeni, senza nessun potere.
-Ce l'avresti potuta fare benissimo- disse lui serio.
-Forse. Ma in questo mondo non esiste la galanteria?-
-La galanteria è per le donne deboli- disse lui continuando a guardare avanti.
-Cos'è una specie di complimento?- chiesi confusa e infastidita dal suo modo di fare. Desh voleva liquidare la faccenda molto velocemente e la cosa non mi piaceva. Se non gli avessi chiesto aiuto lui mi avrebbe lasciata essere pestata?! 
-E' una semplice constatazione.- ma pur sempre un complimento. Non era più allegro e spensierato come prima, e anzi, sembrava essere tornato il solito asociale dei primi giorni. Che palle. Dopo tutto la fatica che avevo fatto per riuscire ad avvicinarmi un po' di più a lui, erano bastati quei quattro....cosi! Per rovinare tutto! Sbuffai nuovamente. 
-Che c'è?- disse lui ad un tratto. Ormai eravamo quasi arrivati. Da quando eravamo partiti per tornare al palazzo, fu la prima volta che si girò verso di me. 
-Niente.- figuriamoci se adesso mi devo mettere a parlare dei miei problemi sentimentali con quello che mi piace. Tzè!
Lui alzò un sopracciglio per nulla convinto.
-Non capisco perchè quando racconti una bugia, fai chiaramente in modo che si capisca...-
-Eh?-chiesi io confusa.
-Quando racconti una bugia, guardi sempre da qualche altra parte e poi sposti lo sguardo sulla persona con cui stai parlando, come per vedere se c'è cascata...- disse lui sorridendo.
Ammetto che rimasi spiazzata. Non sapevo nemmeno io di come mi comportavo quando raccontavo una bugia, e lui solo dopo qualche giorno era riuscito a notare questo piccolo particolare.
-Sei un ottimo osservatore allora- dissi compiaciuta. Quindi anche se sembrava non mi guardasse mai, in realtà qualche occhiata me la lanciava. Non sapevo se prenderla come una cosa così positiva, perchè tanto il giorno dopo sarebbe stato il mio ultimo giorno.
Tuttavia non potevo non essere soddisfatta. Il ragazzo che mi piaceva forse non mi trovava così insopportabile come credevo. Forse.
 
A cena, la mia ultima cena, era più ricca del solito. Carino come modo per ricordarmi che il giorno dopo mi avrebbero uccisa, veramente grazie eh. Come se non bastasse, questa volta presenziava anche il principe Gabriel, e fu una cena piuttosto triste rispetto alle altre, visto che con lui non avevo nessun rapporto, e anzi mi sentivo piuttosto in imbarazzo. Al termine, venni riaccompagnata dalla serva in camera mia. Bene, questa era l'ultima notte della mia vita. Il fatto di continuare a ripetermelo non mi aiutava affatto. Ero stanca, volevo dormire, eppure allo stesso tempo non volevo. Mi misi sotto le coperte cercando di dormire. Ovviamente non ci riuscivo. Mi persi a guardare il paesaggio dalla mia grande vetrata. Bloody city era veramente affascinante. Di certo preferivo Firenze di gran lunga, però questa città aveva qualcosa di strano.
Rimasi a pensare per non so quanto tempo. Ad un tratto qualcuno aprì la mia porta ed entrò velocemente. Aveva una specie di candelabro in mano, con delle candele rosse che illuminavo il suo volto. Subito presi paura, ma quando riconobbi il viso, mi tirai su a sedere sul letto. Che ci faceva a quest'ora Desh in camera mia? E con un candelabro in mano poi!
Feci per parlare, ma Desh si smaterializzò davanti a me e mi tappò la bocca.
-Non urlare, ci potrebbero sentire.- disse particolarmente nervoso.
-okay okay...- dissi una volta che mi tolse la sua mano dalle labbra. Ammetto che il contatto con la sua mano era stato piacevole. Ma non solo quello. Continuava a guardarmi con uno sguardo preoccupato.
-Ma cosa ci fai qui?- chiesi io sottovoce.
-e con un candelabro per giunta!- continuai sussurrando.
-Ti spiegherò tutto. Ho parlato con mio fratello. E' stato irremovibile, e anzi ha messo delle guardie che girano per i corridoi, per controllare che io non esca da camera mia e faccia qualcosa...di stupido.- disse abbassando lo sguardo. Si sedette sul letto vicino a me.
-e lo stai facendo?- chiesi io incuriosita.
-Probabilmente si- disse sorridendo. - però non mi lascio mettere i piedi in testa da lui. Non più almeno. Quindi tornerò qui, tra circa quattro ore, tu mettiti a dormire, ma tieniti pronta. Quando verrò a prenderti, fatti trovare pronta. Ora sono è mezzanotte. Alle quattro sarò qui. Farò in modo di farti tornare nel tuo mondo.- mi sorrise un po' amareggiato.
-perchè fai tutto questo?- di certo non me lo sarei mai aspettato. Avevo pensato che avrebbe fatto qualcosa, ma arrivare fino a questo punto, per me?
-lo sai già. Voglio finire con questa inutile tradizione...- mi guardò nuovamente negli occhi. Io non sapevo cosa dire. Non illuderti, non cascarci, non fraintendere. Lui non può provare qualcosa per te, anche se tu ci puoi sperare quanto vuoi. Ringrazialo e basta.
-beh...allora grazie...- gli feci un sorriso, non tanto perchè forse avrei potuto vivere ancora di più. Sinceramente dubitavo che il principe Gabriel glielo avrebbe permesso. Gli sorrisi perchè anche se quella era l'ultima notte, lui era venuto da me, e stava facendo tutto quello anche per me. 
Vidi una cosa che mi lasciò piuttosto stupita. Desh abbassò lo sguardo imbarazzato. Cioè, Desh imbarazzato? Qui c'è qualcosa che non quadra ragazzi!
-Beh...allora a dopo quindi. Voglio finire di organizzare alcune cose...- giusto. Lui soffriva l'insonnia e non sarebbe comunque riuscito a dormire. Si alzò dal letto e si avvicinò alla porta. Voleva dire qualcosa ma non ci riusciva.
-Che c'è?- gli chiesi per incoraggiarlo. Si girò lentamente con un sorriso amaro.
-Stavo solo pensando...che se avessimo avuto più tempo...e se fosse stato in un modo diverso tutto, forse mi...-
-mi?- e no caro. Adesso parli. Non hai fatto altro che mettermi in soggezione con i tuoi modi di fare. Sono tutta orecchi.
-mi sarei potuto innamorare di te.- sorrise un ultima volta e poi uscì. Cosa aveva detto? No. Non ci credo. Non appena chiuse la porta. Cominciai a saltare per la stanza come una bambina. Non ci posso credere! Avevo sentito bene vero? Si sarebbe innamorato di me! Ciò significa che non lo era. Però mi considerava! Mi C O N S I D E R A V A ! e per me questo era già abbastanza. Smisi di saltare, perchè improvvisamente mi ricordai che non dovevo fare confusione. Corsi subito a letto e mi misi sotto le coperte. E finalmente riuscii ad addormentarmi. Ma ovviamente qualcosa andò storto.
 
Fine Capitolo
   
 
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