Fanfic su attori > Alex Pettyfer
Segui la storia  |       
Autore: nuvole_e_popcorn    04/09/2012    4 recensioni
Dal terzo capitolo
“Io...” non sapevo come cavolo tirare fuori tutto quello che avevo in testa “Io.. TI STRONCO LA CARRIERA Pettafer o come diavolo ti chiami!” lui inarcò un sopracciglio, ma ero troppo arrabbiata per veramente fare caso alla sua dannatissima, bellissima faccia. “è Pettyfer Gin” mi corresse. E sai quanto me ne frega. Okay forse un pochino.
_____________________________________________________________________________________
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo quinto: Nick

Era passata una settimana da quando avevamo posato, io e Alex continuavamo a battibeccare come cane e gatto (o come marito e moglie, come faceva puntualmente notare il mio amato fratellino). Ora Max era fuori con Anna (la gallina che avevamo incontrato in camicia a casa mia quando io e Alex avevamo dormito sul divano) e io ero comodamente seduta sul divano o meglio appollaiata il più lontano possibile da Alex, leggevo una rivista mentre lui guardava la televisione. Da quando era successo -che poi cosa mai era successo?- cercavamo di starci abbastanza lontani anche se la maggior parte delle volte fallivamo miseramente e finivamo per urlarci contro insulti alquanti divertenti (sempre a detta di Max). Lo fissavo, ogni tanto, okay abbastanza spesso, ma ditemi voi, come si fa a non fissare quella specie di divinità greca che sta seduta sul divano a casa tua in tuta come se fosse la cosa più normale del mondo, i capelli spettinati e la barba non fatta (e tra parentesi gli sta alla grande) un bicchiere di succo in mano? Appunto. “Senti se mi devi dire qualcosa fallo, ma non continuare a fissarmi zitta, è spaventoso” disse d’un tratto. Ops, si è accorto che lo stavo fissando, pensai quando si girò leggermente a guardarmi. “Guarda che hai proprio capito male, ciuffosempreperfetto” mi difesi “vedi che il mondo non gira attorno a te, stavo pensando ed fissavo il vuoto” inventai. “Tu che pensi? Ma quando mai?” rise lui. Ah ma allora vuoi proprio la guerra. Gli tirai una cuscinata e lui, sacrilegio!, versò del succo sul tappeto. Io adoro quel tappeto! “Tu! Rovina il mio tappeto e siamo in guerra!” gli urlai contro. “Ei! Non è mia colpa mia! Sei tu che mi hai fatto perdere controllo del bicchiere!” mi accusò. “Io ti rovino, Pettyfer! Prova anche solo a toccare ancora quel tappeto e puoi dire addio al tuo bel viso!” lo minacciai. “Oh quante storie!?” esclamò lui, ridussi gli occhi a due fessure, vuole la guerra allora. Fu allora, e ammetto non me lo aspettavo, che mi ripagò la cuscinata. E al contempo mentre eravamo presi metà a ucciderci e l’altra metà a rotolare in battaglia giù dal divano che il mio telefono suonò. Non lo raggiunsi prima che lui riuscisse a liberarsi di me e acchiapparlo. “Telefono di Gin” disse all’interlocutore. Oddio, oddio e mo’ chi era e come l’avrebbe presa..? “è per te” genio! È il mio telefono. Mi porse il cellulare. “pronto?” silenzio. silenzio. “Ei Gin, sono io, sono Nick. Volevo sapere se stavi meglio” oddio era Nick, sembrava ferito in qualche modo. “Ehm sì. Sto meglio grazie.” Dissi insicura. “beh volevo anche chiederti se ti andava di fare un giro, ma ho sentito che sei impegnata quindi...” o cielo non aveva capito niente! “Ehm NO!” esclamai “cioè insomma, sì mi farebbe piacere e no hai capito male. Ti ha risposto Alex perché... ehm..” cosa gli dicevo? Eravamo impegnati a rotolare sul tappeto e ha avuto la meglio? Non potevo “aveva l’ i-phone in mano per giocare a fruit ninja” grande, questa sì che era una bella scusa, ma ancora non spiegava perché quella sottospecie di modello strapagato vivesse con me (e mio fratello, aggiunsi, ma Nick non poteva saperlo). “Ah okay, meno male. Beh dai allora ti passo a prendere per le nove?” risposi che sì andava bene. Oddio. Avevo un appuntamento con Nick sorrisodafarfallenellostomaco quella sera. Dovevo andare a fare shopping e qualcuno doveva pagare per aver minato a questa possibilità. Fissai Alex con uno sguardo che gli fece capire immediatamente tutto. “Oh no!” esclamò “io a fare shopping con te non ci vengo” disse. okay, era il momento di ritorcegli contro la sua tecnica. Misi su il muso. Lui alzò gli occhi al cielo, aprì un paio di volte la bocca, ma non ne uscì alcun suono. “Okay” concesse “ma i negozi li decido io.” Disse. “e guido io” lo avvisai subito. “come se dessi in mano la mia macchina a te!”.
Okay alla fine guidò lui. Mi portò in una paio di boutique davvero fighe e comprai parecchio, ma alla fine non avevo trovato nulla che mi convincesse. “insomma Alex” dissi quando uscii con l’ennesimo completo “renditi utile. Se dovessi uscire con te come mi dovrei vestire?” esclamai irritata dal suo mutismo o ‘sì ti sta bene’. Sembrò preso alla sprovvista e ci pensò un po’ su. Poi si scrollò nelle spalle: “penso andresti alla grande anche solo in tuta. Ma quello sono io. Non so il tuo amico” disse mettendo molta enfasi sulla parola ‘amico’. Sbuffai e rientrai. Mi cambiai in una gonna a metà coscia era di jeans (quindi faceva casual) e una canotta bianca con una specie di giacchetta verde acido. Uscii e Alex rimase fermo a bocca aperta. Ghignai e mi guardai allo specchio. Si effettivamente mi stava bene. “davvero?” domandai mentre osservavo con occhi critico il mio riflesso. Alla fine mi decisi per quello. Mentre tornavamo a casa rimanemmo in silenzio, il che era strano a sufficienza.
Alle nove meno dieci ero già pronta per uscire. Alex anche sembrava dover uscire. “mi ha chiamato Chantal. Ha detto che voleva fare un giro, Max è fuori con Anna e ha detto che si fermerà a dormire da lei, quindi.” Ma perché cavolo si stava giustificando con me e perché la cosa mi sembrava più che dovuta? Alle nove meno cinque cominciai a impanicare. “oi, oi Gin calmati. Andrà alla grande” mi disse Alex, prendendomi per le spalle. “relax” concluse e mi rilassai visibilmente dopo aver preso un lungo respiro ad occhi chiusi quando li riaprii non sapevo cosa avrei trovato ad aspettarmi. Alex mi fissava e per poco non mi persi in quei suoi dannatissimi occhi che con quella luce erano di un verde smeraldo e non il solito verdazzuro cui ero abituata, o cazzo. Duplo cazzo, triplo e quadruplo tanto per andare sul sicuro. Eravamo a pochissimo di distanza... oh merda. Gin mantieniti è solo Alex ciuffosempreperfetto Pettyfer. Andiamo vi scannate in continuazione... GIN! Il suono del campanello ci fece separare di botto, avevamo entrambi il respiro pensante. “Tu...” sospirai, lui rimase zitto “Oddio..!” esclamai. Risposi al citofono “cinque minuti e arrivo” dissi. Perchè cavolo stavo procastinando...? Fu allora che mi prese di sorpresa, non feci in tempo a girarmi che sentii le sue mani ai lati della mia faccia. Appoggiò la sua fronte alla mia. “Scusa” sussurrò, prima di allontanarsi. “Dovresti...” disse, sembrava a metà tra il triste e il divertito, se era possibile. “Io ehm.. sì. Divertiti con Chantal” gli augurai. “sì anche tu con...” gli sorrisi “Nick” conclusi. “con Nick” mi sorrise e sparii fuori dall’appartamento.
 
Nick mi aspettava. “Ei Gin” mi sorrise. “Ei scusa. Dettavo un paio di regole di sopra. Ancora non capisco perché me lo devo tenere in casa quando è amico di Max e Max non c’è mai”dissi scuotendo la testa divertita. “dai andiamo” mi disse e fece strada. “allora alla fine sei venuta a New York” mi disse. “ah.. ehm.. no, insomma sono solo in vacanza. I miei ci avevano lasciato un appartamento e io e mio fratello abbiamo scelto lo stesso periodo per venirci” spiegai. “Ah capisco e Alex..?” domandò. Ah eccolo lì il problema. E Alex..? beh Alex mi sta mandando il cervello in pappa, mi fa uscire matta. Beh non potevo dirglielo. “è un suo amico che aveva invitato a stare in casa” dissi. Mi portò in un locale e ci sedemmo. Quando la cameriera venne a prendere le ordinazioni (avrà avuto quindici anni) mi fissò per un po’. “Oddio, ma sei davvero tu!” esclamò. “Ehm.. ci conosciamo?” domandai insicura. “Non ti avrei mai riconosciuta con i capelli lisci! Oddio ma perché stai così bene con i ricci!” esclamò ancora. Inarcai un sopracciglio, tesoro non sono riccia ecco perché non ho i ricci...? ma poi guarda che devi avermi scambiato per qualcun altro. “oddio quelle foto sono stupende!” ah ecco, ora avevo capito. Le sorrisi gentile. “Ehm grazie” dissi. “potresti autografarmele??” prima che potessi risponderle era sparita. Oddio.. questo era perché non avevo mai voluto posare.. non amo essere al centro dell’attenzione. Sorrisi a Nick. “Ehm, diciamo che te lo spiego poi...” dissi. La ragazza era già tornata con una rivista. La teneva aperta sulla prima pagina degli scatti era quella dove tenevo Alex per la cravatta e lo minacciavo mentre tenevo per l’orecchio August. “io le trovo tutte stupende” mi disse “ma quelle che preferisco sono queste due” disse e girò la pagina. C’era enorme lo scatto a sgamo del nostro (oddio ho davvero detto ‘nostro’?) momento e in piccolo un’altra foto a sgamo di cui non sapevo niente: eravamo io e Alex che dormivamo sul divano accoccolati. Porca puttana... devo uccidere Max! Le sorrisi e feci la mia firma. “trovo che stiate benissimo insieme” disse prima di prendere le ordinazioni. “c’è una ragione per la quale non ho mai voluto posare” dissi a Nick. “così.. ehm.. lui é?” domandò. “Alex.” Dissi d’un fiato.  “lo stesso...?” annuii. “Ei, ma quella non é Gin?” sentii dire ad una voce. Mi voltai erano Alex e Chantal. Oddio, poteva questa serata davvero diventare più strana? “Ei GIN!” mi chiamò avvicinandosi. “Ei Chan’” l’apostrofai “anche voi da questa parti?” domandai. Alex aveva ingaggiato una gara di sguardi con Nick. “Alex.. vero che possiamo unirci a loro..?” chiese Chantal, ma Alex non rispose. Oddio quest’uomo! “Ciuffosempreperfetto..?” chiamai, questo attirò la sua attenzione. Ghignò, o cielo, Gin mantieniti. “sì fatina?” domandò. “perchè non ci sediamo?” si intromise Chantal, prendendo posto difianco a Nick. Oh bene, stava anche arrivando la cameriera quindicenne. Che immediatamente si nascose al bancone. Oddio che serata. Alla fine riuscimmo a essere serviti e uscimmo.
 
Io e Chantal camminavamo davanti e chiacchieravamo e loro due stavano leggermente dietro.
 
ORA OSSERVATE LA SITUAZIONE DAL PUNTO DI VISTA DI ALEX
Okay, poteva la serata essere davvero più strana? Isomma, non solo quello che era successo a casa, ma anche questo? Sentivo che anche Gin non era completamente a suo agio con la situazione o ma chi cavolo lo sarebbe stato..? Camminavano davanti a noi, Chantal aveva il comando della conversazione, ma Gin la ascoltava e spesso si intrometteva per fare battute e domande, questa è la mia ragazza (e sì, dico, sottolineo, cerchio e coloro la parola ‘mia’ chiaro? Non so chi diamine sia questo damerino, ma non mollerò così). “Allora Alex, che lavoro fai?” mi domandò d’un tratto Paul?.. ehm no il suo nome era un altro... Ric..? no neanche. Ah ecco sì ‘Nick’. “il modello, ma ho anche fatto un paio di film” dissi. “e non potevi permetterti un albergo e ti sei intrufolato in casa Hale?” oh ma quanto è stronzo? Devo ammetterlo il damerino sa il fatto suo. “sono stato invitato a trascorrere un po’ di tempo con un amico. Qualche problema?” mi dava davvero sui nervi. Quasi quanto Gin. “sì. Amico” disse lui “vedi di starle lontano.” Mi disse. “è dal college che le ho messo gli occhi addosso. Ma stava con James ed era troppo presa. Ora che è libera non ho intenzione di farmela scappare.” Inarcai un sopracciglio, indeciso. C’era Chantal presente, ma quello non era il problema maggiore, era che Gin non avrebbe gradito una litigata. “non so di cosa stai parlando” mi decisi di mugugnare. “oh sì che lo sai. E non provare a sviare il discorso sulla tua ‘distrazione da Gin’.” Disse parlando di Chantal. A questo la mia testa scattò a vedere se le due lì davanti avessero sentito qualcosa.
Niente. Per fortuna. Tornai a sfidarlo con lo sguardo. “Ragazzi...?” chiamò insicura una voce. La riconobbi immediatamente. Gin. Passava lo sguardo da me al damerino preoccupata. Nick sorrise e la raggiunse. “niente” disse “non siamo della stessa squadra di football” si inventò. Ah così questa era la tecnica. “Alex ti muovi?” chiamò Chantal, la raggiunsi. Nick aveva passato un braccio attorno alla vita di Gin che sembrava a metà tra l’imbarazzato e l’indecisione. E ti capisco, topolina, non è il sottoscritto. Oddio so essere vanitoso alle volte.
_______________________________________________________________________________________________________________________________________________
Okay gente! ecco un altro capitolo! Fatemi sapere che ne pensate! Baci
  
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su attori > Alex Pettyfer / Vai alla pagina dell'autore: nuvole_e_popcorn