Fumetti/Cartoni europei > Winx
Ricorda la storia  |      
Autore: Soly_D    04/09/2012    8 recensioni
1. Bloom/Sky – «Non sarai geloso di un coniglietto, spero...?».
2. Stella/Brandon – «E poi mi chiedo a cosa ti servano tutti questi vestiti!».
3. Flora/Helia – «Mi hanno detto che comportarmi in questo modo attira le ragazze...».
4. Musa/Riven – «Mi sono dimenticato del tuo compleanno per l’ennesima volta e non ti ho preparato nessun regalo, contenta ora?».
5. Tecna/Timmy – «Ammettilo che sono più brava di te con i videogames, lo sanno tutti!».
6. Aisha/Nabu – «Sei buffa quando ti arrabbi, tutto qui».
7. Roxy/Sorpresa – «“Amore” è una parola grossa... ma se intendi affetto... sì, ti amo».
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

I love you just the way you are


1. Bloom/Sky

Bloom prese in braccio Kiko e lo strinse forte a sé, accarezzandogli la testolina con fare protettivo.
«A volte penso che vuoi più bene a lui, invece che a me», disse Sky incrociando le braccia al petto e fingendo il broncio. La ragazza scoppiò in una risata cristallina, musica per le orecchie del biondo.
«Non sarai geloso di un coniglietto, spero...?».
Sky inarcò un sopracciglio, scettico. «E’ solo che... il modo in cui lo accarezzi... la tua premura verso di lui... i vostri sguardi...».
Bloom sorrise e poggiò Kiko sul letto, poi si avvicinò lentamente a Sky e lo abbracciò da dietro.
«Lo sai che tu sei unico per me», sussurrò lasciandogli un bacio sulla guancia.
Il biondo non ci pensò due volte a farla girare e regalarle un dolce bacio a fior di labbra.
Se il risultato era questo, avrebbe finto di essere geloso molto più spesso.



2. Stella/Brandon

«Basta», esordì Brandon poggiando le buste per terra. «Non ce la faccio più!».
A quelle parole, Stella si bloccò e sbatté le palpebre più volte, perplessa.
«Ma abbiamo appena iniziato!».
Brandon sgranò gli occhi, incredulo, e si diede una manata in faccia.
«Ti ricordo che è da questa mattina che giriamo per la città, entrando e uscendo da negozi di tutti i tipi e di tutte le qualità! E’ quasi ora di pranzo... voglio tornare a casa!», rispose esasperato. «E poi mi chiedo a cosa ti servano tutti questi vestiti!».
Stella posò lo sguardo sulle numerose buste ammassate per terra.
«Hai ragione», rispose semplicemente la bionda. Ma prima che Brandon potesse esultare di gioia, lei lo bloccò con un «Basta vestiti per oggi. Ho bisogno di scarpe!».
Il moro sospirò, abbandonando le braccia lungo i fianchi.
Come dire di no a quel visino angelico di cui era tanto innamorato?



3. Flora/Helia

Da quando Riven gli aveva confidato che le “brave ragazze” sono attratte dai “cattivi ragazzi”, Helia si era messo in testa di provare ad essere meno sdolcinato con la sua Flora.
«Ciao Flo... ehm... », si schiarì la gola, cercando di tirare fuori una voce più dura. «Ciao bambola, come butta?».
Flora, che in quel momento era intenta ad annaffiare le sue preziose piantine, sussultò a quelle parole e si voltò verso il fidanzato con aria perplessa.
«Ciao Helia... sicuro di stare bene?», chiese accennando un sorriso.
Il ragazzo deglutì a vuoto, annuendo. «Certo, mai stato meglio».
Flora non ebbe nemmeno il tempo di rispondere, che Helia l’aveva già raggiunta e bloccata tra le sua braccia, in un perfetto casquet. «Io volevo dirti che... che sei la mia donna... io ti desidero più di ogni altra cosa... e per te, ucciderei».
Flora ascoltò basita le parole del ragazzo, scivolando via dalle sue braccia.
«Helia, cosa ti prende oggi?!».
Il ragazzo si arrese, sospirando. «Mi hanno detto che comportarmi in questo modo attira le ragazze... io volevo solo... ».
Flora lo zittì con un bacio. «A me, tu piaci così come sei».
Il consiglio di Riven, alla fine, aveva dato l’effetto desiderato.



4. Musa/Riven

Musa inarcò un sopracciglio e incrociò le braccia al petto, picchiettando il piede sul pavimento.
«Sto aspettando, Riven», disse scocciata.
Il ragazzo aprì la bocca, come per dire qualcosa, poi la richiuse subito dopo e sbuffò.
«Allora?!», instette Musa con aria imbronciata.
Riven deglutì a vuoto, appoggiando un braccio allo stipite della porta. Musa gliel’avrebbe fatta pagare, ne era certo.
«Il fatto è che...».
La fata si avvicinò maggiormente, sbattendo le palpebre con fare incuriosito.
«Sono tutta orecchi. Avanti, parla!».
Seguirono attimi di profondo silenzio: Musa aspettava invano una spiegazione e Riven combatteva contro la voglia di svignarsela e quella di dire la verità.
«Me ne sono dimenticato», rispose lui, infine. «Mi sono dimenticato del tuo compleanno per l’ennesima volta e non ti ho preparato nessun regalo, contenta ora?».
Nemmeno il tempo di comprendere il significato di quelle parole, che Riven l’aveva abbracciata togliendole il respiro.
«Mi dispiace, però sai che... sì, insomma... che... che ti amo», sussurrò all’orecchio della ragazza.
Musa, sorprendentemente, sorrise. «Tu che ammetti di amarmi? Questo è il miglior compleanno di sempre!».



5. Tecna/Timmy

«Ci sono quasi, ci sono quasi», urlava Timmy con gli occhi che brillavano e il sorriso stampato sul volto. «Ecco, ecco! Manca poco ormai... Aspetta... no... ci sono quasi! HO VINT-».
Si bloccò poco prima che Tecna lo superasse.
«E anche per questa volta... ho vinto io!», concluse la ragazza alzando il braccio in segno di vittoria.
Spense la console e la rimise a posto, sotto lo sguardo intontito di Timmy. Poi si buttò a peso morto sul letto, con lo sguardo trionfante rivolto verso il soffitto.
«Non è giusto», disse Timmy ancora fermo davanti allo schermo. «Ogni volta che sono a un passo dalla vittoria, arrivi tu e infrangi tutte le mie speranze!».
Tecna scoppiò a ridere, coprendosi il volto con le mani. «Ammettilo che sono più brava di te con i videogames, lo sanno tutti!».
Il ragazzo si alzò da terra e la raggiunse, stendendosi sul letto di fianco a lei. Le passò un braccio intorno alla vita e la strinse forte a sé, lasciandole un bacio tra i capelli.
«Lo ammetto, sei sempre tu la migliore», disse sorridendo. «Ma è anche per questo che mi sono innamorato di te».



6. Aisha/Nabu

«E uno, due, tre, quattro... E cinque, sei, sette, otto», diceva Aisha muovendosi da una parte all’altra della stanza a ritmo di musica. «Destra, sinistra... Destra, sinistra...».
Quel giorno, i cuccioli del Love & Pet non ne volevano proprio sapere di allenarsi.
La fata abbandonò le braccia lungo i fianchi, ormai stanca, e rivolse un’occhiata furtiva verso Nabu.
La stava fissando, ridacchiando di gusto. «Ti faccio ridere?», chiese, sconcertata.
Il ragazzo scosse la testa, tornando subito serio. «Sei buffa quando ti arrabbi, tutto qui».
Aisha corrugò la fronte, offesa. «Buffa?! Adesso ti faccio vedere io!».
In un attimo, fu da lui per dargli una lezione. Ma Nabu le bloccò le braccia e la baciò dolcemente. «Ce la puoi fare», disse indicando i cuccioli. «Tu ami ballare, quindi cerca di trasmettere loro questa tua passione e vedrai che si metteranno di impegno».
Aisha sorrise con gli occhi che brillavano. Tornò dai cuccioli e riprese a muoversi per la stanza, seguendo il ritmo della musica. Inaspettatamente, i piccoli la imitarono alla perfezione.
Grazie, pensò con lo sguardo fisso su Nabu.
Perché, con il suo sostegno, niente le sembrava impossibile.



7. Roxy/Human Artù

Roxy osservò la sua immagine riflessa nello specchio e sorrise soddisfatta. I lunghi capelli color porpora le ricadevano sul busto fasciato da un elegante vestitino blu elettrico, che lasciava scoperte le lunghe gambe snelle e si intonava con un paio di scarpe argentate dal tacco alto.
«Sei bellissima, Roxy», le disse Artù sollevando la testa.
La ragazza sorrise, ammirandosi un’ultima volta allo specchio per verificare che fosse tutto a posto.
«Grazie», rispose allegra. «Spero che vada tutto bene».
Il cane annuì, accucciandosi. «Tu lo ami? Ami il ragazzo con cui stai uscendo?».
Roxy, incredula, rivolse lo sguardo verso il suo amico a quattro zampe.
«Che domande mi fai?! Io... io non lo amo... E’ ancora troppo presto».
«E chi ami?».
Roxy arrossì lievemente. «Artù, cosa ti prende? Perché queste domande?».
Il cane si mise a sedere. «Tu mi ami?».
«C-cosa?!».
«Rispondi con un sì o con un no», le disse lui, fissandola negli occhi.
Roxy deglutì a vuoto, sentendo il battito del cuore accelerato. «Tu... tu sei un cane... Io non so se... beh, forse... “amore” è una parola grossa... ma se intendi affetto... sì, ti amo, Artù».
In quel preciso istante, il cane venne sollevato da terra da una forza sovrumana che lo investì di una luce accecante. Pochi secondi dopo, al suo posto, comparve un ragazzo dai capelli dorati e gli occhi scuri. «Sono io, sono Artù. Anni fa, l’incantesimo di una strega mi ha trasformato in un cane. La maledizione diceva che sarei tornato umano solo quando avrei trovato il vero amore. Ed io ti amo, Roxy».
La ragazza lo abbracciò, con il cuore in gola. Il suo più grande desiderio si era avverato.
«In fondo, l’ho sempre saputo».











Note dell'autrice:
Premetto che non mi piacciono le Winx e che preferisco di gran lunga Dragon Ball, Naruto, One Piece e simili. Ma le coppie di questo cartone animato mi attirano molto, soprattutto Musa/Riven che ritengo sia la più interessante e particolare. L'ultima me la sono inventata: ho sempre immaginato che Artù, in realtà, fosse un comune essere umano XD
Fatemi sapere cosa ne pensate <3 Grazie!
Soly Dea

  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Winx / Vai alla pagina dell'autore: Soly_D