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Autore: AmorePsiche97    04/09/2012    1 recensioni
Che emozione, la mia prima storia! Allora, le nazioni decidono di passare una settimana al mare in una delle splendide spiagge italiane, per rinfrescarsi e rilassarsi, ma non sanno ancora cosa li aspetta! XD E' una fanfiction comica, e a volte "leggermente" demenziale. Che dire, se vi ho incuriosito, leggete!
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 6: Beach Volley

Il mattino dopo si ritrovarono di nuovo al solito ingresso, però aspettate, manca qualcuno!
-Buongiorno- disse Lovino, arrivando e facendo uno sbadiglio degno di un orso.
-Veeh, nii-san, perché sei così stanco?- gli chiese Feliciano.
-Non sono affari tuoi- sbottò Lovino imbarazzato.
-Diciamo solo che ieri sera mi sono fatto perdonare totalmente da Lovinito- gli rispose Spagna, arrivando dietro Lovi contento come una Pasqua e poggiandogli una mano sul sedere.
-Togli quella tua zampaccia da lì, bastardo-
-Ma ieri sera mi sembrava che ti piacesse se ti tocc…- e fù così che Antonio morì a causa di una testata di Lovino.
-Bene, se abbiamo finito con le domande idiote, andiamo- disse, guardandoli truce e trascinandosi Antonio per i capelli.
-Veeh, che ho fatto?- chiese Feliciano, notando che tutti lo guardavano storto. “E’ senza speranza” pensarono tutti, seguendo di nuovo Lovino verso la spiaggia del giorno prima. Arrivati lì, decisero tanto per perder tempo, di fare un torneo di beach volley usando il campo apposito della spiaggia. Non vi ho detto che c’era? Bè, c’è!
La squadra 1 era composta da Feliciano, Ludwigh, Toris e Feliks; la squadra 2 da Roderich, antonio, Lovino e Francis; la squadra 3 da Ivan, Yao, Elizavetha e Vash; la squadra 4 da Arthur, Alfred, Gilbert e Cuba, mentre Kiku venne scelto come arbitro.
-Ehm… e io?- chiese Mattiewh timidamente.
-Chi sei?- chiesero tutti, tranne Cuba.
-Canada- rispose quel poveretto.
-Scusa bro, ci eravamo dimenticati di te- disse America (alla faccia dello spirito fraterno NDMe).
-Ma come facciamo adesso? Non possiamo non farlo giocare, è ingiusto!- disse Cuba, l’unico a cui sembrava importare davvero di Canada.
-Ksesesese, potrebbe giocare nella squadra 3, visto che con loro hanno una donna sono svantaggiati- fece Prussia.
-Tu, pezzo di…- ringhiò Ungheria, che gli avrebbe sfondato il cranio con la sua fedele padella, se non fosse stata trattenuta da Russia che sorridendo le disse:
-Trattieni la tua rabbia per la battaglia, così li faremo secchi!-
-Tu sai che questo è solo un gioco, vero-aru?- fece Yao, che si stava iniziando a preoccupare.
- Ma certo, era solo per aiutarla- gli rispose Ivan innocentemente.
-Speriamo-aru-
-Comunque il problema rimane, come facciamo?- chiese Cuba.
-Può tipo prendere il mio posto, tanto non volevo comunque tipo giocare, ho fatto da poco la manicure e potrebbe tipo rovinarsi- disse polonia risolvendo il problema, mettendo in imbarazzo il povero Lituania che stava meditando di seppellirsi nella sabbia.
-Bene, problema risolto, e ora giochiamo!-
***
-Italia, respingi con la schiacciata!- suggerì Ludwigh a Feliciano.
-Veeh!- fece lui, colpendo la palla e facendo punto.
-Perché non l’hai respinta o passata, damerino!?- sbottò Lovino, visto che vedendo arrivare la palla, invece di intercettarla Austria si era spostato per non essere colpito.
-Scherzi? Le mie mani servono a suonare il pianoforte, non posso rischiare di ferirle colpendo una palla- gli rispose Roderich serio.
-Non ci posso credere!- fece lovi, battendosi una mano sulla fronte –E tu invece di palparmi pensa a giocare, idiota!- continuò poi rivolto a Spagna, che resuscitato dalla testata di quella mattina, aveva ripreso ad accarezzare il bel sederino di Lovino, invece di pensare al gioco (chiamalo scemo NDMe).
-Ragazzi, cercate di concentrarvi, non possiamo assolutamente perdere!- disse Francis, immaginandosi già le risate che si sarebbe fatto Inghilterra se avesse perso.
Nel frattempo nel campo avversario.
-Bene, tocca a noi battere, dovrebbe andare quel tipo, come si chiama… Bè non importa, piuttosto, dov’è finito?- disse Germania, guardandosi intorno.
-Sono qui- fece Mattiewh, proprio accanto a lui.
-Strano, non ti avevo visto, comunque tocca a te-
“Bene! Pensò Canada prendendo la palla e dirigendosi a bordo campo “se faccio una buona battuta, magari si ricorderanno di me”. Peccato che, proprio mentre stava per lanciare, inciampò in un cumolo di sabbia e sbagliò, facendo finire la palla fuori dal campo degli avversari, che comunque non si erano accorti che qualcuno era andato a bordocampo per tirare.
-Punto per la squadra 2!- fece Kiku.
-Sigh- disse il povero Canada, chiedendosi se era possibile che fosse così sfortunato.
-Ehi ragazzi, non so come ma abbiamo fatto punto, quindi vado io a battere- disse Lovino.
-Io invece posso battere te, mi querido?- fece Antonio, che continuava ad allungare le mani.
-Muori bastardo!- fece Lovi imbarazzato e ormai stufo, dandogli un bel pugno nello stomaco e posizionandosi per lanciare.
Nel frattempo tutti gli altri facevano il tifo, chi per l’uno chi per l’altro. Lovi, sentendosi come un vero atleta, e deciso a fare punto, si caricò e colpì la palla, che sarebbe stata respinta da Toris, se non fosse stato per Feliks:
-Liet, tipo attento alla palla!-
-Eh? Cosa?- fece Lituania voltandosi a guardarlo e venendo colpito in faccia.
-Ehm…punto per la squadra 2- disse Giappone.
Insomma, continuarono così per un bel po’, alla fine le due squadre avevano vinto un set ciascuno, ed all’ultimo erano pari: 14 a 14. Ora il destino della battaglia ( questa l’ho già sentita) era in mano ad una sola persona, una persona che aveva bisogno di nervi saldi e sangue freddo:
-Veeh, perché proprio io?- piagnucolò Feliciano, che era l’ultimo a dover battere, e che stava tremando di paura.
-forza Feliciano, io credo in te!- (Naruto, Naruto… Ops, no ho sbagliato ancora Xd NDMe) lo incoraggiò Ludwigh.
-Si, e poi tanto è solo un gioco- aggiunse Toris.
-Veeh, ok ci provo- disse Feli, si mise in posizione, si caricò, lanciò la palla in aria, la colpì, la palla volò e…sbagliò. Troppo a destra, mi dispiace.
-E la squadra 2 vince il primo turno- disse Giappone.
-Veeh- fece Italia triste.
-Dai Feliciano, non importa- disse Germania, che aveva perso cose più importanti di una partita di beach volley, tipo la seconda guerra mondiale.
Così i vincitori e i perdenti uscirono dal campo, e le altre due squadre erano pronte a sfidarsi. Toccò alla squadra 3 cominciare, alla battuta Ungheria.
-Ksesese, per la mia Magnifica Persona sarà uno scherzo batterti, donna!- fece Prussia, che non impara mai la lezione.
-Te la faccio vedere io, idiota!- ringhiò Elizavetha, colpendo la palla con tutta la forza che aveva, prendendo Gilbert dritto nello stomaco.
-Ecco… punto per la squadra 3- disse giappone, chiedendosi se quello dovesse essere considerato fallo per comportamento antisportivo, ma rimanendo in silenzio per terrore di Elizavetha.
-Brava, era questo che intendevo- le sorrise Russia.
-Non so perché, ma ho un brutto presentimento-aru- Yao faceva bene a preoccuparsi, visto che quella che doveva essere una semplice partita fra amici, si stava trasformando in una battaglia. Insomma, c’era Ungheria che cercava di colpire il povero Prussia, Inghilterra che era competitivo per natura, America che si impegnava perché “l’eroe” non può perdere, Cuba che lo faceva per non fare brutta figura con Canada, Vash che è sempre neutrale, ma che per una volta si era messo in testa di vincere, poi c’è Cina che è orgoglioso e infine Russia che… bè… si comportava come al solito. Il che vuol dire che una palla nella sua mano diventa un’arma di distruzione di massa. In effetti fu grazie a lui se la squadra 4, anche se si era impegnata, perse. Non bisogna biasimarli, anche voi se aveste visto Russia colpire la palla sorridendo vi sareste scansati invece di fermarla, a meno che non desideriate morire davvero. Insomma alla fine:
-La squadra 3 vince!- disse Kiku.
-Visto, ti ho battuto, idiota!- fece Ungheria rivolto a Prussia che non rispose, ferito nell’orgoglio, come gli altri della sua squadra, che uscirono dal campo in silenzio.
Ora l’unica cosa da fare era l’incontro decisivo, che fu però rimandato all’unanimità, visto che ormai erano le 12:30, e che tutti stavano morendo di fame. Però nessuno aveva voglia di tornare in albergo, quindi decisero di mangiare in un ristorante specializzato in piatti di mare lì vicino, dopo essere stati avvertiti da Lovino che se avessero fatto qualche guaio, li avrebbe squartati.
Entrarono, si sedettero e furono accolti da un cameriere, che rivolgendosi a Inghilterra, seduto a capotavola, disse:
-Oè, capo, vulit’ ordinà?-
-Cosa?-
-V’ajj chiest’ si vulit’ ordinà quarcos’-
-Ma mi sta prendendo in giro?-
-No idiota, sta parlando in dialetto napoletano, ti ha chiesto se vogliamo ordinare- spiegò Lovino, che continuando rivolto agli altri disse:- lasciate fare a me, me la sbrigo io- e rivolto al cameriere: -Cameriè, parlat’ cu’ mmè, chist’ so stranier’, nun ve capiscn’- (Traduzione in Tempo Reale: Cameriere, parlate con me, questi sono stranieri e non vi capiscono).
-Allora, capo, ch’ vulit’?- (TTR:Allora, capo:[con il significato di “signore”], che volete?)
-Purtatc’ nù bell’ piatt’ e spaghett’ chi cozz’, poi na zupp’ e pesc’, e comm’ dolce nu’ vassoj’ e’ sciuà- (TTR: portateci un piatto di spaghetti con le cozze, poi una zuppa di pesce e come dessert un vassoio di sciuà:[dolci tipici di Napoli]).
-Va bbuò, capo- (TTR: va bene capo) disse il cameriere, dirigendosi in cucina per portare le loro ordinazioni.
-Ecco fatto, ora dobbiamo solo aspettare- disse Lovino.
I piatti arrivarono poco dopo, ed erano tutti deliziosi, e alla fine tutti erano pieni da scoppiare.
-Capo, v’ port’ quarcos’altro?-  (TTR: Capo, vi porto qualcos’altro?) chiese il cameriere.
-Magari un caffè- disse Lovino, guardando gli altri che annuirono alla sua muta domanda.
Una volta arrivato ed averlo bevuto -Questo caffè è buonissimo!- disse Ungheria (ma certo signorina, vede noi italiani sappiamo fare bene tre cose: sappiamo far l’amore, sappiamo far ridere, e sappiamo fare il caffè. Sì, mi pagano per fare pubblicità occulta XD NDMe).
-Capo, v’ajj purtat il conto, so cinquant’eur’ appeon’- disse il cameriere, rivolto a Lovino.
-Che ha detto?- chiese Vash, che quando sentiva parlare di soldi non aveva difficoltà linguistiche.
-Ha detto che sono 50 euro a testa- gli rispose Lovino –forza, ognuno paghi per se-
-Sigh- si lamentò Svizzera, tirando fuori una banconota con l’espressione di un padre costretto a dar via il suo primogenito.
-Quanto la fai lunga- disse Lovino, prendendo i soldi di tutti e dandoli al cameriere, a cui aggiunse anche una bella mancia.
Dopo essere usciti dal ristorante, tornarono in spiaggia, per giocare la finale. E’ inutile che ve la descriva, è ovvio che fu la squadra 3 a vincere, in effetti giocarono tanto per perder tempo, tutti sapevano come sarebbe andata a finire. Così, dopo aver giocato, andarono a farsi il bagno, poi scesa la sera tornarono in albergo, si fecero la doccia, Prussia fu picchiato da Ungheria, Lovino fu molestato da Antonio, andarono a cena e poi se ne tornarono nelle loro stanze. La solita solfa insomma. Almeno per una volta se ne stetero buoni e tranquilli, ma una volta entrati in camera da letto… sperate che ve lo dica, eh? E invece no, ve lo dirò nel prossimo capitolo!


*Angolo autrice*
Come sono cattiva, lasciarvi con questa suspance! Mwhahahah *passa palla di erba secca*
Ehm... tornando seria, ringrazio come al solito tutti quelli che leggeranno il capitolo, spero vi piaccia, alla prossima! :D
  
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