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Autore: Oceangirl    04/09/2012    1 recensioni
Tempi duri nel mondo magico. Harry Potter è partito con i suoi fedeli amici Hermione e Ron alla ricerca degli Horcrux per distruggere Lord Voldemort e liberare il mondo magico. Ad Hogwarts si respira un clima di puro terrore, i mangiamorte ne hanno preso possesso: serve, in mancanza di Potter, un eroe, una giovane fenice coraggiosa..
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rolf Scamandro | Coppie: Luna/Rolf
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Da VII libro alternativo
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Passarono ore, giorni e settimane ma il clima di terrore che viveva a scuola non voleva saperne di dare spazio ad un ambiente più sereno: gli studenti avevano paura. La scuola era dominata dai Carrow, due fratelli mangiamorte che adoravano le punizioni fisiche: non punivano chi sbagliava, punivano tutti coloro che mostravano di avere idee differenti o che si ribellavano al loro modo di amministrare la scuola, ovvero i ragazzi di Grifondoro, Tassorosso e Corvonero; Serpeverde aveva ricevuto poche punizioni, un po' perchè i ragazzi erano quasi tutti figli di mangiamorte, un po' perchè erano famosi per la furbizia ed evitavano accuratamente di far irritare i Carrow.
Come ogni giorno, Rolf era seduto sull'erba e leggeva attentamente un capitolo di un libro di creature magiche; intorno a lui solo pochi giocavano e ridevano, tutti gli altri erano riuniti in un unico grande gruppo a parlottare e guardare con odio chiunque indossasse una divisa nera con uno stemma verde/argento. Il ragazzo odiava quegli sguardi di diffidenza e rancore, aveva provato ad avvicinarsi a loro, ma era stato tutto inutile: erano sempre freddi e poco disposti al dialogo. Dall'altra parte, trovava i suoi compagni di casa insopportabili: gioivano delle sofferenze dei Grifondoro, cercavano qualsiasi scusa per attaccare briga e litigare con i più piccoli, dando poi la colpa e facendo punire loro. E poi c'erano Draco Malfoy e Lyam Foster, sesto e settimo anno.
Draco Malfoy, il mangiamorte. Eh,sì. Aveva il suo bel marchio sul braccio e lo mostrava a tutti i suoi compagni con orgoglio e soddisfazione, diventando di un pallido cadaverico quando qualcuno gli chiedeva come ci si sentiva ad essere uno di loro: a quel punto, di solito rispondeva che "la curiosità è babbana" e se ne andava. Passava tutto il tempo con due idioti galattici come Tiger e Goyle e con la sua ragazza, Pansy Parkinson, degna fidanzata di un pallone gonfiato come lui.
Poi c'era Lyam. Rolf lo considerava un incubo: da quando Foster ed i suoi amici avevano scoperto che il giovane Scamandro non la pensava esattamente come loro riguardo..Riguardo alcun argomento, in effetti, continuavano a dargli il tormento con stupidi scherzi e battute idiote riguardo i suoi capelli, la sua famiglia e la sua "presunta omosessualità": Rolf rispondeva sempre per le rime, usando il suo tono pacato ed il suo sarcasmo; purtroppo le sue armi erano sufficienti a farli smettere solo per poco tempo, facendoli ricominciare dopo pochi giorni con scherzi e battute più squallide di quelle precedenti.
Un urlo fece distogliere lo sguardo del ragazzo dal libro: Lyam ed i suoi amici stavano inseguendo un ragazzino di Tassorosso che tentava di scappare più veloce che poteva.
Il piccolo andò verso Rolf, ma vedendo che era anche lui un Serpeverde, lo guardò terrorizzato e cambiò direzione; Scamandro si alzò e si posizionò in modo da intralciare la corsa della stupid band.
-Oh, andiamo, levati Scamandro: abbiamo da fare!- Disse Martin Lewis affannando per via della corsa e delle troppe risate.
Rolf non disse niente, rimase immobile a fissare il ragazzo dai capelli nero corvino davanti a lui: Lyam ricambiava lo sguardo del ragazzo con uno beffardo e divertito.
-Cos'è, sei geloso perchè non inseguiamo te, Scamandro? Non ti preoccupare, poi picchieremo anche te, spero solo che.. Non ti piaccia troppo - Disse Foster suscitando le risatine di tutti i suoi compagni dietro di lui.
Rolf non ne poteva più: aveva passato le ultime settimane da solo, senza un amico o qualcuno con cui parlare.. Oh, beh, c'era Hoppy, ma lui non poteva rispondere. Il clima teso e la quantità di studio non aiutavano certo il suo umore e tutte quelle battutine e la sofferenza sul volto dei ragazzi.. Basta. Qualcosa era scoppiato: abbassò la testa e corse verso Lyam come un ariete, buttandolo a terra. Partì una scazzottata furibonda tra i due, entrambi presero pugni tanti quanti ne dettero, nessuno osava intervenire.. Nessuno tranne Minerva McGranitt e Alecto Carrow, chiamati da un Grifondoro che voleva approfittare della situazione.
-Cosa sta succedendo qui?- Ruggì la McGranitt allontanando i due con un colpo di bacchetta.
-Questo idiota mi ha scambiato per un portone da sfondare! Sei un idiota, Rolf!- Urlò Lyam che, se non fosse stato bloccato dall'incantesimo, si sarebbe nuovamente scagliato contro l'altro Serpeverde.
Rolf si pulì con le mani la divisa sporca di sabbia e, dopo un respiro profondo, riassunse la sua solita aria composta e pacata. Notò il mantello che aveva in mano uno degli amici di Foster e lo indicò.
-Quello è il mantello del Tassorosso che scappava via da voi, vero?- Chiese flemmatico, sperando così di far capire agli insegnanti che razza di coglioni avevano ammesso a scuola.
-Quindi tutto questo caos è colpa di un Tassorosso? Dov'è?- Chiese nervosamente Carrow , guardandosi intorno: la punizione era nell'aria, tutti ne sentivano l'odore.
-Oh, tentiamo di non essere sciocchi, Alecto: la rissa era tra loro, dovrebbero essere puniti loro.- Sentenziò una severa McGranitt guardando i due ragazzi. Alecto Carrow aggrottò le sopracciglia e andò via: piuttosto che punire un Serpeverde avrebbe tagliato la coda di Nagini, c'era da scommetterci. La McGranitt seguì a ruota Carrow, sorridendo leggermente a Paciock per ringraziarlo della soffiata.
Il gruppetto di Serpeverde si disperse, Lyam fu spinto via da Martin, che abbandonò il mantello a terra; lo raccolse Rolf e lo lanciò al Tassorosso che si stava godendo lo spettacolo poco lontano da lì.
-G-grazie..- Mormorò il ragazzino prendendo il mantello e guardando Rolf allontanarsi. -Come ti chiami?- Chiese alzando un po' la voce.
-Rolf.- Rispose il ragazzo voltandosi e sorridendo leggermente -E..Prego.- Aggiunse poi.
-Hai un nome ben strano, sai? Io sono Lysander- Disse il ragazzino sorridendo, per poi aggiungere -Prima avevi lo sguardo fiammeggiante di una fenice, eri..Incredibile!- Disse entusiasta il piccolo Lysander, dando qualche pugno all'aria per imitare la rissa.
-Senti chi parla!- Rispose un divertito Rolf che finalmente, dopo tanti giorni, riusciva a sorridere nuovamente. Le parole del ragazzino gli fecero venire in mente sua nonna: lo chiamava sempre "La mia piccola fenice": quanto gli mancavano i suoi nonni.
Nonna Porpentina, il suo perenne nervosismo, la sua passione per i kneazle e nonno Newt con la sua passione per ogni creatura magica; Rolf ripensò alle parole di Newton:
La creatura che ha meno importanza, è quella che si crede superiore a tutte le altre. La fenice è un essere così elegante e speciale perchè aiuta chi lo merita, non chi lo pretende.
Non aveva capito immediatamente cosa intendesse con quelle parole, non sapeva nemmeno se la fenice si comportasse realmente così, insomma. Il ragazzo capì solo dopo quella scazzottata, solo dopo aver visto il sorriso di Lysander: doveva comportarsi da fenice, Rolf doveva aiutare chi si trovava in difficoltà; sapeva già come fare, già un paio di idee gli giravano in testa; finalmente la sua presenza lì iniziò ad avere un senso anche per lui.
   
 
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